Tra le presenze più attese alla View Conference di Torino di quest'anno ci sono stati lo scrittore ed il co-regista/produttore di Shaun Vita da pecora - Il film, rispettivamente Richard Starzak e Paul Kewley. La pellicola, tratta da una serie di Nick Park, è uscita nelle sale italiane lo scorso febbraio, confermando il successo ricevuto dagli episodi televisivi brevi che l'hanno preceduta. Abbiamo avuto l'occasione di intervistarli e di sapere qualcosa in più sulla genesi del film, sulle sfide incontrate durante la sua realizzazione, a causa della completa mancanza di dialoghi, e sul sequel a cui stanno già lavorando.
Italian/English version
Quando e come vi è venuta per la prima volta l'idea di creare un film basato sulla serie di Shaun the Sheep? È stata sin dall'inizio un'idea ben accolta, grazie ai validissimi personaggi che popolano la serie, oppure avete dovuto affrontare qualche difficoltà, considerando i rischi derivanti dal creare un film completamente privo di dialogo?
Richard Starzak: Abbiamo avuto entrambi l'intuizione di creare un breve film su Shaun sin da quando lavoravamo sulla serie, ma ci è sempre stato detto che di solito i film vengono realizzati quando la serie TV è giunta al termine. Però noi non siamo mai stati d'accordo con questo concetto, anzi abbiamo sempre visto del potenziale in Shaun. Naturalmente c'è stata una certa preoccupazione per la mancanza di dialoghi, abbiamo dovuto persuadere prima noi stessi e poi lo StudioCanal che un film senza dialoghi potesse funzionare - però ce ne siamo convinti molto rapidamente.
Paul Kewley: È vero, la vera sfida non riguardava noi, ma si trattava più di convincere il resto del mondo che potessimo farcela. Abbiamo parlato con diversi distributori e finanziatori, ma allo StudioCanal hanno immediatamente compreso le nostre intenzioni, hanno creduto in noi e sono sempre stati entusiasti all'idea di realizzare un film che ha sì presentato non poche difficoltà, ma che ad essere sinceri alla fine si è rivelato più semplice di quanto ci aspettassimo.
Soffermandoci ancora sull'assenza di dialoghi, direste che è stato più complicato lavorare in questo modo su un intero film rispetto agli episodi brevi della serie, oppure la storia si è sempre sviluppata comunque in modo naturale?
RS: Per quanto riguarda il cast, anche se è un film senza dialoghi, gli attori che ne fanno parte hanno immediatamente capito l'idea che c'era alla base. Anche se il loro lavoro consisteva nell'emettere dei suoni brevi - ad esempio di affermazione o negazione - hanno compreso quanto fossero importanti, ed hanno collaborato in modo eccellente con noi aiutandoci tantissimo nella realizzazione del film.
PK: È stata una sfida. Richard ha sempre creduto che potessimo farcela, ed aveva ragione. Quando ho iniziato a lavorare con lui ero abbastanza nervoso all'idea di fare un film senza dialoghi. Ma il momento in cui abbiamo realizzato che era possibile è stato quando abbiamo visto il film per la prima volta, quando abbiamo messo insieme tutti i pezzi combinandoli con la colonna sonora. All'inizio era troppo lungo, e molte piccole cose nella storia non funzionavano, ma ci siamo convinti, a quel punto, che fosse fattibile.
Quando avete pensato per la prima volta di scrivere una storia più lunga e complessa basata su una serie di episodi brevi avete cambiato qualcuno degli aspetti riguardanti la personalità, i modi di interagire, l'emotività dei personaggi, mirando ad una loro crescita personale nel corso del film, oppure avete voluto che rimanessero sempre fedeli a stessi?
RS: Crediamo che i personaggi siano comunque rimasti fedeli a quelli della serie TV. Noi non abbiamo aggiunto nulla in realtà, ma abbiamo soltanto scavato più in profondità in certi loro aspetti. Per cui, ad esempio, Shaun è questo personaggio avventuroso, che vuole sempre divertirsi, se c'è un pulsante che non deve schiacciare lo schiaccerà. Vuole sempre trasformare tutto in una grande festa, una grande avventura. Invece il contadino vive un po' nel suo mondo senza preoccuparsi di quello che gli accade intorno. Abbiamo quindi soltanto fatto delle espansioni su alcuni aspetti e alcune caratteristiche dei personaggi senza aggiungere nulla di nuovo.
PK: Abbiamo lavorato sodo per far sì che i personaggi che tutti conoscono dalla serie TV potessero essere trasportati all'interno di un film, e la sfida è stata accertarsi che le loro caratteristiche fossero sempre le stesse.
Puoi parlarci della tecnica usata per il film, e come l'uso della stop motion ha influenzato il prodotto finale? Perché credi che per questo film sia stato preferibile l'utilizzo della stop motion al posto dell'animazione in CG?
