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Gennaro Costanzo

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Star Wars Classic 1: In sei contro la Galassia, recensione: la prima serie Marvel di Guerre Stellari

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Nel gennaio 2015 la Marvel lanciò una nuova linea editoriale dedicata a Star Wars, conseguenza logica dell’acquisizione della Lucasfilm da parte della Disney avvenuta qualche anno prima. La mossa altro non era che un ritorno alle origini, considerando che fu la Casa Delle Idee nel 1977 a pubblicare il primo fumetto dedicato a Star Wars, che adattava il primo film della saga oggi noto come Episodio IV: Una nuova speranza. Addirittura, la Marvel ebbe un ulteriore merito: fece, infatti, conoscere al mondo i personaggi creati da George Lucas prima ancora che questi esordissero al cinema. Il successo di quegli albi, e naturalmente della pellicola, convinse l'editore a proseguire l'iniziativa presentando avventure inedite appositamente scritte e disegnate in una collana che andò avanti fino al 1986 per 107 albi e 3 annual. Panini Comics sta ora proponendo tutta quella storica serie in una collana composta da 12 volumi cartonati.

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Il primo tomo, intitolato In sei contro la galassia, è già disponibile e contiene al suo interno i primi 11 numeri della testata originale dei quali, i primi sei, altri non sono che l'adattamento del primo film. La trama è nota a tutti gli amanti della celebre saga fantascientifica in quanto ricalca alla perfezione quella della pellicola. Assistiamo, dunque, alla lotta dei ribelli contro l’Impero che vede nella oscura figura di Darth Vader, signore dei Sith, una guida temibile e inarrestabile. Toccherà al giovane Luke Skywalker, addestrato dal maestro Jedi Obi-Wan Kenobi, guidare la ribellione e l’assalto alla Morte Nera sotto gli ordini della Principessa Leia. Insieme a loro, facciamo la conoscenza di Han Solo, Chewbacca, C-3PO e R2-D2.

Quello che ci interessa sottolineare è la riuscita dell’adattamento a fumetti e la sua validità a 45 anni di distanza dall’uscita. Il motivo è da ricercare non solo nella bellezza del soggetto originario, ma anche nella bravura di Roy Thomas nella trasposizione mediatica dello stesso. L’autore, all’epoca uno degli scrittori top di una Marvel ormai matura, si dimostra abile nel riadattare la vicenda sfruttando appieno il medium fumetto. La maggiore differenza dal film, naturalmente, sono le didascalie che accompagnano e descrivono l’azione in alcuni momenti chiave, aggiungendo una carica letteraria apprezzabile. In generale, le psicologie dei personaggi sono ben messe in scena e il risultato finale, come già sottolineato, è di alta fattura.

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Dal punto di vista artistico, il tratto di Howard Chaykin, appare forse un po’ spigoloso e abbozzato, specie nella rifinitura dei volti, caratteristica che, però, vale solo per il primo dei sei albi che compongono la mini-serie. Infatti, nei successivi, ad affiancare il disegnatore ci sarà il fondamentale apporto di Steve Leialoha prima, e di Rick Hoberg e Bill Wray poi, che levigheranno il tratto di Chaykin rendendo il risultato finale decisamente più definito e superiore nella resa. Grazie a una composizione delle tavole molto variegata, anche dal punto di vista visivo il fumetto rimane ancora solido. Il tutto rimane molto fumettistico e, anche se i volti dei protagonisti sono modellati sugli attori che li interpretano al cinema, c'è una certa libertà nella loro raffigurazione che trova il giusto compromesso fra riconoscibilità e una certa stilizzazione del tratto.

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Terminato l'adattamento di Una nuova speranza, gli autori imbastiscono una trama inedita che, almeno in questa prima fase, appare molto più semplice e lineare rispetto all'intreccio dei precedenti albi. Ai testi troviamo sempre Roy Thomas - coadiuvato da Chaykin - che però cederà il posto prima a Don Glut poi ad Archie Goodwin che ne prenderà definitivamente le redini.
In queste storie, il gruppo di protagonisti si divide con Han Solo e Chewbacca che, per sfuggire alla taglia sulla loro testa messa da Jabba, prima vengono depredati da un gruppo di pirati spaziali per poi finire su un pianeta sperduto dove, con un improbabile esercito, difenderanno un gruppo di contadini dall'attacco di predoni guidati dal temibile Serji-X. Nel frattempo, Luke, C-3PO e R2-D2 sono alla ricerca di un posto su cui dar vita a una nuova base per i ribelli, ma quando perdono i contatti con la Principessa Leia, quest'ultima si mette sulle loro tracce preoccupata per il loro destino finendo per essere catturata e rincontrando Han Solo e Chewbacca. Le trame distinte, finalmente, confluiranno con i tre che andranno alla ricerca di un Luke in seria difficoltà.

