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Gennaro Costanzo

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Edizioni BD pubblicherà l'artbook di BoJack Horseman

  • Pubblicato in News

Fra le novità annunciate su Direct 54, Edizioni BD presenta l'artbook dedicato a Bojack Horseman, la celebre serie animata Netflix. Di seguito trovate tutti i dettagli:

"È una delle serie animate più popolari del mondo, capace di affrontare con ironia temi come maturità e responsabilità, celebrità e depressione.

Trasmesso in Italia su Netflix, BoJackHorseman ha ormai stuoli di fan e il curatissimo a corposo artbook permetterà loro di immergersi ancora di più nel mondo dell’attore con la testa di cavallo.

Interviste ai creatori, disegnatori e doppiatori, storyboard, studi dei personaggi e sceneggiature…Questo volume è uno scrigno di meraviglie per tutti gli appassionati!

Scheda tecnica
di CrrisMcDonnell, Lisa Hanawalt, Raphel Bob -Waksberg

Volume unico
Formato – 26X23 – Cartonato
Pagine – 240 – col.
Prezzo – 29,00 €"

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Annunciata la terza serie di Umbrella Academy Gerard Way e Gabriel Bá

  • Pubblicato in News
Entertainment Weekly ha confermato in esclusiva che la serie The Umbrella Academy di Gerard Way e Gabriel Bá tornerà per un terzo volume, intitolato Hotel Oblivion. Il secondo volume della Saga, Dallas, è stato pubblicato quasi 10 anni fa.

The Umbrella Academy: Hotel Oblivion della Dark Horse sarà composto da 7 albi, uno in più rispetto alle saghe precedenti, e il primo numero è previsto per il 3 ottobre.

The Umbrella Academy è pubblicato attualmente in Italia da Bao Publishing e presto avrà un adattamento televisivo con Ellen Page fra i protagonisti.

Di seguito trovate le prime tavole del fumetto diffuse da EW.

 

Jeremy Renner sarà Twitch nel film di Spawn diretto da Todd McFarlane

  • Pubblicato in Screen

Come vi abbiamo riportato, il Premio Oscar Jamie Foxx sarà il protagonista del film su Spawn diretto da Todd McFarlane. Ora Deadline riporta che Jeremy Renner (The Avengers) si è ufficialmente unito al cast della pellicola.

Renner interpreterà il Detective "Twitch" Williams, l'investigatore privato ben noto ai fan della saga e protagonista di una serie propria dal titolo Sam and Twitch.

Todd McFarlane scriverà e dirigerà il film di Spawn, che l'artista ha dichiarato essere "dark e R-rated". La pellicola ha un budget basso che arriva a 10-12 milioni di dollari.

Deadwood Dick 1, recensione: la Bonelli si fa Audace!

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“Bruttostronzofigliodiputtana”, si apre con questa battuta Deadwood Dick, il nuovo fumetto Bonelli che inaugura la linea Audace per lettori maturi. Un’imprecazione che sembra esser messa lì apposta per dire che qui non c’è posto per “satanassi” o “giuda ballerini” di sorta. La voglia di rinverdicare la propria identità “adulta” è dunque subito evidente dalla scelta lessicale effettuata e di certo non si ferma qui. Ma procediamo con ordine.

Da anni ormai la Bonelli opera un processo di rinnovamento che coinvolge sia le sue testate storiche che le modalità di diffusione, i contenuti e anche gli assetti interni. Dopo aver sistemato il suo parco testate base, l’arrivo delle miniserie ha permesso di proporre nuovi personaggi e nuove tematiche, svecchiando anche il proprio linguaggio e proponendo il colore oltre al consueto bianco e nero. Negli ultimi anni, il varo di una linea da libreria e l’adozione di nuovi formati è stata accompagnata anche da una differenziazione più profonda che mira a target diversi. Così, oltre alla sua linea “classica” - di cui fanno parte Tex e Dylan Dog, ad esempio - la Bonelli ha varato la linea Young, rivolta ai più giovani (Dragonero Adventures, 4Hoods) e quella Audace, rivolta invece a un pubblico più maturo.

