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Giovanni La Mantia

Giovanni La Mantia

Capitan Cormorant e altre storie

Un’edizione di straordinaria bellezza e solidità per tre autentiche delizie del Maestro di Malamocco, realizzate tra il 1962 e l’anno successivo e considerate, un po’ a torto, tra le sue opere minori.

Rizzoli-Lizard presenta uno scrigno di libertà, solidarietà e avventura: stampa e materiale cartotecnico di fattura elevata, adattamento del formato originale delle tavole che esalta lo stile di Hugo Pratt nella sua età di mezzo, tra i successi sudamericani e il Corto Maltese già in nuce, di là a venire ma presente nell’ariosità grafica e narrativa della prima meraviglia qui presente, "Capitan Cormorant".

In questo tomo, diviso in quattro sezioni, la parte del leone la interpreta proprio il racconto ambientato nei mari delle Indie ai tempi di Giorgio III, nel tardo settecento.
Scritta e disegnata dal Maestro, è la storia di un’amicizia sincera tra personaggi positivi ben caratterizzati a prescindere dall’effettiva presenza sulla scena.
Randolph Light arriva dall’Inghilterra per sovrintendere alle ricchezze commerciali della sua famiglia. Cerca il suo agente – tale Raffles, un personaggio senza scrupoli – per conoscere il reale andamento degli affari. Presto s’imbatte in una rissa che coinvolge un certo Cormorant e il suo amico Taro, e li aiuta a tirarsene fuori. Il primo è un avventuriero perfettamente integrato nel territorio, sempre all’erta per un ingaggio, l’altro è un indigeno dalle spiccate capacità e fido compagno di scorribande. Un po’ per riconoscenza, un po’ per affinità, Randolph e il capitano fanno amicizia e partono con la barca, dal suggestivo nome “Ragazza di Amsterdam”, per scoprire il nefasto piano di Raffles in combutta con “Uncino”, un gaglioffo della peggior specie, per impadronirsi dei beni della famiglia Light. Nel corso della storia assistiamo a situazioni cariche di tensione, di emozioni, di fortune alterne e di incontri con bestie e umanità varia con differenti tipologie di approccio alla vita. Incontriamo anche la bella Phoebe, ribelle sorella di Cormorant e abile marinaio in fuga dal capitano “Uncino” che voleva rivalersi su di lei a proposito di questioni riguardanti il fratello. Discreta e indipendente, anche la giovane entra nella cerchia degli eroi positivi e i quattro fanno rotta verso Rarotewa, passando dall’isola Lama Langa per fare rifornimento d’acqua dolce. Nel villaggio incontrano la regina Fita e vivono un nuovo step della loro avventura, tra prove di abilità e astuzia, imbattendosi alfine nel capitano rivale e chiudendo i conti anche con Raffles.

La seconda sezione del libro è costituita dall’incompiuto sequel di "Capitan Cormorant", opera che Pratt non portò a termine preso da altri progetti (in seguito ne ereditò l’onere l’ottimo Stelio Fenzo). Tramite bozzetti già ben definiti e perfino impaginati, intuiamo la trama che l’artista avrebbe voluto sviluppare e possiamo affermare senza tema di smentita che sarebbe stato un altro lavoro di qualità sopraffina.

Le rimanenti due sezioni sono degnamente occupate da una storia di media lunghezza, “Billy James”, e una più breve,“L’assalto al forte”. Per entrambe Pratt si avvale della collaborazione di due tra i più validi sceneggiatori in forza al Corriere dei Piccoli, rivista per la quale furono prodotte, e rappresentano i primi lavori del Nostro dopo la sua réntrée nel Belpaese.
“Billy James” (l’unica impaginata su mezze tavole da tre strisce anziché due come le altre) è una storia i cui eventi sono situati nella baia di Hudson, in pieno territorio canadese nella metà del XVIII secolo, ai tempi delle guerre tra la corona inglese e la Francia per il predominio del territorio.
Sembra evidente che, riconosciuto il grande ingegno e la carismatica professionalità di Mino Milani, la storia sia stata sviluppata in una sorta di brainstorming con lo stesso disegnatore, che in precedenti capolavori quali Ticonderoga Flint e Fort Wheeling aveva già sviluppato avventure dall’ambientazione storico-geografica affine.
Il protagonista del titolo è un cacciatore di pellicce che giunge a Sequawanna per vendere il frutto del proprio lavoro. Suo malgrado viene implicato in un complotto militare e viene tacciato di essere una spia a causa di certi documenti scottanti di cui è trovato in possesso. Da detenuto incontra il professor Polidori, un maturo uomo anticonformista e profondo assertore della libertà, con il quale riesce a fuggire che aveva già incrociato rocambolescamente poco tempo prima.
Per ottenere giustizia, va alla ricerca della dama che lo ha fraudolentemente inguaiato, riesce a individuarla ma la sua condizione si complica ancor di più, ritrovandosi in  pieno conflitto militare, pur non prendendone parte attivamente. Col professore e con Brenda, la dama che l’aveva compromesso ma che pentendosene gli ha spiegato le ragioni del suo gesto, Billy vivrà vicissitudini controverse fino al finale che chiuderà il cerchio.

