Marvel IT Presenta…
Story by Mr. T
Produced by Marvel IT
Directed by Your Imagination
Cast List:
Jean Grey |
Fenice |
Guest Stars: |
|
Hank McCoy |
Bestia |
||
Peter
Rasputin |
Colosso |
||
Logan |
Wolverine |
Nick
Fury |
Direttore
S.H.I.E.L.D. |
Bobby
Drake |
Uomo
Ghiaccio |
Magneto |
Presidente
Genosha |
Emma
Frost |
Regina
Bianca |
Erik, il Rosso |
? |
Charles Xavier |
Professor X |
A |
? |
Istituto Xavier per giovani
dotati.
Una
lapide. Sorge nel verde prato a est dell’Istituto, al riparo dal sole del
mattino, sotto l’ombra di un rigoglioso salice piangente. Vi è inciso ‘Scott
Summers, amato marito, figlio e amico fraterno’[i].
Un lampo rosso, improvviso, la manda in mille pezzi.
Scott
Summers in carne e ossa, non un ricordo dolce amaro. Gli occhi brillano di un
rosso rubino, i capelli castani scompigliati dal vento, osserva enigmatico il
cumulo di pietra.
Alcuni
passi leggeri sull’erba, Jean Grey silenziosa appoggia dolcemente una mano sul
vecchio tronco del salice e s’avvicina all’uomo che in cuor suo sapeva di non
aver perso.
-
Non ho mai smesso di sperare.
Ciclope
mantiene lo sguardo fisso sulla tomba, non sembra aver percepito la presenza
della donna, sua moglie.
-
Non… hai più bisogno del visore…- due passi ancora in direzione del marito
rapito da una realtà comune a tutti fino al giorno prima, tranne che a se
stesso. Che cos’è la verità, sembra chiedersi col suo sguardo perso nel vuoto.
Poi
estrae dalla tasca della giaccia di cuoio il visore monoculare e così facendo
si volta a guardare Jean.
-
Mi serve per modulare l’intensità e la direzione dei raggi… Ah!… no. Sì, riesco
a controllarli adesso.
Ciclope
fa per indossare il visore.
-
Scott, aspetta…
Ora
di fronte l’una all’altro, Fenice gli tocca il viso con i polpastrelli di una
mano.
-
…Hai gli occhi color nocciola. Non li avevo mai visti, nascosti sotto le lenti
al quarzo rubino.
-
Quando mi hai visto, alla Chiesa Evoluzionista…
-
Ogni fibra del mio essere mi urlava che eri tu, Scott.
-
Non hai idea di cosa mi sia successo, Jean! – la voce si spezza, roca,
visibilmente scosso, Scott le stringe forte le spalle - non avete idea di cosa
abbia visto! Ho… ho paura di essere cambiato… ricordo l’impatto e lo scambio[ii],
ma non come sono tornato… mi spaventa, quello che provo. Non… non so cosa è
mio… oppure… Per quanto mi sforzi.. a far del bene…
-
No, amore, no… è tutto finito, ora. – sussurra, con gli occhi lucidi che
parlano di solitudine e comprensione.
-
… perché mi avete abbandonato…
-
Sei qui con me…- lo rassicura spostandogli delicatamente una ciocca di capelli
sul viso - …è quello che conta.
Lo bacia dolcemente; contraccambiata si stringono in un forte e lungo abbraccio
d’amore e conforto reciproco.
Istituto
Xavier.
Aprendosi in un panoramica, l’occhio della nostra immaginazione si sposta
veloce dalla coppia ritrovatasi, gira veloce intorno al sole che riscalda
l’ampia tenuta Xavier, e torna scorrendo sull’intero Istituto, dove giovani
studenti camminano tranquilli, le voci alte e gioiose, tra una lezione
all’altra. C’è invece chi è intento a leggere un libro al riparo del sole e chi
corre sorridendo o imbronciato per il piacevole solletico telepatico dietro la
nuca che li avverte dell’imminente inizio di lezione. Poi riprende la sua
corsa, scivolando furtivo oltre una porta, giù nei sotterranei lucenti della
scuola, il centro nevralgico del quartier generale degli X-Men.
All’interno
di un laboratorio il Professor X è faccia a faccia con Rory Campbell, il
sedicente reverendo Xoom.
