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Soy de Pueblo - una provinciale spagnola in Italia

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Soy de Pueblo. La Provinciale - Manuale per sopravvivere in città è il nuovo libro della giovane HOP!, casa editrice tutta al femminile che ha creato, con "la vie en rose", una catalogo che guardasse al solo pubblico femminile.

Il lavoro di Raquel Córcoles e Marta Rabadán è un successo in Spagna e le due autrici sono state ospiti della casa editrice alle passate Mantova Comics & Games e Cartoomics, fiere in cui è stato presentato il libro. Quella che segue, pur sempbrando una vera e propria intervista, è una summa tra le domande poste alle conferenze delle due fiere e quelle che Comicus ha fatto direttamente alle autrici.
Oltre all'intervista vi proponiamo il booktrailer e la recensione del libro.
Ringraziamo Lorenza Tonani (direttrice editoriale Hop!) e le due autrici Córcoles e Rabadán per la disponibilità dimostrata.

Buona lettura!

Recensione di Soy de Pueblo - La provinciale


copertina_Soydepueblo_fronte_low3Soy de Pueblo è uscito nel 2011. Com'è nata l'idea? Sappiamo di un concorso vinto e una borsa di studio (la "Beca Carnet Jove 2010"), potete raccontarci di più?

Raquel e Marta: Non avevamo la più pallida idea di come fare un fumetto, ma abbiamo visto il concorso, ci piaceva  questo mondo, e abbiamo voluto partecipare. Incidentalmente abbiamo vinto, siamo state chiamate e ci hanno detto che pubblicavano il libro. Abbiamo dovuto imparare a disegnare nel giro di tre mesi.

Questo fumetto ha avuto un successo crescente in Spagna; come vi siete divise il lavoro? Avete lavorato gomito a gomito o a distanza?

R: Marta si è trasferita da me, visto che lei aveva il computer più grande. All'inizio ci siamo guardate e ci siamo dette a vicenda: "Ma tu lo sai fare"? Poi ci siamo messe con la testa in spalla e io mi sono concentrata sui personaggi mentre Marta sulle ambientazioni e tutto ciò che faceva da contorno. Venivamo entrambe dal settore grafico/pubblicitario quindi l'impostazione del nostro fumetto è più grafico che illustrativo.

La vostra amicizia è uscita rafforzata dal vostro lavoro su Soy de Pueblo? Vi conoscevate già prima di questo lavoro?

M: Ci siamo conosciute in un agenzia pubblicitaria e appena io ho visto Rachel, così bionda e carina, l'ho odiata. Poi, un giorno, l'ho vista piangere per un uomo e ho realizzato che anch'io a volte ho fatto lo stesso, anch'io sto male per le stesse cose e ci siamo avvicinate. Il libro ci ha fatto conoscere di più e legare di più. Ora siamo amiche vere ma all'inizio ci sono stai momenti...diciamo critici.

Soy de Pueblo è la storia d una provinciale che approda in una metropoli e vuole entrare a far parte di tutte quelle dinamiche tipiche da metropoli. Vuole entrare in questo mondo, sfondare e avere l'ambizione e la determinazione giusta. È il momento di svelare da dove venite, qual'è  il più piccolo dei vostri paesi? Quando e perché vi siete trasferite in città e per fare cosa? Che studi avete fatto?

R&M: Siamo nate in un paesino di 10.000 abitanti vicino ad Alicante, il paese vicino più grande è Deus che fa forse 100.000 abitanti È vicino a Barcellona e tutti pensano che sia un posto cosmopolita ma non lo è. Ce ne siamo andate per poter fare delle cose senza che lo sapessero tutti, per poter essere Rachel e Marta e non "la figlia di.." o quella che al liceo ha preso il voto tale in scienze, piuttosto che in matematica. Abbiamo studiato giornalismo e pubblicità e Marta anche psicologia.

Non è solo il fumetto ad avere avuto successo in Spagna ma anche e soprattutto il personaggio vero e proprio della Moderna de Pueblo. È nato un personaggio che sta diventando, in Spagna, un fenomeno sociale. Capita di leggere dei tweet dove i lettori si meravigliano che la Moderna de Pueblo abbia scritto un libro. L'opera insomma sta diventando secondaria rispetto al personaggio. Un altro tweet diceva che una volta nell'immaginario femminile c'era Ameliè e oggi c'è La Moderna de Pueblo, che ha sostituito il personaggio francese. Siete d'accordo con questo paragone, cosa ne pensate? Tutto questo successo vi sta spaventando?

R&M: Magari fosse come Ameliè, la moderna è un personaggio reale e molto più vicina alla realtà.

Troviamo che il libro sia una mitragliata alla società 2.0 e alla società del web che tutto crea e tutto vede. La Moderna è un personaggio che vuole entrare in questo mondo...da una parte lo critica, ma dall'altra vuole entrarci. La stessa cosa si può dire per il mondo dell'illustrazione dove sono in tanti a provare ma in pochi a farcela. Voi che ce l'avete fatta, cosa ne pensate?

