A Lucca Comics & Games 2016 tornano le pubblicazioni di Slowcomix, associazione di promozione culturale no-profit capitanata da Alessio Bilotta, che sin dal 2009 pubblica diverso materiale di autori esordienti, ma non solo, con l'intento di far conoscere un lato della Nona Arte non necessariamente così diffuso. Diversi sono stati i volumi messi in commercio finora, sempre in edizioni limitate, spesso prodotti in occasione di importanti manifestazioni legate al fumetto. Per il 50° anniversario della più grande manifestazione d'Europa, potremo trovare allo stand SA21 in Self Area U come Umorismo, una raccolta antologica di omaggi al mondo del fumetto umoristico, di cui vi abbiamo già parlato qui, e Little Waiting di Ariel Vittori, già curatrice di Grimorio. Abbiamo quindi contattato sia Alessio che Ariel per avere maggiori informazioni riguardo a queste due opere, che ci verranno descritte più a fondo qui di seguito dalle parole dei diretti interessati.
Innanzitutto, benvenuto su Comicus!
Ciao Giorgio, grazie per questo spazio.
Parliamo di Slowcomix, l’associazione di promozione culturale no-profit nata nel 2009 che gestisci. Quali sono gli obiettivi principali che si pone e quali le sue origini?
Il nucleo originario di Slowcomix era costituito da un gruppo di appassionati che si ritrovavano presso “Mondi Paralleli”, la storica fumetteria di Prato tuttora in piena attività. Ero presente già in quella prima incarnazione!
Ci proponiamo di promuovere e diffondere la cultura del fumetto come arte visuale completa, attraverso workshop, corsi di disegno, mostre, concorsi, articoli divulgativi sul nostro blog e anche pubblicazioni, a partire dal 2013. Vogliamo dare visibilità ad autori esordienti o poco pubblicati, senza per questo dimenticarsi degli autori già affermati, che cerchiamo di coinvolgere in iniziative particolari come ad esempio il progetto satirico per i 150 anni dell’Unità d’Italia, qui il riferimento, o l’antologico umoristico di prossima uscita.
Abbiamo già riportato la notizia dell’uscita di U come Umorismo, e di recente è stato reso noto che i ricavati del progetto andranno alla Fondazione dell'Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze. Parlaci un po’ più a fondo di questa iniziativa. Come è nata l'idea e la collaborazione con questa Fondazione?
L’antologico U prosegue la tradizione dei fumetti umoristici pubblicati da Slowcomix, iniziata con i 2 volumi di Ah, l’Amour! realizzati da Andrea Barattin. Approfittando del 50esimo compleanno di Lucca Comics, abbiamo pensato che sarebbe stata una buona idea rendere omaggio ai grandi del fumetto umoristico internazionale. Siamo riusciti a coinvolgere 35 autori italiani, che hanno reso tributo ai loro personaggi o autori preferiti.
La collaborazione con la Fondazione dell’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze, un'eccellenza nazionale per l’assistenza sanitaria ai bambini, nasce soprattutto dal desiderio di contribuire concretamente alla loro causa ed è stata possibile grazie all’interessamento dell'amica Valentina, che da anni presta opera di volontariato per la Fondazione. Approfitto per ringraziare lei ed Emmanuele Bittarelli, il responsabile comunicazioni e eventi, che ci ha sostenuto e consigliato fin da quando abbiamo proposto l'idea la prima volta.
Ci tengo a sottolineare che i proventi delle vendite del libro, tolte le spese di stampa, saranno interamente devoluti in beneficenza alla Fondazione, e questo è stato possibile soltanto grazie alla grande generosità degli autori, che hanno partecipato al progetto a titolo completamente gratuito.
Hai selezionato tu gli artisti oppure hai accettato candidature spontanee? Sono state fornite delle linee guida agli artisti per la realizzazione dei loro lavori? Troviamo sia nomi esordienti che professionisti da lungo tempo nel settore…
Ho iniziato a chiedere ad artisti che conosco personalmente, poi siccome il progetto è piaciuto subito, ho provato a coinvolgere anche altri autori, mentre altri ancora si sono proposti spontaneamente grazie al passaparola.
