Lov
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L'esordio editoriale di Davide Berardi, in arte Daw, risale al 2007 grazie al lavoro della ProGlo Edizioni che diede alle stampe il primo volume di A Come ignoranza (con personaggi come Brullonulla o la famiglia Dodio), raccolta di avventure brevi - assolutamente no sense e surreali -, nonché farcite di una violenza volutamente ingiustificata. Nel corso dei vari volumi e degli anni, Daw affina il suo tratto e le sue doti di sceneggiatore, fino ad approdare alla Panini Comics, editore che già in passato ha puntato con successo sul fumetto comico italiano.
Nel frattempo, l'autore dà vita a serie come Animaletti Crudi e Sick Sick Sick, pubblicate entrambe sul suo blog e sulla sua pagina Facebook (nel frattempo giunta a quasi 55.000 fan).
Ma probabilmente è Lov il fumetto più noto di Daw, e al tempo stesso quello più immediato e diretto.
I protagonisti sono un uomo e una donna (non sempre gli stessi) stilizzati come se fossero disegnati da un bambino delle elementari, su uno sfondo bianco e che recitano giusto uno scambio di battute. Perché Lov, essenzialmente, è una successione di veloci vignette con battute fulminanti e crudeli. Un dialogo talmente breve da poter essere racchiuso in un tweet ed è per questo, forse, che in un periodo in cui gli umoristi da tastiera sono alla ribalta, alla ricerca costante della battuta fulminante e geniale, la serie è diventata rapidamente virale. Lov è una serie figlia dei tempi e dei social network, in un'epoca in cui un titolo di Lercio o una battuta di Spinoza riescono a far ridere e al tempo stesso ad avere uno spessore ben più profondo di interventi ben più costruiti.
Il tutto parte da quella prima vignetta, forse anche la più sciocca, ovvero un uomo che dichiara a una donna "Ti amo" e lei che risponde con totale noncuranza "Cazzi tuoi". Tuttavia, è un manifesto programmatico eccellente per far comprendere da subito lo stile della serie. Per tutto il volume, vediamo un uomo (o una donna) esprimere il proprio amore ricevendo un fulmineo rifiuto. In un certo senso, è il ribaltamento della nota strip Love Is... di Kim Casali, la raffinatezza e il romanticismo lasciano il posto al disprezzo e all'indifferenza, quello che fa ridere è il completo cinismo che il tratto infantile riesce quasi a farci accettare senza alcun rimorso.
Dal punto di vista grafico, come dicevamo, Daw utilizza uno stile bidimensionale quasi da prima elementare che contrasta con la cinicità dell'opera, ma al tempo stesso le dà un maggiore impatto. Solo in alcuni casi il disegno serve a costruire la gag, tuttavia la sua funzione è fondamentale: la sua assenza, infatti, renderebbe meno incisive le battute.
Panini Comics raccoglie le vignette in una confezione cartonata elegante, in un formato widescreen davvero piacevole. Il volume si apre senza un'introduzione, che davvero sarebbe stata superflua: ci si immerge subito nell'opera che, inevitabilmente, termina pochi minuti dopo. Ma Lov è un fumetto che diverte e che non teme la sfida del tempo e che si fa rileggere più e più volte, magari aprendo a caso e ridendo alla prima vignetta che ci capita sotto mano.