R&M: Rispondendo per primo al secondo punto diciamo che è possibile arrivare ad avere successo, ma noi abbiamo avuto fortuna. Tornando al primo punto l'impressione sul libro è giusta, c'è la critica a quel mondo ma anche la volontà di entrare a farne parte. Questa ambivalenza vale anche per noi: il mondo della Moderna ci piace, siamo felici di esserci entrate però rimaniamo anche noi stesse.

Quindi l'analisi al mondo nel quale la Moderna vuole entrare l'avete fatta da interne o da esterne?

R&M: Da interne ma noi raramente ci prendiamo troppo sul serio. Infatti il bello di questo fumetto è che possiamo prendere in giro tutti quelli che invece affrontano il fenomeno seriamente e proprio per come si prendono sul serio.

Quando tornerete in Spagna uscirà il secondo volume. Ci sarà tutta una attività di merchandising e Moderna de Pueblo uscirà anche su un settimanale...insomma state diventando delle star. Com'è cambiata la vostra vita? Per esempio Rachel non sarà con noi per due giorni perché deve andare a fare uno spot per la Reebok...

R&M: La prima volta che ci hanno intervistate eravamo talmente nervose che pur essendoci telefonate e messe d'accordo tra di noi siamo arrivate entrambe con la stessa maglietta. All'inizio ci siamo dette "Noooooo...dobbiamo cambiarci, non possiamo andare così" poi però abbiamo pensato al nostro fumetto e ci siamo rese conto che è esattamente come avrebbe fatto la Moderna e siamo andate. Noi comunque non ci sentiamo cambiate, ci stupiamo sempre di essere chiamate, di poter essere qui in Italia...e a gratis!!!

Non ci sono mai gli occhi in Soy De Pueblo e volevamo capire il perchè. Lorenza (di Hop! ndr) pensava a motivi filosofici o di crisi d'identità. Ma i motivi sono altri giusto?

R: Sì,ho provato con tanti occhi ma ogni volta mi ricordava  qualcosa che già c'era, un manga o qualcosa d'altro. L'assenza di occhi è diventata una caratteristica ben riconoscibile della nostra opera.

Prima del comic c'era il blog "Mi vida en Madrid" e ora c'è modernadepueblo.com Chi di voi due continua a aggiornare il blog e pensate che i diversi impegni permetteranno di aggiornarlo e seguirlo con costanza (ad esempio Pénélope Bagieu ha molto calato la sua attività sul suo seguitissimo blog e ciò è stato criticato dai fan)?

M: Inizialmente ce ne occupavamo entrambe. Ora se ne occupa più Rachel e non abbiamo nessuna intenzione di abbandonare il blog o facebook perchè il riscontro col pubblico è immediato. Un giorno pubblichi una cosa e vedi 3000 mi piace e capisci che funziona, il giorno dopo magari un'altra cosa ne riceve meno e ti chiedi cosa c'è che non va. Sicuramente non abbandoneremo questi mezzi anche se, inevitabilmente, un po' di calo c'è stato visto che ora abbiamo lavori "reali".

Avete mai pensato di allargarvi in altre attività oltre al solo fumetto?

R&M: Ci abbiamo pensato ma no...la Moderna è un personaggio reale e infatti le può succedere di tutto e evolve. Ci si affeziona e la si segue in attesa di cosa succederà dopo. Ce l'immaginiamo con una vita lunga.

L'aneddoto più bello e più  brutto del vostro arrivo in città?

R&M: siamo state invitate a un festival, nella zona Vip. Eravamo molto fan di questo gruppo musicale. Noi pensavamo: "siamo in zona Vip, possiamo stare vicine al palco e ai cantanti" ma ciò non era vero. Noi eravamo convinte di essere "normali" ma invece abbiamo passato il concerto a pregare le guardie di farci passare...perdendoci ogni canzone.

Questa è una figuraccia...ma una esperienza negativa? Una cosa brutta?

R: Appena arrivata in città c'era stato l'attentato alla metropolitana a Madrid.  La mia famiglia mi ossessionava e io ero molto spaventata...al primo appuntamento con un ragazzo a un certo punto mi sono messa a gridare: "un attentato, un attentato, corriamo" invece poi erano solo dei venditori abusivi che scappavano perché arrivava la polizia.

M:Ho trovato molte differenze nel liguaggio ...parole che non capivo e che gli altri non capivano.

Il fumetto termina con la Moderna de Pueblo che partita da un paesino non vive più bene neanche Madrid....la seconda tappa è Londra e poi ci sarà internazionalità ancora maggiore e magari nei prossimi numeri  ci saranno esperienze oltreoceano. Voi avete vissuto esperienze così, magari in stage o tirocinio all'estero?

M:Io ho fatto l'esperienza all'estero...e sono tornata solo perché non sono riuscita a rimanere. Non sono riuscita a rinnovare il visto altrimenti restavo là.

R:Io invece sono proprio "de Pueblo"....ho fatto tre settimane a Londra e poi sono tornata a Madrid.

Infine, quanto l'hipster in Italia è differente dallo spagnolo o francese?

R&M: Sicuramente ci sono molte differenze. Già da Madrid e Barcellona ci sono differenze, figuriamoci tra uno stato e un altro. La base è la stessa poi ogni città o stato trova la sua strada.

Video

Booktrailer di "Soy de Pueblo"
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