Lucca 2014: Bad Boys International
- Scritto da Raffaele Caporaso
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Interessante conferenza con la presenza di autori talentuosi provenienti da aree artistiche assai differenti: Mike Deodato Jr., Giuseppe Palumbo e Boichi.
Deodato Jr., disegnatore attivo prevalentemente in Marvel Comics, ha lavorato negli ultimi anni su The Amazing Spider-Man, Thunderbolts, Avengers, Dark Avengers, New Avengers e il nuovo evento Original Sin.
Giuseppe Palumbo è una leggenda del fumetto italiano, storico disegnatore di Diabolik.
Boichi, artista coreano, laureato in fisica, è attivo principalmente nel campo fantascientifico, ha lavorato ultimamente su Wallman.
Filo rosso della conferenza è il lavoro di questi artisti su personaggi dark e sicuramente non positivi, sui quali ognuno ha detto la sua.
Palumbo:
"Pur non essendo una persona cupa, devo riconoscere come in ogni forma di humor c'è una componente 'nera', e per questo motivo quando mi è stato proposto di lavorare su un personaggio come Diabolik, uno che non ride praticamente mai, mi sono trovato nella situazione nella quale è praticamente vietato creare situazioni divertenti, dovendomi attenere a un canone storico che non può evolvere in situazioni comiche ho grottesche. Diabolik è praticamente una 'scuola di purezza' che frequento da 15 anni. Devo moltissimo a Magnus per la mia crescita artistica, lui è tutt'ora un faro nelle notte per me. Anche Alberto Breccia ha influenzato il mio lavoro, sotto il profilo della costruzione delle luci e delle ombre. Senza dimenticare l'influenza del cinema, in particolare quello di Orson Welles".
Deodato Jr.:
"Sono cresciuto leggendo storie horror o comunque dark e questo ha influenzato il mio lavoro. Ero un fan di The Spirit di Will Eisner. Adoro disegnare scene di violenza, ricche di sangue, ma sono comunque una brava persona! Diciamo che metto tutta la mia parte peggiore in quello che disegno e non posso non riconoscere che i personaggi cattivi sono sicuramente più interessanti di quelli buoni, e sono fortunato a lavorarci. E poi attualmente non c'è più questa netta differenza fra buoni e cattivi, tutti agiscono in una zona grigia che li rende eroi o criminali in base alle diverse situazioni nelle quali si trovano a operare".
Boichi:
"Ho un background molto diverso rispetto ai miei colleghi accanto. In origine lavoravo su serie di tutt'altro 'mood'. Essendomi laureato in fisica ho sempre voluto raccontare di stelle e sogni e tutte quelle cose positive. Successivamente, per richiesta dei miei datori di lavoro, ho dovuto cambiare registro. Mi sono documentato attraverso fonti cinematografiche e ho deciso di avere un approccio più realistico, raccontando, ad esempio, la situazione attuale in Corea. Trovata la mia strada, mi sono dovuto scontrare contro la mia audience, fatta di adolescenti, che non recepiva al meglio il mio lavoro. Fortunatamente un pubblico più adulto si è poi appassionato al mio lavoro: io non parlo di 'bad boys', ma di uno Stato cattivo. Questo vale soprattutto per il mio ultimo lavoro, Wallman. Sono cresciuto divorando fumetti di tutti i tipi, il mio maestro è Masakazu Katsura, che mi ha insegnato soprattutto come disegnare i corpi femminili".