Ne “L’assalto al forte” firmato per i testi da Alberto Ongaro, si narra per immagini un episodio situato ancora nella guerra tra Francia e Inghilterra per il predominio sui territori del Canada, ma stavolta siamo sul finire del conflitto. Gli Ottawa del capo Pontiac, pellerossa nativi che erano alleati ai francesi, proseguirono la loro lotta all’invasore a oltranza, impegnando allo strenuo le forze avverse, assediando Fort Detroit. Duke Crown è uno scout militare incaricato di valicare le linee nemiche per chiedere rinforzi. La prima parte della sua missione riesce, non senza qualche difficoltà, grazie anche all’intervento di Michel Renard, francese per parte di madre. Recatosi a Fort Niagara, Duke si rende conto che il piano dei suoi superiori è assai difficoltoso per decisioni altrui e entra in gioco anche una spia indiana che intralcia il suo incarico, rendendolo ancor più ostico. Ciononostante, l’happy end non tarderà ad arrivare.

Nel sontuoso volume orizzontale provvisto di cofanetto di cartoncino è presente una interessante prefazione di Antonio Carboni, breve ma ricca di informazioni preziose per meglio inquadrare le tre storie proposte per questa meritoria proposta editoriale che si affianca alle altre due, Sandokan e L’isola del tesoro, edite poco tempo fa nella medesima collana.
Questo Capitan Cormorant e altre storie è un altro libro da avere e gustare, centellinandone il respiro dell’avventura.

Chi è Jake Ellis?

Convulso ed elettrizzante, questo volume di produzione Image, inserito nella collana 100% Panini Comics, si legge velocemente e fornisce la medesima scarica adrenalinica di un film d’azione di buon livello artistico.

Gli avvenimenti si dipanano tra Barcellona, Strasburgo, Tolosa, Madrid, Toledo, Marrakech e Casablanca per tornare alla fine nella capitale catalana. Un giro vorticoso per Jon Moore, che da trascurabile dipendente della CIA si tramuta in indispensabile chiave di volta di un ambizioso progetto che coinvolge i servizi segreti e la criminalità internazionale. Un uomo in fuga, essenzialmente, ma in questo non è da solo: Jake Ellis lo protegge, è la sua ancora di salvezza e il suggeritore occulto. Già, perché solo Jon ne percepisce la presenza e grazie a lui Jon si salva da un attentato e da diverse situazioni al limite che lo pongono in costante pericolo. Jake attenua perfino i suoi sensi di colpa per le persone che, via via, vengono loro malgrado trascinate negli avvenimenti.
Ma chi è Jake Ellis? Perché guida i gesti di Jon? Come mai per tutti gli altri lui non esiste? È forse il manifesto dell’alienazione di Jon, un uomo sotto stress, oppure è il frutto di un qualche complotto misterioso? E perché lo stesso Jon non focalizza al meglio il suo passato da internato nella fantomatica Struttura?
Tante domande, queste e altre, altrettante le risposte. Tutte svelate nel corso della narrazione. Il ruolo di Jon e Jake nella storia è legato a doppio filo dall’inizio, ma  entrambi mantengono una propria spiritualità e raziocinio, non prevaricando l’uno sull’altro.

Nathan Edmonson – sceneggiatore anche di Ultimate Iron Man per la Marvel – costruisce una trama in cui gli indizi vengono posti sotto l’attenzione di chi legge in maniera anche enfatica, fino alla rivelazione fondamentale. Riconoscente al ciclo cinematografico di Jason Bourne interpretato da Matt Damon e a pellicole dalla simile tensione emozionale, questa spy story virata sullo psychothriller è arricchita dagli essenziali e azzeccatissimi disegni di Tonci Zonjic (sigla Tozo), il cui tratto grafico ricorda la lezione di Alex Toth, con un tocco di dinamismo più moderno. Buona la colorazione che accompagna e sottolinea i principali passaggi narrativi.

