La paradossale space-opera di Taddei e Angelini, la recensione di Malloy - Gabelliere Spaziale
- Scritto da Gennaro Costanzo
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Dopo il successo di critica ottenuto da Anubi (vincitore di numerosi premi), l’affiatato due composto da Marco Taddei e Simone Angelini era atteso alla prova del fuoco dovendo confermare tutte le proprie doti. Piuttosto che rifugiarsi nel sicuro e mettersi al lavoro su un progetto sulla falsariga del precedente, i due autori giocano al rilancio alzando la posta in palio proponendo per Panini Comics Malloy - Gabelliere spaziale, fumetto atipico che mescola avventura e fantascienza a tematiche sociali in salsa allegorica.
Di Malloy ne avevamo già sentito parlare quando i due fumettisti realizzarono un’avventura breve (16 pagine) sul volume antologico B Comics – Fucilate a strisce nel 2014. Storia poi ristampata come antipasto al nuovo lavoro per la scorsa Lucca Comics da Panini Comics in un albo (ma col senno di poi la si poteva inserire nel volume uscito poche settimane fa). Gli autori riprendono il personaggio per un’avventura questa volta di ampio respiro, divisa in tre capitoli, proposta dall’editore modenese in un’elegante cartonato della linea 9L.
La vicenda è ambientata in un futuro lontano in cui tutti i pianeti appartenenti alla fratellanza galattica devono pagare una tassa all’impero, gestito da una figura denominata Imperatore del Paravatz che, nonostante l’altisonante nome, è in tutto e per tutto un mero contabile dalla esile figura. A riscuotere questi tributi ci sono i gabellieri spaziali, sorta di esattori/avventurieri con arsenali in grado di fronteggiare qualsiasi nemico. Il cinico e spericolato Malloy, il più in gamba di tutti, si troverà per un intrigo ordito da entità misteriose ad andare sulla Terra a discutere un'ingente somma. Per antichi patti stabiliti, infatti, la Terra non versava più le gabelle all’impero in quanto tutelata dal fatto di essere l’unica democrazia esistente nel cosmo. La realtà appare però diversa. Quando Malloy giunge sul nostro pianeta, guida un gruppo di demotivati e inoffensivi ribelli fino al parlamento dove risiede il presidente eletto che altri non è che un mero banchiere. Gli abitanti della Terra vivono in pace accettando un governo che soddisfa ogni loro desiderio ordinandolo comodamente online. Merce di scambio per sostenere il governo è… la merda prodotta da ogni cittadino che, successivamente, un grosso maiale sotterraneo trasforma in oro, materiale prezioso che si trova quasi esclusivamente sulla Terra.
Qui ci fermiamo con la descrizione della trama evitando di aggiungere altri elementi o di proseguire, sebbene un’attenta analisi non può prescindere dallo sviscerare per filo e per segno gli elementi raccontati da Taddei e Angelini. Se in un primo momento, infatti, il graphic novel mostra fieramente la sua appartenenza al filone fantascientifico, con un occhio di riguardo sia a serie moderne e surreali come Futurama e Rick and Morty, che a opere come La guida galattica per autostoppisti, la seconda parte mostra tutta la sua componente sociale e critica, decisamente più complessa e stratificata, nonché sorprendente e acuta. Analisi sociale, dunque, allegorica e anche filosofica dell’attuale società in cui si antepone il benessere individuale in una struttura societaria che è simile a una grande Amazon. Il cittadino ha l’illusione del controllo della propria vita mentre sovrastrutture complesse e impalpabili manovrano i fili e giocano con l’esistenza stessa. Avvicinarsi alla verità è impossibile, rinchiusa in una sorta di paradossale gioco delle scatole in cui lo stesso Malloy, quasi impazzendo, non riesce a venirne a capo. Non siamo artefici del nostro destino, ma marionette in un grande teatro. Una deriva, dunque, anche esistenzialista che però sembra conciliarsi in un apparente happy end.
Il lavoro compiuto da Marco Taddei ai testi è lodevole nell’intento di costruire una vicenda grossa e complessa senza mai perdere la bussola, mantenendo la trama sempre chiara e comprensibile. Il fumetto, a un certo punto, si sovraccarica di avvenimenti, idee e chiavi di lettura alcune più evidenti, altre più celate, tuttavia senza mai perdere la quadratura del cerchio o senza che risultino superflue. L’assurda vicenda messa su carta si avvale di termini spesso aulici e desueti e dialoghi sopra le righe, il tutto per accentuare quell’eccentricità che viene tradotta visivamente da Simone Angelini.
Se si volesse identificare un possibile difetto, si potrebbe evidenziare come la parte avventurosa iniziale e quella più riflessiva finale si sarebbero potute bilanciare con maggiore armonia, ma il risultato complessivo appare comunque ben dosato.
Riguardo ad Angelini, l’artista adopera una gabbia tendenzialmente composta da 9 vignette, infrante all’occorrenza per i più svariati scopi, e si avvale di un tratto vicino all’underground americano, con linee nette, figure marcate dalle fisionomie leggermente caricaturali e una colorazione netta e satura. Angelini crea un universo ricco e credibile per un personaggio che ci piacerebbe rivedere in futuro. Malloy - Gabelliere spaziale, insomma, è una scommessa vinta e sarebbe un peccato non rigiocare questa carta.
Dati del volume
- Editore: Panini Comics
- Autori: Testi di Marco Taddei, disegni di Simone Angelini
- Genere: Fantascientifico
- Formato: 19,5x27 cm, C.,200 pp, col
- Prezzo: 19,90€
- ISBN: 9788891226983
- Voto della redazione: 8