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Panini Comics pubblicherà in esclusiva mondiale i fumetti di Conan il Barbaro

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Riceviamo e pubblichiamo:

Conan Properties International e Panini s.p.a. sono orgogliosi di annunciare un accordo quadro a lungo termine per la pubblicazione dei fumetti di Conan il Barbaro in tutti i paesi del mondo (a eccezione di quelli di lingua inglese)

Conan Properties, proprietaria del personaggio Conan il Barbaro creato da Robert E. Howard, ha concesso a Panini, uno dei più grandi editori di fumetti a livello mondiale, tutti i diritti per la pubblicazione dei propri fumetti in formato digitale e cartaceo in tutto il mondo, a eccezione dei paesi anglofoni.

Panini è da molto tempo tra i principali licenziatari di Conan Properties, e pubblica i fumetti di Conan in numerosi paesi da quasi 25 anni: inizialmente il materiale classico Marvel Comics, relativo al periodo di gestione Marvel del personaggio dal 1994 al 2000, poi tramite accordi diretti con la CPI e la Dark Horse.

Questo nuovo accordo quadro allarga la portata della licenza a tutti i paesi del mondo (con l’eccezione di quelli di lingua inglese) e a tutto il catalogo storico del personaggio apparso in fumetti e graphic novel, a partire dai rivoluzionari fumetti Marvel Comics e dalle riviste del periodo 1970-2000 (Conan The Barbarian, Savage Sword of Conan, ecc.), passando per le numerose serie e miniserie di successo prodotte dalla Dark Horse Comics tra il 2003 e il 2018 e fino al nuovo rilancio Marvel previsto per il 2019 negli Stati Uniti a firma delle più grandi star del momento della letteratura disegnata.

Grazie a questo accordo quadro Panini pubblicherà i nuovi fumetti di Conan in numerosi paesi: Spagna, Francia, Messico, Brasile, Germania, Italia, Paesi scandinavi, Turchia e Serbia. Altre nazioni si aggiungeranno presto, sia con volumi targati Panini sia attraverso partnership con i più importanti editori a livello mondiale, ampliando l’archivio storico di uscite con raccolte, riviste a fumetti e partwork.

Panini lavorerà in sinergia con Conan Properties, impegnata nel processo di diffusione del personaggio di Conan il Barbaro attraverso i videogame (Conan Exiles di Funcom) e la futura serie TV realizzata per Amazon Prime Video da alcuni dei più importanti creativi di Hollywood (come Miguel Sapochnik, noto per Il trono di spade). Inoltre, Panini svilupperà contenuti originali avvalendosi di artisti europei e sudamericani, per arricchire il già straordinario assortimento di storie esistenti e future con nuove graphic novel che trarranno ispirazione da questi rinnovati universi visivi.

Fredrik Malmberg, presidente di CPI, ha dichiarato: “Con un pubblico internazionale sempre in aumento, possiamo senza dubbio affermare che Conan è un’icona assoluta del fumetto. Siamo rimasti colpiti dalla crescita di Panini a livello mondiale e siamo certi che il rafforzarsi di questa collaborazione darà grandi soddisfazioni tanto agli appassionati quanto ai nostri partner”.

Marco M. Lupoi, direttore editoriale di Panini, ha aggiunto: “Panini pubblica con passione le storie di Conan da quasi 25 anni, e lo consideriamo una delle pietre angolari del nostro portfolio. Siamo entusiasti di essere parte del processo di espansione del marchio e del rilancio dei fumetti di Conan, e non vediamo l’ora di portare questo personaggio a nuovi lettori in nuovi paesi”.

Conan Properties International fa parte del gruppo Cabinet, che gestisce e sviluppa franchise di intrattenimento in ogni formato: film, serie TV, giochi, pubblicazioni e giocattoli/oggetti da collezionismo. Il portfolio della Cabinet comprende marchi celebri come Conan il Barbaro, Kull di Atlantide, Solomon Kane, Mutant Chronicles, Mutant: Year Zero e Kult. Per maggiori informazioni, visitate il sito www.cabinetentertainment.com.

Il Gruppo Panini, fondato quasi sessant’anni fa a Modena e con sedi in tutta Europa, Sudamerica e Stati Uniti, è leader mondiale nel settore delle figurine collezionabili e una delle realtà più importanti in Europa e Sudamerica per la pubblicazione di fumetti, riviste per bambini e manga. L’azienda si avvale di canali di distribuzione in più di 130 stati e impiega oltre 1200 dipendenti. Per maggiori informazioni, visitate il sito www.paninigroup.com.

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Spider-Man: Blu, recensione: quella romantica nostalgia dell'epoca d'oro

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Dopo l’ottimo Daredevil: Yellow, il duo composto da Jeph Loeb e Tim Sale inizia a lavorare sul secondo capitolo della tetralogia del colore con protagonista l’eroe Marvel più popolare: Spider-Man. Il racconto, dunque, si tinge di tonalità blu, ovvero il colore della nostalgia. Nonostante Loeb e Sale abbiano sempre utilizzato questo sentimento all'interno delle loro storie, sia come sottofondo narrativo che come leva per conquistare il lettore, in questo caso il suo utilizzo è fondante e primario.

