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Bao Publishing presenta La Belgica, il nuovo lavoro di Toni Bruno

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Dopo Da quassù la Terra è bellissima, Bao Publishing ha dato alle stampe il nuovo lavoro di Toni Bruno dal titolo La Belgica, un'opera in due volumi che usciranno a distanza ravvicinata.

Ecco come l'editore descrive la saga:

"Una vecchia baleniera riadattata per una missione esplorativa estrema. Un equipaggio poco motivato, e dubbioso sull’esito della spedizione. Un capitano tutto d’un pezzo e due esploratori che ancora non sanno di essere destinati a diventare leggendari.

L’anno è il 1897 e Jean Jansen, il protagonista, non c’entra niente con questa storia, ma si ritrova a bordo e dovrà fare almeno un pezzo di strada con quell’equipaggio. Cercando la strada di casa, troverà il vero senso della sua vita.

Toni Bruno crea una storia di invenzione nel cuore di una vicenda reale, quella della spedizione belga in Antartide, capitanata da Adrien de Gerlache, diventata leggendaria. Con l’eleganza e maestria l'autore ci porta per mare e ci affida alle onde, certi solamente del fatto che saprà portarci a destinazione. Questa è la prima metà della storia, la cui conclusione uscirà a fine del 2020.
La Belgica - Il canto delle sirene fa parte dei dieci volumi che in occasione del decennale di BAO Publishing contengono sedici pagine in più di contenuti extra e un logo dorato in copertina e sul dorso, solo per la prima tiratura."

Di seguito trovate un'anteprima del volume.

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La Fortezza 1, recensione: l'inno d’amore al fantasy di Trondheim e Sfar

COVER LA FORTEZZA 1

Castelli, mostri, eroi muscolosi, lande desolate, città brulicanti di vita e anche combattimenti, magia, avventura, ma un solo genere: il fantasy. Il fantasy è oramai un genere che dalla lettura di nicchia, pulp e poco impegnata, ha conquistato il mondo multimediale espandendo il proprio pubblico e le proprie narrazioni.
Tra Signore degli Anelli e Game of Thrones, lo sword and sorcery è ormai un genere ben codificato, riconoscibile e amato. Ma, in fondo, lo è sempre stato. E Lewis Trondheim e Joann Sfar nel 1998 intraprendono, come in ogni buona storia fantasy, un lungo viaggio per un epica impresa: una mastodontica opera seriale composta da 300 albi (di cui, solo poco più di una trentina pubblicati fino ad ora).

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La Fortezza è un luogo “mitico”, meta sognante di guerrieri e avventuri che vogliono cimentarsi in combattimenti, accedere al suo tesoro e compiere imprese eroiche. Un grande organismo vivo e pulsante. Ma come ogni organismo, è la somma delle piccole parti che la fa funzionare.
Herbert è un’anatra tuttofare che deve sbrigare le numerose faccende, tra cui andare a chiamare un eroe che sta combattendo nei meandri della Fortezza, per conto del Guardiano. Peccato che la sua presenza diventa motivo di distrazione e l’eroe viene decapitato. Per sfuggire alle ire del Guardiano, l’unica soluzione che Herbert trova è impersonare egli stesso l’eroe.
Vestito con un’armatura visibilmente esagerata per il suo esile fisico, privato del cuore tenuto come “ostaggio” dal Guardiano, con una spada che non si sfodera se non lo ritiene degno, Herbert parte per l’avventura.

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Da tale incipit è evidente la volontà degli autori francesi nel voler parodiare, in uno sfacciato pegno d’amore verso il genere, lo sword and sorcery, ma in generale il fantasy nella sua accezione più riconoscibile. Lo stile grafico dei personaggi è volutamente caricaturale e macchiettistico, quello dei paesaggi e dello sfondo – come nella tradizione francese – ricco e dettagliato. Un ibrido felice, capace tanto di offrire una lettura veloce, quanto di soffermarsi sulle immagini. Il tutto al servizio di una lettura immediata che, in un volume dalla volontà ironica, è fondamentale all’affezione del lettore.
Ma tale affezione è data, in egual misura del disegno, dalla sceneggiatura che, concedendo meno spazio di quanto ci si aspetterebbe dal genere, attraverso dialoghi dal grande ritmo, immergono il lettore nelle situazioni improbabili in cui si ritrova Herbert con gli altri personaggi.
Chi è abituato alle opere da autore unico di Trondheim, riesce a cogliere la matrice distintiva dell’artista francese: una continua rielaborazione delle regole linguistiche e riscrittura della sintassi fumettistica. Chiaramente, un esercizio che non viene costantemente proposto, data la natura “narrativa” della storia de La Fortezza, ma che comunque emerge in maniera funzionale alla matrice parodica.