-
La tribù era riunita attorno ad un grande falò in una notte senza luna. –
iniziò il Professor X - Il capo si alzò, intento a mostrare al suo popolo il
significato del male. Date le spalle alle fiamme, disse loro: ‘Guardate!
laggiù! Dove la notte è più buia. Le altre tribù, al di fuori di noi, la è il
male, il diverso, pronto a ghermirci e a distruggerci!’ Poi si rivolse al
grande fuoco e guardando ad uno ad uno la sua gente disse: ‘Guardate! Dentro di
voi! Anche qui c’è il male! La capacità di fare del male presente in ognuno di
noi! Il male tentatore e subdolo! State allerta e siate sempre vigili, con gli
occhi bene aperti, affinché non assecondiate le sue parole velenose!’
Il
silenzio seguente colmò il luogo di curiosa attesa.
-
Rory, amico mio, questo racconto mi fu narrato da un uomo che distrusse la sua
vita nell’intento di fuggire dai propri demoni interiori che lo perseguitavano.
Si chiamava John Proudstar. Fu il primo studente che morì nelle fila degli
X-Men. Credevo di aver imparato la lezione. Mio malgrado, tempo dopo, il male
nella mia anima s’incarno a vita propria e solo il sacrificio di un gruppo di
uomini e donne speciali sventò l’olocausto dell’umanità per mano sua. Non ti
giudico per quello che hai fatto, Rory. Sei caduto nell’abisso. Ti offro la
scala per uscire alla luce. Ma spetta a te salirci.
Il
Professor X rimane assorto nei suoi misteriosi pensieri alcuni interminabili
secondi.
-
Rifletti, è un’offerta d’aiuto quella che ti sto dando.
Xavier
esce dal laboratorio, le porte metalliche si chiudono con un soffio leggero
alle sue spalle. Proseguendo nel corridoio incontra Ciclope.
-
Scott…
-
Professore… non volevo disturbarla. Ma come ha detto Logan, pare proprio che il
Thanks Given sia arrivato prima quest’anno. Di sopra, in TV…
-
Scott, figlio mio… - lo interrompe gentile, ma fermo, invitando il pupillo ad
un abbraccio.
Con
assoluta priorità, dopo la prima notte dal ritorno di Ciclope all’Istituto,
Charles sente forte dentro di sé l’urgenza di riconciliarsi con l’uomo che ha
cresciuto e di riflesso, ne è consapevole, con se stesso, più di ogni altra
cosa.
-
Perdonami…
I
due uomini si abbracciano, il padre e il figlio putativi, non uniti
dall’eredità biologica, ma da un legame affettivo forgiatosi a fondamenta delle
loro anime e del mito degli X-Men.
-
…non ci sono parole, per porre rimedio… il dolore della perdita, Scott… ho
negato a me stesso l’illusione della speranza. La Morte troppe volte ha tentato
di strapparci l’amore della nostra Jean, fallendo. Si era insinuata in me la
convinzione che la tua scomparsa fosse il duro prezzo della Sua rivalsa. Tu e
Jean siete la dimostrazione che non bisogna abbandonare la speranza… lei, non
l’ha mai persa…
-
Lo so, professore…
-
Siete le mie gambe, Scott; avete superato il maestro e il vostro esempio mi dà
nuova forza. Non bisogna mollare, mai. Siete il cuore e l’anima del Sogno, miei
X-Men.
Il
padre e il figlio putativi, non uniti dall’eredità biologica, ma da un legame
emotivo che nel tempo li ha resi uno parte dell’altro, così simili, si
guardano; entrambi non trovano le parole per esprimere i sentimenti più intimi,
ma leggono sul volto altrui gli affetti profondamente avvertiti, i pensieri
dettati dal cuore.
-
Charles…
-
Anch’io figliolo, anch’io.
La
stanza comunicazioni nel complesso labirintico sotto l’Istituto Xavier.
La Bestia, Wolverine e Fenice stanno parlando con Nick Fury, l’immagine 3D del
mezzo busto del colonnello, capo dello S.H.I.E.L.D., è proiettata al centro
della stanza, da un dispositivo olografico.
-
…vedo che sei di nuovo cambiato, McCoy[iii].
