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Raffaele Caporaso

Raffaele Caporaso

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Maleficent: recensione

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Maleficent-poster-italianoC’era una volta, in un regno molto lontano chiamato “la Brughiera”, una giovane fata rimasta orfana in tenera età, Malefica, la quale viveva una serena esistenza assieme a tutte le magiche creature che popolavano il suo mondo. Adiacente alla Brughiera si ergeva il “Regno degli Uomini”, esseri misteriosi agli occhi delle creature magiche, che ne temevano la bramosia e l’invidia. Ma Malefica era curiosa e, quando un giovane uomo, Stefano, si avventurò nella Brughiera, la fata, mossa da curiosità, stabilì un primo contatto con questo strano essere, addirittura non dotato di ali. Quello fu il primo di una serie di incontri destinati a far innamorare Malefica di Stefano, il quale però, improvvisamente, smise di avventurarsi nella Brughiera, sparendo per lungo tempo. Passano gli anni e la fata diventa sempre più protettrice del suo regno, costantemente minacciato dalle incursioni umane, fino a quando il ritorno inatteso di Stefano non smuove, nuovamente, qualcosa nel suo cuore. Ma costui non è più il genuino ragazzo di un tempo, ma un adulto avido e crudele, che non esita a spezzare Malefica, sia in senso fisico che psicologico, per un suo ritorno personale; diventato Re, egli mette al mondo una figlia, Aurora, che diventa l’oggetto dell’odio di Malefica, odio che si manifesta con un maleficio: all’alba dei suoi 16 anni la Principessa si pungerà il dito con il fuso di un arcolaio, cadendo in un sonno simile alla morte dal quale potrà ridestarsi solo ricevendo il bacio del vero amore.

La piccola Aurora è così allontanata dal regno (e da ogni arcolaio), e costretta a crescere nel bosco, assieme alle tre Fate Madrine che veglieranno su di lei fino al compimento dei 16 anni. Le tre però si dimostrano totalmente incapaci di assolvere al meglio il proprio compito: sarà proprio Malefica, quindi, ad intervenire in maniera decisiva nel processo di crescita della Principessa da bambina a ragazza, con l’ausilio di Fosco, fidato corvo antropomorfo. Il legame fra la fata e Aurora, pur senza volerlo, si farà sempre più stretto e sincero, e spetterà dunque a Malefica cercare di salvare la Principessa dal suo stesso maleficio.

Il film prende ovviamente spunto dalla celebre fiaba La bella addormentata nel bosco, di Charles Perrault, datata 1697, e dall’omonimo classico dell’animazione Walt Disney del 1959, rivisitandone però la trama in maniera decisamente originale. Al centro della storia questa volta c’è il cattivo di quella originale, del quale vengono esplorate finalmente le origini e motivazioni: Malefica non appare più, infatti, come una sadica strega, ma come un essere tradito e ferito, il cui risentimento ha prosciugato ogni capacità di amare. Non tutto però è perduto, in quanto, se da un lato non esiste creatura più feroce di una donna dal cuore spezzato, dall’altro non c’è amore più grande e vero di quello materno: accompagnando Aurora nella sua crescita, Malefica svilupperà quell’istinto proprio di una madre verso un figlio, che potrà riaccendere quella scintilla di speranza e compassione, così da farla tornare ad essere la creatura magica e benigna che era in principio.

La sceneggiatura di Linda Woolverton, veterana del genere, avendo scritto, fra gli altri, gli screenplay de Il re leone e La bella e la bestia, è uno dei veri punti di forza del film: la storia è davvero encomiabile perché, pur rovesciando sostanzialmente l’originale, riesce a non snaturarne i temi cardine. Malefica diviene villain ed eroe allo stesso tempo, mostrando nelle sue azioni la grande complessità e potenzialità dell’animo umano. Come sempre, i puristi molto legati al “classico” Disney, storceranno più di una volta il naso, specialmente nella scena del risveglio di Aurora, ma, francamente, Maleficent è un film davvero piacevole nella sua originalità, privo di stonature o buchi narrativi. La struttura è molto semplice e lineare, tanto che il tocco del regista, Robert Stromberg, alla sua opera prima, è praticamente impercettibile: questi svolge infatti il suo compito senza infamia né lode, ma la sensazione è quella che al suo posto poteva esserci chiunque.