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La Fortezza – vol. 1: Zenit, edito da Bao Publishing in un prestigioso e corposo volume, raccoglie, dunque, i primi sei numeri della serie, avviando, per la prima volta in Italia, la pubblicazione integrale dello sword and sorcery targato Trondheim e Sfar. Un fondamentale non solo per gli ammiratori dei due fumettisti, ma anche del fantasy nella sua accezione più ampia. Dopotutto gli autori hanno creato un affresco che rispetta tutti i crismi del genere ma, per poterlo ammirare, bisogna usare la lente d’ingrandimento dell’ironia.

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Lucca Comics & Games: 5 ospiti in collaborazione con Bao Publishing

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Riceviamo e pubblichiamo:

"Continua a crescere il ventaglio di presenza nazionali e internazionali alla prossima edizione di Lucca Comics & Games

Con grande piacere siamo ad annunciare cinque ospiti che saranno presenti al festival in collaborazione con BAO Publishing
Torna Zerocalcare, vincitore del Premio Gran Guinigi nel 2012 e non solo. Il parterre si arricchisce con Cliff Chiang (direttamente dalla DC Comics), Ramón K. Pérez (più volte vincitore dell'Eisner Award) e i gemelli Gabriel Bá e Fábio Moon.
 

UNO SGUARDO SUGLI AUTORI - ZEROCALCARE

Zerocalcare è nato ad Arezzo nel 1983 ma vive da sempre a Rebibbia (Roma). Nel 2011 realizza il suo primo libro, “La profezia dell’armadillo”, ristampato da BAO Publishing in una versione a colori nel 2012 e in una versione Artist nel 2017. Nel 2018, il libro ha ispirato l’omonimo film, diretto da Emanuele Scaringi.

Tra i suoi libri, tutti editi da BAO Publishing, “Un polpo alla gola”, “Ogni maledetto lunedì su due”, “Dodici”, “Dimentica il mio nome”, “L’Elenco telefonico degli accolli”, “Kobane Calling”, “Macerie Prime” e “Macerie Prime – Sei mesi dopo”.

Dopo il Premio Gran Guinigi nel 2012 (“Miglior Fumetto breve” per “La profezia dell’armadillo”) e nel 2015 (“Premio Feltrinelli” per “Dimentica il mio nome”), torna a Lucca Comics & Games ancora una volta in collaborazione con BAO Publishing con il nuovo libro “La scuola di pizze in faccia del professor Calcare”.

Zerocalcare sarà ospite a Lucca Comics & Games in collaborazione con BAO Publishing.

UNO SGUARDO SUGLI AUTORI - CLIFF CHIANG 
 

Cliff Chiang, dopo la laurea a Harvard in Letteratura inglese e Arti visuali, inizia l’attività di illustratore e fumettista grazie alla collaborazione con “Disney Adventures magazine”, DC Comics (“Wonderwoman”, “Batman”) e Marvel (“Avengers”, “Ant-man”, “Ms. Marvel”).

I suoi lavori più noti sono “Human Target”, “Architecture & Morality”, “Green Arrow and Black Canary”, tutti usciti per la DC Comics.

Per BAO Publishing ha realizzato Cliff, il logo della casa editrice. Sempre per la stessa casa editrice, nel 2011 disegna “Greendale”, la trasposizione dell’omonimo album di Neil Young, e nel 2016, in coppia con Brian K. Vaughan, “Paper Girls”, serie candidata agli Eisner Awards come “Best new series”.

Cliff Chiang sarà ospite a Lucca Comics & Games in collaborazione con BAO Publishing.

UNO SGUARDO SUGLI AUTORI - RAMON K. PEREZ
 

Ramón K. Pérez è fumettista, illustratore e designer. Ha collaborato con le principali case editrici del mercato fumettistico statunitense e si è aggiudicato numerosi premi tra cui diversi Eisner e Harvey.

