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Velenose

Velenose di Thomas Gilbert è uno dei nuovi gioielli della collana Psycho Pop di Edizioni BD, recentemente presentati a Lucca Comics e da qualche mese anche disponibili in libreria e fumetteria, che già vi abbiamo giustamente inserito nella classifica dei migliori fumetti pubblicati in questo 2015 appena terminato. Un gioiello sì, ma uno con le spine, di quelli che risplendono e incantano per bellezza, ma che sono dolorosi da indossare. Perché la storia che Gilbert ci propone in questo volume è una fiamma che arde viva ma non scalda, non rassicura, bensì brucia e incendia. Una storia di due ragazze votate all'autoconsunzione, che brillano troppo intensamente per poter durare, e scompaiono in una folgore tanto splendida quanto effimera: un rapido impeto alla ricerca dell’estasi, una distruzione preannunciata che è rappresentativa di una nuova generazione. Due ragazze che sono l’incarnazione di una mitologia passata che non riesce ad attecchire nel mondo attuale.

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Domitille e Nour sono due ragazze antitetiche sotto ogni aspetto: una bionda, l'altra mora, una prosperosa, l’altra con un seno appena accennato, una più razionale, l’altra più passionale. Entrambe bellissime, entrambe emotive e legate da un’indissolubile intreccio che ne regola i destini. Sono una la spalla dell’altra, sono due facce della stessa medaglia, due fragili ragazze che vogliono incantare ed essere incantate, vivere la loro vita in modo sfrenato, eccessivo, dannato, per poter accedere all’essenza stessa della natura umana, al divertimento più puro per poter godere fino in fondo di ogni attimo della loro esistenza, sfruttare al meglio ogni singola goccia di linfa vitale, quasi sapendo di essere vicine ad una dolorosa fine.
La parabola discendente della loro autodistruzione ci è presentata dall’autore partendo dal finale, con quattro pagine in cui Gilbert ci mostra la predisposizione propedeutica a ciò che vedremo mostrato nell’ultima pagina, partendo poi con una lunga analessi che ci permette di ricostruire la fabula, chiudendo il cerchio al termine del volume e concludendo il tutto con un’ultima tavola amara e malinconica.

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Nel racconto le due protagoniste vengono spesso paragonate a Medusa e Atena, due figure così legate eppure così opposte, che rappresentano ognuna il duale dell’altra, separate da un odio immenso, tale da poter essere quasi definito amore. E queste dee contemporanee, sono altrettanto morbosamente legate e in competizione, così occupate a cercare di farsi notare l’una dall’altra da accorgersi troppo tardi della profondità dell’amore che le unisce. Un amore conturbante, troppo intenso per essere gestito razionalmente: una dipendenza affettiva malsana, deturpante, ma che rappresenta alla perfezione l’indole delle due incandescenti anime protagoniste.

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Ma altri sono i paragoni che suscitano Domitille e Nour. La loro storia è una sorta di contemporaneo The Picture of Dorian Gray calato totalmente nella realtà, in cui è dunque assente la componente mistica del quadro. Per queste portatrici di una bellezza superiore, ineffabile ma evanescente, effimera, non c’è un dipinto in grado di portare i segni delle loro azioni, ma saranno loro stesse a subirne le conseguenze sulla pelle, e i disegni meravigliosi dell’autore compiono un prodigio nel rappresentare questo processo di degradazione e deformazione fisica e psicologica.
In qualche modo le due sono la rappresentazione più esemplificativa di quella Gioventù bruciata del James Dean anni ’50, di quella incomunicabilità che non solo vige tra i genitori e i figli, ma anche tra i giovani stessi: una generazione incompresa quanto incomprensibile, non solo agli altri ma anche all’interno di sé stessa. Un dramma, quello dell’incapacità comunicativa non solo linguistica ma anche sentimentale, che porterà le due alla rapida distruzione, facendosi travolgere dalle passioni, da un’intensità emotiva che non sono in grado di gestire e nemmeno di esternare correttamente. Vittime del proprio corpo, dei propri sensi e di una società medio-alto borghese ipocrita e deviata, che non ha il minimo interesse nel curarsi di loro, nel cercare di comprenderle e aiutarle; due ragazze in completa balia della propria psiche instabile, sottomesse da crisi maniaco compulsive e una disperata ricerca di affetto e amore.