-
Un effetto collaterale del virus mutageno che ci hai chiesto di controllare,
Nick. Non so cosa m’inquieti di più: non essermi ancora fatta un’idea precisa
della mia nuova mutazione o non preoccuparmi poi molto dell’altalenare
maniaco-depressivo del mio umore in questi giorni.
La
Bestia viene interrotta dall’arrivo di Charles, spinto sulla carrozzina da
Ciclope.
-
Ci siamo persi qualcosa? Nick… amici…
-
Ciclope! Che sorpresa! – esclama Fury - chi non muore si rivede!
-
Non è una vita ordinaria la nostra, colonnello.
-
Stavamo giusto disquisendo sul virus sintetizzato da Campbell, professore. –
riprende la Bestia con un timbro di voce profondo e tranquillizzante come il
mare piatto nelle sera d’estate - Come ho avuto modo di sperimentare le mie
supposizioni si sono rivelate fondate: non è il fattore x definitivo. A
complicare il quadro, il mutismo di Rory non ci aiuta a capire da dove abbia
preso quei geni; di certo non gliel’ha regalati Moira.
-
Luther, Hank. Credevo fosse la sua capacità di alterare in qualche modo il DNA
la causa.
-
Oh, no, intrepido capo. Luther è un enigma rinchiuso in un rompicapo, ma non ha
nulla a che fare col fattore x, probabilmente si limitava a mantenere le
mutazioni dei Nuovi-Uomini stabili il più a lungo possibile.
-
Uhm… Non è quello cui le nostre indagini miravano. Quella della brodaglia
genetica è una pista lunga, ma non ancora fredda, gente.
-
Che cosa intende, Fury?
-
Beh, Ciclope, come in precedenza dissi ai tuoi x-colleghi[iv],
controlliamo da diversi mesi le attività di un certo Zhang Tong, un industriale
cinese che tesse affari in tutto il mondo, nascondendo sotto proprietà e
transazioni apparentemente legali, commerci criminali di stampo terroristico.
Né noi, né altri sono mai riusciti a provare alcunché… finora. Ultimamente
abbiamo stretto il cerchio: ci risulta, e questa volta X-Men notate che parlo
al presente, che il materiale genetico originale che cerchiamo sia nelle mani
di Tong. I rapporti di un LMD infiltrato parlano del commercio di materiale ad
alta tecnologia in cui Tong è attualmente coinvolto e che lo vede impegnato più
di ogni altra cosa, sia la copertura per un traffico clandestino di materiale
batteriologico proveniente dalla Cina e stoccato in Russia, poco oltre il
confine. Questa volta non sono coinvolti terroristi islamici o europei, pazzi o
sedicenti conquistatori del mondo. Quale sia lo scopo di questo commercio
d’armi non lo sappiamo, ma intendiamo scoprirlo e smascherare Tong per quel
bastardo che è e fermarlo prima che combini un altro 9-11. Parallela alla
vostra ‘missione’ alla Chiesa Evoluzionista un’unità speciale S.H.I.E.L.D. ha
seguita questa pista; proprio in questo momento dovrebbe trovarsi al confine
tra Cina e Russia. Se McCoy è nel giusto e non ne dubito, la pista Xoom è
definitivamente la pista ‘b’.
-
Intanto, Nick, un sassolino dalla scarpa te lo abbiamo tolto. – risponde
accigliata Fenice, poco indulgente verso l’atteggiamento burbero del direttore
dello S.H.I.E.L.D.
-
E bello grosso. – borbotta Wolverine.
-
Sicuro, Jean. Avete tolto di mezzo un personaggio ambiguo come Xoom… uhmf, Campbell… o come diavolo si vuole far
chiamare. Da tempo l’F.B.S.A. e lo S.H.I.E.L.D. tenevano d’occhio i suoi
movimenti. Adesso siamo certi che il virus con cui quel folle voleva mutare se
stesso e gli altri in mutanti è lo stesso trovato nei corpi dei terroristi
improvvisati a Times Square, L.A. e Washington, D.C[v].
Il Presidente ve ne è grato…e anch’io.
- Il giovane guerrafondaio? E che ne sai? Sta cosa non si sposa col fatto che lavori per
l'ONU e non più per gli USA.
