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Wonder Woman, la recensione del film

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Quello che possiamo dire sin da subito, per chi vuole in sintesi un commento sul film e per fugare ogni dubbio è questo: Wonder Woman è a nostro avviso un film pensato male, l'ennesima occasione sprecata della Warner Bros. Un film che non impara nulla da un Captain America: First Avenger, che tra l'altro rievoca in più di una scena, e che si mangia quanto di buono (e ce ne è già poco) introdotto nella prima metà abbondante della pellicola con un rovinoso finale.

Un lavoro non pienamente riuscito quindi, ma andiamo per gradi partendo da un breve riassunto della trama.

Il film si apre con Diana Prince ai giorni nostri al Louvre che guardando la vecchia foto di guerra, mostrataci anche in Batman v Superman: Dawn of Justice, rievoca il suo passato.
Finiamo quindi a Temiscira, dove una giovane ragazzina figlia della regina delle Amazzoni desidera allenarsi e diventare forte come tutte le altre donne dell'isola paradisiaca e verrà infine addestrata per diventarne la migliore. Proprio in occasione della dimostrazione di quanto appreso, libera la sua natura sovrannaturale fino a quel momento celata, e in uno sfortunato turbinio di eventi salva un giovane Steve Trevor dalle grinfie del mare, dando il via a quella spirale catastrofica che porterà al suo approdo nel mondo civilizzato per combattere la guerra delle guerre e salvare gli uomini. Infatti l'eroina è stata cresciuta tra mitologia e racconti che si perdono nella leggenda, secondo i quali il popolo delle Amazzoni sia l'unico baluardo difensivo contro il Dio della Guerra Ares, figlio di Zeus, che in passato uccise tutti gli dei e corruppe la creazione del padre, l'uomo, portando la malvagità nella mente umana.
Diane creda quindi che, una volta ucciso il fantomatico Ares, tutti gli uomini verranno liberati dal suo gioco e ritorneranno a essere buoni, terminando così la guerra. Questo in sintesi è il nodo cruciale narrativo dell'intera opera.

Le assurdità narrative di una Prima Guerra Mondiale reinterpretata in maniera ridicola, con fazioni inesistenti e i soliti tedeschi villain spietati in anticipo di qualche decina di anni sulla tabella di marcia storica, la creazione di un presupposto mitico davvero mal congeniato, con snodi narrativi allucinanti, oltre ad un cast di comprimari non solo male assortiti ma totalmente insulsi, oltre che poco funzionali, rendono già di per sé questo film alquanto scadente.

Tuttavia il film regge abbastanza bene e con motivazioni sufficientemente studiate fino all'ultima mezz'ora. Per come viene strutturata la pellicola, l'intero corpo narrativo punta a mettere Diana Prince di fronte ad una realtà della natura umana molto più profonda, ambigua, meticcia di quanto non creda. L'intero rapporto con la guerra porterà nel suo mondo le sfumature, le contaminazioni là dove lei vede unicamente differenze nette e dogmaticamente separate. Tutta l'impalcatura narrativa fino al forte climax finale porta al confronto incredulo dell'eroina con questa meschina verità: in tutti c'è del bene e del male, in ognuno di noi alberga qualcosa di malvagio e tutti siamo capaci di fare del bene, chi più chi meno, ma almeno in potenza. E questa epifania conclusiva la si avrà all'eliminazione di quello che dovrebbe rappresentare il bersaglio di tutte le ostilità ataviche e leggendarie di Diane, ossia il supposto Ares. Ma così non è. E proprio qui si cela il fulcro della narrazione: la comprensione di questa realtà sgretolerà le certezze naïve dell'amazzone.

Purtroppo però il film non termina qui. Proprio quando si possedeva una possibilità di chiusura diversa dal solito, più disincantata e autoriale, senza scadere nel dark tipico di questo universo narrativo made in DC, ecco che arriva il capitombolo finale. La materializzazione del Dio della Guerra Ares, che se in un primo momento sembra essere una trovata comunque interessante, nel suo rivelare a Diana la sua vera identità che da sempre le era stata celata, facendole acquisire ancora più coscienza di sé, il tutto si trasforma nella solita rimescolata e ormai abusata scena di distruzione apocalittica finale con scontro all'ultimo sangue tra due potenze divine che disintegrano tutto ciò che trovano, con anche un tentennamento al Lato Oscuro di una Diana in preda alla follia omicida istigata dallo stesso Dio della Guerra.