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E per rappresentare tanta splendida disperazione, le tavole di Thomas Gilbert sono semplicemente perfette. Graficamente l’artista riesce a dar vita ad una sorta di eco di una autodistruzione preannunciata, che viene percepita persino dal tratto turbato e vibrante, dai colori tenui ma tendenti all’acido, dalle figure distorte fisionomicamente e psicologicamente, dalla espressività penetrante e sconvolgente dei volti, dei gesti, anche i più semplici. Tavole che vi si ancoreranno meravigliosamente nella memoria, spingendovi a ricercare i dettagli più minuti di cui non vi siete accorti ad una prima lettura, a godervi ogni singola micro-espressione che troverete sui volti dei personaggi.

Velenose è una storia che vi scorrerà tra le mani come un fiume in piena, che non vi darà pace e non vi permetterà di staccarvi dalle pagine del volume prima di aver concluso la lettura. L’edizione Psycho Pop è ben curata, semplice, con una carta abbastanza spessa da contrastare alla perfezione con l’impalpabilità e la sfuggevolezza dei disegni e della storia narrata. Un volume che vi consigliamo assolutamente. D’altronde, non è forse vero che le storie più intense, più dolorose, più velenose, sono anche quelle che amiamo di più?

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Michael Jordan - La biografia a fumetti

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Scrivere una biografia nasconde sempre delle insidie, prima tra tutti il rischio di non essere obiettivi e di cadere nell’agiografia. Figurarsi poi se la biografia in questione è dedicata a Micheal Jordan, il più grande giocatore di basket di tutti i tempi, atleta leggendario la cui fama ha varcato i confini dell’ambito sportivo fino a trasformarlo in icona pop e simbolo di un’epoca. Ad assolvere al non facile compito è Wilfred Santiago, artista di Chicago, con Michael Jordan - La Biografia a Fumetti.
A Santiago non interessa mettere in scena un racconto pedestre e didascalico che inizi dall’infanzia del Campione e finisca con una carrellata dei suoi numerosi trionfi: il cartoonist struttura la sua narrazione intorno ad alcuni episodi chiave della vicenda umana e sportiva di Jordan (in una maniera non dissimile da quella sperimentata da Danny Boyle nel recente Steve Jobs), mostrandoci alcuni sprazzi delle sue “origini” solo attraverso brevi e significativi flashback.

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Il racconto di Santiago si snoda attraverso tre momenti topici della vita del Campione: le fasi finali del campionato 1990-91, che consegnerà ai Chicago Bulls di Jordan il primo di tre titoli consecutivi; la crisi personale, in seguito all’omicidio del padre, che porterà ad un primo ritiro dalla pallacanestro; il ritorno nella NBA datato 1995, che segnerà l’inizio di una nuova serie di trionfi per i Bulls; il tiro decisivo (a 5 secondi dalla fine) in gara 6 nella finale del 1998 contro gli Utah Jazz, che vuol dire nuovamente terzo titolo consecutivo per i Bulls e sesto in totale per la compagine di Chicago, col definitivo ingresso nella leggenda per Jordan. Questi tre momenti fondamentali della vita di “Air” Jordan sono intervallati da flashback che ce ne mostrano l’infanzia nella Carolina del Nord, insieme ai genitori e ai fratelli e in particolare al fratello Larry, punto di riferimento per il piccolo e problematico Mike; il rapporto controverso col padre, che intravede nel figlio il talento del campione e lo pungola per stimolarlo; gli inizi difficili nella squadra del liceo, dove viene scartato a causa del suo fisico ancora acerbo. Senza soluzione di continuità passiamo dal ragazzo incerto dei propri mezzi ad His Airness, il Campione  che sta spiccando il salto decisivo nella leggenda. È il campionato 1990-91, con i Bulls di Jordan che stanno dettando legge. La formazione di Chicago, composta da Jordan, Scottie Pippen, Bill Cartwright, Horace Grant e John Paxson, annichilisce ogni ostacolo che incontra sulla sua strada. Ne fanno le spese i New York Knicks di Patrick Ewing e, in semifinale, i Detroit Pistons di Isaiah Thomas. Stessa sorte tocca in finale ai Los Angeles Lakers di Earvin “Magic” Johnson e di Vlade Divac, che vengono disintegrati da Jordan e soci. È il trionfo per la franchigia di Chicago, il primo di tre anelli consecutivi, e personale di Jordan, che viene nominato miglior MPV delle serie finali (vincerà l’ambito riconoscimento per ben sei volte).

