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Anteprima di Mother Panic #1, la nuova vigilante di Gotham City

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Uscirà il prossimo 9 novembre Mother Panic #1, serie ambientata a Gotham City scritta da Jim Krueger e Jody Houser e disegnata da Phil Hester e Tommy Lee Edwards.

Violet Paige è un ragazza mondana con un atteggiamento da bad girl. Ma lei non è solo la classica ragazza annoiata dell'elite di Gotham City: motivata da un passato traumatico, Violet cerca vendetta sui coetanei privilegiati vestendo i panni del terrificante vigilante Mother Panic.

Potete vedere un'anteprima di Mother Panic #1 nella gallery in basso. Le cover sono ad opera di Bengal, Paul Pope e Tommy Lee Edwards.

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Warren Ellis rilancerà la linea WildStorm della DC Comics

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Apprendiamo da Comic Book che il noto scrittore e fumettista britannico Warren Ellis è stato incaricato del rilancio della linea editoriale WildStorm della DC Comics, previsto per il 2017. Tale iniziativa prenderà il via a febbraio con The Wild Storm, serie scritta da Ellis sui disegni di Jon-Davis Hunt, che presenterà le nuove versioni di personaggi come Grifter, Voodoo, the Engineer, Jenny Sparks e molti altri. La serie sarà il titolo principale del rilancio, a cui seguiranno altre testate sempre curate da Ellis, come fatto da Gerard Way per Young Animal.

"Dopo una lunga riflessione, non ho potuto declinare l'invito a rinnovare questa casa costruita da Jim Lee, e restituirle la sua combinazione unica di paranoia cosmica e cospirazionismo paramilitare per la follia spaziale post politica dei nuovi giovani".

Tra le altre testate torviamo WildC.A.T.S., Zealot e Michael Cray, vero nome del personaggio Deathblow, ma al momento non sono stati rivelati ancora i team creativi.

“Nel nostro business ci sono pochi visionari molto preziosi e ancora di meno del livello di Warren, che riesce ad elevare miti sia con una ricercatezza stilistica che con spettacolo idiosincratico. Il suo lavoro alla WildStorm rimane il tono che meglio descrive e definisce questo universo. So di parlare a nome dei fan quando dico che non vediamo l'ora di vedere cosa hanno in serbo Warren e Jon!”, ha dichiarato Jim Lee, DC Co-Publisher.

Ricordiamo che Warren Ellis ha già lavorato in passato per la WildStorm su diverse testate, ma si ricordano principalmente The Authority, di cui ha firmato i primi 12 numeri, e Planetary, di cui ha scritto tutta la saga. Nella gallery in basso trovate il redesign dei personaggi ad opera di Jon-Davis Hunt.

Qui di seguito la gallery coi redisign dei personaggi.

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Ivan Reis sul nuovo titolo Justice League

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A febbraio la DC Comics lancerà una nuova serie dedicata alla Justice League di cui il titolo resta ancora ignoto. Sappiamo, però, che sarà anch'essa quindicinale, che verrà scritta da Steve Orlando e che sarà una conseguenza degli eventi di Justice League vs. Suicide Squad.

Newsarama, ora, ha annunciato che l'artista che disegnerà la serie sarà Ivan Reis che, insieme a Geoff Johns ha lavorato sulla Justice League durante i New 52.

Restate collegati su Comicus per nuovi aggiornamenti.

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DC batte la Marvel: fuoco di paglia o strategia vincente?

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Negli ultimi mesi, ovvero da quando la DC Comics ha lanciato Rebirth, la casa editrice di Batman e Superman si trova a dominare la classifica di vendite negli States battendo nelle unità totali la rivale Marvel. Nulla di strano, potrebbe dire qualcuno, se non fosse che questa eventualità negli ultimi decenni è capitata davvero raramente e solo per pochi mesi. Certo, chi segue con costanza la classifica Diamond (il principale distributore americano), ha visto spesso la DC al primo posto, o dominare anche la top ten, ma generalmente mai battere la Marvel nelle vendite totali. I fan DC esultano, tuttavia è presto per cantare vittoria e i risultati definitivi li potremo vedere solo nel lungo periodo in quanto, allo stato attuale, i dati sono dopati ancora dall’effetto novità dovuto a questo rilancio, specie se consideriamo che si tratta di un’operazione più radicale rispetto a quelle operate dalla Marvel, nonché meno frequente di quelle fatte dalla storica rivale. Tuttavia, c’è un’altra interessante considerazione da fare.