E tutto quello che viene faticosamente (perché davvero si fa fatica a farsi largo tra alcune bestialità del film) costruito nella prima parte viene fatto ridicolmente a pezzi da una lotta fracassona di diversi (troppi) minuti, che ormai stancano lo spettatore per via della loro scontatezza oltre che, in questo caso, del passo indietro narrativo che annienta quanto precedentemente costruito.
Per fortuna che ci sarà l'"amore" a salvarci tutti...

La volontà di allontanarsi da quella visione "grim and dark", senza speranza, tipica del DCEU finora, non è che proprio emerga chiarissima, o quantomeno non è stata portata a compimento. Sicuramente a tratti emerge molta più speranza che in tutti gli altri film della serie messi sinora in piedi, ma in questo tentativo si è perso un po' di vista che in un teatro di guerra come può essere il fronte di trincea della Prima Guerra Mondiale, non è l'abbozzare il dramma giusto per buttare carne al fuoco che evita l'atmosfera cupa e pesante, e questo ce lo hanno mostrato bene i Guardiani della Galassia: ci si può spingere ben in profondità in alcuni drammi senza rimanerne invischiati e ritornando subito dopo ad un mood totalmente diverso. Sinceramente più che speranza vediamo una melensa e banalotta rivisitazione del love and peace.

Anche i comprimari della protagonista, tranne Trevor che si difende bene, risultano abbastanza piatti, di certo non approfonditi psicologicamente come si sarebbe potuto fare, evitando di spingersi più nel dettaglio con quelle "battaglie personali che ognuno combatte", gettandole lì a caso. Un'accozzaglia male assortita e insipida.

Di spunti socialmente, filosoficamente e psicologicamente interessanti ce ne sarebbero, anche se relegati prevalentemente nella prima parte e mai approfonditi con grande cura. Anche le scene di morte, di dolore, i massacri di civili innocenti con armi chimiche di distruzione di massa, non vengono messe in scena con grande pathos, o quantomeno non suscitano un grande coinvolgimento emotivo per come sono state girate e scritturate, sebbene ci sarebbe voluto poco a colpire duro lo spettatore con questi temi, aumentando sensibilmente e con criterio la drammaticità del prodotto. Una prova decisamente sottotono di Patty Jenkins.

Dal punto di vista tecnico ovviamente gli effetti speciali la fanno da padrone, con scene in slow motion che ci fanno sicuramente apprezzare le qualità fisiche di Gal Gadot ma che vista una viste tutte. Ribadiamo l'ottima scelta di casting per l'eroina che è in linea con l'immagine moderna canonica dell'amazzone. Inoltre alcune coreografie di lotta sono ripetitive e abbastanza rigide, oltre che non molto esaltanti.

Insomma un film che nella prima parte dà il meglio di sé, anche se di mediocrità si sta parlando, che cade rovinosamente nel finale. Una pellicola con spunti interessanti che non li finalizza in modo compiuto, lasciando molto, troppo, in superficie. Poteva essere molto più di quello che purtroppo è.

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Joss Whedon sostituisce Zack Snyder su Justice League dopo una tragedia familiare

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THR riporta che il regista Joss Whedon sostituirà il collega Zack Snyder nella fase di post-produzione e rifinitura del film Justice League portando a termine le riprese finali. Snyder e sua moglie Deborah, coinvolta come produttrice, hanno abbandonato la pellicola a causa di una tragedia familiare, ovvero il suicidio della loro figlia ventenne Autumn avvenuto a marzo.

"Ho pensato sarebbe stato catartico tornare a lavoro, trovare una via d'uscita dal dolore immergendomi in esso. L'impegno richiesto da questo progetto è piuttosto intenso. Mi ha consumato. Ho deciso di fare un passo indietro e stare con la mia famiglia, con i miei figli, che hanno davvero bisogno di me. Stiamo passando un momento molto difficile" ha dichiarato Snyder.

Secondo THR l'intenzione originaria della Warner Bros. era di rimandare l'uscita del film, ma ma Zack e Deborah Snyder erano d'accordo che il film uscisse nei tempi stabiliti. Whedon è stato prima coinvolto nella scrittura delle scene aggiuntive che Snyder ha deciso di aggiungere dopo le prime proiezioni di Justice League, e poi ha assunto completamente la regia quando quest'ultimo ha deciso di lasciare l'incarico.