- Mi interesso di tutto quanto mi può dar fastidio alle chiappe le rare volte
che mi siedo, tappo.
-
Invero, Nick, tutto mi lascia supporre, al di là di ogni ragionevole dubbio,
che quegli uomini non fossero terroristi, ma poveri disgraziati che tentavano
la fuga dalla chiesa evoluzionista non sapendo di essere manipolati da Campbell
anche in quel frangente: li ha usati per metterci la proverbiale pulce
nell’orecchio.
-
Ragionamenti contorti di una mente psicopatica, eh, McCoy?
-
Rory a modo suo voleva creare i suoi X-Men, voleva realizzare il suo sogno.
-
Il sogno distorto di un folle, professore.
-
Ahimè, sì, Scottie…- conferma enigmatico Henry, osservando una delle sue zampe
feline.
-
Resta da vedere l’impatto che la fuori uscita di Xoom potrebbe avere
sull’opinione pubblica. – ammonisce Fenice - Xoom era molto popolare tra i mutanti. Allo
stesso tempo lo è diventato tra gli umani sulla scia delle reazioni promutanti,
dopo l’invasione aliena respinta.
- Se il reverendo venisse svelato per quel pazzo che è, c’è chi potrebbe
pensare che siano stati gli X-Men a fargli chiudere bottega. Per rivalità,
potere, invidia, non mi stupirei di cosa potrebbero inventare; o al contrario,
supporre che dietro la follia e le mutazioni incontrollate ci siano proprio gli
X-Men. Dovunque ci giriamo… - sorride disilluso Wolvie.
- Proprio perché siete eroi pubblici e benvoluti come non mai[vi],
se la dubbia moralità di Xoom venisse smascherata da un intervento federale
volto a promuovere la vostra ennesima azione come determinate per la protezione
della sicurezza del Paese e della comunità internazionale, avreste tra le mani
il touchdown che aspettate per vincere la partita.
-
E’ una soluzione che non mi ha mai convinto del tutto, Nick, lo sai. – dice
Xavier, poggiando in atto di concentrazione il mento e la bocca tra i pollici e
gli indici uniti – Concordo, però, su un punto: non possiamo permetterci di
perdere il terreno del consenso, della tolleranza e dell’ammirazione duramente
conquistato. Siamo ad una svolta nel delicato rapporto tra umani e mutanti, non
posso accettare che siano gli X-Men a dover essere il capro espiatorio della
caduta del movimento di Campbell. Si aprirebbe un quadro complesso, ma
altrettanto affascinante. Potrebbe essere davvero la chance per toglierci la
maschera e fare vedere che non abbiamo nulla da nascondere…. uscire dall’abisso
alla luce, scacciare la tenebra che ci separa e conoscersi l’un l’altro aprendo
un dialogo proficuo per entrambi…
-
Ma le nostre identità non sono pubbliche, l’istituto è un’ubicazione segreta e
al di sopra di ogni sospetto e, professore… lei non è nemmeno conosciuto dal
pubblico come parte del gruppo. Quando tutti sapranno la verità, la scuola sarà
un bersaglio in bella mostra per l’odio e la paura che ancora ci perseguitano;
i ragazzi a cui avete aperto le porte non sono pronti ad affrontarli.
Potrebbero non accettarci mai.
-
Abbiamo poco più di un centinaio di studenti alla scuola e sotto di essa, una
base segreta di attivisti progressisti. Il rischio può valere la candela,
Scottie. È un passo importante per l’homo superior… un passo importante per
tutta l’umanità
- Charles ha ragione… Non pensiamo a ciò
che possiamo perdere, ma a quello che potremo guadagnare. Non possiamo
continuare a cercare il dialogo rimanendo chiusi dentro casa. Non siamo un
gruppo paramilitare. Ho sempre visto gli X-Men come un’organizzazione di
soccorso d'emergenza e un’accademia per i mutanti di tutto il mondo, un luogo
in cui sviluppare i propri talenti speciali per costruire attivamente un mondo
migliore per tutti, uomini e mutanti. La decisione di adottare un tono più
pacifista è dettata dal buon senso per cui serve semplicemente un cuore per
risvegliarne un altro.
- Per cui lo facciamo a modo nostro. –
lo sfida Logan.
