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La Marvel svela il nuovo team di Avengers

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La Marvel ha annunciato il nuovo team artistico di The Avengers, che darà nuova vita al gruppo dopo il ciclo di Jason Aaron. Sarà lo sceneggiatore di Timeless Jed MacKay a scrivere le gesta del super-gruppo della Casa delle Idee affiancato dall'artista CF Villa con Stuart Immonen che realizzerà le cover ritornando così, dopo anni, in Marvel.

Il nuovo roster del gruppo sarà composto da una formazione abbastanza classica che vede al suo interno la leader Carol Danvers/Captan Marvel affiancata da Sam Wilson/Captain America, Visione, Scarlet Witch, Thor, T'Challa/Black Panther e Iron Man.

Secondo quanto riportato dall'editore, il gruppo si unirà per affrontare "una serie di disastri su larga scala che scateneranno sconvolgimenti in tutto l'universo conosciuto".

"Il mondo è sempre a rischio e una nuova squadra di Vendicatori si mobilita per affrontare qualsiasi pericolo che osi minacciare il pianeta", prosegue la descrizione. "Ma quando Terminus attacca, un nuovo e insidioso pericolo alza la testa: uno che gli Avengers conoscono fin troppo bene e che si presenta loro sotto le sembianze più pericolose: quella di un amico."

Avengers #1 sarà in vendita negli States dal 17 maggio.

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La Marvel rilancia i Guardiani della Galassia

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La Marvel ha annunciato il team creativo che si occuperà della nuova serie dedicata ai Guardiani della Galassia. Jackson Lanzing e Colin Kelly (Captain America: Sentinel of Liberty) scriveranno la nuova testata mentre Kev Walker (che ha lavorato con gli sceneggiatori nel recente one-shot Captain America and the Winter Soldier) si unirà al colorista Matt Hollingsworth per la parte grafica.

In uscita ad aprile Guardians of the Galaxy vedrà il team composto da Nebula, Gamora, Star-Lord, Mantis e Drax nel primo arco narrativo intitolato "Grootfall" che evoca la classica storia di Batman degli anni '90 "Knightfall", con l'apparente implicazione che la morte o un'evoluzione "malvagia" di Groot potrebbe essere il catalizzatore per la formazione della nuova squadra, anche se questo rimane non confermato.

L'annuncio non specifica altro, ma afferma che "Grootfall" è "una minaccia straordinariamente potente che costringerà i Guardiani a una nuova missione che metterà alla prova i loro limiti come famiglia ritrovata".

"Un anno fa, i Guardiani della Galassia sono stati distrutti. Il loro ottimistico futuro è stato distrutto dal tradimento di uno di loro", si legge nella descrizione della Marvel. "Ora cavalcano le corsie spaziali di un angolo di galassia senza legge, cercando di superare la loro tragedia. Riusciranno a riscoprire il loro eroismo e la loro umanità nella frontiera più desolata? Riusciranno a rimediare ai fallimenti del loro passato? O svaniranno nell'oscurità, senza perdono per l'eternità?".

Guardians of the Galaxy #1 sarà in vendita il 12 aprile, con una con una cover ad opera di Marco Checchetto. Ricordiamo, infine, che il 5 maggio uscirà al cinema Guardians of the Galaxy Vol. 3 di cui potete vedere il trailer qui.

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(Via Newsarama)

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Marvel: The Legendary Collection, disponibile la nuova collana Hachette

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Riceviamo e pubblichiamo:

MARVEL THE LEGENDARY COLLECTION

TUTTE LE STORIE IMPERDIBILI MARVEL IN UN’UNICA SPLENDIDA COLLEZIONE!

Dal 28 Dicembre Hachette Fascicoli lancia la collana graphic novel

Marvel: The Legendary Collection” disponibile in edicola e sul sito hachette.it

Prezzo speciale prima uscita: “Spider-man: nuovi modi per morire” a soli 1,99€

Una grande opportunità per tutti gli appassionati di graphic novel di collezionare una strepitosa collana di volumi inediti che racconta il meglio del mondo Marvel.

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Scopri i racconti fondamentali che hanno definito i personaggi iconici Marvel attraverso questa nuovissima collezione di graphic novel! Con i migliori racconti di azione e avventura supereroica, Marvel: The Legendary Collection è una guida indispensabile per un incredibile universo a fumetti. Le origini dei personaggi, gli eventi epici e i momenti più importanti raccolti insieme per il tuo divertimento, mentre ti portiamo in un imperdibile viaggio nella storia degli eroi Marvel!

Scopri la storia dietro ogni storia come ce l’hanno raccontata i migliori creativi Marvel, scopri come i fumetti si collegano al più ampio Universo Marvel e apri uno scrigno del tesoro di studi di personaggi, varianti cover, matite originali e molto altro.

Le coste dei volumi si uniscono e creano un epico schieramento dei più grandi personaggi dei fumetti. Questo straordinaria opera d’arte è una composizione originale di Stephanie Hans, tra i migliori illustratori Marvel, che grazie alle sue bellissime tavole e alle copertine mozzafiato è diventata una delle firme più amate dai lettori.