Tra i suoi clienti, oltre Marvel e DC Comics, anche Lucasarts, Hasbro e Cartoon Network.

Nel 2019, su testi della sceneggiatrice Aline Brosh Mckenna (“Il diavolo veste prada”), realizza l’adattamento in chiave moderna del classico della letteratura inglese “Jane Eyre”, dal titolo “Jane”, pubblicato in Italia da BAO Publishing.

Ramón K. Pérez sarà ospite a Lucca Comics & Games in collaborazione con BAO Publishing.

UNO SGUARDO SUGLI AUTORI - GABRIEL BÀ E FÀBIO MOON
 

Gabriel Bá e il fratello gemello Fábio Moon (1976) sono da sempre molto attivi sia nello scenario fumettistico underground sia nella collaborazione con le principali case editrici di comics americani.

Insieme realizzano numerosi graphic novel, tra cui “Daytripper” (Vertigo), “Due fratelli” e “Come parlare alle ragazze alle feste” (su testi di Neil Gaiman), questi ultimi entrambi pubblicati in Italia da BAO Publishing. Si alternano inoltre ai disegni della serie “Casanova”, edita dalla Image e scritta dallo sceneggiatore Matt Fraction.

Nel 2008 Gabriel Bá realizza i disegni di “The Umbrella Academy”, miniserie scritta da Gerard Way e vincitrice del premio Eisner Awards e Harvey Award come “Best New Series” e pubblicato in Italia da BAO dal 2017, da cui Netflix ha tatto l'omonima serie uscita nel 2018.

Gabriel Bá e Fábio Moon saranno ospiti a Lucca Comics & Games in collaborazione con BAO Publishing.

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La Lega degli Straordinari Gentlemen 1, recensione: la nuova edizione dell'opera di Alan Moore e Kevin O'Neill

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Chi ha detto che i supereroi sono tutti figli del ventesimo secolo? Alan Moore, che col concetto di supereroe ha qualche familiarità avendone ridefinito i canoni in uno dei suoi lavori più famosi, Watchmen, con La Lega degli Straordinari Gentleman (opera iniziata nel 1999) si diverte a giocare con i canoni del genere, mostrando come siano perfettamente adattabili ai personaggi provenienti dalla produzione letteraria del secolo precedente, catapultati in un fumetto all'insegna dell'azione, che esprime in ogni sua tavola un amore sincero verso la letteratura ottocentesca del Regno Unito.

In occasione dell'uscita dell'ultimo capitolo dell'opera, intitolato La Tempesta (ancora in corso di pubblicazione in lingua originale), Bao Publishing, attuale editore italiano della serie, ha deciso di fare un regalo a tutti i fan della signorina Murray e soci, ristampando l'intera saga nel formato dell'edizione originale, 17x26, in cartonati a cadenza quasi bimestrale inclusa di spin-off e capitoli aggiuntivi.

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La trama del primo volume più classica non potrebbe essere: nel 1898 il misterioso Mister Bond, emissario governativo dell'ancor più misterioso Mr. M, affida alla signorina Wilhelmina Murray, appena uscita da un matrimonio burrascoso con Jonathan Harker, (sì, stiamo proprio parlando del  personaggio di Dracula di Bram Stoker), il compito di riunire un gruppo di individui con abilità straordinarie, per sventare una minaccia alla sicurezza dell'impero britannico.
La signorina parte quindi alla ricerca dei suoi gentleman straordinari: Allan Quatermain, personaggio creato da H. R. Haggard, un tempo cacciatore bianco in Africa ai tempi del colonialismo, sempre schierato dalla parte delle tribù indigene, ora avventuriero in crisi a causa del consumo di oppio e alcool; Hawley Griffin, il cinico e furtivo uomo invisibile dei romanzi di H. G. Wells; il capitano Nemo, comandante del Nautilus, il sottomarino di Ventimila Leghe Sotto i Mari, principe indiano ribelle e diffidente nei confronti della Gran Bretagna, ma desideroso di lanciarsi in una nuova avventura; il mostruoso, fortissimo e pazzo Edward Hyde, che ben presto si scopre essere l'alter-ego del mite Dr. Henry Jekyll, proprio come nel racconto di Robert Louis Stevenson.
Questa lega di personaggi fuori dal comune (e l'uso del termine lega non può che essere un rimando al primo gruppo di supereroi apparso nei fumetti, la Justice League) dovrà recuperare un misterioso elemento, la cavorite, rubato al governo da un boss del crimine cinese di Londra, che vuole utilizzarlo per rovesciare l'impero a partire dalla sua capitale. O così pare: nel corso della storia, infatti, si scoprirà il vero burattinaio che tira le fila del crimine in Gran Bretagna (il nome non lo sveleremo, ma non dovrebbe essere difficile da indovinare, vista la galleria di personaggi citati finora) e i protagonisti dovranno rischiare la vita per salvare il proprio paese appianando le divergenze generate delle loro personalità così eccentriche e anteponendo l'interesse della gente comune al proprio, come solo i veri eroi sanno fare.

