Menu

Com'è la nuova ristampa di Dylan, la recensione de Il Dylan Dog di Tiziano Sclavi 1-2

La riproposizione continua dei classici è una consuetudine che accomuna la letteratura come la musica e anche il cinema, non è un caso se ci sono film più replicati di altri in TV ad esempio. Questo avviene sia per l’affetto e il successo di un determinato titolo, sia per consentire a nuove generazioni di scoprirli per la prima volta. È giusto, dunque, che anche il fumetto si sottoponga a determinate logiche rendendo sempre disponibili quelle che sono le sue opere migliori e di maggior successo.
La valorizzazione del proprio catalogo è un processo che negli ultimi anni è ben presente negli alti piani della Sergio Bonelli Editore, colpevole in passato di mandare in edicola migliaia di pagine senza che ne restasse traccia alcuna il mese successivo. Un processo iniziato con lo sbarco in libreria, ma anche rinnovando la proposta legata alla ristampe. Chiuse, ad esempio, Tex tre stelle e Dylan Dog prima ristampa, queste due sono state sostituite con proposte alternative come Il Tex Classic a colori e Il Dylan Dog di Tiziano Sclavi.

Quest’ultima proposta, in particolare, è alquanto singolare e meritevole di attenzione. La collana, infatti, si propone di ristampare i numeri della testata scritti dal suo ideatore Tiziano Sclavi ma in un ordine non cronologico e scelto dai suoi curatori, primo fra tutti Roberto Recchioni attuale editor di Dylan Dog. Non a caso si parte con Attraverso lo Specchio (disegni di Giampiero Casertano) e Golconda! (disegni di Luigi Piccatto), che sono rispettivamente il numero 10 e 41 della collana originaria. In queste sede vogliamo però evitare di parlarvi delle storie, che sono due fra le più amate di Sclavi e di Dylan, e concentrarci esclusivamente su questa nuova edizione.

dylandog-slavi-1

La prima nota positiva è data dall’assenza di numerazione sulla costina, soluzione che permette dunque di acquistare gli albi che si desiderano senza la sensazione di aver buchi nella collezione, scegliere i preferiti e collocarli nell’ordine che si vuole, magari quello cronologico dell’uscita originale o quella proposta da questa nuova testata.
Questa scelta è dovuta anche alla volontà di proporre la collana sia in edicola che in libreria, in cui non sfigurerà di certo grazie all’ottima cartonatura e a una carta d’alta qualità. Come potete vedere dalla foto qui di seguito,  gli albi di questa iniziativa sono più grandi dei classici bonelliani, il che segna un altro punto a favore. La grafica di copertina ripropone un pattern cartonato su cui è presente un disegno inedito realizzato da Gigi Cavenago, attuale copertinista della serie regolare di Dylan. Lo sfondo cartonato è naturalmente stampato come fosse una normale copertina, e ciò è evidente confrontando le cover dei primi due numeri in cui le imperfezioni tipiche del cartone riproposte sono identiche. Un lieve difetto, invece, è dovuto ai bordi in particolare quelli colorati di nero, che si decolorano facilmente. Inoltre, da segnalare, che il logo "Dylan Dog" sulla costina del secondo numero è più in alto rispetto a quello del primo, dunque disallineato.

dylandog-slavi-2

Di sicuro, il punto forte di questa edizione è il prezzo ultra-popolare di 4,90€. È pur vero che si tratta di ristampe, di un personaggio noto come l’Indagatore dell’Incubo e di un prodotto dalla tiratura alta (edicola + libreria), ma è indubbio che una proposta del genere risulti davvero invitante e proponibile solo da pochi.

Aprendo finalmente i volumi, possiamo analizzarne il contenuto. Come notiamo subito, oltre alla storia, sono presenti sia prima che al termine di quest’ultima una serie di approfondimenti che portano il totale delle pagine a 116. Il primo editoriale è a cura di Roberto Recchioni che, dopo un inquadramento storico, presenta la storia e i personaggi. Marco Nucci, invece, firma un secondo articolo d’approfondimento, che getta nuove luci su quanto leggeremo nell’avventura. Sempre Nucci, in chiusura, propone un’intervista/dialogo con il disegnatore della storia appena conclusasi. Nel primo volume, troviamo anche un'illustrazione inedita di Casertano realizzata per l'occasione.

