Lucca Comics & Games 2024: un bilancio
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Si è conclusa l’edizione del 2024 di Lucca Comics & Games, la regina delle kermesse italiane dedicate al mondo dell’intrattenimento a 360°. L’ennesima edizione contrassegnata da un alto numero di presenze – si parla di oltre 275.000 biglietti staccati, un calo rispetto ai 314.000 dello scorso anno – che ne fanno comunque la terza in assoluto più visitata di sempre (senza contare il gran numero – non calcolabile – dei visitatori delle numerose aree gratuite o di quanti hanno deciso di farsi una passeggiata lungo le mura del centro storico per ammirare l’abituale e colorata parata di coloratissimi cosplayer).
La terza edizione (per fortuna baciata dal sole) per numero di partecipanti, dicono i numeri, ma comunque gargantuesca nella percezione di chi scrive per la gran folla (almeno nella giornata festiva del 1 novembre e del giorno successivo, ma ne parliamo tra poche righe) che si è riversata nelle strade e nelle piazze del centro storico di Lucca, uno dei più belli della Toscana e del nostro paese. E gargantuesca anche per l’offerta clamorosa di contenuti - tra padiglioni di editori e rivenditori e firmacopie di autori, mostre, proiezioni speciali di anteprime di film e serie tv nei cinema del centro, conferenze ed altri eventi multimediali – da far girare la testa. Una partecipazione che ha travalicato anche i limiti della partecipazione fisica, con dirette streaming a cui si sono collegati oltre 150.000 utenti Twitch con oltre 400.000 visualizzazioni. Numeri a cui si aggiungono quelli dei 16.000 professionisti registratisi per l’evento, 900 ospiti, 1585 appuntamenti tra laboratori, workshop, incontri, dibattiti, showcase e sessioni di gioco.
Al netto dei numeri snocciolati – tutti importantissimi, ci mancherebbe – e dei commenti istituzionali, ci piace pensare che il successo costante di Lucca Comics & Games sia dovuto essenzialmente alla partecipazione di legioni di visitatori che, in nome di una grande passione, sopportano una serie di criticità di non poco conto. E di una schiera di operatori sul campo – eroici – che lavorano in modo sovraumano per rendere più tollerabili queste criticità. Criticità che a nostro avviso sono alla base di un numero più basso di visitatori rispetto agli ultimi anni.
La prima di queste – di cui la manifestazione non è responsabile, ma che nasce dalla fortissima richiesta di partecipazione ad essa – è quella dei prezzi delle strutture ricettive. Un'impennata di prezzi di stanze, appartamenti, hotel e b&B – sia dentro che fuori le mura del centro storico – che assume i connotati di una insopportabile speculazione. Non è esagerato dire che, con quanto speso per un pernotto per tutta la durata della manifestazione, si potrebbe parzialmente finanziare una trasferta al San Diego Comic-Con con volo, se non di prima classe, quantomeno in una dignitosa Premium Economy. Una situazione che peggiora di anno in anno e che, di fatto, taglia fuori chi vorrebbe partecipare ma non può permettersi di spendere certe cifre, per non parlare poi dei rincari di biglietti per l'ingresso giornaliero e degli abbonamenti, un aumento non indifferente per le tasche di tanti visitatori.
Il pubblico probabilmente comincia ad avvertire anche una certa stanchezza dovuta al fatto di dover affrontare lunghissime file per fare qualsiasi cosa, come guadagnare l’ingresso a padiglioni di editori che mettono in vendita volumi che, nella maggioranza dei casi, si possono tranquillamente trovare in qualsiasi fumetteria o libreria di varia. Senza la possibilità di ottenere il classico “sconto fiera”, l’appassionato programma l’acquisto del volume nella sua fumetteria di fiducia, evitando di caricare il suo zaino di peso eccessivo. Una differenza la farebbe la possibilità di ottenere facilmente una firma o uno sketch del proprio autore preferito, ma qui veniamo ad una nota dolente: il sistema di prenotazione di eventi e firmacopie adottato per la manifestazione. Quello scelto per questa (e per la precedente) edizione di Lucca Comics si è rivelato assolutamente fallimentare, con ticket andati esauriti in poche frazioni di secondo successive all’apertura delle prenotazioni nei giorni precedenti alla fiera, anche per autori non particolarmente richiesti. Molti di questi ticket sono poi finiti in vendita online, una pratica deprecabile che dovrebbe già di per sé sentenziare la fine di questo modello e la ricerca di un’altra soluzione per le prossime edizioni. Ci rendiamo conto che non è facile gestire eventi con una partecipazione massiccia come questa e speriamo che questi nostri rilievi vengano interpretati per quello che sono: una critica costruttiva operata da chi, di Lucca e Lucca Comics, è innamorato fin da quando era ragazzino.
