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Saldapress porta in Italia i fumetti di Alien

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La casa editrice Saldapress porta in Italia i fumetti legato all'univero di Alien pubblicati dalla Dark Horse. Di seguito, tutti i dettagli:

"Una grande novità attende tutti i fan di Alien e gli appassionati di fumetto. In coincidenza con l’uscita del film Alien: Covenant – prevista nel nostro Paese per l’11 maggio – saldaPressporta in Italia l’Alien Universe a fumetti targato Dark Horse, con una serie di nuovi cicli narrativi e la raccolta in un unico elegante volume della prima storia che 30 anni fa diede origine proprio a questo universo. Secondo il direttore editoriale di saldaPress, Andrea G. Ciccarelli “Si tratta di un grande evento, in cui si intrecciano il passato, il presente e il futuro di una delle epopee più avvincenti e popolari del cinema e della narrazione contemporanea. Da più di trent’anni, infatti, l’universo di Alien mescola fantascienza e orrore per dare origine a una visione lucida e inquietante del nostro futuro. Una visione che i fumetti targati Dark Horse espandono verso nuovi confini inediti che, come saldaPress, siamo orgogliosi di proporre ai lettori italiani con un progetto ampio e strutturato.” A inaugurare la nuova collana saldaPress dedicata alla forma di vita aliena più spietata e inarrestabile della fantascienza contemporanea, saranno due volumi e il primo albo di una serie disponibile in edicola e in fumetteria. In tutti e tre i casi, la data di uscita sarà il mese di aprile. Partiamo, per ragioni storiche, dalla pietra miliare: ALIENS 30° ANNIVERSARIO. Si tratta di un volume cartonato che presenta nell’originale bianco e nero la storia scritta nel 1988 da Mark Verheiden e disegnata da Mark A. Nelson. La storia parte dalla conclusione del film del 1986 di James Cameron per raccontare le vicende di Hicks – sopravvissuto agli xenomorfi e orribilmente sfigurato – e Newt, ormai quasi diciottenne. Toccherà a loro affrontare la minaccia degli Alien giunta sulla Terra. Il secondo volume dell’Alien Universe in uscita è PROMETHEUS, il primo capitolo di FIRE & STONE, il ciclo che coinvolge in un’unica, emozionante storia tutte le properties legate all’universo di Alien (ALIENS, PROMETHEUS, PREDATOR, ALIENS vs. PREDATOR). Siamo nel 2219. Una missione di soccorso sul remoto pianeta LV-223 nasconde un obiettivo secondario: indagare sulla scomparsa 125 anni prima dell’astronave Prometheus, giunta sul pianeta per risolvere il mistero degli Ingegneri. Un’emozionante avventura che getta nuova luce sulla missione al centro dell’omonimo film di Ridley Scott.

Infine, il primo dei sei albi mensili della serie intitolata ALIENS – DEFIANCE, la più recente tra le tre pronte a debuttare in Italia. Il colonial marine Zula Hendricks guida, per conto della Weyland-Yutani, le missioni di ricognizione all’interno delle navi alla deriva nello spazio. Ma quando si renderà conto che il vero scopo del suo lavoro è trovare gli xenomorfi, il suo obiettivo diventerà distruggerli prima che la Corporazione se ne impossessi. La serie ha diversi punti di forza: è scritta dal grande Brian Wood, negli USA è tuttora in corso e annovera tra i disegnatori due straordinari talenti del fumetto italiano: Riccardo Burchielli, che ha disegnato un episodio, e Massimo Carnevale, autore delle cover della serie. Se l’appuntamento cinematografico con l’universo di Alien è fissato per l’11 maggio, quello di aprile con i fumetti dello stesso universo sarà una magnifica premessa e una sua espansione. I volumi saranno disponibili in libreria e in fumetteria, mentre gli albi della serie mensile anche in edicola. Sempre a partire da aprile."

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Saldapress pubblicherà Nameless di Grant Morrison e Chris Burnham

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Saldapress ha annunciato, sulla propria pagina Facebook, la pubblicazione di Nameless, serie Image Comics che vedere Grant Morrison e Chris Burnham riunirsi dopo Batman, Inc.

Ecco come Burnham la presentò a EW: "Nameless è il fumetto horror definitivo. [Morrison] non ha mai realizzato una serie horror diretta ed estrema. Ed è proprio questo quello che gli ho detto di fare, ed è proprio quello che stiamo facendo. Credo che verrà fuori qualcosa di bellissimo ma terrificante, e magari qualche ragazzino undicenne lo ruberà e questo rovinerà per sempre le loro vite".

Il primo volume in italiano di Nameless è previsto per aprile.

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Dirk Gently vol. 1 - L'interconnessione della realtà

In contemporanea con l’uscita della serie tv su Netflix, Dirk Gently si presenta anche al mondo fumettistico e lo fa con grande stile grazie all'omonima testata edita da IDW Pusblishing portata in Italia da Saldapress. Questo primo volume dedicato all’investigatore olistico, dal titolo “L’interconnessione della realtà”, raccoglie i prime cinque capitoli della serie.