Improvvisamente
il Professor X avverte un pensiero solo a lui destinato. Un amico del passato
vuole far conoscere recenti vittorie a lungo seguite da entrambi; la voce
familiare che gli riempie la mente, però, non è come se l’aspettava: non c’è
sberleffo, arroganza o superbia, ma immutabile sicurezza e una disponibilità da
tempo dimenticata.
- …il Legacy… Come immaginavo, è giunto il momento… Jean… ti sei assicurata che
tutti gli studenti assistano alla notizia?
- Sì, Charles. Siamo pronti dalla chiamata di Ororo e Cable[vii].
-
Ok, tappo. In via del tutto ufficiosa sappiate che da un po’ al Presidente gira
in mente l’idea di consideravi interlocutori privilegiati sugli affari mutanti,
visto il prezioso contributo che avete offerto a Times Square e durante la
‘Guerra dei Mondi’. Il sottoscritto al consiglio di sicurezza dell’ONU e il
senatore Kelly alla NSA, appoggiamo la vostra candidatura, garantendo per voi.
– afferma Fury, distratto dalle flebili parole enigmatiche del Professor X - Ma
non tirate troppo la corda; mi sembra contraddittorio tirare fuori la storia
del Legacy, Charles. Se sei tanto preoccupato di cosa ne pensa l’opinione
pubblica dei mutanti, perché spaventare tutti gridando dell’uomo nero!
-
No. Non è così, Nicholas. Magneto. Ha voluto avvertirmi di un suo imminente
messaggio al mondo interno. È in possesso della cura al Legacy e intende
divulgarne la formula a tutte le nazioni per tutti i mutanti del pianeta.
Alle
parole del Professor X i computer della sala comunicazioni degli X-Men, così
come tutti i terminali sulla Terra, da quello dello studente sloveno più
disinteressato e dell’ambulatorio medico più isolato a quelli ultraprotetti del
Pentagono e degli ospedali delle metropoli, ricevono contemporaneamente una
serie di files direttamente dal cuore telematico di Genosha: i protocolli
d’intervento per la sintesi dell’antidoto al Legacy.
- Che mi prenda !?… - sbuffa sorpreso Fury – i nostri computer sono sommersi di
dati; impossibile, nessuno dovrebbe riuscire a penetrarne le difese.
-
I tuoi computer, Nick, come quelli di tutto il mondo – conferma la Bestia. –
quale potere è così grande da generare e usufruire di contanta energia.
-
Supponiamo che Magneto non agisca da solo, come ben sanno gli invasori alieni
che hanno tentato di conquistare Genosha. – dice Xavier, rivolgendosi a Fury –
Ma non è finita qui. Tra 5 minuti esatti Magneto comparirà su tutti i
teleschermi, le radio e qualsivoglia dispositivo di comunicazione della Terra.
-
E cosa vorrebbe? Ti ha detto anche questo, Charles?
- No. Questo no lo so. E mi comprenderai se ho tutte le intenzioni di non
perdermelo.
Gli
X-Men raggiungono gli altri insegnati dell’istituto nella sala ricreativa ai
piani superiori della villa, mentre alcun insegnati si sono organizzati
affinché gli studenti raggiungano l’aula magna per assistere all’evento.
Alla
Tv, i volti concitati dei giornalisti riferiscono ripetutamente, su ogni
canale, l’inaspettato evolversi degli eventi; a caccia d’interviste con
luminari della medicina, esperti di informatica, fonti governative e militari e
reazioni dell’opinione pubblica, le notizie si accavallano confuse su una
certezza: è tutto vero e porta la firma di Magneto, Presidente dell’isola Stato
di Genosha.
-
Uno di voi due alzi un po’ il volume – ordina seccata Emma Frost, rivolgendosi
alla Bestia e a Wolverine, seduti li accanto – Non abbiamo tutti un udito
animale!
Hank, infastidito dall’allusione della Regina Bianca, smaliziata compagna di
avventure e dotata di un carattere degno del suo nome, prende in mano il
telecomando. Non ancora pienamente a suo agio nel manipolare piccoli oggetti
con le sue enormi mani felini dotate di quattro dita ciascuna, non riesce ad
aumentare il volume; in un scatto di rabbia getta il telecomando a terra. Jean
Grey lo blocca a mezz’aria telecineticamente e, lanciando un’occhiataccia di
fuoco a Emma, con un dito della mente alza il volume.