L’OFFERTA ABBONAMENTI È STREPITOSA! NON PERDERE LA POSSIBILITÀ DI RICEVERE COMODAMENTE TUTTE LE USCITE DELLA COLLEZIONE A CASA E IN PIÙ FANTASTICI REGALI!

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PIANO OPERA

Marvel Legendary è in edicola dal 28 dicembre con la prima uscita al prezzo di lancio di 1,99€ oppure è disponibile online sul sito hachette.it con l’offerta abbonati dalla prima uscita, 3 libri a soli 8,98€, e in più fantastici regali!

- Data di lancio: 28 dicembre 2022

- Numero uscite: 100

- Periodicità: quattordicinale

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I Fantastici Quattro di Walter Simonson, recensione: quando FF tornò ad essere "The World's Greatest Comics Magazine"

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Fantastic Four è stata la prima collana del neonato Universo Marvel a vedere la luce nel novembre 1961, la testata dove hanno debuttato personaggi iconici che avrebbero costituito l’architrave di questo meraviglioso regno dell’immaginario come il Dottor Destino, Galactus, Silver Surfer, gli Inumani, Pantera Nera e tanti altri. Un tale carosello di meraviglie, nei primi 102 numeri firmati dalla magica coppia Stan Lee/Jack Kirby, da far meritare alla serie il titolo di The World’s Greatest Comics Magazine, orgogliosamente sfoggiato in copertina. Un titolo che la testata ha continuato a meritare per larga parte della sua vita, attraversando però anche dei periodo bui. Nel 1981 lo scrittore/disegnatore John Byrne, supestar dell’epoca, assunse le redini della testata col numero 232 al motto di “back to the basics”, il ritorno alle atmosfere che avevano reso grande la collana durante gli anni di Lee e Kirby aggiornandole ai tempi moderni e riportandola alla grandezza che le competeva. Il ciclo di Byrne durò cinque anni, fino al numero 294 del 1986, anno in cui l’artista lascia la Marvel per andare a curare il rilancio di Superman in casa DC Comics.

Fantastic Four non regge l’urto dell’abbandono di Byrne e, pur contando inizialmente sull’apporto di una serie di validi sostituti come Roger Stern ai testi e Jerry Ordway e John Buscema ai disegni, la serie scivola di nuovo in un baratro creativo sancito dallo sciagurato ciclo di Steve Englehart. Englehart è un nume tutelare del fumetto americano che ha contribuito a rinnovare negli anni ’70 con celebrati cicli di Batman e Avengers, ma purtroppo è evidente fin dai suoi primi numeri di Fantastic Four che ha perso l’antico tocco. Il suo contributo alla serie termina in modo inglorioso, con le sue ultime storie firmate con uno pseudonimo. Nella vignetta finale del suo ciclo, lo stesso Englehart si commiata dai lettori dicendo che ci vorrà qualcuno migliore di lui per risollevare le sorti della testata. E quel qualcuno arrivò nella figura di Walter Simonson.

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Simonson è una figura chiave del fumetto statunitense degli anni ’80, grazie soprattutto ad un lungo ciclo di The Mighy Thor che è probabilmente il migliore mai apparso sulla collana del Tonante. L’aurea mitica delle sue saghe, abbinate a un tratto potente amplificato dall’uso originale di splash page e onomatopee, vero e proprio marchio di fabbrica dell’artista che le rende un elemento fondamentale della composizione della tavola, sono gli ingredienti di una gestione della testata del Dio del Tuono che resta scolpita nella storia della Marvel come uno dei suoi più grandi cicli.

Il gusto per l’avventura epica rendeva Simonson la scelta ideale per la testata dei Fab Four, che aveva ormai perso la grandezza delle origini. L’artista arriva sulla collana col numero 334, ma decide di presentarsi con una storia in tre parti che costituisce una sorta di “antipasto” al suo ciclo. C’è infatti da pagare dazio ad Atti di Vendetta, il crossover Marvel dell’estate del 1989, di cui questo trittico costituisce un classico tie-in. La cosa più interessante di questo mini-ciclo di partenza è il fatto che giri interamente intorno all’idea di un Atto di Registrazione dei Super-Eroi, quasi vent’anni prima di quella Civil War che sarà uno dei più grandi successi della storia Marvel. Ma al contrario dell’opera di Mark Millar e Steven McNiven, caratterizzata da un oppressivo senso di “gravitas”, il tono scelto da Simonson è leggero e scanzonato, e il concetto stesso di una schedatura dei super-umani viene bollata come una immane stupidaggine, buona solo per una parodia. Ci troviamo in tempi ancora spensierati, lontani anni luce dall’atmosfera plumbea post 11 settembre che caratterizzerà Civil War. Simonson si concede quindi un divertissment in tre atti, in attesa della partenza vera e propria del suo ciclo, scrivendone i testi e lasciando le matite ad un veterano come Rich Buckler e a un ottimo artigiano come Ron Lim, che segnerà gli anni ’90 Marvel con le saghe cosmiche realizzate insieme a Jim Starlin. Niente a vedere comunque con la potenza del tratto di Simonson, che deflagrerà con tutta la sua forza a partire dal numero 337. Un numero non casuale, quello scelto per il reale debutto dell’artista sulla testata del Quartetto. Un richiamo al suo celebre ciclo di Thor, il suo più grande successo, iniziato proprio col numero 337 del novembre 1983.

