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Fabiano Dimatteo

Fabiano Dimatteo

Memorie di un uomo in pigiama

Memorie di un uomo in pigiama è il titolo con il quale sono raccolte le strips di Paco Roca pubblicate sul quotidiano "Las Provincias" tra marzo 2010 e luglio 2011.
Il target di riferimento e insieme materia delle strisce – i “giovanotti fra i trenta e i quaranta” sui quali il direttore Juliàn Quiròs chiese a Roca di scrivere – viene analizzato dall'autore attraverso il racconto della propria vita e delle proprie relazioni con amici e conoscenti, più o meno protagonisti e più o meno impegnati ad assumere il ruolo di stereotipi moderni.

L'opera non risulta memorabile, ma è senz'altro amabile; coglie l'empatia del lettore battendo sentieri dell'umorismo e stili di narrazione - autobiografica e non – convenzionali, scorre e diverte grazie ad un segno nitido e preciso ma non privo di elementi cartooneschi che conferiscono un tono più vivo e brioso al racconto per immagini, affascina grazie alla scelta di donare alla regia uno "sguardo bambino" sorpreso e curioso, attento a cogliere insegnamenti dall'Esperienza della vita. Nel gioco di rimandi tra la propria particolare condizione di lavoratore casalingo con una relazione stabile, e quella delle persone che popolano la sua vita, l'autore tocca molti dei più comuni punti dolenti del target sopra citato: dalla banalità dei rapporti di coppia a quella degli scapoli attempati, dalla caccia alla giovinezza perduta ai figli, dalla crisi del mercato del lavoro spagnolo alla dimensione piccola dell'individuo nella società moderna.
Senza articolate riflessioni e con una grande abbondanza d'ironia e spirito naive, tra meccanismi paragonabili a quelli delle sit-com televisive, commedia classica e ritmo sincopato, lo humor non risulta mai pesante o forzato, fungendo più da collante che da scopo.
Qualche volta è tagliente Paco Roca, mai acido o disilluso. Sempre si ha la sensazione di una conversazione aggraziata con l'autore, a volte un po' malinconica, certo un po' ingenua ma, in fondo, molto vera. Una menzione particolare merita l'utilizzo di colori molto vari, mai troppo accesi, misurati e tuttavia piuttosto profondi, adattissimi al tono di quotidianità dell'opera.

Tunué confeziona un brossurato a filo refe 19,5x27 che rimonta tre strips per facciata su buona carta mantenendo così il ritmo di una piccola storia per volta che garantisce una lettura agevole e ordinata e lo propone ad un prezzo contenuto. Tutto concorre a rendere il volume una lettura gradevole e a confermare la grande versatilità di Roca, già autore di opere dalle tematiche molto differenti fra loro.

Blake & Mortimer #22

È una bella lettura per tutti Il giuramento dei cinque Lord.
Per gli appassionati della serie, che saranno lieti del ritorno di André Juillard e dei rimandi a E. P. Jacobs, il creatore di Blake & Mortimer. Per chi legge fumetti diversi da questi, che potrà scoprire, aggiornato eppure fedele al canone, un classico della Bédé. Per un lettore occasionale, che apprezzerà una storia ben scritta e splendidamente disegnata.

Questo ventiduesimo episodio è preciso nella consueta definizione di ambiti e compiti dei personaggi, intrigante nella commistione fra storia e Storia, moderno nel soggetto e nella cura dell'ambientazione.
Anche la Storia, dunque.
"Yes, gentlemen", direbbero gli inglesissimi e a volte un po' caricaturali protagonisti della serie: alcuni strani furti all'Ashmolean Museum di Oxford ci condurranno a scoprire il mistero che si cela dietro la morte di un celebre Colonnello inglese...

Se ne parla senza forzature, con misura e buon gusto – caratteri distintivi di una serie che ha fatto brillantemente suo il motto “rinnovamento nella tradizione” - senza renderla macchiettistica smarrendone il significato. Un intrigo poliziesco che ci riporta alla giovinezza del Capitano Blake, in un'avventura che nemmeno nei momenti d'azione più concitati diviene caotica rimanendo sempre narrativamente fluida. È un piacere seguire l'intreccio apprezzando intanto l'eleganza e la precisione di movimenti ed espressioni umane, la cura nella riproduzione di ambienti e veicoli dell'epoca, le inquadrature dal perfetto senso delle proporzioni del disegno di Juillard. Un maggiore approfondimento dei comprimari, uno sviluppo dell'ultima parte più avvincente, qualche ingenuità retrò un po' eccessiva nello scioglimento della fabula sono forse gli unici rilievi da muovere.

Consueta veste elegante di Alessandro Editore per un volume che nella stampa nitida esalta la finezza della ligne claire, proposto ad un prezzo che purtroppo non facilita l'acquisto.

Più che consigliato comunque. A tutti.

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