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Raffaele Caporaso

Raffaele Caporaso

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Jason Momoa in trattative per Batman Vs. Superman

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The Hollywood Reporter dà notizia che Jason Momoa (Game of Thrones, Conan the Barbarian) è in trattative per un ruolo in Batman Vs. Superman. Non è specificato per quale ruolo, ma in rete si specula sul fatto che possa interpretare il villain Doomsday (o in alternativa Martian Manhunter). Questa notizia va comunque presa con le pinze data la segretezza che circola attorno al progetto.

Interpretato da Henry Cavill, Ben Affleck, Amy Adams, Laurence Fishburne, Diane Lane e Gal Gadot, Batman Vs. Superman è sceneggiato da David Goyer su una storia co-creata con il regista Zack Snyder. Il film uscirà nei cinema il 17 luglio 2015.

Ogni piccolo pezzo

Quando siamo obbligati a diventare grandi, abbandonando per sempre ciò che ha caratterizzato la nostra infanzia e cosa abbiamo perduto per sempre lungo il cammino? Sono queste le domande che sporadicamente assalgono la nostra mente, specie nei momenti nei quali ci fermiamo a guardare indietro a ciò che eravamo e, oggi, non siamo più.

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Stefano Simeone in Ogni piccolo pezzo prova a esprimere il suo sentimento a riguardo: lo fa prendendo come riferimento cinque personaggi (ognuno con una caratterizzazione specifica molto marcata), dei quali ci racconta alcuni episodi di vita, dall’infanzia all’età adulta. Protagonisti dell’opera sono Mauro, che nasconde un grave trauma dietro una maschera da persona sicura di sè, Diego, giusto e buono, ma spaventato dalle emozioni, Sienna, ex-sognatrice inaridita e disillusa, Alessandro, il classico bravo ragazzo un po' anonimo e il misterioso Xavier. I ragazzi nascono in un paesino qualunque della periferia italiana, dove ci si conosce un po’ tutti o non si sa mai bene come passare il tempo, crescono lottando con situazioni familiari complesse e tempeste ormonali, per poi trovarsi all’improvviso già adulti in una grande città per cercare di trovare il loro posto nel mondo, chi più chi meno. La vita, si sa, è spesso dura e ingiusta: anche in questo caso i cinque amici finiranno per allontanarsi, salvo poi ricongiungersi in alcune sporadiche occasioni. Ma, grazie a un matrimonio nel loro paese d’origine, potranno forse finalmente rincontrarsi tutti insieme e rinsaldare alcuni rapporti oramai venuti meno.

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L’autore si dimostra essere un abilissimo storyteller, costruendo un romanzo grafico corale e dinamico che si svolge su 5 piani temporali diversi, nella prima parte distinti con precisione geometrica, salvo poi mescolarsi progressivamente fra loro, portando il racconto su un piano quasi onirico. Simeone dissemina una moltitudine di elementi e trame lungo il suo percorso narrativo, che si intrecciano fra loro e finiscono poi per imbastire un'opera costruita con una struttura solida e variegata. Alla fine, ogni piccolo pezzo va al suo posto in un mosaico dotato di una complessità che lascia piacevolmente basiti. Il merito dell’artista sta nel raccontare qualcosa di comune e quotidiano in maniera insolita e fantasiosa, senza però perdersi nel grande (ma pur sempre ordinato) labirinto di personaggi, tempi e luoghi.

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Grande merito della riuscita di questa storia va alle matite: Simeone opta per una grafica essenziale e compressa, dal tratto a volte anche poco lineare, poiché lo scopo dell’artista non sembra essere quello di rendere ogni cosa necessariamente realistica e geometricamente impeccabile, ma, piuttosto, riuscire a raffigurare ogni elemento nel posto giusto al momento giusto. I disegni di Ogni piccolo pezzo sono dotati di una grande carica visiva, che attrae il lettore anche grazie a un eccellente colorazione: i colori, infatti, diventano il sesto protagonista della storia. Le parti ambientate nel passato sono dotate di colori caldi che sfumano progressivamente verso toni più freddi man mano che ci si avvicina al presente, nel quale i personaggi sono oramai adulti e hanno forse perso quella magia che aveva caratterizzato l’infanzia.