Repentinamente come si erano svegliati i computer, lo schermo TV cambia
immagine; in un batter d’occhio il volto degli anchorman è sostituito da quello
statuario del Signore del Magnetismo.
-
Io sono Magneto e vi parlo dalla mia casa. Per tutta la mia vita ho
assistito a massacri di massa per motivi come la religione di appartenenza o il
colore della pelle… o la presenza nel DNA di un gene speciale,‘eXtra’. La mia
vita è stata modellata da forze e avvenimenti che nessuno di voi
comprenderebbe. Sono sopravissuto ad un olocausto. Non potrei tollerarne un
secondo. Né potrei tollerare alcuno che operi per perpetrarlo. Sto perdendo
interesse per le sorti dell’homo sapiens, depredate pure l’ambiente, uccidetevi
fin all’ultimo bambino, non m’importa, ma non permetterò che manifestiate la
stessa predilezione all’autodistruzione anche all’interno dei confini di Genosha.
Non posso cambiare il mondo, ma posso assicurarmi che la mia razza non debba
più soffrire per la vostra intolleranza e scelleratezza… e lo farò. Da questo
momento dichiaro Genosha, già riconosciuta dagli Stati di Diritto
internazionali nazione sovrana, esclusiva dimora e rifugio della razza mutante.
L’ultimo genoshano homo sapiens, preceduto dai responsabili della creazione di
un Paese che si è arricchito sulle schiene di schiavi mutanti, ha lasciato
poche ore fa l’isola, per sempre. Chiunque sia nato homo sapiens superior ne è
automaticamente un cittadino, con diritto di asilo al suo interno e alla
sicurezza sulla Terra. Anche voi X-Men… e il vostro vecchio maestro, mio
vecchio amico… siete i benvenuti. Non desidero portarvi rancore per la
decisione di opporvi a me in passato; non ho avuto altra scelta che annoveravi
tra i miei nemici. Oggi vi salvo, fratelli genetici, perché questo è lo scopo
della mia vita: proteggere la mia gente, l’homo sapiens superior, da quanti ci
vorrebbero distruggere. Ma sappiate questo: un attacco contro un mutante, è un
attacco contro di me. E reagirò di conseguenza[viii].
Non
una parola di commento, il mondo intero si è fermato.
Poi
un telefono squilla a villa Xavier rompendo la tensione e facendo sobbalzare
più di un cuore. L’Uomo Ghiaccio alza la cornetta.
- Pronto? Istituto Xavier…- lo stupore si aggiunge alla sorpresa, imbarazzato,
Bobby Drake porge con cautela la cornetta al Professor X.
- … professor Xavier… è per lei… è… il Presidente… -
EPILOGO
UNO
Alle porte della Chiesa Evoluzionista in Louisiana, qualche giorno dopo
l’annuncio di Magneto.
Ciclope, Luther e Fenice insieme a Sharon Carter, portavoce dello S.H.I.E.L.D.
intrattengono i media mentre la polizia tiene lontani i curiosi oltre i nastri
gialli delimitanti mentre speciali equipe mediche S.H.I.E.L.D. sono intenti a
trasportare i Nuovi-Uomini più gravi all’interno di speciali ambulanze e
contemporaneamente bonificano l’intera area circondariale della tenuta del sud
americano. Luther ha mutato aspetto: agli occhi dei presenti sono indistinguibili
il corpo, il volto e la voce del sedicente reverendo Xoom.
Thris
Tilby, la reporter d’assalto sempre meno legata sentimentalmente alla Bestia
intrattiene il pubblico del suo network anticipando le ultime notizie.
-
… in un susseguirsi di avvenimenti senza precedenti la questione mutante è più
che mai alla ribalta in queste ore. Come un fulmine a ciel sereno, la Chiesa
Evoluzionista del reverendo Xoom apre oggi per la seconda e ultima volta le sue
porte all’occhio indiscreto del pubblico. Nella prima occasione, ricorderete,
Xoom, dopo l’inaspettata apparizione in diretta televisiva al Letterman Show,
aveva invitato il gruppo più insolito di tutti i tempi, gli X-Men, ad una
visita alla maestosa tenuta nella Louisiana. La missione di Xoom di accogliere
giovani mutanti disadattati e offrire loro un luogo in cui vivere accuditi e in
sicurezza aveva incrociato il cammino degli X-Men, il gruppo mutante spesso
clandestino, da anni attivo rappresentante di quegli individui mutanti che
desiderano integrasi nella società e vogliono lavorare per il bene comune.