La sceneggiatura è affidata a Chris Ryall che tesse una trama molto solida in cui inserisce una maledizione egizia, una coppia di serial killer e l’entropia cosmica. La storia parte nel 1345 A.C. in Egitto, dove un nuovo faraone sale al potere e due suoi amici cercano di arrivare all’immortalità grazie all'aiuto del Gran Visir che promette loro un metodo per riuscirci. Con uno stacco repentino ci troviamo a San Diego, nel presente, e qui compare in tutta la sua caoticità Dirk Gently che afferrando una borsa a caso (l’universo l’ha portato a prenderla) sale sul primo taxi che trova esclamando “segua la prima auto che sembra avere una direzione”. La borsa in questione, si viene a sapere poi, appartiene a una giovane coppia, in luna di miele, che cerca di emulare diversi serial killer. Già da questa piccola introduzione possiamo capire quanto la casualità (?) giochi un ruolo importante nella vicenda. Tuttavia, la narrazione è lineare, pulita e precisa avendo come strutturazione di base una detective story dai toni ironici ma mai ostentati, come il buon genio letterario Douglas Adams partorì nel lontano 1987. Il soprannaturale è presente e rende l’investigazione briosa ma mai confusionaria.

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A differenza delle altre trasposizioni mediali, la versione fumettistica resta nell’aspetto e nella caratterizzazione lessicale e iconica simile all’originale, spostando il focus solo sulla location (America invece che Inghilterra). Fa un’apparizione, seppur breve, il professor Reg, docente di Cronologia del primo romanzo e lo stesso Adams. La versione televisiva invece ha aggiornato e reso più appetibile per un diverso target il guardaroba e parte della caratterizzazione di Dirk. Nel fumetto troviamo partner diversi rispetto agli altri media: Hamisch, che cerca di diventare partner in crime, e Tonya Fong, che si ritrova socia di avventure del detective olistico piuttosto che il bravo Todd della serie tv, interpretato da Elijah Wood, a intraprendere il ruolo di assistente e storyline completamente diverse ma legate tra loro dallo stesso concept. Perché raccontarvi le connessioni con il libro e la serie tv? Semplice, perché dietro al fumetto c’è la produzione di Max Landis, autore del telefilm, che ha rivelato trattarsi di un progetto transmediale vero e proprio. Tutto sarà connesso dunque, come la tradizione Adamsiana vuole. Ma le connessioni circolari non si fermano qui. I tre volumi, di cui si compone la serie, sono strutturati in un’ottica di spiralità narrativa. Il secondo tomo, infatti, sarà ambientato tra la fine del secondo romanzo e questo primo albo a fumetti. Insomma c’è dietro realmente un progetto olistico a tutto tondo che ha preso vita. Questo apparente caos che ci catapulta in viaggi temporali, investigazioni sgangherate e colpi di scena, non è percepito né percepibile data la scrittura semplice e ben organizzata di Ryall.

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I disegni sono affidati per i primi due capitoli a Tony Akins, noto al pubblico per i suoi lavori in casa DC/Vertigo come Hellblazer, Fables e Wonder Woman dei New 52, mentre gli altri 3 a Ilias Kyriazis, conosciuto fondamentalmente per il suo lavoro su Low. I due disegnatori non creano un distacco evidente di tratto così da lasciare quella sensazione di continuità visiva che non disturba la lettura. La colorazione, ad opera di Leonard O’Grady, è molto classica, nessun effetto estremamente "new age" o colorazioni eccessivamente sofisticate, che ci portano a fare una passeggiata indietro nel tempo di 20 anni. La soluzione si sposa perfettamente con la narrazione e con i disegni così da sottolineare quella nostalgia che c’è dietro all’intero progetto.

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Il volume fa venire voglia di scoprire, per chi non la conoscesse, l’opera di Adams e si dimostra una pubblicazione non pretenziosa, che sa il fatto suo e che merita di essere letta senza ombra di dubbio lasciando quella sensazione che non tutti i fumetti attuali creano, ovvero “l’attesa della prossima storia” e creando così quella fame che porta alla visione della serie tv e alla lettura dei romanzi. Questo è possibile grazie anche a indizi sparsi nel tomo che, saggiamente voluti e posizionati, istillano il seme della curiosità.

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Guerra bianca

La Guerra Bianca è un episodio poco conosciuto dei tragici eventi accaduti sul versante italiano della Prima Guerra Mondiale, la catastrofe umanitaria passata alla storia come Grande Guerra che è costata la vita ad un’intera generazione di giovani. Un conflitto crudo e spietato tra Italia e Impero Austro-Ungarico si consumò sulle innevate montagne del Trentino, nei territori di confine reclamati con forza dal governo italiano. La strategia bellica utilizzata assomigliava a tutti gli effetti alla guerra di trincea, con un’unica, crudele variante fornita dall’opportunità di trovarsi sulle ghiacciate cime del Trentino e delle Dolomiti: il ricorso a valanghe di neve deliberatamente provocate da esplosivi allo scopo di seppellire gli eserciti nemici. Si stima che sul fronte italiano abbiano perso la vita tra i 60.000 e i 100.000 soldati travolti da valanghe provocate dal nemico, che riuscì così a sfruttare in modo implacabile l’innata crudeltà della natura. È merito di Robbie Morrison e Charlie Adlard, autori di questo Guerra Bianca, quello di aver riportato alla luce una pagina non sufficientemente approfondita dai libri di storia.

