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Artist Alley a Lucca Comics

Artist AlleyGli artisti italiani fanno sentire la loro voce in vista della prossima edizione di Lucca Comics & Games, tramite una iniziativa ideata e promossa da Elena Casagrande, Fabio D'Auria e Paolo Pantalena.

I tre, rivolgendosi ai loro colleghi, chiedono quanto segue:"Il motivo per cui vi contattiamo è l'idea (nata una sera a cena in quel di Mantova) di proporre all'organizzazione di Lucca Comics, e non solo, la volontà di creare uno spazio all'interno di uno dei padiglioni della fiera che sia adibito ad un artist alley all'americana. Per intenderci: una fila di tavoli messi uno accanto all'altro, affittati direttamente agli autori senza divisori laterali. Tale volontà è nata dalla ormai eccessiva e insensata situazione di affitto degli stand alle fiere, insomma i costi diventano sempre più proibitivi per degli spazi che a noi autori o sono risicati o sono sprecati (che ce ne facciamo dei metri in profondità?). Quindi stavamo pensavdo di proporre questa soluzione per abbattere i costi e portare finalmente tale modalità di approccio col pubblico diffusa in ogni altra fiera all'estero".

L'iniziativa ha raccolto rapidi consensi e ne è poi nata una bozza di lettera da mandare agli organizzatori della manifestazione. Ve ne riportiamo qui di seguito il testo integrale:"Con il presente elaborato, stilato da un collettivo di autori interessato alla crescita e allo sviluppo della manifestazione di “Lucca Comics & Games”, si vuole formalizzare un'idea già in precedenza espressa in modo informale, riguardante la creazione di un'Area Artisti (“Artist Alley”).
RingraziandoLa anticipatamente per l'attenzione, proponiamo l'idea e le motivazioni per la creazione di un nuovo ambiente, importante a nostro avviso per rendere la fiera di Lucca uno spazio completo e capace di accogliere tutte le istanze e le necessità di quel multiforme universo che è il “mondo del fumetto” rispondendo ad alcune realtà che già hanno trovato risposta e realizzazione in numerose fiere internazionali.
Da anni la crescita continua e meritata della fiera ha visto aumentare i molti spazi e le aree dedicate ai più disparati interessi, tanto degli appassionati quanto degli “operatori” del settore. Editori, autori, collezionisti, cosplayer, giocatori di ruolo hanno la possibilità di esprimere le loro passioni e i loro interessi nei vari padiglioni, punti di ritrovo, nelle mostre quanto nelle sfilate, i concorsi e i concerti. Quello che a nostro avviso manca è uno spazio dedicato proprio ai disegnatori, fumettisti e illustratori che si recano in fiera tanto per incontrarsi all'insegna della comune passione quanto come occasione di scambio commerciale e possibilmente di guadagno.
Fino ad ora la presenza degli autori e dei disegnatori è stata principalmente legata alla possibilità data loro dai vari editori, grandi e piccoli di avere un piccolo spazio dedicato negli stand. Qui i lettori hanno sempre avuto la possibilità di incontrare i creatori dei volumi e delle pubblicazioni, per uno scambio, un saluto e la possibilità di chiedere dediche e disegni, sfruttando quell'occasione unica che è la fiera. Ovviamente i disegnatori coinvolti sono in numero fortemente minore rispetto a quanti in genere sono presenti in fiera e solitamente legati ad orari di rotazione e alle pubblicazioni specifiche presentate di anno in anno a discrezione degli editori.
Queste presenze dunque vedranno una certa continuità solo per gli artisti più in vista, penalizzando invece non solo gli esordienti, ma anche i professionisti già presenti sul mercato ma sprovvisti del “tutoraggio” degli editori, come accade per i tanti artisti attivi nel mercato estero, soprattutto francese e americano.
Le soluzioni alternative per garantire ai lettori un minimo di continuità nei rapporti con i disegnatori e gli illustratori sono sempre state portate avanti dall'iniziativa dei singoli artisti, usualmente attraverso la creazione di piccoli gruppi o collettivi e l'affitto di stand all'interno di padiglioni non specificatamente dedicati a questo particolare momento. Questo tipo di sistemazione ha sempre rivelato numerose difficoltà tanto economiche quanto logistiche poiché tali spazi, sebbene ottimi per gli editori, si rivelano poco adatti per il tipo di attività in cui i singoli disegnatori sono coinvolti.
La soluzione ideale sarebbe dunque un'area specifica dedicata ai disegnatori, un punto ben riconoscibile per gli avventori in cui poter incontrare con certezza i propri artisti preferiti, poterne conoscere di nuovi e osservare il loro lavoro potendo poi scegliere di acquistare le tavole originali, commissioni estemporanee o stampe e altri progetti a iniziativa dei singoli artisti.
