#7 - LA CURA

Parte Seconda

Di Tobia e Sergio Gambitt20

QUESTA STORIA CONTINUA DA GAMBIT 6

 

Westchester. Nathan Summers sta passaggiando per il cortile della scuola Xavier, al suo fianco un’improbabile compagnia, Jubilee.

Quindi mi stai dicendo che tu e il sosia di Wolverine avete combattuto Khyber nel mio chalet in Svizzera, giusto[I]?”
”Esatto, ramboide! E lasciatelo dire, devi fare più attenzione ai tuoi nascondigli, sai? Quella lattina di Pierce aveva preso il controllo di tutto l’edificio, ormai…”

Ok, e Khyber cosa c’entrava?”

“Non lo so, ad un certo punto è saltato fuori e si è portato via Pierce, farfugliando qualcosa di strano su vecchi debiti, etc…”

Se tu mi aprissi la tua mente, potrei raggiungere quei ricordi facilmente, Jubilee.”
”Col cavolo che ti lascio passeggiare per la mia testa, razza di guerrigliero ipertrofico! Non voglio mica diventare una guerrigliera clandestina, è questa la fine che fanno tutti i ragazzi che hanno qualcosa a che fare con te…”

Ma…”

“Addio, ho lezione adesso! Salutami Gateway, quando lo vedi!”

Una voce risuona nella mente di Nathan

*Lo so, è indisponente a volte!*

*Professore! Come può sperare di istruire una squadra se i suoi allievi si comportano così?*

*Ne abbiamo già parlato a suo tempo, Nathan! Non nego che il tuo approccio ai problemi mutanti può anche portare maggiori benefici nell’immediato, ma che futuro ci aspetta se trasformo tutti i miei ragazzi in soldati? Per prima cosa devono imparare ad essere persone…*

*Non ho voglia di riprendere questa discussione, Charles. Ormai non so nemmeno io che futuro ci aspetta… Spero che tu abbia ragione, e che il mio cammino sia solo un eccesso di prudenza…*

*Prudenza, Nathan? Attento, non è poi molta la differenza che passa tra prudenza e paranoia… Sei sempre più convinto che una guerra genetica sia alle porte, ma dovresti riporre più fiducia negli animi umani.*

*Te l’ho già detto, Charles. Non credo che l’atteggiamento aggressivo di Magneto sia giusto, per carità, ma a volte dobbiamo colpire i nostri nemici senza pietà. Altrimenti ci dimostriamo deboli…*

*Nathan, credevo di averti insegnato qualcosa quando giungesti in questo tempo…*

*Charles, tu non hai idea di cosa ho sopportato in guerra!*

*Credi? Io credevo di aver perso un fratellastro quando ero soldato… So cos’è la guerra, e ti assicuro che il mio scopo principale è evitarla. Ma ho capito che la clandestinità non è positiva, dobbiamo conquistare la fiducia della gente!*

*Posso capirlo, Charles, ma non condividerlo. E anche gli altri X-Men in Australia sono del mio stesso avviso…*

*Anche Kurt?*

*… Beh, Kurt non è completamente d’accordo con me, ho quasi l’impressione che resti con noi per controllare che non esageriamo. Credo di non avere la sua fiducia*

*Cerca di capirlo… Kurt è sempre stato in Inghilterra in questi anni, quasi non ti ha conosciuto, per lui sei semplicemente la persona che ha trasformato i Nuovi Mutanti in X-Force.*

Mentre i due dialogano telepaticamente, si apre un portale di teletrasporto vicino a Cable.

*A quanto pare sono desiderato in Australia, Charles! Ti lascio!*

 

Australia. Cable attraversa il portale, e si ritrova nella stanza comunicazioni della base. Mentre Gateway smette di far roteare il suo bolo, Cable nota che tutti gli X-Men sono radunati davanti ad un monitor che ritrae la faccia di Havok. Psylocke, seduta alla console di comando.

“Bentornato, Cable. Abbiamo ricevuto questo messaggio da Havok. A quanto pare una nostra vecchia conoscenza si è messa nei guai a Genosha. Ascolta!”

