Lucca 2014: Panini Comics, Rai Cinema e Indigo Film presentano: Il ragazzo invisibile dal film al fumetto, dal fumetto al film
- Scritto da Daniele Croci
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Alla conferenza dedicata al fumetto Il ragazzo Invisibile, di cui vi abbiamo proposto la recensione in anteprima, erano presenti Gabriele Salvatores, Diego Malara, Diego Cajelli, Werther Dell’Edera, Giuseppe Camuncoli, Alessandro Fabbri (sceneggiatore film e soggettista fumetto), Alessandro Vitti, Sara Mattioli, Stefano Sardo, Ludovica Rampoldi e Stefania Simonini.
La miniserie non è un adattamento, espande l'universo del film.
Salvatores: L'idea viene a Nicola Giuliano, direttore di Indigo, che si è chiesto perché il cinema italiano non possa intrattenere generazioni diverse, non possa essere rivolto ai ragazzi. L'archetipo del supereroe è diventanto anche italiano, e nel contempo è diventato un vero e proprio genere cinematografico. Noi italiani abbiamo scelto però un superpotere particolare: l'invisibilità. Un potere dell'anima. È un potere che io, da adolescente, avrei voluto avere. La storia del film e del fumetto parte proprio dalla scoperta del superpotere, che si manifesta indipendemente dalla volontà del protagonista. Imparare a controllarlo coincide col processo di maturazione personale, col diventare grande. "
Progetto cross-mediatico, che si articola con il racconto cinematografico, il graphic novel e un romanzo. Film e fumetto sono nati quasi contemporaneamente, mentre ancora stavano girando.
Il film va a colmare la necessità di esplorare i nostri miti giovanili, ma che abbiamo sempre importato dall'estero. Gli autori definiscono il progetto un romanzo di formazione, che spettacolarizza il processo di crescita e di scoperta di sè - nella fase intricata dell'adolescenza.
Una sfida è stata quella di calare l'archetipo all'interno della realtà italiana, dove il supereroe esiste solo sulla carta dei fumetti. L'attenzione è rivolta più all'approfondimento psicologico dei personaggi, piuttosto che alla mera trama. Gli autori hanno pensato subito a Cajelli per la sceneggiatura del fumetto.
Cajelli: "È stato bello poter lavorare con altri 3 sceneggiatori, che hanno apportato la propria visione al fumetto. Abbiamo condiviso il processo di creazione ed espansione dell'universo narrativo che fa da sfondo alle vicende. Anche utilizzare tre disegnatori rimarca la scelta di delineare tre piani temporali diversi".
Gli autori hanno preso come modello i fumetti americani maturi, rivolti ai lettori contemporanei più esigenti.
Camuncoli si è occupato delle parti del graphic novel che raccontano per lo più eventi già presenti nel film, maggiormente influenzate dalla visione originale di Salvatores. I suoi riferimenti sono stati Bilal e Moebius, con l'idea di dare grande importanza e risalto alle scelte cromatiche.
Il numero 1 del fumetto apre però con toni noir: è ambientato a Hong Kong ed è stato disegnato da Dell'Edera. L'autore ha voluto rimarcare le caratteristiche narrative con immagini crude e cariche di neri.
Alessandro Vitti si è occupato del lato "supereroistico" della vicenda, evidenziandone gli aspetti umani e persino drammatici. "Ho voluto impostare la camera come spettatore invisibile degli eventi. Ho preso spunto da dal cinema europeo e italiano, in particolare il neorealismo, capace di rappresentare con efficacia la drammaticità degli eventi".
L'orgoglio della casa editrice Panini è stato quello di "riportare a casa" grandi disegnatori che hanno prestato la loro arte alle major del fumetto americano. Anche la copertinista, Sara Pichelli, è stata scelta con in testa questo proposito. Le copertine vogliono richiamare le locandine dei grandi film di avventura del passato, come Star Wars e Indiana Jones. È stata creata anche una copertina variant lenticolare che permete al personaggio di diventare"invisibile". La variant è di Davide Toffolo, che ha lavorato molto sull'adolescenza.
Il fumetto è stato co-prodotto con Indigo e Rai Cinema.
Cajelli consiglia di leggere il fumetto il giorno prima di vedere il film.