Classics Reloaded: I tempi duri dell'Hellblazer di Brian Azzarello e Richard Corben
- Pubblicato in Focus
Alcuni mesi fa è uscito per i tipi della DC Comics il volume Constantine, Hellblazer: 30th Anniversary Celebration contenente una selezione di storie del mago inglese scritte da autori come Garth Ennis, Paul Jenkins, Jamie Delano… fra cui non poteva mancare l’origine del personaggio, creato dal “Bardo di Northampton” Alan Moore nel 1985 sulle pagine del numero 37 del mitico Saga of the Swamp Thing1, per assecondare le richieste dei disegnatori della serie, Steve Bissette e John Totleben, che, essendo grandi fan dei Police, volevano disegnare un character ispirato al look del musicista inglese Sting nel film Quadrophenia2.
Lo stesso Sting ha inoltre scritto la prefazione del volume celebrativo facendola precedere da un breve video promozionale3.
John Constantine, questo il nome del protagonista, ebbe sin dall’esordio un ottimo successo, meritando nel corso degli anni una (poco fedele) trasposizione cinematografica, il film Constantine del 2005 nel quale è interpretato da Keanu Reeves4, nonché una omonima serie televisiva statunitense trasmessa durante la stagione televisiva 2014-2015 dalla NBC, nella quale è invece Matt Ryan a vestire i panni del mago in trench.
Il libro in questione contiene anche la storia d’esordio sul personaggio del duo Brian Azzarello - Richard Corben, ovvero il numero 146 della serie Hellblazer, costituente l’incipit di un mini ciclo di 5 storie - poi ribattezzato Hard Times5 al momento della ristampa in paperback6 - nonché l’inizio della run di Azzarello sul personaggio che continuerà fino al numero 174 (con altri disegnatori).
I disegni sono invece del decano Richard Corben, un fenomeno dell'underground anni ‘70 improvvisamente riapparso sulla scena per far innamorare del suo tratto originalissimo anche i lettori più giovani che non lo conoscevano. Un vero maestro dell’horror, vincitore pochi mesi fa dell’ambito Grand Prix al Festival d’Angoulême 2018 - una sorta di Oscar alla carriera che premia i migliori artisti che hanno fatto la storia del fumetto mondiale - per il suo stile grottesco e per la tecnica eccezionale basata sulla sovrapposizione in quadricromia per ottenere colori vibranti e illuminazioni iper-realistiche.
Hard Times è uno dei cicli più apprezzati dai fan del personaggio, nonché dallo stesso Alan Moore, sempre molto geloso delle proprie creature letterarie7, ed ha decretato l'inizio di un sodalizio che ha visto in seguito gli autori cimentarsi con successo anche per la Marvel (Hulk: Banner8, Cage9).
Azzarello opta per un’ambientazione in grado di suscitare sensazioni molto forti, ovvero un penitenziario americano di massima sicurezza nel quale va a finire il buon Constantine per averne combinata una delle sue… e sin dalla prima vignetta fa capire che in un postaccio del genere non si scherza nemmeno un po’.
La voce narrante di un detenuto, tale “Candie”, ci conduce dentro il suo incubo fatto di violenze sessuali ripetute da parte del suo “uomo e protettore” Traylor e degli altri detenuti appartenenti alla gang di quest’ultimo, mentre le matite mirabilmente realistiche di Corben raccontano quasi senza mostrarlo proprio l'ennesimo stupro subito dal malcapitato.
Siamo solo alla prima pagina e siamo entrati anche noi nell’incubo, insieme a Candie e a John Constantine, il quale non appena ha messo piede nel carcere è finito per diventare a sua volta l'oggetto del desiderio di Traylor e dei suoi amici.
Ma da quell’inferno uscirà vivo, sano di mente (!) e trionfante solo lui, mentre tutti gli altri, membri delle gang nere dei Bloods e dei Crips, biker, musulmani, portoricani, neonazisti ariani, guardie corrotte, mafiosi italo-americani guidati dal re del carcere, il pluri-ergastolano Mr. Stark, finiranno per rimpiangere amaramente di aver incrociato sulla loro strada il Mago con l'immancabile Silk Cut in bocca.
Ideato per una pubblicazione seriale e quindi con un colpo di scena magistrale ad ogni fine capitolo, con alcuni dialoghi davvero memorabili, lascia negli occhi la sensazione che nessuno sulla terra avrebbe potuto disegnarlo meglio di Corben,
Un piccolo capolavoro che raccolto in volume one-shot non può mancare nelle librerie dei collezionisti e degli appassionati del fumetto d’autore, così come del resto il volume celebrativo in esame, del quale è attesissima l’edizione italiana.
