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Redazione Comicus

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SuperGirl & La Legione dei Super Eroi 1

SuperGirl & La Legione dei Super Eroi 1 (Planeta DeAgostini, spillato, 48 pagine a colori, € 2,95) testi di Mark Waid, disegni di Barry Kitson

SuperGirl & La Legione dei Super Eroi 1Comincia l'avventura in edicola della Legione partendo con l'inserimento di un grosso nome nel cast che, si sa, fa sempre comodo per dare una spinta alle vendite.
Se quindi l'inserimento di Kara-El nel cast puzza tanto di operazione di marketing, si può tranquillamente dire che, a livello di storia, la svolta nella trama non appare affatto forzata, anzi, apre un grande numero di interessanti spunti narrativi che si vanno ad aggiungere a quelli visti nell'ultimo volume da libreria.

Un Barry Kitson in ottima forma alle matite, un Mark Waid brillante come non mai ai testi, per un albo che esplora il nuovo ruolo della legione nei pianeti uniti e le tensioni create nel gruppo dal nuovo innesto.

Unico difetto di questo primo numero, se proprio se ne vuole cercare uno, può essere l'eccessiva lentezza in alcune sequenze (ovviamente se non si considera il non felicissimo formato di questa edizione italiana).





Gianluca Reina

John Woo's 7 Brothers: Figlio dell’Inferno

John Woo's 7 Brothers: Figlio dell'Inferno(Panini Comics, cartonato, 120 pagine a colori, € 13,00) soggetto di John Woo, testi di Garth Ennis, disegni di Jeevan Kang

John Woo’s 7 Brothers: Figlio dell’InfernoDebutta in Italia la linea Director’s Cut della Virgin Comics, che annovera tra le sue fila alcuni dei registi, scrittori e disegnatori più acclamati, ma soprattutto più innovativi del momento. Una delle prime uscite è 7 Brothers, il cui soggetto è stato partorito dalla fervida mente di uno dei grandi maestri del film d’azione, John Woo, mentre i testi sono affidati al veterano del fumetto Garth Ennis.

La vicenda ha un sapore epico, arricchito da antiche profezie, misticismo ed elementi sovrannaturali, la cui trama però non risulta molto originale. Una storia comunque piacevole e scorrevole nella lettura, anche se il suo svolgimento risulta facilmente prevedibile. Il tutto si delinea attraverso l’uso indiscriminato della violenza e di un linguaggio caratterizzato da toni forti ed espliciti (tipici di Ennis) che fanno del volume un prodotto destinato al pubblico più adulto.

Dal punto di vista grafico le matite sono meritatamente affidate a Jeevan Kang, noto ai lettori italiani per il suo lavoro su Spider-Man: India. Gran parte del buon risultato finale va senza ombra di dubbio attribuito ad una colorazione pittorica digitale estremamente evocativa.

Una menzione particolare al formato scelto da Panini Comics, un volume cartonato dal formato leggermente oversize che permette di apprezzare al meglio l’opera. Forse qualche nota e appunto in più, oltre ai doverosi cenni sugli autori, sarebbero stati sicuramente molto apprezzati!



Simone Gazzani

Civil War 5

Civil War 5 (Panini Comics, brossurato, 48 pagine a colori, € 3,00) testi di Mark Millar e Paul Jenkins, disegni di Steve McNiven, Steve Lieber e Lee Weeks

Civil War 5I due schieramenti si preparano per la grande battaglia finale, si confermano alcuni cambiamenti di fronte, Peter Parker rivaluta le sue recenti decisioni, i nuovi Thunderbolts entrano finalmente in azione con risultati decisamente inaspettati, ed un insospettabile personaggio del Marvel Universe entra pesantemente a far parte della Guerra Civile.

Questi, in breve, i principali avvenimenti del quinto numero della miniserie ad opera di Mark Millar e Steve McNiven. Un numero che si contraddistingue per essere principalmente incentrato sui comportamenti dei personaggi minori, anche se probabilmente l'Uomo Ragno non è un vero e proprio personaggio minore.

Sicuramente minore è, rispetto ai primi tre numeri, l'intensità e la riuscita dell'albo, anche se siamo lontani dalle cadute di stile del numero precedente. Paradossalmente soltanto in questo quinto capitolo del crossover iniziamo a trovare motivazioni valide per la fazione di Iron Man, e soltanto in questo albo iniziamo a nutrire seri dubbi sulle azioni di Capitan America. Ma forse è troppo poco e troppo tardi per riuscire a far passare lo schieramento a favore dell'Atto di Registrazione dei Supereroi come uno schieramento ragionevole tanto quanto l'altro.

Dal lato artistico, i disegni di McNiven sono eccelsi come sempre e si capisce bene come mai la Marvel abbia ritardato l'uscita dell'albo per consentire al disegnatore di completare in totale autonomia le splendide illustrazioni.

In appendice continuano le ottime storie di Paul Jenkins su Robert Baldwin, oramai non più Speedball, e sugli agenti dormienti Atlantidei.


Riccardo Galardini

Hellblazer – Sangue Cattivo

Hellblazer - Sangue Cattivo (Planeta DeAgostini, brossurato, 96 pagine a colori, € 7,95) testi di Jamie Delano, disegni di Philip Bond

Hellblazer – Sangue CattivoSiamo nel futuro, esattamente nell’anno 2025. John Constantine ha 72 anni e vaga per i sobborghi di una Londra dove gli emarginati vengono relegati nella cosiddetta Zona Interdetta e dove viene coltivato il culto pagano della defunta principessa Diana. Il paese è dominato dai media e la monarchia è agli sgoccioli, quando all’improvviso compare un’ipotetica erede illegittima al trono britannico.

Jamie Delano ci regala una caratterizzazione di Constantine che si discosta ampiamente dalla versione classica di sciamano metropolitano depresso e pieno di rabbia che abbiamo conosciuto fino ad ora. Sicuramente molti storceranno il naso nel vederlo trasformato in un vecchietto goliardico alle prese con una serie di scenette tragicomiche. La storia è però interessante, irriverente e dissacrante, ricca di intrighi e cospirazioni, ma povera di magia e occultismo. Delano inserisce tutti gli elementi che caratterizzano le sue storie, dagli aspetti politici e sociali a quelli religiosi e psicologici. Il tutto condito con un linguaggio forte e colorito.

Come la storia, anche i disegni di Philip Bond delimitano una netta distinzione con il solito stile graffiante e le classiche atmosfere cupe delle avventure di Constantine, lasciando spazio ad un tratto più semplice e lineare, quasi cartoonesco e caricaturale.

Come definire questo albo: sicuramente spiazzante! Dopotutto il sottotitolo “Una commedia della restaurazione” era senza dubbio un valido indizio per insinuare nelle nostre menti il sospetto di un cambiamento dei toni e dei temi dell’albo.



Simone Gazzani
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