La registrazione parte:

“Psylocke? Sono Havok, c’è un grosso problema a Genosha!”

Alex? Parla pure!”

Gambit e Maverick sono arrivati sull’isola e sono stati catturati da dei nuovi alleati di Magneto. Contemporaneamente, sono scoppiate delle rivolte tra i malati di Legacy. Scommetto che le due cose sono legate. Purtroppo non posso avvicinarmi alla cella di Gambit, ma ho sentito chiaramente che Magneto parlava di esecuzione. Dannazione, ora devo andare, teletrasportatevi a queste coordinate!”

Psylocke si gira verso Cable.

“Allora?”

Nathan è pensieroso. È stato lui ad indurre Gambit a lasciare il gruppo, e non se ne pente di certo. Però osservando gli sguardi dei suoi compagni, capisce che non può lasciarlo nelle mani di Magneto. Nel bene o nel male, è uno di loro.

“Andiamo a riprenderci Gambit!”

Rogue stringe i pugni con rabbia.

“Ce ne hai messo di tempo per deciderti, dolcezza… Non auguro a nessuno di essere prigioniero a Genosha!”

Però dobbiamo agire con discrezione. Io e Kurt useremo i portali di Gateway, e andremo direttamente nella cittadella di Magneto, gli altri andranno con Betsy all’appuntamento con Havok!”

Perché?” chiede Kurt perplesso.

“I portali di Gateway sono di origine mutante, e quindi è probabile che ci individueranno una volta là. Così, mentre noi attireremo l’attenzione, Psylocke può portare gli altri attraverso i suoi poteri mistici, difficilmente riconoscibili dagli strumenti dei genoshani.

E perché dovrei venire io con te?”

Perché è la parte più pericolosa della missione, Kurt. Ho bisogno di qualcuno con esperienza ed in grado di scappare facilmente.

Quindi a noi toccherebbe liberare Gambit, eh?” interviene Arcangelo.

“Esattamente. Spero non ti dia problemi.”

“No, nessun problema…”

Warren, niente colpi di testa, ok?”

“Non devi essere certo tu a dirmelo, Cable!”

Cable lancia un’occhiataccia ad Arcangelo, il quale mantiene uno sguardo di sfida.

Ricordatevi, la nostra priorità è liberare Gambit e Maverick. Una volta fatto questo, valuteremo la situazione genoshana e se è il caso di intervenire. Kurt, sei pronto? Gateway ha già aperto il portale!”

“Agli ordini, Mein Kapitän!”

I due attraversano il portale, mentre la stanza si riempie di ombre provenienti da Psylocke che sembrano inghiottire tutti i restanti X-Men con l’eccezione di Gateway.

Cable e Nightcrawler compaiono all’interno della cittadella di Magneto.

Magneto, insieme ad altre sette figure, li individuano subito sui monitor.

“Lo sapevo che sarebbero venuti.”

“Dobbiamo occuparcene, Magnus?”

“No, Nicole. Ci penso io. Voi andate a controllare che le rivolte non si estendano troppo.

Cable e Nightcrawler continuano a vagare per il complesso.

“Allora, mein freund, cosa facciamo a questo punto? Non mi sembra una buona idea quella di fare semplicemente da esche!”

“Hai sentito cosa aveva detto Havok? Magneto ha dei nuovi alleati che non conosciamo… se vogliamo salvare Gambit dobbiamo farlo nella maniera più discreta possibile. Di sicuro siamo attesi, facciamogli credere che siamo noi il gruppo di soccorso, così gli altri potranno operare con maggiore libertà! Ad ogni modo, ti ho voluto con me perché sei in grado di fuggire se le cose si mettono male.

Una voce alle spalle li sorprende.

Cosa intendi per “mettersi male”, Cable? Una situazione del genere?”

Una scarica elettromagnetica investe i due X-Men, mentre il responsabile dell’attacco si avvicina a piccoli passi.

