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Raffaele Caporaso

Raffaele Caporaso

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Snowpiercer - Le Transperceneige

Immaginate uno scenario post-apocalittico in un futuro imprecisato, ma non troppo lontano, nel quale la Terra è ridotta a una desolata landa ghiacciata, un’infinita distesa bianca. Una nuova, terribile e improvvisa Era Glaciale, conseguenza inesorabile degli abusi dell’umanità ai danni del pianeta, ha spazzato via ogni forma di vita dal globo, fatta eccezione per una manciata di uomini che ha trovato rifugio su un treno: si tratta dello Snowpiercer, “dai mille e uno vagoni”, che viaggia, percorrendo deserti binari, senza alcuna meta. Il treno è alimentato da una misteriosa, quasi divina, forma di energia: un motore che si auto-alimenta, minimizzando la dispersione di energia.

In questo treno, ultimo baluardo della civiltà, albergano centinaia, se non migliaia, di persone; anche all’interno dei vagoni, però, la divisione in classi, tipica della società moderna, è rimasta invariata: i ricchi, i potenti, i politici, il clero e le forze militari si trovano infatti a capo del convoglio, la “middle class” al centro, e i poveri e i reietti abbandonati in coda, in condizioni disumane. Il verticalismo con il quale si tende a immaginare la “piramide sociale”, in Snowpiercer viene fatto ruotare di 90 gradi, grazie all'utilizzo del treno come metafora: i forti davanti ai deboli, insomma.
In un sistema sulla carta ideale, verranno mostrate, progressivamente, sempre più crepe che denuderanno il sistema sociale generatosi nel convoglio, in una poco velata critica al mondo attuale, nel quale sono sempre pochi a decidere del destino di molti.

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Snowpiercer si divide in tre capitoli, raccolti in un unico volume dall'Editoriale Cosmo, dei quali il primo è sicuramente il più originale e importante: nel primo atto infatti ci viene raccontata la storia di Proloff, un residente degli ultimi vagoni che, abbandonata ogni illusione e speranza, decide di risalire progressivamente lo Snowpiercer, per vedere cosa c’è più avanti e infine nella locomotiva del treno: da parte sua non vi è alcun intento sociale, nessun tentativo di emanciparsi e avanzare di classe né di dar vita a una rivoluzione, ma, piuttosto, semplice e totale disillusione. Nel suo viaggio sarà accompagnato da Adeline, appartenente ad un gruppo di solidarietà formatosi nei primi convogli, che ha l’intento di promuovere una maggiore uguaglianza fra classi, aiutando quelli dei vagoni di coda.
I due, progressivamente, risaliranno il convoglio e troveranno risposta a tante domande, fra le quali quella sulla reale natura del motore che alimenta all’infinito il treno. In questo viaggio, il lettore potrà scoprire tutti i segreti dietro una società fisiologicamente imperfetta, degno corrispettivo della natura umana.

La seconda storia, intitolata Il Geoesploratore (L’Arpeteur), si svolge qualche anno dopo di quella di Proloff e Adeline e narra le vicende del Wintercrack, un altro treno, ma praticamente uguale in tutto e per tutto allo Snowpiercer: vi è quindi un secondo gruppo di sopravvissuti che vaga, all’infinito.
Il protagonista è Puig, un geoesploratore che ha il compito di visitare l’ambiente esterno quando il treno è costretto ad effettuare frenate di emergenza. A differenza di Proloff, Puig ha un reale interesse sociale a muoverne le azioni: pur appartenendo a un ceto umile, infatti, riuscirà a salire di classe, arrivando persino ad essere uno dei sei Consiglieri a capo del Wintercrack.
In tutto questo, la storia del Wintercrack si intersecherà con quella dello Snowpiercer.

Terzo e ultimo atto, intitolato La Terra Promessa (La Traversèe), vede sempre protagonista Puig, intento a scoprire se ci sono altri sopravvissuti sparsi per la Terra, in un viaggio che, per la prima volta, avrà una direzione e uno scopo.

