Lo sceneggiatore James Asmus ha dichiarato che la serie Generation Hope, che vede protagonista la cosiddetta messia mutante, si concluderà col numero 17, portando comunque a compimento il suo primo, ed unico, story-arc come concepito in origine.

"Il titolo era già sotto le 20.000 copie quando sono salito a bordo" afferma Asmus "e non è stato possibile collegarlo all'evento Avengers Vs X-Men. Quindi a meno che non ci fosse stato un miracolo, difficilmente sarebbe sopravvissuto ai miei primi cinque numeri".

E così è stato. Pur non potendosi legare ad uno dei crossover Marvel più attesi, è probabile che comunque l'ultimo numero della serie funga da suo prologo.

La prima versione del nuovo logo DC aveva generato infinite discussioni ed una critica negativa praticamente unanime. C'è chi addirittura ha pensato ad un fake, altri lo hanno giudicato troppo freddo. Col senno di poi si può dire che quella fosse solo una prima versione abbozzata del logo, creata allo scopo di richiedere il trademark (e che quasi certamente non doveva essere resa pubblica, ma tant'è...).

Adesso la DC Comics ha svelato la versione finale del suo nuovo logo, che salvo smentite dell'ultima ora prenderà il nome di DC Flip: non più grigio, ma colorato e con tante "variant" da applicare allo specifico fumetto. Nell'immagine qui a fianco potete notare anche un logo col simbolo di Watchmen, ulteriore prova (casomai ce ne fosse stato davvero bisogno) che i prequel del capolavoro di Alan Moore e Dave Gibbons verranno pubblicati.

Inoltre il logo si presterà, per quanto riguarda i prodotti interattivi ed animati, a svariati effetti grafici, come ad esempio la D che si apre per rivelare dietro di essa il personaggio protagonista. Il nostro redattore Hitchhiker ci aveva scherzato su, ma non è andato troppo lontano dalla realtà.

A seguire una gallery sull'uso che verrà fatto del logo, tra cui come esso si posizionerà sui nuovi albi DC Comics. Resta solo da vedere ora se il DC Flip riuscirà ad entrare nel cuore dei lettori come il DC Spin o il DC Bullet, i suoi illustri predecessori.

Ad aprile. per la casa editrice Dynamite, Garth Ennis ridarà vita con una nuova serie regolare ad un celebre personaggio: The Shadow. Il giustiziere Lamont Cranston ha debuttato negli anni '30 nei cosiddetti pulp magazine ed è poi divenuto nel corso dei decenni protagonista di numerosissimi serial radiofonici (alcuni dei quali interpretati da Orson Welles), fumetti e film tra cui uno che probabilmente ricorderete, in cui il protagonista era Alec Baldwin. Alla parte grafica di questa serie troveremo il disegnatore Aaron Campbell.

"The Shadow è probabilmente l'ultimo personaggio storico che non ero ancora arrivato a scrivere" ha dichiarato Ennis "Quantomeno da questa parte dell'Atlantico. Ho sempre avuto la sensazione che prima o poi le nostre strade si sarebbero incrociate".

A seguire una gallery dedicata a questa nuova testata.

Col reboot DC, a Rob Liefeld era stato affidato il rilancio come disegnatore della testata Hawk And Dove, sceneggiata da Sterling Gates. Si era anche parlato di un impegno su questa serie come autore completo, ma ciò non accadrà.

Tuttavia Liefeld non rimarrà a mani vuote, anzi, si occuperà di ben tre serie: dal numero 9 diventerà infatti lo scrittore sia di Savage Hawkman che di Grifter. Inoltre, sempre col numero 9, ma stavolta come autore completo, si occuperà della testata Deathstroke. Uno dei disegnatori più discussi della storia metterà il mercenario Slade Wilson (a cui si è ispirato per creare il suo Deadpool) contro il cacciatore di taglie intergalattico Lobo. In un trionfo di anatomie sproporzionate.