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Andärle, Black Wade

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Intervista a cura di Gianluca Reina

Cominciamo con le presentazioni: chi sono Franze e Andärle?

Siamo due illustratori che da molti anni lavorano nel settore dell'editoria per ragazzi. Abbiamo alle spalle percorsi leggermente diversi. Io provengo dal mondo della grafica pubblicitaria, mentre Franze ha una preparazione più artistica. Black Wade è il nostro primo progetto a tematica omoerotica. Abbiamo optato per l'utilizzo di pseudonimi per differenziare questa produzione da quella indirizzata ad un pubblico più giovane.

Com'è iniziato il vostro connubio lavorativo?

Ci siamo conosciuti nell'ambito professionale. Da colleghi siamo diventati ben presto amici. La collaborazione è nata per scherzo. Franze mi mandò un suo disegno a matita molto sensuale raffigurante un personaggio maschile. Io provai a colorarlo…  e il risultato ci sembrò molto interessante. A quella prima illustrazione ne seguirono altre. Inizialmente era solo un passatempo per staccare la mente dal lavoro e divertirsi su personaggi che stuzzicavano le nostre fantasie.

Da dove è nata l'idea per Black Wade?

L'idea di realizzare un racconto a fumetti è stata una conseguenza spontanea alla prima fase di sperimentazione. Il mondo dei pirati affascinava entrambi… un vascello colmo di uomini virili e selvaggi che viaggiano alla ricerca di emozioni e avventure era un ottimo ambiente in cui sviluppare un racconto di questo genere. La fantasia ha fatto il resto! Abbiamo unito le idee di entrambi, ampliandole a vicenda, fino a giungere a definire i personaggi ed il racconto finale.

Qual è il percorso che vi ha portato, per la pubblicazione del libro, dall'Italia alla Germania?

Dopo aver sviluppato il racconto e definito la caratterizzazione dei personaggi, abbiamo provato a sondare il terreno presso vari editori, per verificare se c'era interesse nei confronti di un prodotto di questo tipo. Abbiamo cercato in internet i contatti di case editrici che avevano già nel loro catalogo  fumetti a tematica gay. Abbiamo mandato la presentazione sia in Italia che all'estero (Spagna, Francia e Germania). La Bruno Gmünder ha risposto. Abbiamo avviato così una collaborazione con loro fin dalle prime tavole del fumetto. Sono stati i primi a credere nel nostro progetto.

Come detto, provenite dall'illustrazione: è la prima volta che vi occupate della sceneggiatura?

Per me Black Wade è stata la prima esperienza di sceneggiatura. Fino ad ora avevo sempre collaborato con sceneggiatori professionisti. Inizialmente eravamo un po' titubanti nell'affrontare questa parte del lavoro… però abbiamo voluto sperimentarci anche sotto questo punto di vista. L'esperienza è stata molto interessante! Il risultato lo lascio giudicare agli altri… Quello che so, è che alla fine il fumetto lo sentiamo molto più nostro, avendolo creato interamente da soli e avendo studiato ogni minimo passaggio narrativo.

Come vi siete divisi i ruoli nella realizzazione della storia?

Il soggetto è nato dalla fantasia di entrambi. Le idee di uno andavano a completare quelle dell'altro… e viceversa. Anche la sceneggiatura è stata scritta insieme. Una volta terminata la prima stesura abbiamo verificato sulla base di bozzetti se il ritmo narrativo poteva funzionare. Ragionando così anche sull'effetto dei layout siamo arrivati alla versione finale.
In seguito la parte di disegno competeva a Franze ed il colore a me. Anche in questa fase comunque abbiamo cercato di confrontarci, pur nel rispetto dello stile personale.

Ritieni la trama di Black Wade conclusa o pensi ci sia una strada aperta per un seguito?

La storia potrebbe sicuramente offrire ancora numerosi spunti per un seguito. Attualmente però siamo entrambi occupati su progetti differenti… non pensiamo quindi di inseguire per mare i nostri eroi per documentare le loro avventure future!

Alla fine siete tornati "a casa" con la pubblicazione italiana del libro: come trovi che sia stato accolto dal pubblico?

Le Edizioni Voilier è una nuova casa editrice, che con grande entusiasmo ed intraprendenza sta promuovendo la versione italiana del nostro libro. Siamo molto contenti perché il fumetto non viene proposto unicamente alle librerie prettamente rivolte ad un pubblico gay. È stato presentato anche alla Fiera di Lucca. La reazione del pubblico è stata molto buona. Siamo noi i primi a stupirci! Riceviamo molte e-mail dai lettori. C'è stato un ottimo riscontro anche da parte del pubblico femminile!

Prima dell'uscita italiana, il vostro volume era già noto al pubblico italiano tramite alcuni articoli sul web, come la recensione su Comicus o su gay.it. Pensi che in qualche modo il passaparola online abbia favorito il vostro approdo nelle librerie italiane?

Le edizioni inglese e francese di Black Wade sono giunte sugli scaffali delle librerie italiane già nel 2009, prima dell'uscita in lingua italiana. I nostri pirati si sono quindi fatti conoscere già nella versione "straniera". Le recensioni apparse in internet, sia nei siti citati nella domanda, sia in altri blog di settore, hanno sicuramente fatto da cassa di risonanza! Il potere del web è senza dubbio enorme!

Pensi che questo vostro connubio possa continuare? Avete intenzione di proporre nuovi lavori insieme in Italia o all'estero?

Al momento non abbiamo programmi. In previsione non c'è nessun progetto. Dopo l'uscita del volume, insieme abbiamo realizzato solo materiale promozionale come supporto a questo fumetto.



Redazione Comicus
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