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Ma per ogni ascesa c’è una caduta: quando il padre verrà derubato ed ucciso da una banda di delinquenti, un Jordan svuotato lascerà la pallacanestro per tentare egual fortuna nel baseball, secondo il desiderio originale dell’amato genitore. Sono due anni bui, avari di soddisfazioni per il campione, che medita il grande ritorno: questo si concretizza nel 1995, a stagione in corso. Jordan riprende in mano dei Bulls allo sbando e a partire dal campionato successivo infila di nuovo tre anelli consecutivi, portando il bottino totale della franchigia di Chicago a sei titoli. Il culmine della vicenda sportiva di Air Jordan si consuma il 14 giugno 1998 a Salt Lake City, dove i Bulls affrontano gli Utah Jazz di John Stockton e Karl Malone. È la gara 6 di una serie finale molto equilibrata. I Bulls stanno perdendo 85 a 86. Ma a 20 secondi dalla fine Jordan ruba palla in difesa ad un incredulo Malone, si spinge nella lunetta avversaria e, con un incredibile cambio di passo, prima lascia a terra il suo marcatore, Byron Russell, poi lascia partire un tiro chirurgico in elevazione che si insacca nel canestro dei Jazz: sono i due punti della vittoria, del sesto titolo per Chicago e di una prestazione leggendaria per Jordan nel giorno della sua ultima partita con i Bulls]. Pochi giorni dopo il campione annuncia il suo ritiro. Nel 2001 Jordan tornerà in campo, vestendo per due anni i colori dei Washington Wizards. Si tratta di un ritorno effimero, che non produce risultati all’altezza dei precedenti. Ma la leggenda di Air Mike è già scritta e consegnata ai posteri, insieme alla statua che lo raffigura all’esterno del centro sportivo dei Bulls a Chicago, sotto la quale una targa recita: "The Best there ever was. The Best there ever will be".

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Pur raccontando le imprese di un autentico mito dello sport e non solo, l’opera di Wilfred Santiago ha il merito, come già sottolineato all’inizio, di non cedere alla tentazione di realizzare una banale agiografia. Dell’uomo Jordan ci vengono raccontate anche le spigolosità e le contraddizioni: le “scappatelle”, il  presunto coinvolgimento in uno scandalo scommesse, la riluttanza ad andare in televisione per invocare lo stop ai saccheggi di Chicago nella calda estate del 1992. Mentre assistiamo alle vicende umane e sportive del campione, sullo sfondo si svolgono eventi che hanno segnato la storia americana contemporanea, come le succitate rivolte razziali in seguito al pestaggio di Rodney King da parte della polizia di Los Angeles, facendo dell’opera di Santiago anche una preziosa testimonianza d’epoca. Sfilano inoltre volti indimenticabili della pallacanestro americana come Charles Barkley, Larry Bird, Clyde Drexler, i già citati Pippen, Malone, Stockton, Ewing, Magic Johnson, che insieme a Jordan faranno parte della mitica spedizione americana alle Olimpiadi di Barcellona del 1992 passata alla storia col nome di Dream Team.

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Ma il vero punto di forza dell’opera è nei bellissimi dipinti di Santiago, realizzati con pennellate ruvide ed energiche che da una parte fanno pensare agli esempi più riusciti di street-art urbana, dall’altra avvicinano il talentuoso artista di Chicago al genio visionario del grande Bill Sienkiewicz.
Completa il bel volume delle Edizioni BD una commossa introduzione di Flavio Tranquillo, commentatore della NBA per la TV italiana, che ci offre il suo ricordo personale di quella notte del 14 giugno 1998 a Salt Lake City ormai consegnata alla storia.

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Michael Jordan – La biografia a fumetti: anteprima

  • Pubblicato in News
Vi proponiamo un'anteprima del volume Michael Jordan – La biografia a fumetti pubblicato da Edizioni BD.