Inizialmente Snyder non voleva rendere pubblica questa triste faccenda privata, ma l'ha fatto anche per spegnere eventuali voci riguardo la produzione del film e sulle motivazioni del suo abbandono.

Justice League troveremo per la prima volta nella stessa pellicola Jason Momoa (Aquaman), Ray Fisher (Cyborg), Ezra Miller (Flash), assieme a Ben Affleck (Batman), Henry Cavill (Superman) e Gal Gadot (Wonder Woman). Le riprese del film si svolgeranno per lo più a Londra e cominceranno l'11 aprile 2016. Alla regia ritroviamo Zack Snyder con Joss Whedon che si occuperà della rifinitura finale. La data ufficiale di uscita è il 17 novembre 2017.

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The CW: nuovo crossover in arrivo fra gli eroi DC e palinsesto nuova stagione

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The CW ha confermato che anche nella prossima stagione televisiva ci sarà un evento crossover fra i suoi serial: Arrow, The Flash, Supergirl e DC's Legends of Tomorrow, come avvenuto lo scorso anno con l'evento Heroes Vs Aliens.
Come vi abbiamo riportato ieri, il nuovo serial Black Lightning non farà parte dell'Arrowverse e non parteciperà dunque a eventuali crossover anche perché quest'ultimo è girato ad Atlanta e non a Vancouver come gli altri, e inoltre debutterà a metà stagione e non in autunno.

Intanto, la rete ha presentato il suo calendario di messa in onda per la stagione TV 2017/2018, con cambiamenti sia per Arrow che per Riverdale. Al momento non è nota la data in cui partiranno i serial, che storicamente iniziano fra fine settembre e inizio ottobre.

Lunedì
8:00-9:00 pm  Supergirl
 
Martedì
8:00-9:00 pm  The Flash
9:00-10:00 pm  DC's Legends of tomorrow
 
Mercoledì
8:00-9:00 pm  Riverdale
 
Giovedì
8:00-9:00 pm  Supernatural
9:00-10:00 pm  Arrow

Sia Black Lightning che iZombie sono assenti in quanto partiranno a metà stagione.

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Warner Bros.: la serie "Titans" inaugura la piattaforma digitale DC Digital Service

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Warner Bros. e DC Entertainment stanno per lanciare DC Digital Service, un nuovo servizio digitale, a marchio DC Comics, che esordirà nel 2018 con due nuove serie TV: Titans, live-action ispirato ai Giovani Titani, e Young Justice: Outsiders, nuovo capitolo della serie animata Young Justice.

Titans è scritta da Akiva Goldsman, Geoff Johns e Greg Berlanti, che ne sono anche produttori insieme a Sarah Schechter e Warner Bros Television.
Vedremo Nightwing diventare il leader di un gruppo di giovani aspiranti supereroi, tra cui Starfire e Raven.

Un pilot sui Titani era stato realizzato nel 2014 dal canale TNT, scritto sempre da Akiva Goldsman insieme a Marc Haimes, ma poi il progetto non era stato portato avanti.
Warner Bros TV e DC Comics, pertanto, hanno affidato il progetto a Greg Berlanti, sceneggiatore, produttore e supervisore di tutte le serie DC della CW, e hanno deciso di farne caposaldo per l'esordio del nuovo servizio digitale.

Young Justice: Outsiders è la terza stagione di Young Justice, la serie animata trasmessa da Cartoon Network tra il 2010 e il 2013. È Prodotta da Warner Bros Animation, Brandon Vietti e Greg Weisman; Sam Register ne è produttore esecutivo e Phil Bourassa Art Director.
I supereroi adolescenti raggiungono la maggiore età e si trovano a dover affrontare grandi sfide, come un traffico di meta-umani e una terribile minaccia genetica che attraversa il pianeta e la galassia.

Le prime due stagioni sono attualmente su Netflix, dove si pensava sarebbe stata trasmessa anche la terza. L'arrivo di DC Digital Service scombina un po' le cose.

Titans, prima serie live-action ad andare sulla piattaforma digitale DC Entertainment, si unisce pertanto alle altre sette serie DC attualmente attive, di cui 5 trasmesse su CW (Flash, Arrow, Supergirl, Legends of Tomorrow, iZombie) e due su Fox (Lucifer e Gotham).

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