Il consenso di pubblico per questa miniserie ha consentito l’elaborazione di una seconda stagione (Where is Jake Ellis?), che verosimilmente vedremo quanto prima anche nel nostro Paese. Molto valida l’edizione Panini Comics, carta e stampa e confezione di buona fattura. Ottima anche la traduzione curata da Luigi Mutti.

Persepolis su Rai5

  • Pubblicato in Toon

Continua sulla rete digitale Rai5 il filone di film d'animazione tratti da fortunati lavori di importanti autori del nostro media preferito.
Domani sera sarà la volta di Persepolis, il toccante graphic novel di Marjane Satrapi.

Comunicato stampa:

Si è aggiudicato il Premio della Giuria a Cannes ed è stato candidato all'Oscar il film di animazione del 2007 “Persepolis”, che Rai5 propone martedì 9 aprile alle 21.15. Basato sull'omonima novella autobiografica di Marjane Satrapi, anche regista e sceneggiatrice, il film racconta le vicende di una giovane iraniana dal carattere ribelle e anticonformista, che rifiuta le rigide regole del suo paese. Preoccupati per la sua incolumità, i genitori la mandano a studiare in Austria. L'esperienza si rivelerà traumatica e, dopo una serie di forti delusioni, la ragazza deciderà di tornare a Teheran. Tra i doppiatori della versione italiana del film figurano Paola Cortellesi, che dà voce alla protagonista, Licia Maglietta e Sergio Castellitto, che prestano le loro voci ai genitori della ragazza. Rai5 è anche su www.rai5.rai.it.

Lloyd Singer – Primo Ciclo

Interessante proposta integrale della versione chez Bamboo Éditions di Makabi, serie pubblicata in prima istanza dalla Dupuis (dove rimase incompleta), e quindi rieditata e proseguita dal più giovane marchio editoriale.
Vista anche nel nostro Paese, però soltanto serializzata sulla rivista Skorpio tra il 2004 e il 2007, Makabi approda finalmente in un’edizione da libreria grazie a 001 Edizioni che la presenta in volumi contenenti interi cicli narrativi.
In questo volume sono presenti i tre tomi del primo story-arc: Bambole russe, Appleton street e Vedere il diavolo.

Qulla presentata è una spy story con elementi speziati e con palcoscenici  diversi ma ugualmente affascinanti Si va dalla Virginia – e nello specifico la cittadina di Richmond e il suo quartiere ebraico – alla multiforme capitale della Russia, per un’indagine su un intricato traffico di prostituzione e pornografia.
Lloyd Singer è un impiegato amministrativo presso una sede distaccata dell’FBI. È un uomo mingherlino che non ha molta dimestichezza con l’universo femminile verso il quale non è abituato a rapportarsi, se non per motivi di lavoro o famiglia. Ha trascorso un’infanzia complicata con le sue due sorelle e una nonna di origine russa e, per questo, i suoi superiori lo ritengono l’elemento più idoneo per proteggere le uniche  testimoni (ma non solo) del traffico internazionale sopra accennato.
Zena e Dolly - una giovane madre e la figlioletta nata da un rapporto ingannevole - sono fuggite dal giogo e necessitano di copertura per prevenire l’offensiva della controparte criminale.
Da piccolo, Lloyd era vessato dal suo “nemico” Simon. Stufo delle prepotenze di questi e della sua gang di ragazzi di strada, e grazie agli insegnamenti di un rabbino, decise di ribellarsi alle angherie promettendo di divenire una sorta di supereroe mascherato dal gravoso incarico di difendere i più deboli. Nacque Makabi – alter ego di Lloyd – l’eroe che, nonostante la mancanza di una percettibile preparazione atletica ma con la conoscenza dell’anatomia umana, coadiuva il nostro anche in età adulta nella sua avventura.

Una sorta di eroe fittizio ma concreto, che l’apporto della sospensione dell’incredulità da parte di chi legge fa apparire plausibile, come accade in tanta letteratura a fumetti contemporanea.
Ciononostante le gesta di Makabi non sono il vero fulcro della narrazione, che si sviluppa organicamente seguendo la trama imbastita da Luc Brunschwig (autore anche di Holmes, in Italia sempre per 001 Edizioni) che tassello dopo tassello conclude un’avventura dal ritmo sostenuto e dalle sapide caratteristiche.
Ben leggibile il segno grafico dell'artista belga Olivier Neuray sorretto dai colori di Isabelle Cochet.
La bella e solida edizione italiana non offre altri bonus oltre al portfolio di cover originali ma va bene così, si parte immediatamente con la storia, senza fronzoli.
Buona la traduzione dell’esperto Pier Luigi Gaspa, l’unica pecca è il font utilizzato: tecnicamente elegante ma ci sembra che rallenti un poco la lettura.

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