RS: Abbiamo sempre lavorato in stop motion da generazioni: abbiamo già a disposizione tutti i talenti del settore, la squadra formata, gli accessori di scena, i personaggi, quindi per noi sarebbe stato folle considerare una soluzione diversa da questa e ci è venuto naturale continuare su questa strada. Ci piace molto la fisicità data dallo stop-frame, fa sembrare il film più vicino ad un live action che ad un'animazione in CG.
Questo film ha avuto un successo incredibile, ha guadagnato già al box office una cifra pari quattro volte al suo budget - state già pensando ad un sequel, o ci state già lavorando?
PK: Sì, faremo sicuramente un sequel, infatti ci stiamo già lavorando - sarà prodotto ancora una volta da StudioCanal e la nostra intenzione è di farlo uscire nel 2019. In realtà abbiamo anche già creato mezz'ora di uno speciale (Shaun the Sheep - The Farmer's Llamas) incentrato sul personaggio del contadino che uscirà in televisione il prossimo Natale. Ci saranno molti personaggi ed anche questa può essere considerata una specie di espansione della serie TV.
English version
Among the most awaited personalities at the View Conference 2015 in Turin, we cannot refrain from mentioning Richard Starzak and Paul Kewley, respectively the writer and the co-director/producer of Shaun the Sheep - The movie. Based on a series by Nick Park, it has been released in Italy last February, confirming the huge success received by the TV short episodes that preceded it. We had the chance to interview them and get to know something more about the genesis of the movie, the challenges they met during its making of - especially because of the lack of dialogues - and the sequel which they are already working on.
When and how did you think to make a movie out of the Shaun the Sheep series? Was your idea well received, thanks to the strong characters you had, or did you find some kind of objections at first - considering the risks deriving from making a full non dialogue movie?
Richard Starzak: Both of us have always been very keen on making a short movie since the early days, when we did the series, but I was told that you only make a movie from the TV series when it dies - so the series dies first, and then you make a movie. But I don't believe that, I thought Shaun had a lot more scope than that. But yes, there was worry over the lack of dialogue as well, we had to convince ourselves first and then the StudioCanal that we could make a film with no dialogue - however, we got very confident about it very quickly.
Paul Kewley: It's true, all the real challenges weren't really within us, they lied in convincing the world that we could do it. We spoke to a lot of distributors and financiers but StudioCanal immediately got it, they believed that we could do it and they were very, very keen on making the film. It was going to be a huge challenge but, to be honest, it ended up beaing a lot easier than we expected.
Talking more about the non-dialogue aspect - was it more difficult to do this on a full movie than on short episodes, or has the story always developed so naturally for you?
RS: About the cast, even though it's silent I think the actors that we used instantly got it, they understood the idea. Even though they only made slight noises, like noises of approval or disapproval, they still understood how important they were.
PK: It was a challenge. Richard always believed that we could do it, and he was right. I think when I first started working with him I was quite nervous at the idea of making a feature film with no recognizable dialogue. But then the day we knew we could do it was when we first saw all the joints of the movie put on screen with the soundtrack, and then the full movie. It was way too long and lots of the bits of the story didn't work, but we knew we could do it, and this convinced us that it was possible.
When you thought you had to write a longer, more complex story out of a shorts series, did you find yourself changing some aspects of the characters' personalities and ways of interactions, emotions, to show some kind of growth, maturation, over the movie or are they completely true to themselves, like we saw them in the series?
RS: They're pretty much true to themselves, we didn't add much to that. For example, Shaun is an excitable character that wants adventure, wants to have fun, and if there's a button he's not supposed to press, he will press it. He wants everything to just be a party, he wants everything to be ok, like a big adventure. The farmer instead doesn't really see eanything that is going on, he lives in a world of his own. So we showed all the aspects you see in the series, but we expanded them.
PK: We worked very hard on making sure the characters that everybody recognised in the series were translated into the film, and the challenge was making sure the features those characters had, the emotional journey theyr'e on, were still there.
Can you tell us something about the technical process used on the movie, how did the stop motion tecnique influenced the turnout of Shaun the Sheep and why do you think this is preferrable to the classical CG animation, on this particular movie?
RS: We've always worked with stop motion over several generations, we made stop-frame series because of the talents, the things we possess. So when it came to the movie it seemed crazy to consider anything else, because we had all the assets - the sets, the props, the characters, so why would we start making CGI? We like the physicality of the stop frame - it's more like a live action than a CG animated film, so we were both fond of the process.
This movie has been a sonorous success, earning at the box office four times its budget already - are you thinking of making a sequel, or is it already in the works?
PK: Yes, we are definitely going to do a sequel, we are already working on it - it will be made by StudioCanal and ourselves and we're aiming to release the film in 2019. We've already picked that date, so yes, we're already working on it, but we've also just made a half an hour special (Shaun the Sheep - The Farmer's Llamas) on the farmer character which is going to be on TV around the world this Christmas - there will be many creatures in it, so it's going to be another expansion on the TV series.