“Cable… sei così stupido da affrontarmi nuovamente? Ricordi cosa ti è successo l’ultima volta? Ricordi il tuo braccio, tutta la tua parte sinistra del corpo in mio totale controllo[II]?”

“Io non dimentico facilmente, Magneto!”

Kurt Wagner si teleporta alle spalle di Magneto con la sua caratteristica zaffata di zolfo. Con uno schiocco delle dita, Magneto lo allontana magneticamente. “Sciocco! Ogni volta che entri ed esci da questa dimensioni, provochi una variazione nel campo magnetico, come quando apri due finestre contrapposte in una giornata di vento!”

“Hai finito di farci la lezione, Magneto?”

Cable inizia ad usare i suoi poteri telecinetici come mai ha fatto prima.

“Interessante, Cable… Non sapevo avessi acquisito tanta padronanza dei tuoi poteri!”

A quanto pare frequentare gli X-Men mi ha portato qualche beneficio!”

 

Remy ha davvero scatenato tutto questo?!”

La situazione: Rogue, Psylocke ed Arcangelo si trovano in un vicolo della capitale di Genosha, mentre sopra le loro teste infuria una battaglia all’ultimo sangue tra due diverse fazioni di Genoshani. Mutati contro mutati, poteri strabilianti contro poteri strabilianti, cittadini contro cittadini. E, tra tutto questo, il pericolo del virus Legacy che in ogni momento rischia di far impazzire tali potenziali apocalittici.

“No, Rogue, non proprio.” dice una voce dietro ai tre, che risponde al nome del magistrato Alex Summers, altresì conosciuto come Havok, “Gambit è stato catturato subito prima che la rivolta scoppiasse. Sembra una coincidenza forzata, ma al momento nessuna prova porta a pensare che tra le due cose ci sia un legame.

“Chiediamolo a lui, no?” interviene Betsy “Se mi indichi approssimativamente la zona in cui si trova non dovrebbe essere difficile contattarlo psichicamente.”

“Sicura di farcela, Betsy?” chiede Warren con un fondo di preoccupazione nella voce “Portarci dall’Australia in Africa deve aver provato i tuoi poteri e ora una ricerca te…”

“Sto benissimo Warren.” taglia lei senza fare troppi complimenti, e poi, rivolta ad Alex SummersHavok?”

“Si trova nei sotterranei della roccaforte di Magneto. Pressappoco in quella direzione” risponde lui indicando una costruzione simile ad un castello medievale ma costruita con gli ultimi ritrovati della tecnologia.

“Va bene…” sussurra Psylocke e porta entrambe le mani alle tempie, mentre luce fucsia comincia a fuoriuscire dalla sua fronte e il marchio rosso dell’Alba Cremisi si accende di luce propria. Scartando tutte le tracce psichiche diverse da quella ormai familiare di Gambit, pensa al suo scatto nei confronti di Arcangelo. In realtà non voleva essere così brusca, ma dopo quel che era successo con il Re delle Ombre e con Elektra, dopo aver riacquistato i poteri telepatici e aver preso piena consapevolezza di quelli mistici legati all’Alba Cremisi, si era sentita finalmente, per la prima volta nella sua vita, completa. Come se fosse diventata quello che sapeva dover diventare un giorno. Eppure non ne aveva voluto parlare con nessuno, nemmeno con Warren. Aveva intrapreso questo sentiero da sola, per sé stessa, e voleva arrivarne alla fine da sola. E per farlo, non vedeva modo migliore che usare le proprie facoltà fino allo…

*Gambit! Finalmente! Stai bene?*

*Ehy… ecco la mia ninja preferita! Cosa c’è, la mia psiche ti affascina così tanto da tentare di forzarla ogni volta ne hai l’occasione?*

*Senti, Gambit, sono già stanca per la ricerca e la tua mente non è certo la più facile da leggere, quindi che ne dici di dirmi subito cosa sta succedendo qui?*

*Très bien, ma chéri. Sono venuto a Genosha per recuperare la cura del Legacy dalle mani dello Sugar Man, quando…*

*Aspetta! La cura di cosa?!*

*Del Legacy! Pensavo lo sapeste. Lo Sugar Man ha in mano la cura e la sta usando per tirare dalla propria parte i mutati di Genosha stanchi della dittatura di Magneto. E’ lui ad aver scatenato la rivolta nell’isola.*

*Però! Sai per caso dove si nasconde?*

*Ti passo telepaticamente le coordinate…* ed un flusso di informazioni sparse passa dalla mente di Gambit a quella di Psylocke, fino a configurarsi nell’immagine di un laboratorio su delle montagne alle porte di Genosha.