1. Alan Moore, da decenni definitosi occultista, nel 1993 raccontò, nel corso di una intervista alla rivista Wizard Magazine, di aver realmente incontrato John Constantine in persona (!):"Un giorno, qualche tempo dopo che avevamo introdotto il personaggio, Mi trovavo in un sandwitch bar a Westminster, Londra. Tutto a un tratto, vedo John Constantine che sale le scale per entrare nel locale. Indossava il trench, un taglio corto, e sembrava proprio lui - non assomigliava nemmeno a Sting. Assomigliava esattamente a John Constantine. Mi guardò, mi fissò dritto negli occhi, sorrise e, con un modo di fare cospiratorio, mi fece un cenno di intesa, poi continuò a camminare e girò l'angolo per andare dall'altra parte del bar. Son rimasto seduto lì a pensare, mi chiedevo cosa fare, se alzarmi e andare a vedere dietro l'angolo per accertarmi che fosse davvero lì o finire di mangiare il mio panino e andar via. Alla fine optai per questa seconda possibilità; pensai che si trattava della scelta più sicura. Con questo non voglio affermare nulla. Sto solo raccontando un fatto che mi è successo. Una strana, piccola storia".
(cfr. http://comixfactory.blogspot.com/2013/10/alan-moore-quella-volta-che-incontrai.html)
2. Quadrophenia è un film del 1979 diretto da Franc Roddam, tratto dall'omonimo album del 1973 degli Who, che ne sono anche i produttori esecutivi, e basato fedelmente sulle canzoni in esso contenute. Sting recita nel ruolo di Ace, idolo della banda dei Mods, contrapposta ai Rockers.
3. Sting ha scritto la prefazione dal punto di vista di Golden Boy, gemello buono del personaggio proveniente da un universo alternativo. Il volume ha raccolto le storie originariamente pubblicate sui nn 1-2 e 4 di “John Constantine: Hellblazer”, 11, 27, 41, 63, 120, 146, 229 e 240 di “Hellblazer” e 37 di “Saga of the Swamp Thing”.
4. “Constantine” (2005) diretto da Francis Lawrence, liberamente ispirato alle storie a fumetti (fra le tante differenze, nel film il mago è americano e non inglese).
5. “Hard Times” (“Tempi duri”) è il titolo del decimo romanzo di Charles Dickens, scritto nel 1854. Una satira rivolta principalmente contro l'utilitarismo di Jeremy Bentham, all'epoca imperante in Gran Bretagna.
6. “Hard Times” contiene i nn. 146-150 di “Hellblazer” della linea Vertigo della DC Comics, scritti da Brian Azzarello e disegnati da Richard Corben, in Italia pubblicati per la prima volta sui nn. 1-5 della rivista “Vertigo Presents” della Magic Press, all’interno della quale era possibile leggere ogni mese (oltre al citato Hellblazer) anche una storia di Preacher di Garth Ennis e del compianto Steve Dillon, una di 100 Bullets dello stesso Azzarello ed Eduardo Risso e così via… insomma il meglio del fumetto d'autore americano di quel periodo.
7. “A giudicare dal crudo ritratto realizzato in Tempi Duri senza una sola pennellata fuori posto, è chiaro che Brian Azzarello e Richard Corben hanno dipinto un John Constantine vivo e fedelissimo. Azzarello ha una padronanza dei ritmi narrativi, del personaggio e della situazione che risuona in ogni scena con un’oscura chiarezza cristallina poco meno che magistrale mentre, dal canto suo, Corben contribuisce con uno dei suoi lavori più tenebrosamente espressivi di una lunga carriera che è già leggenda. Congratulazioni, signori miei. Quando il mietitore verrà a prendere tutti gli altri, mi assicurerò personalmente che vi lasci stare”. (Alan Moore, Hellblazer: Tempi Duri, Magic Press, quarta di copertina).
8. “Startling Stories: Banner”, Marvel Comics, 2001, prima edizione italiana “Hulk: Banner”, Collezione 100% Marvel n.5, Panini Comics, 2002.
9. “Cage”, Marvel Max, 2002, in Italia “Colori di guerra. Cage n.1”, Collezione 100% Marvel MAX, Panini Comics, 2003. “Startling Stories: Banner”, Marvel Comics, 2001, prima edizione italiana “Hulk: Banner”, Collezione 100% Marvel n.5, Panini Comics, 2002.