La particolarità di questo tipo di scambio è proprio nell'unicità della situazione e dello spazio, dedicato e specifico, dove gli artisti troverebbero il loro giusto collocamento invece di essere confusi e schiacciati tra gli stand degli editori o altri tipologie di commercio (dalle magliette alle statue ed action figures e gadget in genere). Questo tipo di spazio nelle fiere internazionali, americane ed europee è ben conosciuto come “Artist Alley”. L’Artist Alley è una realtà consolidata all’estero, sia nell’organizzazione fieristica sia nella mentalità del pubblico.
L'organizzazione dello spazio fieristico più diffusa per l’Artist Alley consiste un un’area della fiera dove vengono disposti in fila tavoli uno accanto all’altro, a volte con dei pannelli posteriori, a volte senza, creando dove necessario doppie file, dove gli occupanti si daranno le spalle, rimanendo da ogni lato rivolti al pubblico.
La peculiarità di tale spazio e la principale differenza rispetto ai singoli moduli fieristici è soprattutto nella continuità e razionalizzazione dello spazio così creato, dove gli artisti non sono costretti ad “ammassarsi”, hanno il giusto posto tanto per lavorare quanto per esporre i loro portfolio, garantendo mobilità e visibilità senza l'effetto “gabbia” dovuto ai pannelli separatori. Inoltre la possibilità di poter affittare tavolo per tavolo garantisce a prezzi ragionevoli e sicuramente più elastici a seconda del numero e della disponibilità del singolo artista o del gruppo.
Il principale motivo per cui noi autori presentiamo questa richiesta è per poter usufruire di spazi fieristici a prezzi più consoni alle nostre tasche e proporzionati al tipo di guadagni legati a questo tipo di attività, comparabili ben più alle vendite delle piccole gallerie d'arte, che ad altre attività commerciali. Per quanto riguarda le difficoltà legate all'attuale organizzazione, proponiamo alcuni esempi pratici: gli svantaggi di uno stand angolare 3x3 per un gruppo di autori è prima di tutto IL COSTO. Questo potrà essere ammortizzato organizzandosi in più persone, ricadendo nel secondo ordine di difficoltà legato allo SPAZIO. Per i moduli interni agli attuali padiglioni, questo si sviluppa spesso in profondità, creando un vuoto di scarso impiego, non avendo merce di magazzino da dover tenere vicino e penalizzando invece lo spazio in larghezza, fondamentale tanto per il lavoro pratico (disegnare dal vivo) quanto per l'esposizione dei portfolio o delle stampe. Il materiale sarà così distribuito in modo pessimo, costringendo le persone interessate a chiedere agli artisti di poter osservare questo o quell'elemento, costringendo gli autori a bloccarsi per poter scansare, sistemare, mostrare e riordinare il caos del banco. Inoltre tale organizzazione mortifica quella che è l'attività centrale e l'interesse primario per gli avventori dell'Area Artisti: vedere i disegnatori all'opera sul foglio, poter osservare il lavoro e le tecniche, avere la possibilità di assistere alla realizzazione dei disegni. Questo negli spazi costrittivi dei moduli è per lo più impossibile essendo gli artisti costretti a tenere i blocchi poggiati sulle gambe o malamente incastrati nel poco spazio. L'unico compromesso possibile, è l'organizzazioni di turni forzati tra disegnatori. Tale discorso vale anche per lo stand lineare, che rimane oneroso economicamente e ha ulteriore svantaggi nello spazio.
L’Artist Alley, non funzionando a moduli fieristici, ma a tavoli, azzera molti di questi problemi, tra l'altro creando uno spazio luminoso e ampio nel quale gli artisti ritrovano una dimensione non solo più consona al lavoro, ma anche dignitosa e pensata per le loro specifiche necessità. La migliore razionalizzazione degli spazi permette inoltre un'elasticità di prezzi molto più vicina alle possibilità degli artisti. Al New York Comicon ad esempio, un tavolo da 1x2m con due sedie costa 500dollari per l'intera durata della manifestazione. Al London Comicon un tavolo delle stesse dimensioni avrà un costo di 170 sterline. I tavoli non necessitano di illuminazione diretta, spesso usufruiscono dell’illuminazione dello stabile, e in caso di illuminazione debole, gli autori possono attrezzarsi con delle lampade da tavolo.
L’abbattimento dei costi di affitto permetterebbe a più autori di avvicinarsi alla fiera, e il restringimento dello spazio per ognuno di loro permetterebbe un altrettanto adeguamento a poter ospitare più gente nello stesso stabile, creando un vero e proprio polo d'interesse per il pubblico e per gli artisti non più costretti a competere in visibilità con cumuli di pubblicazioni o oggetti da collezione, ma tornando ad essere i creatori, da osservare e incontrare del mondo amato dai lettori.
La volontà nostra è quella di aprire un dialogo con gli organizzatori, rimanendo disponibili a qualsiasi tipo di domanda e/o chiarimento, cercando di trovare una buona soluzione".

Chi volesse approfondire questa questione, che non è limitata solo agli addetti al settore, può visitare la pagina Facebook dedicata a questa iniziativa oppure visitare questo blog. Vi terremo informati in caso di aggiornamenti.

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