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Il racconto, inoltre, abbraccia circa un ventennio, cosa che viene sottolineata da molte citazioni (oltre che dalla fisiologica crescita dei protagonisti): si parte dagli anni ’80 nei quali i bambini, per divertirsi, uscivano in cortile a giocare utilizzando la fantasia come unico strumento ludico, agli anni ’90 caratterizzati dal walkman, dalle boyband e dal pacchetto di sigarette nella manica (arrotolata) della camicia, fino ad arrivare al giorno d’oggi, periodo nel quale l’utilizzo del “lei” da parte degli alunni per rivolgersi al maestro delle elementari appare anacronistico e le comunicazioni, anche quelle importanti, avvengono per messaggi. Sotto questo aspetto l'autore si dimostra abile nel far percepire al lettore il senso del tempo che passa, grazie a riferimenti comuni, ma mirati. Fa sorridere, in questo caso, vedere come il mondo intorno ai personaggi si modifichi nel tempo, mentre questi rimangono sostanzialmente ancorati al loro passato a causa di tante situazioni lasciate in sospeso e drammi non elaborati.

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Il romanzo a fumetti è impregnato anche di un forte simbolismo, che aleggia costantemente nel corso della narrazione: l’esempio migliore è rappresentato da un semaforo più volte citato, ma che appare solo alla fine, a rappresentare metaforicamente le tante vicissitudini che spesso ci tarpano le ali, impedendoci di saper sfruttare al meglio il momento giusto che ci possa rendere felici, sempre in attesa di una luce verde che giungerà magari solo alla fine, quando potrebbe essere troppo tardi.

Stefano Simeone confeziona con il suo Ogni piccolo pezzo un’opera scritta in maniera partecipata, che tratta di temi molto profondi in maniera intelligentemente poco drammatica, chiudendo il tutto con un finale lieto e parzialmente aperto, che riesce a dare un senso all'umana sofferenza dei protagonisti. Il libro racconta di molti di noi (non sarà difficile riconoscere noi stessi e i nostri amici nei personaggi), della nostra infanzia e di ciò che si è perduto nel passato, in primis quella leggerezza e spensieratezza che le dinamiche della società odierna tendono a prosciugare. Il tutto viene narrato con grande umanità, condita con quel pizzico di malinconia che fa sorridere.

Unico universo cinematografico per X-Men e Fantastic 4

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Simon Kinberg ha firmato un contratto di tre anni con la 20th Century Fox per aiutare lo Studio a creare un universo cinematografico che unisca le storie dei personaggi Marvel Comics dei quali detiene i diritti: gli X-Men e i Fantastici Quattro. Ne dà notizia il The Hollywood Reporter. Anche la Fox quindi, come prima i Marvel Studios e ora la Warner Bros. (con in personaggi DC Comics), ha intenzione di sfruttare a pieno i franchise posseduti.

Kinberg, che ha scritto la sceneggiatura di X-Men: Days of Future Past e sta collaborando con il regista Josh Trank per il reboot di The Fantastic Four, ha dichiarato:
“Ho molte idee su come costruire questi brand e fare ciò che tutti stanno pensando in questi giorni, ossia ‘essere come la Marvel’. Voglio avere la possibilità di scrivere storie che si sviluppino in più film”.

A questo punto viene da chiedersi quale sarà il ruolo di Mark Millar, che nel settembre del 2012 era stato assunto dalla Fox come “Creative Consultant”. Lo ha chiarito lo stesso autore su Twitter:
“Non preoccupatevi. Simon ha ampliato il suo contratto. Lavoriamo tutti assieme da 15 mesi”.

Thor: The Dark World supera i 600 milioni di dollari

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Thor: The Dark World ha superato la soglia dei 600 milioni di dollari di incasso mondiale: lo rende noto la Disney specificando che, di questi, 188,9 milioni sono stati ricavati negli USA e 411,8 nel resto del mondo. Ciò significa che il film rappresenta già il terzo maggiore successo della Disney di quest'anno, subito dopo Iron Man 3 e Monsters Univesity.

Il film ha già sorpassato il precedente Thor di 150 milioni di dollari, oltre che ad aver già fatto meglio anche di Iron Man (585 milioni) e Captain America: The First Avenger (371 milioni). La pellicola è ancora proiettata nelle sale di tutto il mondo e deve ancora uscire in un mercato potenzialmente forte, quale è quello nipponico: in Giappone, infatti, il film arriverà solo il 1 febbraio 2014.

Interpretato da Chris Hemsworth, Tom Hiddleston, Natalie Portman, Christopher Eccleston, Anthony Hopkins, Stellan Skarsgard, Idris Elba, Kat Dennings, Ray Stevenson, Zachary Levi, Tadanobu Asano, Jaimie Alexander, Rene Russo e Akinnuye-Agbaje, Thor: The Dark World è diretto da Alan Taylor e basato su una sceneggiatura di Christopher Yost, Christopher Markus e Stephen McFeely.

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