In realtà di esordienti veri e propri non ce ne sono, e fra gli autori più noti troviamo nomi che hanno lavorato su alcune delle riviste storiche più importanti del panorama italiano, come Topolino, Linus, Cuore, Comix, Il Vernacoliere e molte altre. Tantissimi stili e approcci diversi, che forniscono anche una panoramica abbastanza completa dello “stato dell’arte” nell’umorismo disegnato.
Ho invitato i partecipanti a seguire alcune indicazioni necessarie per perseguire la finalità dell’operazione, che sostanzialmente prevedevano di evitare tematiche controverse e quindi riferimenti espliciti a politica, religione, violenza, droga e sesso. Al di là di questo, ogni autore è stato libero di realizzare il proprio tributo nel modo che più gli aggradava, senza alcuna limitazione di formato, tranne che per la lunghezza massima, fissata a 3 tavole. Hanno tutti tranquillamente rispettato le consegne eccetto l’amico di lunga data Sauro Ciantini, che ha voluto esagerare con ben 6 tavole di storia: siccome ha minacciato di rivelare particolari imbarazzanti del mio passato, ho dovuto accontentarlo, ma vi accorgerete anche voi che ne è valsa la pena.
U è una raccolta di lavori, da vignette a storie brevi, realizzati da 35 artisti diversi, dedicati al mondo del fumetto umoristico italiano e internazionale. Come sarà organizzato il volume? Ci sarà un particolare criterio di suddivisione? Saranno presenti anche degli apparati redazionali?
L'organizzazione dei contributi è stata affidata alla sensibilità di Giuseppe Scapigliati, ideatore del progetto grafico del volume nonché autore della copertina. Si tratta apparentemente di una sequenza casuale, ma i più attenti riusciranno a scovare alcuni fili conduttori e anche piccoli “inside joke”. Come si può leggere nella prefazione scritta dal critico Ferruccio Alessandri, il libro è sfizioso per gli appassionati, che potranno divertirsi a scoprire tutti gli omaggi, ma divertente anche per tutti gli altri, che magari potranno essere invogliati a riscoprire alcuni personaggi. Ad uso di questa seconda categoria di lettori, ho preparato personalmente una breve guida introduttiva, utile per orientarsi anche a livello cronologico. Il volume è completato dalle biografie dei vari autori.
Per quanto riguarda l’edizione, il numero di pagine, il formato e altri dettagli editoriali?
Formato 21x29,7, brossurato, 88 pagine sia a colori che in bianco e nero. Il prezzo di copertina è di 12 €.
L’altro volume invece, Little Waiting, è una storia erotica realizzata da Ariel Vittori. Non è la prima volta che questo genere viene pubblicato da Slowcomix. C’è un qualche legame tra la produzione dell’associazione e storie di questa natura?
Hai ragione, il genere erotico fa parte a pieno titolo della storia di Slowcomix, e infatti il nostro primo libro, Partitura notturna, si inseriva proprio in quella tradizione. Non ci sono motivi particolari, se non la mia personale predilezione per questo tipo di storie e il desiderio di pubblicare fumetti che si richiamino ai generi più classici. Ti anticipo, anzi, che la U di Umorismo è solo la prima delle “vocali del fumetto”, se tutto va bene dovrebbero seguire la A di Avventura e proprio la E di Erotismo. È vero, però, che ci sono alcuni elementi comuni che legano Partitura notturna e Ah, l’Amour! a Little Waiting, e cioè un approccio mai scontato al tema e il fatto che siano stati tutti realizzati da donne.
Voglio spendere qualche parola in più su Little Waiting, perché è importante specificare che la vera materia della storia è l'universo intimo di una coppia, e il racconto di come la comunicazione evolve e si trasforma all’interno del loro rapporto. Il fatto che questa storia, che è soprattutto una storia d’amore, sia incentrata sui temi della transessualità e dei rapporti di dominazione/sottomissione, è quasi incidentale.
Che cosa ti ha spinto a pubblicare un’artista giovane come Ariel e una tematica così lontana dai canoni più mainstream a cui siamo abituati?