Ma i motivi per partecipare a Lucca Comics sono sempre tanti, a partire dal gran numero di eventi proposti: tra questi la nostra attenzione è stata catturata dai talk targati Panini Comics. Davvero interessante “Scrivere l’America 2”, moderato da Marco Rizzo, che ha proposto un parallelo tra comics e contemporaneità di assoluta attualità visto l’avvicinarsi della data del voto USA. Preziosa la partecipazione di Jeph Loeb, grandissimo sceneggiatore ospite Panini e di Gene Luen Yang, ospite Tunué, che ha fornito la sua preziosa testimonianza di figlio di immigrati cinesi negli States. All’altro panel Panini, dedicato al nuovo Ultimate Universe della Marvel moderato da Nicola Peruzzi, hanno partecipato gli autori alle prese con questa nuova iterazione di grande successo di classici personaggi della Casa delle Idee. Alla presenza di C.B. Cebulski, editor in chief Marvel, hanno sfilato Peach Momoko, idolo dei lettori più giovani, e gli italianissimi Marco Checchetto, David Messina, Alessandro Cappuccio e Stefano Caselli. Se forse è mancato il “grande disegnatore americano” di comics che potesse succedere a John Romita Jr. (2022) e Jim Lee (2023), è altrettanto vero che altri editori hanno portato ospiti di tutto rispetto. Senza perderci in un lunghissimo elenco, vogliamo citare star del calibro di Daniel Clowes (Coconino) e Craig Thompson (Rizzoli – Lizard), due autentiche colonne del fumetto indipendente statunitense, ma anche Scott Snyder, Sean & Jacob Phillips (Saldapress), Paco Roca (Tunué) e Simon Bisley (Mirage Comics).
Massiccia la presenza di autori asiatici come, oltre alla già citata Momoko, maestri giapponesi come Baron Yoshimoto (uno dei padri del movimento gekiga), Gou Tanabe, Usamaru Furuya. Spazio anche alla Corea (con Gendry-Kim presso Bao) e a Taiwan (Toshokan).
Di altissimo profilo le mostre allestite nella strepitosa cornice di Palazzo Ducale: da giramento di testa le personali dedicate al sensei Yoshitaka Amano, autore del manifesto di questa edizione di Lucca Comics & Games (“The Butterfly Effect”, ispirato dalla ricorrenza dei cento anno dalla morte del lucchese Giacomo Puccini) e a Carmine Di Giandomenico, artista eccellente e mai abbastanza celebrato che è ormai da tanti anni penciler di fama internazionale. Davvero notevoli le mostre dedicate ai cinquanta anni di Dungeons & Dragons e di Les Humanoids Associés, con la mitica rivista Métal Hurlant, che festeggia anch’essa le cinque decadi alla presenza del mitico co-fondatore Jean-Pierre Dionnet.
Al netto di qualche criticità, si spera affrontabili e risolvibili in tempo per le prossime edizioni, Lucca Comics & Games si conferma come sempre un’ esperienza “totale” e irrinunciabile per qualsiasi appassionato che si rispetti, una meravigliosa parentesi di pochi giorni necessaria per staccarsi brevemente dalle tristezze della vita quotidiana, per riunirsi con amici lontani ma sempre vicini con il cuore, e per respirare un po' quella bellezza che se fosse patrimonio comune dell’umanità potrebbe davvero salvare il mondo.