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Come anticipato, queste nuove avventure sono semplici, ma al tempo stesso molto divertenti e appassionanti, considerando anche la loro brevità: gli albi, all'epoca, presentavano storie di 17/18 pagine. Sul piano grafico, si notano vistosi miglioramenti grazie all'ingresso di Tom Palmer alle chine che rifinirà in maniera molto più dettagliata le matite di Chaykin. Dal numero 11 Carmine Infantino diverrà il disegnatore regolare della serie. Il suo tratto, rispetto a quello di Chaykin, risulta molto più classico e pulito, ed elimina qualche eccesso grottesco/caricaturale, seppur dosato, che aveva il suo collega.

Nulla da segnalare riguardo l'edizione Panini, se non la scelta di mantenere i primi nomi italiani dei personaggi. I volumi sono i classici tomi da libreria dell'editore formato 17x26 cm, di ottima fattura e cura editoriale.

The Resistance: Benvenuti nella resistenza, recensione: la genesi dell'universo AWA

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C'è un senso di respingimento iniziale nell'approcciarsi alla lettura di The Resistance: Benvenuti nella resistenza della neonata etichetta AWA. Le ragioni sono due: la prima riguarda il nome dei due autori coinvolti J. Michael Straczynski e Mike Deodato Jr. che, se singolarmente hanno fatto cose egregie, insieme riportano alla mente il punto più basso della storia di Spider-Man, ovvero la saga Sins Past in cui, in un intreccio narrativo degno del peggior Beautiful, si narra della relazione fra Norman Osborn e Gwen Stacy e dei loro figli segreti. L'altro motivo, invece, risiede in quello che è il "core" della storia narrata dai due autori, ovvero una pandemia mondiale scatenata da un virus che sta letteralmente decimando la popolazione che rende, vista l'attuale situazione mondiale, abbastanza inquietante la lettura. Sia ben chiaro, non c'è alcuna volontà da parte di Straczynski e Deodato Jr. di sfruttare l'onda dell'attualità, trattasi di pura coincidenza: il primo numero di The Resistance è uscito in America a marzo 2020, in contemporanea con l'arrivo dell'emergenza Coronavirus, e la creazione della saga parte addirittura nel 2018. Superati, ad ogni modo, questi due scogli emotivi iniziali, la lettura procede spedita senza grossi intoppi.

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La AWA è una nuova realtà editoriale nata dall'unione di Bill Jemas e Axel Alonso, due nomi molto noti ai Marvel fan che ben ricordano, in tempi recenti, quando i due guidavano la Casa delle Idee nelle vesti di presidente ed editor-in-chief. La loro idea è quella di una casa editrice indipendente che dia gran libertà agli autori. Grazie ai loro anni in Marvel, i due hanno un'agenda ricca di nomi importanti da contattare e non è stato difficile, quindi, arruolare artisti di primo piano. Ma la loro idea va anche oltre: creare un universo narrativo che declini, ai giorni nostri, il concetto ormai abusato di supereroi. Gli autori coinvolti, dunque, possono decidere di creare personaggi inserendoli in questo nuovo contesto, oppure realizzare serie totalmente slegate da questo continuum. A questo punto serviva un demiurgo - meglio due - che desse vita a questo universo narrativo e ne delineasse le linee guida. E qui arriviamo alle due superstar scelte per questo esordio.

Come facile capire, dunque, The Resistance non è una semplice storia a fumetti, ma la pietra angolare di un nuovo universo narrativo. È l'evento da cui scaturiranno tutte le altre serie dell'AWA e viene da sé che la responsabilità che i due autori si sono presi è grande. Ecco cosa ci è parso di questo nuovo inizio.

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La storia prende il via da una pandemia che, letteralmente, decima la popolazione mondale. Non c'è modo di difendersi, non ci sono contromisure. L'intero pianeta è nel caos, i leader politici sono costretti a prendere, inutilmente, soluzioni drastiche mentre alcuni ne approfittano per avviare una pericolosa scalata al potere come il nuovo presidente degli Stati Uniti che applica soluzioni autoritarie e fasciste. Mentre il destino del mondo sembra segnato, la pandemia - così come è iniziata - termina da un giorno all'altro senza alcun preavviso ed a causa di un evento che, più avanti, i lettori scopriranno. La popolazione mondiale deve quindi raccogliere i cocci e cercare di intraprendere un nuovo percorso di rinascita in un contesto mondiale totalmente sovvertito senza sapere se il virus tornerà o meno, né come combatterlo.