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Perché leggere La Lega degli straordinari Gentlemen? Perché è una storia scritta da Alan Moore, uno dei maggiori sceneggiatori di fumetti in vita, autore di una serie molto lunga di capolavori come Watchmen, V for Vendetta, From Hell, Batman: The Killing Joke. Inoltre, si tratta un racconto divertente e ironico, che fonde i tratti dell'avventura superoistica con quelli della spy-story fantapolitica. La narrazione è sapientemente dosata: la suspance per le scene di azione si alterna a quella per la scoperta del piano criminale finale e non manca una sottile critica al potere dello Stato, tratto ricorrente nelle opere dell'autore inglese, che qui serve a fare risaltare l'eroismo, più ingenuo, dei protagonisti, i quali grazie anche a questo contrasto, arrivano ad assomigliare davvero tanto ai supereroi del '900, di cui diventano di diritto gli antesignani.
In questo arazzo, in cui i dialoghi sono in linea con l'ambientazione ottocentesca, Moore inserisce, praticamente in ogni pagina, omaggi ai romanzi da cui sono tratti i personaggi (senza contare l'appendice al volume, che riporta un racconto in prosa di Allan Quatermain dal titolo Allan e il velo lacerato, raccontato in un finto formato dell'epoca, che testimonia l'enorme lavoro di ricerca letteraria fatto dall'autore) tanto che anche i lettori più appassionati avranno difficoltà a coglierli tutti. Ma saranno davvero felici di poter provare a farlo.

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Il disegnatore della serie è Kevin O'Neill, artista britannico vincitore nel 2003 dell'Eisner Award proprio per il suo lavoro sul secondo capitolo della Lega. Gli sforzi di O'Neill sono principalmente rivolti a rendere visivamente chiare le sequenze d'azione e verosimile l'ambientazione in stile vittoriano con venature steampunk; appare particolarmente adatto a raggiungere questo obiettivo il suo stile iper-dettagliato, che si nota, risaltando il citazionismo di Moore, negli sfondi delle vignette, in cui compare una Londra caotica e affollata, e nella resa dei costumi e delle armi usate dai vari protagonisti, ritratte col giusto mix tra tecnologia futurista e ancoraggio alla realtà dell'epoca. La scelta dello storytelling ricade, poi, sulla semplicità e non sulla sperimentazione: l'autore preferisce le vignette multiple per rendere al meglio le sequenze delle scene di azione e le splash-page per sottolineare i colpi di scena più spettacolari. Nulla di avveniristico dunque, ma tutto risulta di pregevolissima fattura.
Quanto alle figure, il tratto sinuoso di O'Neill sembra solo all'apparenza caricaturale: in realtà a colpire di più sono i suoi volti, che riescono a catturare sempre al meglio il variare delle espressioni dei personaggi a seguito del veloce mutare delle situazioni, grazie ad un attento studio del character design.

Non rimane quindi che lodare Bao Publishing per aver riproposto questa saga in una nuova veste (con un occhio anche ai collezionisti di più vecchia data: l'ultimo volume inedito, La Tempesta, uscirà infatti con una tiratura limitata nel formato della vecchia edizione, più piccolo di quella attuale, per permettere di completare la raccolta anche ai possessori dei vecchi albi) e consigliare la lettura anche a chi possa essere stato deluso dal quasi omonimo film del 2003 con Sean Connery: il fumetto è davvero tutt'altra cosa e sarà capace anche, ci scommettiamo, di invogliare a riscoprire qualche bel romanzo di fantascienza.

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