Uscendo entrambi alla luce del giorno, il loro incontro fu riconosciuto
internazionalmente come la testimonianza tangibile della possibilità di una
collaborazione costruttiva tra uomo e mutante.
Quello
che non ci aspettavamo, era però, pochi giorni dopo, l’arrivo di unità mediche
speciali dell’ONU intervenute, sembrerebbe, in un’azione umanitaria per farsi
carico e monitorare la condizione precaria di molti dei residenti della Chiesa.
La divulgazione della cura al Legacy, il virus che colpisce esclusivamente i
mutanti, da parte di Magneto, uno tra i più noti mutanti del mondo, conosciuto
terrorista e oggi legittimato governatore dell’isola mutante di Genosha, non
sembra una coincidenza. Ma a proposito, ascoltiamo le parole registrate
ufficiali , allo stato dei fatti, del reverendo Xoom in persona.
- Purtroppo da tempo avevo notato l’esacerbarsi di una malattia nefasta in
molti dei miei figli mutanti. – rivela Xoom al microfono di Trish –
Necessitavo, però, di un giudizio competente e interessato di cui potessi
fidarmi. L’ospitalità del dottor Henry
McCoy e dei suoi compagni è stata l’occasione per un confronto diretto della
situazione. Adesso posso dire a voi tutti con certezza che la malattia diagnostica
è il Legacy. Ma allo stesso tempo, con grande sollievo, grazie all’aiuto
fondamentale degli amici X-Men e la recente notizia di una cura efficace, una
volta confermati i miei sospetti tramite le loro conoscenze e i loro contatti,
siamo riusciti a destare interesse presso l’ONU e abbiamo elaborato un piano
d’intervento atto a curare tempestivamente i mutanti malati. Sono fiducioso
affinché tutto vada per il meglio ora.
-
Alla luce degli ultimi eventi, - riprende in diretta Trish - appare forse
speculativo chiedersi quanto la buona volontà di Xoom nell’accogliere persone
malate, sia stata un pericolo e probabile causa dell’esacerbazione della
malattia, quando l’immissione precoce in un centro specializzato avrebbe forse
rallentato gli effetti patologici del virus. Alla fine comunque ha prevalso il
buon senso, come ci assicura il portavoce S.H.I.E.L.D. dell’ONU, Sharon Carter.
-
La situazione è ora sotto controllo, Trish. Le prime cure sono state date, la
Chiesa è sotto osservazione, ma garantisco la sicurezza per la popolazione
limitrofa. Il virus colpisce solo i mutanti, non vi è la minima prova che possa
contagiare anche gli uomini comuni. il Legacy è circoscritto alle persone
affette, che da subito stanno reagendo molto bene alle cure; contiamo di recuperarli
tutti e al più presto. Un grazie alla prontezza ed esperienza degli X-Men per
averci contattato subito e a Xoom per avere fatto la cosa giusta.
Inoltre… un grazie doveroso a Magneto. Le ultime ricerche dei nostri scienziati assicurano senza ombra di dubbio l’efficace della cura e l’inesistenza di spiacevoli effetti collaterali.
FINE
EPILOGO UNO.
EPILOGO
DUE.
Oltre
la Manciuria, a nord del confine tra Cina e Russia, a nord est della Mongolia.
Il giorno dopo l’annuncio di Magneto al mondo.
Sette superagenti speciali S.H.I.E.L.D. hanno scoperto, in una remota regione
della Russia meridionale, l’ubicazione di un complesso industriale nascosto in
un avvallamento ai piedi di una catena montuosa, coperta dalla vegetazione a
nord del fiume Amur.
I
passi silenziosi di un superagente di nero vestito lo portano a ridosso del
complesso, dove i primi alberi lasciano il posto alla radura. Tra i suoi piedi
i resti di quello che a prima vista sembra un uomo, ma è un macchina
sofisticata, fatto a pezzi.