Chi, invece, è davvero insostituibile è la protagonista, Angelina Jolie, praticamente perfetta nella sua interpretazione di Malefica, tanto che lo spettatore si dimentica facilmente quali fossero le caratteristiche del personaggio prima di questa versione. L’attrice ha voluto fortemente la parte, sposando a pieno il progetto, del quale è produttrice esecutiva, sin dagli albori. Algida, perfida, ma anche compassionevole e commovente, la Jolie riesce ad impersonare al meglio uno dei personaggi più complessi della narrativa fantasy, che qui, da strega terrificante, diviene character a tutto tondo. Il resto del cast, a partire da Elle Fanning, che interpreta Aurora, viene inevitabilmente oscurato dalla titanica ombra di Malefica, che giganteggia su tutto il resto. Proprio Aurora però è, assieme al Fosco di Sam Riley, uno dei personaggi secondari meglio approfonditi. Appena accennati tutti gli altri, a partire dalle tre Fate Madrine (Imelda Staunton, Lesley Manville e Juno Temple), inutili ai fini della trama e a volte persino fastidiose, per arrivare al Principe Filippo (Brenton Thwaites), vero e proprio fantoccio, scelta sicuramente consapevole e mirata a sottolineare la grande impronta femminista del film: il “girl power” che permea la trama del film, che non dispiace assolutamente, è intuibile sin dal principio e diventa manifesto nella conclusione.

Come ogni recente lungometraggio Disney ad impronta fantasy (si veda Alice in Wonderland o Il grande e potente Oz), anche Maleficent è munito di scenografia e fotografia eccellenti: i paesaggi, maestosi e colorati, riflettono a pieno il timbro emotivo del film, accentuandone l’impatto nella mente degli spettatori. Notevoli anche gli effetti speciali in un film nel quale l’uso della CGI è imponente quanto necessario. Una riga va spesa anche per l’impeccabile design dell’outfit dei personaggi: i costumi presenti nel film, a partire da quelli della protagonista, sono un vero piacere per gli occhi, coniugando al meglio classico e moderno.

Maleficent narra una storia nota ed immortale, riveduta e corretta, non solo in chiave moderna quanto da una nuova prospettiva. Nel rispetto della versione originale, il film cambia in maniera evidente alcuni parametri di un’equazione il cui risultato è, però, sempre lo stesso: l’amore, in qualsivoglia forma, purchè sincero e disinteressato, è in grado di vincere ogni forma di male, e di ridare, attraverso il perdono, speranza e nuova linfa vitale. E vissero tutti felici e contenti. Sì, persino Malefica.

Interpretato da Angelina Jolie, Elle Fanning, Sam Riley, Sharlto Copley, Juno Temple, Lesley Manville, Imelda Staunton e Brenton Thwaites, Maleficent, scritto da Linda Woolverton e diretto da Robert Stromberg, è nelle sale cinematografiche dal 28 maggio 2014.

Ant-Man: retroscena sull’abbandono di Wright e nomi per la regia

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Vi abbiamo già parlato del divorzio fra Marvel Studios e Edgar Wright, che dunque non è più il regista di Ant-Man.

A qualche giorno dall’annuncio ufficiale iniziano a trapelare le prime indiscrezioni su questa inattesa rottura, motivata fino ad oggi con un politicissimo “divergenze creative”.
Latino-Review riporta che il motivo dl divorzio è da ricercare nella più recente stesura dello script del film: Marvel Studios non lo avrebbe infatti approvato per intero, incaricando un terzo di riscriverne alcune parti, tagliando fuori, di fatto, gli autori (Joe Cornish e lo stesso Wright) e cambiando in sostanza la natura stessa della storia.

