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52: Quattro chiacchiere con Dan Didio…

52 ha ormai chiuso i battenti negli USA, ma la DC è tutt’altro che propensa a prendersi una pausa.

In una recente intervista, Dan Didio ha ripercorso le tappe salienti di 52, tracciando una specie di bilancio. Didio ha confessato di non aver mai avuto nessun dubbio sull’esito di una serie settimanale quale 52, confermando la determinazione misto arditezza delle alte sfere DC. D’altronde, quello che cercavano alla DC era un nuovo prodotto e soprattutto un formato con cui proporlo: da qui la prima serie settimanale nella storia del fumetto contemporaneo.

Didio ha confessato che il suo maggiore contributo al progetto 52 è stato “mettersi da parte” quando le cose cominciavano a girare, lasciando campo aperto ai vari scrittori.

Per l’Executive Editor della DC, 52 ha rappresentato una nuova sfida – e non erano in pochi a dubitare che la DC ce l’avrebbe fatta – ma non solo. Didio sapeva di poter tentare questa mossa avendo le carte giuste dalla sua. Ha infatti spiegato che il sistema di distribuzione della DC ha cadenza settimanale: ciò ha consentito una rapida e puntuale diffusione dei vari albi, e ha dato la possibilità di preservare ancor di più quel senso di spontaneità e immediatezza che si cercava di ottenere.

In un certo senso il tentativo – riuscito – da parte della DC Comics voleva anche riportare una certa attenzione sul concetto di continuity e di coerenza logica tra le varie storie pubblicate: evidentemente in una serie settimanale i legami tra un albo e l’altro sono molto più forti, e il senso di coesione tra gli eventi e le possibili ripercussioni tra una storia e l’altra si fanno sentire con maggiore intensità.

A dirla tutta, Didio non si è mai sentito totalmente a suo agio fino a quando 52 non si è conclusa. Produrre un fumetto a cadenza settimanale non è mai facile: gli imprevisti sono dietro l’angolo e obiettivamente c’è sempre qualcosa da migliorare. Ma forse è proprio questo parte del divertimento e dell’azzardo: avere delle date fisse, delle scadenze molto più ravvicinate del normale che ti impongono di produrre un fumetto e mandarlo subito in distribuzione. Pochi ripensamenti. E tanta tensione accumulata e spalmata in ciascuna fase della produzione-distribuzione, al punto tale che, spiega Didio, se si fosse presentata la necessità, non ci sarebbe stata alcun indugio nel pubblicare un albo con meno pagine, per esempio.

A questo proposito Didio afferma che, nel corso della pubblicazione di 52, nonostante il contributo al 100% dei vari artisti, ci sono stai casi di storie “last minute”. Eppure sono sempre riusciti a far uscire il fumetto in tempo.

52 ha preso vita, dopo un certo numero di riunioni del team creativo, dettando i ritmi e le tecniche con cui narrare le varie storie. Al punto che alla DC si sono domandati se fosse necessario fare retromarcia e tornare sulle posizioni iniziali dei primi due mesi del progetto o andare avanti. In ogni caso i dati di vendita hanno dato ragione alla serie, se possibile, oltre ogni rosea previsione, anche grazie agli sforzi di tutti.

Il senso di contemporaneità e di immediatezza si è legato con quello di estensione e di globalità sul piano fisico: così si è trovato il modo di sottolineare indirettamente certi limiti oggettivi. Si è scelto ad esempio di far comparire Black Adam in un angolo del mondo, intento a commettere i suoi crimini, ma non tutti gli eroi se ne sono potuti rendere conto: ed è normale che sia così, visto che nessun supereroe è onnipotente e onnisciente.

52 ci lascia un’eredità immediata e una che si farà sentire a lunga gittata una volta rientrati nella normale continuity DC.
Tra i cambiamenti e le conseguenze più evidenti possiamo citare:
- la sostituzione di The Question con una nuova versione (Didio spiega che il personaggio era ormai giunto alla conclusione della sua carriera ideologica e si avvertiva il bisogno di un cambiamento)
- la nuova serie di Booster Gold in uscita ad agosto
- il ritorno di Black Adam
- il ritorno di una nuova Infinity Inc. ad opera di… nientemeno che Pete Milligan
- una miniserie dedicata ai Four Horsemen di Keith Giffen
- il ritorno del multiverso…grazie a Mr. Mind



Matteo Mezzanotte
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