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Presentata ufficialmente a Lucca Comics & Games 2017, la linea – che prende il proprio nome dalla prima denominazione della casa editrice Sergio Bonelli Editore – ha visto debuttare in libreria Senzanima e Sessantotto, mentre ora, con Deadwood Dick, fa il suo esordio anche in edicola. La serie è ispirata a un vecchio eroe western che è stato totalmente rielaborato dallo scrittore texano Joe R. Lansdale e che ora diventa un fumetto grazie al lavoro di Michele Masiero e Corrado Mastantuono.

La vicenda è ambientata circa 20 anni dopo la guerra di secessione americana che ha abolito la schiavitù. Tuttavia, nel Texas di quegli anni essere un nero era sempre un marchio indelebile agli occhi dei bianchi, ed è per questo che per un futile motivo il protagonista del racconto si ritrova a fuggire dal suo villaggio per evitare un’ingiusta impiccagione. L’unica via per avere un futuro dignitoso gli sembra quella di arruolarsi nell’esercito. Durante la sua fuga conoscerà Cullen, un ex maggiordomo (e schiavo) al servizio di un bianco che aveva combattuto con i sudisti al fianco del suo padrone, ucciso in guerra. Al suo ritorno si ritrovò libero, ma senza un lavoro. Dopo anni di sacrifici, anche per lui l’esercito rappresenta una paga e un posto sicuro.

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L’avventura inizia in media res con il protagonista che lotta per la vita contro un indiano. È lo stesso Dick a narrare la sua storia e, grazie alle didascalie, possiamo andare avanti e indietro nel tempo nella sua vita. La frammentarietà della linea temporale, che compie enormi salti in avanti e indietro, è uno degli espedienti che Masiero utilizza in nome di una maggiore libertà creativa per questo fumetto. Un altro è il lessico, come anticipato in apertura di articolo. Se è vero che lo stesso Lansdale utilizza un linguaggio forte e diretto, il suo utilizzo massiccio risulta quasi eccessivo in alcuni casi, come se si volesse rimarcarne la possibilità di utilizzarlo.

Altra impressione simile riguarda l’utilizzo di situazioni che difficilmente vedremo in western come Tex (Cullen che defeca dietro un cespuglio e il conseguente dialogo). Tuttavia, se magari qualche soluzione del genere appare forzata, in generale il lavoro fatto da Masiero scorre con grande scioltezza.
Anche la storia fila liscia e i personaggi appaiono ben caratterizzati. Tuttavia, la vicenda è ancora troppo introduttiva è sembra interrompersi bruscamente alla fine, come se la sceneggiatura originaria fosse stata spezzata in due parti. Ricordiamo che, per questa serie, si è utilizzata una foliazione totale di 68 pagine, di cui 60 di fumetto, poco più della metà di un normale Tex. Insomma, la struttura episodica non è stata sfruttata al massimo e la sensazione di trovarsi davanti a “mezzo episodio” è forte, tuttavia la qualità della scrittura resta alta e si attendono sviluppi dell’intreccio narrativo per farla decollare del tutto.

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Il formato leggermente maggiore rispetto a un classico albo Bonelli permette a Mastantuono, fra i maggiori artisti contemporanei del fumetto italiano, di sfoggiare tutta la propria arte. Non assistiamo a un utilizzo della gabbia diverso da quanto potremmo vedere in uno dei recenti albi dell’editore, oramai serie come Orfani e Dragonero ci hanno mostrato soluzioni visive ben più “spinte” di quelle utilizzate in Deadwood Dick, ma nelle tavole di Mastantuono possiamo notare una regia al di là della perfezione, e la qualità del suo lavoro raggiunge vette notevoli.

Se per un giudizio complessivo più dettagliato dobbiamo attendere le prossime uscite, non possiamo che considerare Deadwood Dick come un buon punto di partenza. La differenza con la linea classica Bonelli si evince in una serie dai toni più maturi e che si concede qualche libertà espressiva in più. Siamo ai primi passi, ma la linea Audace sembra aver iniziato col piede giusto.

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