dylandog-slavi-3

Infine, ma assolutamente non secondaria, anzi di certo una delle principali caratteristiche di questa iniziativa, è la nuova colorazione proposta (ricordiamo, se ce ne fosse bisogno, che le storie nascono in bianco e nero). Su precisa indicazione di Tiziano Sclavi, infatti, la collana presenta una colorazione simile a quella degli EC Comics degli anni ’50, con in più effetto ingiallito tipico del veloce invecchiamento a cui la carta di quegli albi era sottoposta. Una scelta singolare che, non nascondiamo, in fase di presentazione pensavamo fosse molto più lieve. Avendo gli albi fra le mani, notiamo invece che l’effetto che presenta colori sbiaditi, retinatura e ingiallimento, è molto marcato. Un risultato tecnicamente apprezzabile, ma al tempo stesso rischioso. Motivo per cui ci è sembrato interessante parlarne con Luca Bertelè che cura la colorazione degli albi (insieme a GFB Comics), soffermandoci alche su alcune criticità.

La colorazione di questa collana si rifà ai classici EC Comics degli anni ’50, proponendo anche un effetto “invecchiamento” della carta. Come mai si è optato per questa scelta, approvata anche dallo stesso Sclavi, piuttosto che a una colorazione tradizionale?
Luca Bertelè: La resa del colore con i retini è stata una precisa richiesta di Sclavi, che avrebbe sempre voluto vedere Dylan colorato così. Credo che la sua passione per gli EC Comics sarà evidente anche nell’imminente Dylan Dog - I racconti di domani, che si rifà proprio alla formula di quegli albi. Inoltre una colorazione più tradizionale era stata già realizzata per i volumi di Repubblica. A mio avviso non avrebbe avuto senso riproporla tale e quale. Questa è un’edizione celebrativa, di Dylan e di quello scritto da Sclavi in particolare. Era obbligatorio pensare a qualcosa che la rendesse unica.

È stato semplice giungere a questo risultato? Che tipo di lavoro hai svolto per ottenere l’effetto finale e che tipo di approccio hai con le tavole originali che, ricordiamo, sono pensate per il bianco e nero?
LB: Sono partito dai colori realizzati per l’edizione di Repubblica, dato che non c’era il tempo per ricolorare tutto. In pratica il mio compito è stato quello di “rimasterizzata” la colorazione esistente, cercando di darle un fascino tutto nuovo. Una volta trovato il metodo e sistemati alcuni parametri, la lavorazione scorre via piuttosto veloce. Desaturo e schiarisco i colori esistenti, poi li trasformo in retini e infine applico l’effetto "carta rovinata". La dimensione dei retini può variare da disegnatore a disegnatore, in base alle esigenze del segno e ai neri presenti sulla tavola.

dylandog-slavi-4

Dalle premesse iniziali pensavo che l’effetto vintage fosse molto più lieve, invece sfogliando i primi due numeri ho visto che è molto marcato. Non temete che alla lunga possa stancare questa scelta cromatica?
LB: È una collana pensata in questo modo, sin dalla copertina e dalla scelta dei materiali che sono stati usati. Chi apprezza questo tipo di prodotti sicuramente sarà attratto anche dal gusto retrò della colorazione. E del resto, ci sono collezionisti che cercano le prime edizioni di albi Marvel e DC proprio per avere la colorazione originale con questo tipo di resa, anziché le nuove edizioni ricolorate!

Un’ultima nota: notavo che i baloon sono stati lasciati bianchi, creando un netto contrasto. Come mai non sono stati ingialliti insieme alla tavola, sono state fatte prove in tal senso?
LB: Inizialmente l’effetto della carta invecchiata era esteso su tutta la tavola. Dopo alcune prove di stampa hanno ritenuto preferibile lasciare bianchi i baloon, per evitare che le macchie e lo sporco della carta, rendessero difficile la lettura dei testi. È un bellissimo oggetto, è vero, e già così sarebbe splendido da collezionare. Ma è pur sempre un fumetto, bisogna leggerlo, e in nessun modo vogliamo renderne difficile la fruizione.

Dopo l’approfondimento fornitoci da Bertelè, è doveroso giungere a una conclusione. È naturale che la qualità della proposta sia alta dato il materiale che la Bonelli ristamperà al suo interno. La confezione e la cura editoriale fanno sì che anche chi possiede più versioni di queste storie possa goderne anche in questa nuova veste. Per i nuovi lettori, sarà un piacere scoprire questi classici del fumetto italiano. Inoltre, l’assenza di numerazione consente di acquistare senza farsi troppi problemi i numeri che più si desiderano. Il tipo di colorazione, sicuramente di alta fattura, mette sotto una nuova luce le tavole dei vari artisti, seppur potrà non piacere a tutti. Ad ogni modo, una collana di alta fattura e valida sotto ogni aspetto.