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Morrison (da non confondere col più illustre Grant) si è costruito una reputazione nel mercato inglese con le storie del personaggio di sua creazione Nikolai Dante, pubblicate sulla prestigiosa rivista 2000 AD; in Italia è stato pubblicato qualche suo lavoro sparso tra Marvel e DC e un non esaltante ciclo dell’Authority post – Mark Millar. Lo scrittore venne ispirato dalla visione di un documentario sulla Prima Guerra Mondiale e iniziò la stesura dello script proprio mentre si trovava in vacanza in Italia, a Frascati: il monumento dedicato ai caduti della Grande Guerra che si trova nei pressi del Belvedere della graziosa cittadina laziale gli suggerì i nomi dei protagonisti. A chiudere il cerchio di fortunate coincidenze arrivò la telefonata di Charlie Adlard, che stava sperimentando una nuova tecnica, a suo dire perfetta per un fumetto di ambientazione bellica, e chiese a Morrison se fosse interessato a collaborare con lui. Siamo alla fine degli anni’90 e Adlard non è ancora il disegnatore delle fortunatissima The Walking Dead; è appena uscito da un lungo ciclo di X-Files realizzato per la Topps, grande successo di vendite ma insoddisfacente dal punto di vista artistico. L’artista sente il bisogno di cercare nuove sfide e di addentrarsi in territori più autoriali, svincolati dalle scadenze di un impegno seriale. Come spiega a Morrison, sta sperimentando una nuova tecnica, una combinazione di carboncino e gesso su carta grigia, grazie alla quale riesce ad evocare l’atmosfera malinconica di un racconto di guerra. L’artista mette l’anima nella realizzazione del progetto e, allo scopo di avere il final cut, fonda con alcuni amici un collettivo per autoprodursi e lo chiama Les Cartoonistes Dangereux, richiamo francofono alla grande tradizione del fumetto europeo: l’opera che nasce dagli sforzi di Morrison e Adlard si rifà infatti ai classici del fumetto di guerra italiano e francese.

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Guerra Bianca ci racconta la storia di Pietro Acquasanta, italiano d’Istria di stanza nell’esercito austriaco che, dopo essere stato catturato dal nemico, si unisce alle truppe italiane pur di aver salva la vita. Siamo sull’altopiano Alighieri, Trentino, fronte italiano. Pietro conosce bene quelle valli perché è li che è nato e cresciuto, prima del trasferimento in Austria. Suo padre comandava una squadra di soccorso alpino e gli ha insegnato tutto sulle montagne, compresi i punti fragili… e come provocare delle valanghe. Abilità che gli torna utile quando se ne serve per salvare se stesso e i suoi commilitoni da un attacco al gas lanciato dagli austriaci. Il crudele Capitano Orsini coglie subito al balzo la nuova opportunità che gli si presenta e nomina Pietro caporale, mettendolo a capo di una pattuglia di ricognizione che dovrà individuare quei punti strategici dove sia possibile provocare valanghe allo scopo di distruggere l’esercito nemico. La Morte Bianca, come recita il titolo originale dell’opera.

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Se lo scopo di Guerra Bianca era dimostrare la crudeltà e la futilità della guerra di ogni epoca, l’obiettivo è stato centrato pienamente. Le tavole ammantate di bianco e griglio di Charlie Adlard trasformano le valli del Trentino da regno di avventure di ragazzo in cupi scenari di morte. Il griglio delle uniformi e delle maschere a gas fanno da triste contraltare al bianco sporco della neve, simbolo di un’innocenza perduta che non si può più recuperare. Come perduta per sempre è l’innocenza di Pietro Acquasanta, che le circostanze hanno portato a diventare assassino, “portatore di morte bianca”, ruolo per il quale non può evitare di provare una vergogna profonda. Non c’è nulla di epico in questa guerra, a dispetto della maestosità dello scenario: solo le miserie degli esseri umani che si trucidano l’un l’altro nell’inferno delle trincee, lo squallore degli ospedali da campo dove ci si chiede se sia meglio curare i mutilati o dargli il colpo di grazia, la possibilità di aprire il proprio cuore offerta dal fugace incontro con una prostituta in un bordello. C’è anche tanta pietas e compassione nell’ispirato script di Robbie Morrison, che fa dissolvere in un istante il secolo che ci separa dalle vicende di Pietro Acquasanta e dei suoi commilitoni. Che rivivono purtroppo in tutti gli scenari di guerra di cui ci arrivano le tristi immagini quotidianamente, a cominciare dalla Siria.

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