The Hollywood Reporter ha approfondito il retroscena: le riprese del film sarebbero dovute iniziare lunedì 2 giugno 2014, ma la Marvel ha messo la produzione in pausa a causa delle revisioni allo script ordinate dal Presidente degli Studio, Kevin Feige. Revisioni che non sono andate a genio al regista che ha abbandonato il progetto (al quale era legato sin dal 2006). La versione di Ant-Man di Wright sembra sia stata ritenuta troppo eccentrica dai boss della Marvel, che ricordiamo è ora proprietà Disney. Troppi interessi in ballo, insomma, dato che oramai l'industria cinematografica della Casa delle Idee macina centinaia di milioni di dollari a film.
Il sito aggiunge inoltre che, a causa dei molti ritardi accumulati nella pre-produzione del film, molti addetti ai lavori, componenti della crew, hanno abbandonato a causa di questo trambusto e dell'impossibilità di prevedere la data di inizio dei lavori.

Si cerca ancora un regista per il film, il cui inizio delle riprese rimane previsto a breve. La data d’uscita è, al momento, confermata per il 17 luglio 2015. The Hollywood Reporter riporta che Adam McKay (Anchorman, Step Brothers, The Other Guys), Rawson Thurber (Dodgeball, We're the Millers) e Ruben Fleischer (Zombieland, Gangster Squad) sono in lizza per dirigere il film.

Interpretato da Paul Rudd, Michael Douglas, Evangeline Lilly, Patrick Wilson, Michael Peña e Matt Gerald, Ant-Man, sarà nei cinema il 17 luglio 2015 e darà il via alla “Fase 3” dell’universo cinematografico Marvel Studios.

Fantastic Four: per Kinberg sarà come Iron Man, X-Men e Batman Begins

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Mentre sono in corso le riprese di Fantastic Four di Josh Trank, Simon Kinberg, sceneggiatore e produttore del film, ha parlato con The Daily Beast della natura del reboot con protagonista il Quartetto Marvel Comics:

“Il tono di questo film sarà fresco e unico, lo stesso che hanno avuto film come Iron Man, X-Men o Batman Begins. Non sarà ‘impacciato’ come tanti film d’origini. Certo ci sarà dello humor, ma questo sarà reale e proverrà dalla natura stessa dei personaggi, e non da stupide gag. Il tono è più quello di un film drammatico che di una commedia".

Kinberg ha anche parlato del discusso casting di Michael B. Jordan per il personaggio di Johnny Storm, la Torcia Umana:
“Non vi dirò che volevamo ingaggiare un attore di una specifica razza per una determinata parte. Josh ha lavorato con Michael per Chronicle e io sono un grande ammiratore di Michael, per questo sapevamo che sarebbe stata la miglior scelta per la parte. Sapevamo anche che ingaggiare una Torcia Umana afro-americana sarebbe stato oggetto di discussioni, ma posso dirvi che Stan Lee ama questa soluzione, e posso aggiungere, dopo essere stato sul set, che Michael sta dando vita a un personaggio davvero spettacolare e iconico”.

Interpretato da Miles Teller, Kate Mara, Jamie Bell, Michael B. Jordan, Toby Kebbel, Tim Blake Nelson e Reg E. Cathey, Fantastic Four, scritto da Simon Kinberg e diretto da Josh Trank, arriverà nei cinema il 19 giugno 2015.

Daredevil: la sinossi ufficiale della serie TV

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Dopo il nuovo showrunner e l’attore protagonista, Daredevil, serie TV Netflix/Marvel Studios ha anche una sinossi ufficiale che vi riportiamo di seguito:

“Cieco sin da ragazzo, ma dotato di sensi straordinari, Matt Murdock lotta contro le ingiustizie di giorno come avvocato, e di notte come il supereroe Daredevil nella moderna Hell’s Kitchen, New York City”.

Interpretato da Charlie Cox, Daredevil farà il suo esordio su Netflix nel 2015, assieme alle altre serie Marvel Studios Luke Cage, Iron Fist e Jessica Jones. Daredevil sarà sviluppata da Steven S. DeKnight (Spartacus, Buffy: The Vampire Slayer) e prodotta Drew Goddard (Quella casa nel bosco) e Jeph Loeb (Smallville). Goddard ha inoltre scritto i primi due episodi della serie.

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