Leggi tutto...

Nasce il Centro Sergio Bonelli: 500 mila euro per l'assistenza a bambini nefropatici

  • Pubblicato in News

Come riportato da La Stampa, la famiglia Bonelli ha donato 500 mila euro alla Abn Onlus, l'Associazione per il Bambino Nefropatico nata nel 1978, che opera da anni in collaborazione con la clinica De Marchi del Policlinico di Milano. È stato quindi inaugurato il Centro Sergio Bonelli, dedicato alla memoria del grande fumettista, ospitato nell'unità pediatrica operativa complessa di nefrologia, dialisi e trapianto.

Questi fondi verranno utilizzati per finanziare borse di studio, fornire un aiuto economico e psicologico ai giovani pazienti e alle loro famiglie e per acquistare nuovi macchinari per il trattamento delle patologie renali. Questo progetto mira ad essere il primo punto di una rete nazionale di assistenza ai bambini affetti da questo tipo di patologia, oltre che promuovere la prevenzione.

"Il danno renale congenito rappresenta in età pediatrica la causa più frequente di dialisi e trapianto di rene sviluppandosi già al momento della formazione degli organi durante i primi mesi della gravidanza. Noi puntiamo a progredire ulteriormente nella ricerca e nella diagnosi delle nefropatie per limitare sempre di più le implicazioni sociali che subiscono i bambini malati con le loro famiglie", ha dichiarato il Professor Nicola Persico, responsabile della chirurgia fetale. "Il Policlinico è l’ambiente ideale per avviare un progetto simile, grazie alla presenza di tanti specialisti in grado di seguire i bambini sia prima che dopo il parto".

Leggi tutto...

La Bonelli presenta ufficialmente Il commissario Ricciardi a fumetti

  • Pubblicato in News

È stato presentato oggi a Napoli Il Commissario Ricciardi a fumetti, la nuova serie Sergio Bonelli Editore ispirata alla serie a romanzi di Maurizio De Giovanni. Di seguito trovate il comunicato ufficiale diffuso dall'editore e il nuovo trailer.

"Sergio Bonelli Editore
presenta
“IL COMMISSARIO RICCIARDI A FUMETTI” DI MAURIZIO DE GIOVANNI

Reimmaginare a fumetti le storie del commissario Ricciardi scritte da Maurizio de Giovanni è stata una vera e propria sfida per Sergio Bonelli Editore. Sono stati coinvolti nel progetto come sceneggiatori Claudio Falco, Sergio Brancato e Paolo Terracciano. Il primo ha firmato vari episodi della serie a fumetti di “Dampyr”, mentre gli altri due da anni fanno parte della squadra che scrive la serie televisiva “Un posto al sole” per Rai3.  Questi tre superesperti delle trame tessute da Maurizio de Giovanni hanno discusso con lui su come adattarle al linguaggio del fumetto e ricrearle affidandole ai disegni di quattro artisti come Daniele Bigliardo, Lucilla Stellato, Alessandro Nespolino e Luigi Siniscalchi. Attraverso i loro pennelli, la Napoli degli Anni Trenta ha preso vita. Daniele Bigliardo ha realizzato gli studi preparatori dei personaggi e firmerà anche le copertine della serie.

I colori sono stati affidati alla Scuola Italiana di Comix di Napoli che ha animato con il suo lavoro la varia umanità che circonda il commissario Ricciardi così come la complessità della brulicante città partenopea negli interni e negli esterni. Le quinte buie e il palco illuminato del Teatro di San Carlo sono diventati reali, così come il mare in burrasca davanti a Castel dell’Ovo.

Per ogni storia e ogni Stagione, che compongono i primi quattro episodi, è stato studiato un colore specifico. La squadra di coloristi è composta da Ylenia Di Napoli, Mariastella Granata, Francesca Carotenuto e Marco Matrone ed è stata coordinata da Mario Punzo e Giuseppe Boccia.

La serie

Gli albi del commissario Ricciardi prodotti da Sergio Bonelli Editore debutteranno in edicola e in libreria nell’autunno 2017 a cadenza quadrimestrale. Ogni singolo episodio proporrà una fogliazione di 160 pagine di fumetto, arricchito nella versione libraria da inediti apparati redazionali.

