Lucca’13: Dylan Dog
- Scritto da Raffaele Caporaso
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Nella conferenza tenutasi presso la Sala Fannucchi della Camera di Commercio di Lucca, nella quale sono intervenuti Roberto Recchioni, Paola Barbato, Carlo Ambrosini, Gigi Simeoni, Franco Busatta, Angelo Stano e Mauro Marcheselli, si è parlato di Dylan Dog e delle novità che riguarderanno l'Indagatore dell'Incubo in questa rivoluzione voluta dal creatore Tiziano Sclavi.
Recchioni, nuovo curatore della testata, ha definito questi cambiamenti come un “downgrade” che riporterà il personaggio ad essere più oscuro e dinamico, come nei primissimi albi.
Il cambiamento diverrà effettivo fra circa un anno: l’albo della svolta sarà sceneggiato proprio da Recchioni, sarà a colori e fungerà da prologo per il nuovo corso. Fino ad allora saranno pubblicate storie “tirate a lucido” dagli addetti ai lavori: saranno modificati alcuni elementi, per rendere le vicende più conformi e preparatorie al cambiamento.
Il primo albo successivo al prologo sarà sceneggiato dalla Barbato e disegnato da Bruno Brindisi, sarà di 110 pagine e vedrà il pensionamento di Bloch, il quale però non scomparirà dalle storie, ma avrà un nuovo ruolo e un nuovo mestiere lontano da Londra. Bloch diverrà un personaggio a tutto tondo e potrà così esprimere a pieno tutte le sue potenzialità. La sceneggiatrice, parlando della storia, ha detto che questa copre un intero arco emotivo: sarà una storia scritta in maniera leggera, quasi come una commedia, per rendere più fluido e meno traumatico questo grande cambiamento che è comunque una frattura. Il soggetto della storia è di Recchioni.
L’albo seguente sarà scritto da Simeoni e disegnato da Giampiero Casertano e presenterà il nuovo ispettore, che si chiamerà Carpenter, e la sua assistente. Carpenter sarà tutt’altro che conciliante, anzi ostacolerà il protagonista con tutti i mezzi possibili, ritenendolo un ciarlatano. Simeoni ha definito il nuovo personaggio come un muro contro il quale Dylan Dog andrà a sbattere costantemente.
Il terzo albo post-rivoluzione sarà firmato da Michele Medda: la storia sarà incentrata sulla nuova vita di Bloch: la Barbato ha definito la nuova versione del suddetto come un “ispettore nel cuore ma non nei fatti”.
Da quando diverrà effettivo il cambiamento, le pubblicazioni di Dylan Dog saranno divise in quattro blocchi: il primo sarà quello degli inediti, il secondo sarà quello dei Maxi, i quali fungeranno da contenitore per tutte le storie inedite del Dylan Dog classico, prima della rivoluzione, come una sorta di “elseworld”.
Il terzo sarà un annuale sulla realtà immaginata da Alessandro Bilotta, definita come “Il pianeta dei morti”, nel quale gli zombie hanno vinto e il nostro detective si presenta vecchio e disilluso. Ciò renderà l’universo dylandoghiano un vero e proprio multiverso.
Il quarto sarà quello dell’Almanacco della Paura, curato da Michele Medda: questo racconterà principalmente di Bloch e della sua nuova vita.
A questi si aggiunge il Color Fest, non collocabile in alcuna categoria, che conterrà storie crossover: Dylan Dog incontrerà altri personaggi dell’universo Bonelli, come, ad esempio, Napoleone, Mr. No e Martin Mystère.
Previsto anche un crossover fra Dylan e Dampyr, che si svolgerà sulle serie regolari dei due personaggi. Recchioni ha precisato che le due storie saranno però perfettamente a sé stanti.
Non si hanno notizie ufficiali su Speciale e Gigante, che andranno rivisti nella forma. Ci saranno maggiori novità in futuro.
Il curatore ha precisato che non ci saranno morti eccellenti, che conta di ampliare il parco personaggi con nuove figure che possano esistere a lungo, inoltre vi sarà un nuovo grande villain e un’altra importante minaccia.
Dylan Dog e la tecnologia: il personaggio non diventerà improvvisamente un hacker, non avrà un cellulare, ma rimarrà un fedele impiastro in ambito informatico-digitale. Poiché però risulterebbe anacronistico non aggiornare la realtà di Dylan Dog rendendola più simile alla nostra, la tecnologia sarà più presente: toccherà a Groucho maneggiare computer, cellulari e quant’altro. Groucho sarà sempre l’assistente di Dylan: la sua presenza negli albi dovrà essere però funzionale e motivata, non meramente accessoria.
Le storie, sempre episodi autoconclusivi, saranno connessi da un filo conduttore comune, che renderà l’elemento della “continuity” importante.
In conclusione, Angelo Stano ha parlato del nuovo approccio alle copertine: abbandonato lo stile pittorico a mezza tinta delle copertine del passato, l’artista ha applicato un taglio più grafico e più di impatto; il colore (con retinato) strizza l’occhio alla pop-art. Le copertine non riprodurranno quasi mai un episodio dell’albo ma avranno piuttosto un collegamento concettuale con la storia narrata.