-
Ecco ciò che resta dell’LMD, il nostro contatto.
- Nessuna traccia dell’aggressore, Tigre Nera?
- No, Robotman. Non c’è alcun segno o odore che alteri lo spazio circostante, e
come se nulla fosse successo.
- Nessun segnale neppure dai miei scanner, compagni – dice il superagente in
armatura rossa, la voce dal forte accento russo, distorta in un suono
metallico, puntando una mano guantata verso il complesso – Neanche la dentro
non sembra esserci anima viva.
- Quest’atmosfera mi sta mettendo i brividi, ragazzi – confessa la più giovane
superagente, dai capelli biondi, cercando conforto nello sguardo della compagna
dalla pelle rosa.
- Già, Fire. – la rincuora il super soldato americano del gruppo – puzza di
trappola lunga un miglio.
- Sen… sentite anche voi questa strana sensazione?! – avverte l’ultimo uomo del
gruppo – God damm’it! Non riesco ad alzarmi in volo! I miei poteri magici… sono
annullati!
- La mia armatura sta urlando di tagliare la corda…sto perdendo il controllo…
- Ho… ho freddo…
- La gravità aumenta… mi manca l’aria… sono su di noi.. non abbiamo scampo…
Robotman!…
- Si, Tigre Nera. – risponde il robot costruito ad immagine dell’uomo, con
un’incrinatura nella voce, da farlo sembrare ora più umano che mai – ho… ho
emesso un segnale di soccorso criptato via satellite, ma non credo che
raggiunga in tempo gli Stati Uniti… ma gli alleati dello S.H.I.E.L.D. nostri
alleati sono diversi e li trovi nei posti più impensabili…[ix]
Invisibili
nella velocità d’esecuzione, pari alla violenza di esecuzione, un gruppo di
figure nella notte si scatena tra gli alberi contro i sette superagenti
speciali. Lo scontro dura pochi minuti e la forza speciale S.H.I.E.L.D. cade a
terra, distrutta, incontrando i resti devastati dell’LMD. Tutto ritorna come
prima alla fredda notte russa senza luna, non sembra esserci stato passaggio di
un uragano di morte; in lontananza, il suono di una risata beffarda si perde e
si confonde con il vento che inizia a soffiare tra i recessi bui del complesso
industriale.
PROSSIMAMENTE:
il segnale di soccorso raggiungerà Fury e lo S.H.I.E.L.D.? E gli X-Men verranno
a capo della minaccia di Zhang Tong? Ma chi è Zhang Tong e qual è il suo vero
scopo? Forse non prima di aver saputo cosa vuole Bush jr dal Professor Xavier.
Ciao, e fatemi sapere che ne pensate.
[i] Ricordate Gli incredibili X-Men 2001 by MIT?
[ii] Ciclope si riferisce ovviamente alla saga dei dodici, in cui si sacrificò al posto di Nate Grey per fermare Apocalisse, fondendosi con il malvagio…
[iii] Come drammaticamente visto in X-Men #8 by MIT, vero? J
[iv] Ricordate X-Men #2 by MIT?
[v] Ricordate X-Men #1 by MIT? J
[vi] E’ così, dopo gli avvenimenti narrati in X-Men #5 e 6 by MIT
[vii] Tutto è stato narrato in Gli incredibili X-Men #7 by MIT; dietro le quinte Tempesta e soci hanno ovviamente portato a conoscenza dei fatti il Professor X e gli X-Men loro amici.
[viii] Il 99% del monologo di Magneto è preso pari pari dalle sue parole pronunciate per mano dell’immortale Chris Cleremont nei magnifici e miliari Uncanny X-Men #200 e X-Men #1,2,3 USA, in Italia, GIXM #17 e 50 by Star Comics e Marvel Italia.
[ix] I 7 superagenti citati sono ispirati ai membri di WorldWatch, il supergruppo dell’ONU del prolifico Fabio Volino. Sarebbe strano non partecipassero in un’azione investigativa di tal fatta, essendo lo S.H.I.E.L.D. un organismo dell’ONU; ma non potevo certo ucciderli tutti, no? Spero che Fabio e anche voi mi perdoniate questo giochino, consideriamoli una squadra omega di WW J