La sequenza delle prime quattro storie sarà la seguente:

“Il senso del dolore” (soggetto di Maurizio de Giovanni, sceneggiatura di Claudio Falco, disegni di Daniele Bigliardo)

“La condanna del sangue” (soggetto di Maurizio de Giovanni, sceneggiatura di Sergio Brancato, disegni di Lucilla Stellato)

“Il posto di ognuno” (soggetto di Maurizio de Giovanni, sceneggiatura di Paolo Terracciano, disegni di Alessandro Nespolino),

“Il giorno dei morti” (soggetto di Maurizio de Giovanni, sceneggiatura di Claudio Falco, Paolo Terracciano e Sergio Brancato, disegni di Luigi Siniscalchi).

Disegnare Napoli

Le dimore sfarzose e i bassi fatiscenti, i luoghi in cui si muovono vittime e colpevoli, così come le strade, le piazze e i monumenti di Napoli sono “fotografati nel dettaglio” nelle storie del commissario Ricciardi a fumetti. Luoghi densi di umanità di diversa estrazione. Dalla Galleria Umberto I a Piazza Municipio, dal Rione della Sanità alla Salita Capodimonte, la serie a fumetti permette un viaggio speciale in una città affascinante e ricca di contraddizioni.

Napoli, come sostiene Maurizio de Giovanni, è “una città fatta a strati come una cipolla. Nelle epoche è cambiata solo la parte superficiale, quella che si vede dall’esterno: l’essenza, la realtà più profonda è rimasta costante nel tempo”.

In Piazza del Municipio era dislocata negli Anni Trenta la Regia Questura di Napoli dove lavorano il brigadiere Raffaele Maione e il commissario Luigi Alfredo Ricciardi.

In camerino, fra le pareti del Teatro di San Carlo, viene rinvenuto il corpo del tenore Arnaldo Vezzi, assassinato durante una serata dedicata a “Pagliacci” e “Cavalleria Rusticana”, come racconta il primo episodio delle serie, “Il senso del dolore”.

In  Galleria Umberto I la gente va di fretta al lavoro, ma ama anche passeggiare. Qui Maione e Ricciardi discutono dei casi su cui indagano. Qui si danno appuntamento, negli angoli più bui, amanti temerari, come scopriranno i lettori ne “Il posto di ognuno”. 

Alla base della Salita di Capodimonte, Maione e Ricciardi troveranno il cadavere del piccolo orfano Tettè, sulla cui tragica morte dovranno investigare tra le pagine dell’episodio intitolato “Il giorno dei morti”.  

Gli incontri

Il commissario Ricciardi a fumetti viene lanciato ufficialmente con due incontri aperti al pubblico. Il primo si terrà al Teatro di San Carlo di Napoli il 7 aprile con ingresso libero a partire dalle ore 18.00.

Il secondo verrà ospitato durante l’edizione 2017 di Napoli Comicon (28 aprile-1 maggio), durante il quale i lettori potranno visitare la ricostruzione fedele dell’ufficio del commissario Ricciardi.  Per le due occasioni verrà allestita anche una mostra di tavole in anteprima realizzata da Sergio Bonelli Editore in collaborazione con la Scuola Italiana di Comix.

La conferenza stampa

Il commissario Ricciardi a fumetti viene presentato in anteprima ai giornalisti con una colazione-presentazione presso il Caffè Gambrinus di Napoli, il luogo in cui Maurizio de Giovanni ha creato ufficialmente Ricciardi e il suo mondo nel 2005 e regolarmente frequentato dal suo personaggio assieme al brigadiere Maione e al dottor Modo.

L’albetto zero

In occasione del lancio del commissario Ricciardi a fumetti verrà realizzato uno speciale numero zero di 32 pagine a tiratura limitata. L’albetto verrà distribuito gratuitamente al Teatro di San Carlo la sera del 7 aprile fino a esaurimento copie. Durante il Comicon i lettori potranno acquistarlo al prezzo simbolico di 1 euro.

L’albetto zero risulta così composto:

-       un’introduzione di Maurizio de Giovanni

-        17 pagine disegnate da Daniele Bigliardo che costituiscono un estratto-anticipazione del numero 1 della serie intitolato “Il senso del dolore” (in uscita nell’autunno 2017). L’ambientazione specifica di questa storia è il Teatro di San Carlo di Napoli.

-       15 pagine di tavole, disegni preparatori e schizzi firmati da Bigliardo, Lucilla Stellato, Alessandro Nespolino e Luigi Siniscalchi: un’anticipazione dei successivi “La condanna del sangue”, “Il posto di ognuno” e “Il giorno dei morti” nonché una sorta di making of della serie."

Leggi tutto...
Sottoscrivi questo feed RSS