Causa Marvel-Kirby: la Casa delle Idee passa al contrattacco
- Scritto da Alessandro Monaco
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La Marvel ha esortato la Suprema Corte degli Stati Uniti di non considerare il ricorso degli eredi di Jack Kirby, contro la sentenza che aveva visto prevalere la Casa delle Idee sulla questione dei diritti d’autore sulle creazioni artistiche del defunto “Re” negli anni dal 1958 al 1963.
Come descritto in un nostro precedente articolo, gli eredi del defunto “Re”, facendosi forza di autorevoli pareri tra cui quello di Bruce Lehman, attuale direttore dell’ U.S. Patent and Trademark Office, avevano chiesto alla Suprema Corte di riconsiderare il giudizio sulla proprietà intellettuale dei tantissimi personaggi creati da Kirby durante il suo lavoro presso la Marvel nei primi anni ’60.
Apprendiamo quindi che è stata la Disney, attraverso un documento consegnato da R. Bruce Rich, il principale avvocato assunto per la questione dal colosso mondiale dell’editoria, ad intervenire pesantemente presso la Corte.
La Disney sostiene infatti che non vi è alcun elemento formale, legale e costituzionale che possa mettere in discussione quanto stabilito dalla Corte d’appello del Secondo Distretto (comprendente gli stati del Connecticut, New York e Vermont) in merito alla proprietà dei diritti di autore di personaggi come gli X-Men, gli Avengers, i Fantastici Quattro e l’ Incredibile Hulk.
Inoltre, essa riafferma che come più volte riconosciuto dallo stesso Jack Kirby quand’era in vita, i diritti d’autore appartengono alla Marvel; che l’autore ha sempre lavorato sotto la supervisione di Stan Lee, il quale forniva le sceneggiature e sottoponeva i lavori ultimati all’Authority per eventuali censure e che Kirby percepisse uno stipendio “a pagina”.
Tutti questi elementi andrebbero a definire irrevocabilmente il rapporto di lavoro esistente tra Kirby e la Marvel nella fattispecie del lavoro subordinato, così come previsto dallo “statuto dei lavoratori” in vigore in quel periodo e risalente al 1909.
Per quel rapporto di lavoro non è possibile dunque applicare le regole introdotte dal 1978.
In riferimento agli assegni rilasciati dalla Marvel a Jack Kirby in cambio della cessione dei diritti d’autore, l’avvocato della Disney ha voluto sottolineare come essi siano stati emessi tra il 1973 e 1974, ovvero in un periodo completamente discordante da quello per cui è stato chiesto il giudizio e riguardante altri prodotti intellettuali rispetto a quelli di cui in questa causa se ne sta discutendo la proprietà.
Una replica sulla questione da parte della Disney, attuale proprietaria della Marvel, era attesa da tempo.
Vedremo quali saranno le intenzioni della Corte Suprema, fermo restando che su cause di questo genere essa si è pronunciata molto raramente.