La storia vede Peter - nel presente - registrare un messaggio vocale alla sua amata Gwen Stacy, la ragazza di cui si innamorò da giovane e che morì a causa di Goblin, ovvero Norman Osborn, padre del suo migliore amico Harry. Un senso di colpa mai andato via, dovuto anche a un salvataggio imperfetto, quello visto nel Amazing Spider-Man 121 del 1973 che segnò un momento importante per i comics di supereroi. Ma non è quell’evento su cui si concentrano i due artisti del volume. Loeb e Sale, infatti, ambientano la storia molto prima, quando fra i due giovani stava per sbocciare l’amore.

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La storia si svolge cronologicamente in un momento molto particolare per il personaggio, ovvero quando avvenne il passaggio di consegne fra Steve Ditko e John Romita Sr. Ditko aveva abbandonato la testata per contrasti con Stan Lee, in particolare a causa di un disaccordo dovuto all’identità di Goblin. Senza l’influenza dell’altro creatore del personaggio, Lee cambiò anche il mood della serie rendendola più solare e introducendo un cambiamento caratteriale per Peter Parker fondamentale: da chiuso e spigoloso ad aperto e vivace. Non solo, Peter era al centro di un triangolo amoroso fra la bionda Gwen e un'esplosiva new entry, ovvero la rossa Mary-Jane.

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Loeb e Sale, dunque, ci riportano a quella che viene comunemente definita "l’epoca d’oro" del personaggio, rinarrando eventi di albi celebri per ogni appassionato della saga. Da questo punto di vista, il lavoro di rielaborazione delle storie passate è meno rivoluzionario rispetto, ad esempio, a quanto fatto con Daredevil: Yellow visto che le prime storie di Matt Murdock non possono certo definirsi dei capisaldi . In questo caso, dunque, la rinarrazione di un periodo storico non dista così tanto da quello che era il mood delle storie originali. Tuttavia, sbaglia chi pensa che il loro lavoro sia stato facilitato dal pescare da un periodo così amato, il rischio di non essere all'altezza delle aspettative è alto. Ma non è questo il caso. La qualità artistica del progetto è alta e Spider-Man: Blu è una storia riuscita ed evocativa, capace di emozionare sia i lettori di vecchia data che quelli nuovi. Loeb non scade mai nel banale o nel retorico e l’atmosfera che si respira coniuga classico e moderno alla perfezione.

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Tim Sale, dal canto suo, propone un riuscito mix fra lo stile di Romita Sr. e quello di Ditko. Se, infatti, il materiale di riferimento è quello di Romita, che conferisce ariosità alle tavole e un tratto più morbido che abbellisce le varie figure – non a caso l’artista proveniva dai racconti romantici -, i volti spigolosi, le espressioni e diversi dettagli di Sale non possono che rimandare allo stile di Ditko. Un compendio, dunque, perfetto.
Spider-Man: Blue torna disponibile in una nuova edizione Panini Comics che sta ristampando tutte le opere della tetralogia del colore. Oltre alla saga principale, il tomo contiene una ricca gallery on materiale extra e commenti degli autori.

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Angie Digitwin 1, recensione: la supereroina cyberpunk di Vietti e Alberti

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Dopo l’introduttivo numero 0, Angie Digitwin, personaggio figlio della collaborazione tra Panini Comics e Tim, inizia ufficialmente le sue avventure con il primo numero. Torna Stefano Vietti alla sceneggiatura, questa volta accompagnato dal sodale Luca Enoch ai disegni.
Se il numero 0 aveva il compito di accattivare il lettore mostrando questa nuova (super) eroina e l’universo in cui si muove, il numero 1 inizia ad indagarla: Angie è una giovane ragazza che trascorre le sue giornate tra università, amicizie e attività da supereroina. Come abbia ricevuto i super poteri, quale sia il suo passato, chi siano i suoi nemici, è solo (giustamente) accennato, in attesa che tali elementi vengano svelati nel corso della serie.

Quella che il primo numero apre al lettore è una realtà artefatta, che si sdoppia, che clona e modifica la sua essenza e che confonde continuamente i due piani. Ed Angie è capace di muoversi attraverso queste intercapedini tra realtà.
Il tono del numero (e verosimilmente della serie) è un intrigante mashup tra un plot narrativo dall’impronta supereroistica e le atmosfere e le soluzioni grafiche da racconto cyberpunk.
La sceneggiatura di Vietti, nonostante si assesti su di una solida narrazione capace di passare da scene aciton a scene di quotidianità con fluidità, rimane troppo lineare nel creare l’aspettativa e nel presentare protagonista e comprimari lasciandone in sospeso i motivi narrativi.

Il disegno di Enoch si pone lo stesso obiettivo ricordando – nel felice contrappunto tra scene concitate e scene più leggere – le soluzioni visive che l’autore aveva adottato per la sua serie Spraylitz. Le ultime due tavole del numero sono illustrate da Mario Alberti, già autore dei disegni del numero 0, che ha il compito di descrivere il twist narrativo finale di questo primo racconto.
Di indubbia qualità, la colorazione realizzata da Andres Mossa, che gioca sul contrasto toni caldi e toni freddi, necessario per l’estetica delle scene d’azione e che ricorda, negli intenti, le atmosfere cromatiche del film Tron: Legacy.

Con gli elementi messi in campo finora è ancora presto per poter comprendere con chiarezza gli intenti narrativi e l’operazione editoriale che vi è dietro. Il primo numero, dunque, è ancora troppo “di maniera” ed utilizza, seppur con evidente e consolidata maestria, strumenti narrativi già consolidati. Vedremo come si evolve il progetto.

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