In estrema sintesi, possiamo definire Rebirth un’operazione che riporta in scena i vecchi eroi pre-New 52. Ora, quella dei New 52 è stata l’ennesima mossa poco riuscita della DC Comics che è apparsa spesso in stato confusionale o fin troppo immobile. Dall’inizio del nuovo millennio, la sua diretta concorrente ha inanellato una serie di mosse vincenti senza precedenti: dall’assunzione di Bill Jemas e di Joe Quesada alla nascita della linea Ultimate, dalla linfa dei nuovi autori (Bendis e Millar su tutti) ai vari eventi come Civil War, fino all’eco dei successi al cinema, la Casa delle Idee è sembrata inarrestabile. Forse proprio per cercare di porre rimedio, la DC diede vita ai New 52, un azzardo che non ha mai convinto del tutto (al di là della qualità delle singole serie), e che ha visto lo stesso Geoff Johns fare un mea culpa a nome dell’editore. In realtà, la mossa apparse anche esagerata: l’universo DC piaceva, funzionava, aveva sì bisogno di un rilancio, di nuovi autori e di nuove idee, ma non di qualcosa di così drastico.
Dunque, un ritorno al passato, alla vera essenza dei personaggi, come Rebirth (quanto studiato o voluto sia) è stato salutato con gioia da tutti, in particolare dai vecchi lettori che non aspettavano altro di rivedere i loro vecchi (intesi come cari) e familiari beniamini in azione, seppur con diverse novità e una narrazione più moderna. Specie se il tutto è corredato da ottime serie e ottimi team artistici.

marvel

Nonostante, dunque, arrivino nuovi lettori attratti dal rilancio, la mano tesa è rivolta anche verso quelli di vecchia data, un ritorno al passato, dunque, ma ben piantato nel presente. Questa scelta di affidarsi alle proprie icone e di puntare sulla loro riconoscibilità, insieme alla bontà del rilancio, di non disperdere i lettori con nuove serie ma aumentando la periodicità delle testate classiche, dando un senso di maggiore continuità rispetto ai continui rilanci, rappresenta una strategia opposta a quella della Marvel. La Casa delle Idee, infatti, prosegue con eventi catastrofici, rilanci continui, stravolgimenti di status quo e scombussolamenti sui suoi eroi (esempi pratici Thor ora è una donna, Tony Stark non è più Iron Man). Una strategia finora vincente, che si riflette nelle parole di Tom Brevoort: “Il pubblico è molto più spietato nell'abbandonare una serie se essa stessa non gli facilita il compito. Stando così le cose, i team creativi tendono a bruciare il loro materiale più rapidamente. Non c'è molta pazienza per l'attesa e per le costruzioni narrative più lente. Puoi anche avere un grande piano in cui metti insieme pian piano tutti i pezzi per poi stupire tutti l'anno dopo, ma la serie sarà bella che morta in sei numeri, ben prima di arrivare a questo. (…) Ogni numero deve dare ai lettori quello che vogliono, o cominceranno a spostarsi su altre storie”.

Tuttavia, questa strategia crea anche discontinuità e disaffezione nei vecchi lettori. Anche in questo caso, sia chiaro, non parliamo affatto di qualità delle serie, né dell’efficacia o della validità di questo tipo di operazione. Ma lo scontro fra i due modelli potrebbe portare a un capovolgimento delle strategia di uno dei due editori: se il successo di Rebirth proseguirà senza cessioni nei prossimi mesi, questo potrà portare la Marvel a rivedere le proprie scelte, se invece quest’ultima dovesse tornare a dominare il mercato, vuol dire che questa concezione “old style” dei comics è definitivamente tramontata. Quale visione degli eroi risulterà vincente, dunque, quella più iconica della DC o quella più iconoclasta della Marvel?

Quello che appare confortante, comunque, oltre alla crescita delle vendite dei comics degli ultimi mesi, e di un certo fermento, è che la DC dopo vari tentativi sembra aver trovato la quadratura del cerchio, ridonando prestigio al suo universo narrativo.

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