Terminata l'emergenza sanitaria però, c'è una conseguenza fondamentale per il futuro del pianeta: alcune persone che hanno contratto il letale virus sono sopravvissute e hanno acquisito delle capacità speciali. A fronte di questa imprevedibile conseguenza, i governi mondiali cercano di monitorare e controllare il fenomeno, ma fra cani sciolti e gente che sfrutta le proprie abilità per puntare alla celebrità, prende vita una resistenza organizzata di super individui che ambisce a portare ordine e giustizia nel mondo.

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Queste sono le basi su cui Straczynski e Deodato Jr. hanno costruito l'universo narrativo AWA e su cui gli autori coinvolti da Jemas e Alonso potranno costruire le loro storie. Indubbiamente, l'idea di fondo su cui Straczynski costruisce le fondamenta di questa realtà non è originalissima, ma lo scenario che crea è comunque intrigante e solido. Per la riuscita di questa nuova casa editrice non basterà la bontà o meno di The Resistance, ma servirà che gli autori che scriveranno e disegneranno le serie che l'evento ha generato riescano a creare delle opere di successo. Il lavoro di Straczynski e Deodato Jr. serve dunque da pretesto e, sotto questo punto di vista, svolge con dignità il suo compito senza strafare o proporre soluzioni particolarmente geniali, ma sviluppando con coerenza tutti gli sviluppi ideati. Vengono gettati semi, presentati personaggi per il futuro e spiegate alcune idee fondamentali. La scrittura di Straczynski non risulta particolarmente brillante ma è solida e la lettura scorre in maniera naturale.

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Dal canto suo, Mike Deodato Jr. fa quello che ci si aspetta esattamente da lui e, se vi piace il suo stile, certamente lo apprezzerete anche in questa sua prova. Potremmo dunque dire che vi troverete davanti al "solito" Deodato Jr., nel bene e nel male: tecnicamente l'artista brasiliano svolge un ottimo lavoro, le sue tavole hanno un'ottima costruzione e il suo acceso foto-realismo e il taglio delle vignette contribuisce a rendere tutto molto cinematografico. Di contro, forse anche per l'eccessivo realismo della serie, non c'è alcun elemento distintivo che faccia emergere i personaggi e gli scenari del racconto, nulla che crei una diversificazione che possa fin da subito far contraddistinguere l'universo AWA rispetto a qualsiasi altra produzione. Una scelta stilistica che, come per il comparto narrativo, rimanda il compito di portare al successo questa nuova realtà  alle serie che verranno e agli altri autori che amplieranno questo universo.

John Romita Jr. torna alla Marvel

  • Pubblicato in News

La Marvel ha annunciato che John Romita Jr. sta per tornare dopo 7 anni di esclusiva DC Comics.

L'artista, figlio d'arte, ha iniziato a lavorare per l'editore nel 1977 e, per circa 37 anni, lo ha fatto in uno stato di quasi esclusività. In questo lungo arco di tempo, Romita ha legato il suo nome a diversi personaggi come X-Men, Daredevil, Iron Man e - soprattutto - Spider-Man. Nel 2014 firma a sorpresa un'esclusiva con la DC dove disegna Superman, Action Comics, Dark Knight Returns: The Last Crusade e Superman: Year One.

La Marvel, pur non specificando a cosa lavorerà il fumettista, ha dichiarato nell’annuncio: "Romita porterà ora il suo indelebile talento in alcune delle serie più iconiche della Marvel a partire dalla fine di quest'anno"

"Sono diverse le volte in cui sono stato fortunato nelle mia vita, e ora posso aggiungere questo ultimo evento a quella lista", ha dichiarato Romita Jr. nell'annuncio. "Sono tornato alla Marvel, l'editore in cui ho iniziato la mia carriera, e non potrei essere più entusiasta! Sto lavorando, in questo preciso momento, al mio prossimo grande progetto Marvel, ed è fantastico!!! Sono entusiasta come quanto lo ero quando ho iniziato, e farò del mio meglio per lasciare che il lavoro lo dimostri di nuovo. Spero che anche i fan possano vederlo!".

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La Bonelli al lavoro sulla serie TV di Julia con Gabriella Pession

  • Pubblicato in Screen

Con un post su Instagram, l'attrice Gabriella Pession rivela che sta lavorando alla serie tv di Julia realizzata da Endemol.

Non sono noti ulteriori dettagli, ma è quasi certo che la Pession sarà la protagonista della serie. Julia è un criminologa ed è stata ideata da Giancarlo Berardi nel 1998 diventando, fin da subito, una delle serie Bonelli più vendute.

Ricordiamo che attualmente la Bonelli ha in produzione una film su Dampyr e una serie tv su Dylan Dog.

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