Le sceneggiature di Snowpiercer (Le Transperceneige in originale), scritte da Jacques Lob e Benjamin Legrand, sono un’apprezzabile esempio di romanzo sociale postmoderno (a fumetti), con forti contaminazioni di "science fiction". Gli autori forniscono un mirabile quanto allegorico ritratto del mondo attuale, pur estremizzandone le tematiche per esigenze narrative: la catastrofe è il pretesto per raccontare questa storia, il treno il mezzo attraverso il quale farlo.
In mezzo a tutto ciò c’è la storia di un gruppo di uomini, ognuno dei quali non è altro che una maschera la cui funzione è quella di fornire al lettore la caratterizzazione di una classe sociale: c’è il politico corrotto e assetato di potere, il clero che è più che mai “oppio del popolo”, l’attivista con nobili intenzioni ma poca cognizione di causa, l’anti-eroe della classe operaia che ha perso ogni speranza di avere giustizia.
Dietro tutto ciò aleggia un interessante e quasi mistico mistero, che, a poco a poco, verrà svelato.

Carne al fuoco, quindi, ce n’è tanta, e, come spesso accade in questi casi, l’esito finale assume una connotazione un po’ confusa: le tematiche e le vicende narrate in Snowpiercer sono davvero tante e complesse e la sensazione che si avverte, terminata la lettura, è quella di aver assistito a qualcosa di potenzialmente interessantissimo, raccontato però in maniera non esaustiva e poco concisa. La narrazione infatti è molto dinamica, quasi frenetica, e il lettore tende a faticare per comprendere a pieno la storia, che mostra anche qualche sussulto di troppo, che qualcuno potrebbe anche definire come buco narrativo.

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I disegni di Jean-Marc Rochette, dal tratto che ricorda quello di grandi maestri sudamericani, sono sicuramente apprezzabili: l’artista, però, è il primo a soffrire della frenesia della sceneggiatura, realizzando tavole molto soffocate e poco chiare, specialmente nelle parti più concitate e corali della storia. Va sottolineato il cambio di stile nel disegno fra la prima opera e le altre due, fra le quali intercorrono 15 anni: nei lavori più recenti il disegno diviene più spigoloso e scuro, a rimarcare anche i toni più cupi della storia.

In conclusione, i tre capitoli realizzati (finora) della saga di Le Transperceneige, rappresentano un esempio di fumetto intelligente e originale, con forti tematiche sociali, attuali oggi più che mai (si noti che il primo capitolo della storia è datato 1984). Le storie presentano dei difetti che possiamo definire fisiologici, ma che non guastano la lettura di una storia comunque molto avvincente.

Ricordiamo ai nostri lettori, infine, che il 27 febbraio uscirà nelle sale cinematografiche Snowpiercer, il film diretto da Bong Joon-ho, con protagonista Chris Evans, liberamente ispirato alle storie di Lob, Legrand e Rochette.

Palmiotti parla del nuovo progetto Kickstarter e del crowdfunding

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DENVER preview coverDa quando Kickstarter e altre piattaforme “crowdfunding” [termine che indica il finanziamento dal basso di progetti da parte di privati e liberi investitori] sono diventati vere e proprie colonne portanti della scena creativa fumettistica, lo scrittore Jimmy Palmiotti e Justin Gray, suo collega alla Paper Films, hanno pensato bene di utilizzare questo sistema di finanziamento per creare una serie di graphic novel così detti “standalone”.

Fino ad ora, gli autori avevano lanciato cinque campagne su Kickstarter, e oggi hanno dato il via alla sesta, nome in codice Denver, che vede alle matite di Pier Britto oltre che il design e lettering , oltre che la soundtrack (!), di Bill Tortolini.