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Durante questo acclamata run del Dio del Tuono, Simonson aveva introdotto nuovi elementi e personaggi destinati ad avere un forte impatto nell’economia dell’Universo Marvel, come Beta Ray Bill e la TVA, la Time Variance Authority, un’organizzazione che si prefigge di monitorare le diverse linee temporali del multiverso non esitando a cancellare quelle ritenute ridondanti o pericolose. Alla fine degli anni ’80, durante il suo breve ciclo di Avengers, Simonson aveva imbastito una saga temporale con protagonisti Nebula e il consiglio dei Kang, costituito da una serie infinita di “varianti” del classico avversario dei Vendicatori.
Arrivato su Fantastic Four, Simonson decide di riprendere alcune trame lasciate in sospeso in altre collane e di gettare i Fantastici Quattro in una spericolata avventura attraverso il tempo e lo spazio. Il pretesto per dare via all’azione è quasi risibile: una “bolla temporale” proveniente dal futuro mette a rischio il flusso del tempo interrompendone il normale scorrimento. Senza perdere tempo, Reed Richards imbarca il resto del gruppo e due ospiti speciali di livello, Thor e Iron Man, sulla “tempo-slitta” Rosebud II, omaggio al Quarto Potere di Orson Welles. La comitiva si tuffa Nel flusso temporale, come recita il primo arco della gestione Simonson, per ritrovarsi in una sarabanda di azione e di guest-star di rilievo che qui è inutile elencare.

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Il titolo di quest’arco narrativo dice già tutto: spetta al lettore abbandonarsi a questo flusso di azione spettacolare, colmo di grandeur cosmica come nella migliore tradizione della collana, gustandosi alcune delle tavole migliori mai prodotte per Fantastic Four, cariche di invenzioni sbalorditive. Se l’uso delle splash page e delle onomatopee erano già marchio di fabbrico caratteristico dell’autore già all’epoca, nella sua gestione dei Fab Four Simonson si superò, con soluzioni grafiche di altissimo profilo. Forse nessuno come questo artista, nel fumetto americano, ha reso tanto bene su tavola l’idea del movimento e le tavole del viaggio del Quartetto e dei loro alleati nel flusso spazio-temporale ne è uno splendido esempio. Uno stilema grafico-narrativo che si ripete più volte durante la run, con una spettacolare ripetizione di vignette compresse a bordo pagine, che poi si decomprimono fino ad esplodere al centro della tavola. Lo stesso Simonson ha dichiarato una volta che i fumetti sono “illustrazione con l’aggiunta del tempo”, e queste pagine ne sono la dimostrazione.

Spettacolare la sfida tra Richards e il Dottor Destino nel numero 352, dove i due avversari abbandonano la narrazione centrale dell’albo per duellare nel tempo a bordo pagina. Qui Simonson utilizza il duo-shade, una tecnica pioneristica di epoca pre-digitale per disegnare in tonalità di grigio, molto in voga all’epoca (John Byrne ne fece ampio uso nelle sue opere coeve). Ma le invenzioni grafiche studiate dall’artista in questo ciclo troppo breve si sprecano e potrebbero essere oggetto di un saggio, si veda il grande utilizzo di linee cinetiche a suggerire il movimento o il taglio diagonale delle tavole doppie, entrambi mutuati da Katsuhiro Ōtomo, autore che all’epoca esercitava una forte influenza su molti artisti occidentali.

Con Walter Simonson Fantastic Four tornò ad essere veramente The World’s Greatest Comics Magazine, e lo spirito di Jack Kirby rivive nelle spettacolari tavole della sua run. Una sequenza passata alla storia anche per una saga di culto, quella dei Nuovi Fantastici Quattro, un trittico scritto da Simonson ma disegnato dalla superstar Arthur Adams. Successe che, per dedicarsi anima e corpo alla realizzazione del celebrativo numero 350, il buon Walt pensò di affidare le matite dei numeri 347-349 ad un’artista eccelso come Adams, congegnando una trama adatta alle sue corde. La coppia di autori prese i personaggi singoli più venduti dalla Marvel dell’epoca, Spider-Man, Wolverine, Hulk e Ghost Rider e li riunì in un gruppo, costituitosi per andare alla ricerca dei Fantastici Quattro, misteriosamente scomparsi. Grazie alle tavole energiche ma raffinate di un Adams in forma strepitosa, il trittico dedicato ai Nuovi Fantastici Quattro - che era nato solo come un riempitivo - ebbe un successo strepitoso e il gruppo si riunì più volte nel corso degli anni.
Panini Comics raccoglie l’intero ciclo dei Fantastic Four di Walter Simonson in due volumi cartonati, a loro volta inseriti in un prestigioso cofanetto, che non può mancare nella libreria degli appassionati del grande fumetto americano.

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