Ho conosciuto i lavori di Ariel grazie ad Andrea Barattin, autrice e amica di Slowcomix fin dai nostri esordi. Mi colpirono subito la qualità del segno e la padronanza delle tecniche narrative che emergevano da una storia apparsa in rete e che costituisce il nucleo originario attorno al quale si è sviluppato il libro. All’epoca non sapevo quanti anni avesse Ariel, però mi sembrava già pronta per un esordio più importante, anche se ti confesso che sono rimasto sorpreso quando ho saputo la sua età.
Per quanto riguarda la seconda parte della domanda, credo che spetti proprio a realtà piccole come la nostra il compito di pubblicare storie lontane dai canoni più frequentati, la nostra missione è anche quella di provare strade poco battute, cercando di dare il massimo risalto alle esigenze espressive dell’autore. A noi interessa soprattutto che una storia sia buona, che nasca da un desiderio intimo di raccontare, non abbiamo obiettivi di natura diversa, se non cercare di farla leggere a quante più persone possibile.
Ci puoi dare anche in questo caso qualche dettaglio sull'edizione?
Formato 16x23, brossurato, 96 pagine a colori. Prezzo 10 €.
Per comprendere meglio questo volume, che si prospetta interessante sia per le tematiche trattate, non così comuni e conosciute e spesso taciute per vergogna, pudicizia, ignoranza o semplicemente pregiudizio, che per approccio alle stesse, lasciamo la parola ad Ariel, questa volta in veste di autrice completa.
La storia racchiusa in Little Waiting è ascrivibile al genere erotico, che, considerando i lavori che hai realizzato per Food Porn e Filthy Figments, rappresenta una sorta di cifra della tua produzione artistica. Qual è la tua visione del mondo dell'erotismo? Cosa rappresenta per te e cosa ti spinge a scrivere e disegnare delle storie di questo genere?
Erotismo e fumetto per me sono stati strettamente legati fin da quando ero piccola: mi sono innamorata della nona arte con gli Uomo-Ragno della Marvel Corno – dell'adolescenza di mia madre – e... con i Linus, Alter-Linus e Alter-Alter dell'adolescenza di mio padre. Si può dire che l'erotismo è parte del mio DNA di lettrice e inevitabilmente di creatrice.
Crescendo poi sono diventata un po' una 'geek' della sessualità e anche della pornografia in generale.
Sì, ho usato la parola pornografia, perché devo dire che per me tra quella e l'erotismo la questione è un po' come quella tra fumetto e graphic novel. Questo forse esprime molto della mia visione di questo mondo. Non è quanto un'inquadratura o una frase è suggestiva piuttosto che oscena a determinare quanto un prodotto sia artistico e bello o meno.
Il percorso da autrice, nel genere, comincia a 18 anni quando ho visto tramite Megan Rose Gedris alias Rosalarian, appena entrata nel team di autrici di cui ora sono parte, che Filthy Figments cercava nuove leve.
Mi sono lanciata e ho collaborato per anni con loro con storie brevi.
L'anno scorso mi sono proposta per Food Porn, la prima produzione cartacea del sito, ed è con quella storia che sono nati Talitha e Aki. Sono piaciuti molto agli utenti del sito, tanto che mi sono state richieste più storie su di loro... ed è mettendole insieme, limandole e dandogli una forma nuova che è nato Little Waiting.
L'erotismo nel nostro Paese ha ricoperto un ruolo molto importante in passato, non solo nella Nona Arte. Eppure ultimamente stiamo assistendo ad una sempre più forte emarginazione, censura e addirittura condanna del genere. Dove credi risieda, se presente, la forza di questo tipo di opere, anche dal punto di vista comunicativo?
C'è una forza narrativa di base perché si tratta di desiderio – ciò che in una storia non deve mai mancare, che sia il desiderio di risolvere la Quest o del più comunemente sperimentato, più puro desiderio sessuale.