Palmiotti ha parlato con ComicsBeat del progetto, rivelando alcuni interessanti dettagli:
Denver è il sesto Kickstarter per noi, ed è anche il più aggressivo sotto svariati punti di vista, perché stiamo chiedendo una quantità maggiore di risorse economiche dato il costo della produzione del fumetto, dovuta alla qualità dei disegni, all’aggiunta di una colonna sonora (una cosa mai fatta prima) e al costo di produzione stesso. Denver è ispirato, in parte, al mio amore per i fumettisti europei e i lavori da loro realizzati, con i quali sono cresciuto. Sia io che Justin siamo molto affezionati al genere sci-fi e abbiamo pensato alla storia di una uomo, Max Flynn, che proverà a controllare qualcosa che va al di là delle sue possibilità, in una città colpita da un disastro, nel futuro. Il tema portante è quello dell’amore e della perdita e ciò che si è disposti a fare per la persona alla quale teniamo di più al mondo”.

L’autore ha poi parlato del progetto Kickstarter:
“Kickstarter non muore, ma si evolve, come ogni buona idea. Quando abbiamo iniziato avevamo tantissimo da imparare. Il nostro più importante obiettivo è quello di mantenere un costo che sia realistico e fattibile, senza trascurare la qualità e i più piccoli dettagli, come l'integrità dei pacchi che spediamo. Quello che serve è mantenere felici le persone che investono nel progetto, permettendo, inoltre, loro di comunicare sempre con noi. Ad esempio, noi anticipiamo i costi di produzione, così che gli investitori non sono costretti ad attendere sei mesi per avere il fumetto. Allo stesso tempo investiamo tutti i profitti che riusciamo a generare in nuovi progetti. Ci sono tante responsabilità che non si possono ignorare. Mi piace l’idea che sia ancora io a preparare i pacchi da spedire, inserendo i dati del destinatario a penna con la mia orribile scrittura”.

Fantastic Four: annunciato il cast

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La 20th Century Fox ha finalmente scelto il cast di Fantastic Four, reboot cinematografico dedicato al famoso quartetto della Marvel Comics.
The Wrap riporta i nomi degli attori che impersoneranno i protagonisti del film: Miles Teller sarà Reed Richards/Mr. Fantastic, Kate Mara impersonerà Susan Storm/Donna Invisibile, Michael B. Jordan, come annunciato sin dal principio, sarà Johnny Storm/Torcia Umana e, a sorpresa, Jamie Bell sembra essere il prescelto per interpretare Ben Grimm/La Cosa: va precisato che il casting di Bell non è ancora certo al 100%, ma sembra che la conferma ufficiale sia solo una formalità che dovrebbe arrivare a breve.

Confermata quindi l’indiscrezione che vedeva la presenza di un attore di colore a interpretare la Torcia Umana: a questo punto il rapporto di parentela fra Susan e Johnny, fratelli biologici nel fumetto, potrebber essere in qualche modo modificato.

I nomi di Miles Teller e Kate Mara erano stati fatti più volte in passato, mentre Jamie Bell (Billy Elliot) non era mai stato indicato come possibile protagonista del film e, a questo punto, appare probabile che su di lui verrà effettuato un massiccio utilizzo della CGI, visto che non ha oggettivamente un fisico simile a quello de La Cosa.

Vi ricordiamo che alcuni rumor indicano la possibilità che, nel film, il Dottor Destino possa essere una donna.

La produzione del film inizierà a marzo 2014 a Baton Rouge.
Interpretato da Miles Teller, Kate Mara, Jamie Bell (da confermare) e Michael B. Jordan, Fantastic Four, scritto da Simon Kinberg e diretto da Josh Trank, arriverà nei cinema il 19 giugno 2015.

Secret Avengers #1: anteprima

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Secret-Avengers-1-CoverAnche Secret Avengers godrà di un rilancio nell’iniziativa editorial denominate “All-New Marvel NOW!”, ripartendo con un nuovo numero 1 e un team composto da Ales Kot (testi) e Michael Walsh (matite).
Le cover del primo numero sono firmate da Tradd Moore, Mike Deodato e Katie Cook. Secret Avengers #1 uscirà negli USA il 12 marzo 2014.

Il team sarà composto da Occhio di Falco, Vedova Nera, Spider-Woman, Nick Fury e Agente Coulson, e si occuperà di missioni con un alto coefficiente di segretezza.

Di seguito un'anteprima non letterata del numero 1.

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