Diabolik anno XLV n. 6
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Per rubare il prezioso diadema delle muse che la pianista Isabella Lombard indosserà durante un'esibizione insieme al violinista Michele Roswell, Diabolik ed Eva Kant sono costretti ad architettare un piano davvero complesso. Il furto (già reso difficile dalla presenza di Ginko) subirà una serie di imprevisti che ne comprometteranno la riuscita.
Dopo oltre 700 numeri è difficile trovare nuovi spunti narrativi e il soggetto a opera di Diego Cajelli e Mario Gomboli non è certo dei più originali. Tuttavia la testata ha il merito di puntare su autori nuovi, apprezzati dal pubblico, portatori (si spera) di idee nuove. Infatti fa il suo esordio in questo numero lo sceneggiatore Roberto Recchioni (John Doe, Detective Dante) che non ha però la possibilità di applicare il suo stile controverso in una serie che ha schemi ben consolidati. Però, ad esempio, l’aggiunta di un pericolo fisico (Eva che scivola) è una piccola novità. In alcuni momenti la situazione è un po’ confusa e la presenza di inevitabili spiegazioni didascaliche risulta fastidiosa. Ai disegni troviamo i "soliti" Paolo e Sergio Zaniboni. Un numero di Diabolik nella media, nel bene e nel male.
Gennaro Costanzo