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Per la prima volta un fumetto racconta la vita e la carriera del più importante atleta della storia. 
Edizioni BD porta in Italia la bio-graphic novel di Wilfred Santiago – bestseller negli Stati Uniti - con prefazione esclusiva a cura di Flavio Tranquillo. 
In uscita in libreria e fumetteria il 2 dicembre, in anteprima a novembre in alcuni store di articoli sportivi. 
 
Sei anelli NBA. Cinque volte MPV. Campione NCAA. Oro olimpico.
Michael Jordan non è soltanto il più grande giocatore di basket di tutti i tempi, ma anche l'atleta attorno al quale ruota il marketing più potente della storia, che ha creato un culto della persona oltre all'ambito sportivo e che lo ha reso una delle icone più famose della cultura pop. 
 
Arriva in Italia per Edizioni BD la prima biografia a fumetti dedicata a Jordan, realizzata da Wilfred Santiago, già bestseller negli Stati Uniti. 
Un racconto della vita dell'atleta, dall'infanzia attraverso tutta la sua leggendaria carriera; un ritratto a tutto tondo capace di restituire la grazia trascendente di Air Jordan come nessun autore era riuscito a fare, senza trascurarne i momenti bui, fuori e dentro il campo. La prefazione di questa edizione è stata affidata ad uno dei guru del giornalismo sportivo italiano: Flavio Tranquillo, scrittore, blogger, tra i massimi esperti di pallacanestro in Italia. 
 
Per la prima volta, il volume sarà disponibile in anteprima esclusiva in alcuni negozi di articoli sportivi selezionati: da Airness Milano, Back Door Bologna e Petrolio Perugia sarà anche possibile trovare la variant cover a tiratura limitata ed esclusiva, con sovra copertina personalizzata per ogni store. “Un'importante operazione commerciale – spiega Jacopo Costa Buranelli di Edizioni BD – capace di unire il mondo dell'editoria a quello dello sport, grazie ad alcuni partner selezionati che contribuiscono quotidianamente a dare forza al mito di Michael Jordan, anche attraverso la sua linea Nike Air Jordan”. 
 
In occasione dell'uscita del volume saranno organizzati due incontri di presentazione con Flavio Tranquillo: giovedì 3 dicembre presso Airness Milano (ore 19-21) e venerdì 11 dicembre presso Back Door Bologna (ore 19,15-21,15).
 
MICHAEL JORDAN. LA BIOGRAFIA A FUMETTI
Prefazione a cura di Flavio Tranquillo. 
In uscita il 2 dicembre in libreria e fumetteria; disponibile a novembre in anteprima con variant cover a tiratura limitata e in esclusiva in alcuni negozi di articoli sportivi.
Edizione cartonata con sovra copertina, a colori; prezzo 20 euro. 
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Psycho Pop: anteprima esclusiva di Grip di Gilbert Hernandez

  • Pubblicato in News

Uscirà a fine mese per la linea Psycho Pop di Edizioni BD il nuovo atteso lavoro di Gilbert Hernandez (Love and Rockets) intitolato Grip - È un piccolo mondo ridicolo. Comicus vi offre in anteprima esclusiva le prime pagine del volume, che potete ammirare nella gallery in basso. Buona lettura.

Chi è il misterioso Mike Chang, e perché ha perso la memoria? Cosa si nasconde dietro la sua straordinaria facoltà di condizionare la mente di chiunque incontri? Com'è che a un certo punto si suddivide tra la sua pelle, il suo vestito e il suo corpo, e com'è che ognuno di questi elementi può agire per conto proprio e chiamare a raccolta tutti gli altri personaggi? Chi sono i Wonderboys e le Mystery Girls, e soprattutto chi è quella strana bambina con un occhio solo? Gilbert Hernandez, cocreatore del celeberrimo Love and Rockets, colpisce ancora: Grip – Lo strano mondo degli uomini è uno straordinario mix di tutto quel che serve a un fumetto per essere grandioso – epica, belle donne, gang criminali, fantascienza, thriller, romanticismo e critica sociale, il tutto condito con una formidabile dose di umorismo e ritmo mozzafiato. 

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