Quasi tutti ne abbiamo esperienza (tranne l'1% circa di asessuali – e incredibilmente, conoscendone diversi, posso dire che ad alcuni il porno a fumetti comunque piace) e questo crea un legame profondo tra il genere e i lettori.
Nonostante questo, è uno dei mezzi meno utilizzati per parlare della vita delle persone, dei legami che si creano tra loro, di come si sentono verso loro stesse. Per questo ci sono ancora tante cose nuove da raccontare una volta che si va oltre all'usare la storia solo per disegnare una propria fantasia.
Il mondo del BDSM viene spesso relegato come un fenomeno di scarsa rilevanza, e di certo non viene visto di buon occhio, soprattutto in un paese in cui la sessualità tende ad essere repressa e demonizzata come da noi. Cosa ti ha spinto a far luce su questo tipo di rapporti? Quanto è difficile secondo te farsi largo tra i pregiudizi che dominano questa sfera della sessualità?
Il BDSM è insito nella società, nella religione, nei ruoli di genere, senza che lo si espliciti. Per questo quando si parla di giochi di potere, si parla di qualcosa che a qualche livello tutti possono comprendere, e i pregiudizi se ne vanno via in fretta per lasciare il posto alla curiosità e anche alla comprensione, soprattutto quando si è a tu per tu con le persone. Nel caso di un libro, è sempre a tu per tu con il lettore.
Il bello del BDSM, tra le tantissime cose, è che prende questo gioco di controllo di cui sono intrisi i rapporti e da cui siamo pressati – di coppia, di lavoro, dell'individuo con la società – e lo disinnesca. I partecipanti non sono più in balia di una manipolazione esterna, ma sono consapevoli e consenzienti, e scelgono esattamente in che ruolo vogliono porsi e fino a che punto possono arrivare.
Questo è quello che forse molti non vedono dall'esterno, concentrati su corde e sculacciate, e che merita di essere mostrato.
Little Waiting ci è parso di capire che sarà più una love story, alla scoperta di un rapporto completo tra i due amanti, che prevede una piena conoscenza del proprio corpo e dei propri desideri. Una accettazione completa del proprio partner. Come è stato il tuo approccio a queste tematiche, alla transessualità o alla dicotomia dominazione/sottomissione?
Non mi piace molto ammettere che sia una storia d'amore perché non la penso mai in questi termini: la penso come la storia di una relazione. E una relazione non è solo amore... è un 'lavoro in corso', un comunicare, un imparare ad accettarsi. Questo percorso è ciò che racconto più dell'accettazione completa in sé.
Per parlare di questo parlo anche di Dominazione e di Transessualità ma sono quasi tratti incidentali di questa coppia specifica, non il punto. Nonostante questo ovviamente ho fatto molta ricerca, anche grazie al fatto che ho amiche transessuali a cui ho potuto chiedere pareri, ho comprato fanzine e libri sul tema e anche da 'mago del Gender' (nomignolo tra amici di cui vado fiera) quale sono ho imparato tantissime cose nuove.
A chi consigli questo lavoro e quale vuole essere il messaggio veicolato da queste pagine?
Lo consiglio a chi è curioso di conoscere queste tematiche ma non ne sa niente, per vedere come potrebbero sorprendere. A chi le conosce bene e vuole leggerne in un contesto che non le sottolinea presumendo che ogni lettore sia un neofita. A chi si legge la rubrica di Dan Savage – qui in Italia tradotto da Internazionale. Diciamolo, anche a chi apprezza le cose romantiche ma non sdolcinate (spero).
Il messaggio, per tutte queste persone, vorrei fosse questo: ci possono essere momenti luminosissimi nella vita se ci si mette in gioco e ci si parla, apertamente. La comunicazione dei propri sentimenti e dei propri desideri vale tutto un kamasutra.
Ringraziamo Ariel e Alessio per la disponibilità e vi suggeriamo di passare allo stand di Slowcomix a Lucca Comics & Games 2016, in SA21 in Self Area, per conoscere di persona entrambi e per acquistare questi volumi. Ricordiamo che Ariel Vittori sarà presente anche presso lo stand di Grimorio assieme a molti altri artisti del progetto in SA43 sempre in Self Area.