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La Marvel e l'omosessualità

Alla Wizard World Chicago's durante l’ormai classica conferenza Cup of Joe della Domenica, Joe Quesada ha annunciato che non ci saranno mai serie regolari con protagonista un personaggio gay al di fuori della divisione editoriale Max o comunque con l’etichetta “Contenuti Espliciti”.

Questo a causa della grossa pubblicità negativa che ha avuto la Marvel in seguito alla mini serie del 2003 con protagonista Rawhide Kid, in particolare all’attacco subito da Stan Lee durante la trasmissione televisiva Cross Fire da parte di Andrea Lafferty della "Coalizione per i valori tradizionali".
La Lafferty ha puntato il dito contro la mini serie di Rawhide Kid, nonostante questa presentasse già un’etichetta di “contenuti espliciti”. Ogni fumetto, ha detto la donna, corre il rischio di finire nelle mani di un bambino e per questo si dovrebbero evitare temi politici o sociali troppo pesanti, e in particolare l’omosessualità, che per la donna è un tema che sta invadendo a poco a poco ogni media, da Hollywood alla Disney.
Per non creare delle inimicizie a tutta l’industria del fumetto, Quesada ha deciso di prendere una posizione riguardo alla politica della casa editrice nei confronti dei personaggi gay.

Continueranno in ogni caso ad esserci personaggi omosessuali come comprimari, nella speranza che al più presto il clima di alleggerisca permettendo un maggior coinvolgimento di personaggi gay e lesbo nelle proprie serie.
“Sperando che cambi già dalla prossima settimana.” Ha concluso Quesada.

Gianluca Reina



Marco Rizzo
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