*Grazie per l’informazione. Fra poco passeremo a liberarti. Chiudo il contatto* e Betsy interrompe la comunicazione telepatica.

“Allora? L’hai trovato?! Come sta?!” esclama Rogue, il tono della voce un po’ incrinato dalla apprensione per il ragazzo che forse è stato l’unico amore della sua vita.

“Sta bene, Rogue…” risponde Betsy “Mi ha deeeeee” ed ha un mancamento. Prontamente Arcangelo reagisce e la prende in braccio prima che tocchi terra, poi dice:

“Lo sforzo è stato eccessivo per lei, dobbiamo trovare un posto sicuro per farla riposare…”

“Forse nei miei alloggi al palazzo…” suggerisce Havok.

“No!” esclama Betsy, riprendendosi immediatamente e scostando le braccia di Warren dalle proprie “Va tutto bene, ho solo bisogno di lasciar riposare i miei poteri. Ascoltate: Gambit mi ha detto che è stato lo Sugar Man a scatenare la rivolta. Lui ha messo le mani sulla cura del Legacy e…”

“La cura di cosa?!” esclamano gli altri tre quasi all’unisono.

“Del Legacy.” riprende Psylocke, guardandoli negli occhi “E’ per questo che voi dovete andare nel suo laboratorio a recuperarla mentre io penso a salvare Gambit…”

E perché dovresti andare tu?” interviene Rogue, un po’ ingelosita.

“Le vostre abilità sono troppo… ingombranti in un’azione di recupero delicata come questa. Serve qualcuno in grado di penetrare in una base nemica senza essere visto. Un ninja. Ed è quello che sono io. Inoltre sono troppo stanca per teleportarvi tutti fin lì, l’avete visto anche voi.

Ma…” tenta di dire Arcangelo, quando Psylocke lo interrompe.

Nessuna obiezione, Warren. Tesoro…” il suo sguardo si fa più dolce “…lo sai che ci tengo a te, ma sai anche quanto mi dia fastidio l’essere trattata come una piccola ragazzina indifesa. Almeno tu… fidati di me”

“Io…” risponde lui titubante “…e va bene, ma quando sarà finita questa storia io e te ci prenderemo una bella pausa! Dobbiamo parlare…”

“Ottimo…” dice Betsy, e poi proiettando l’immagine del laboratorio dello Sugar Man nelle menti dei suoi compagni “Ecco… qui è dove dovete andare…”

“Sì, riconosco questo posto, è a non più di venti minuti da qui” afferma Havok.

“Bene,” risponde Psylocke “resterò in contatto telepatico con Warren, per ogni evenienza. Buona fortuna.” e scompare nelle ombre del vicolo.

 

Un’ombra si aggira furtiva per i sotterranei del Palazzo di Stato di Genosha. Con sottili passi felpati evita le guardie poste ad ogni angolo, mentre continua ad entrare ed uscire dalle tenebre dei corridoi e con un piccolo sforzo di volontà usa la propria telepatia per nascondersi alle sonde psichiche a cui vengono sottoposte le prigioni ogni mezz’ora. Tutto questo seguendo la flebile traccia della mente di Remy LeBeau, il suo compagno di squadra Gambit, imprigionato dal dittatore di Genosha Magneto che intende giustiziarlo per i suoi crimini contro i Morlock. Finalmente Betsy Braddock raggiunge la porta della cella in cui si trovano sia Gambit che la flebile traccia psichica di un altro uomo che una breve ispezione telepatica rivela chiamarsi David North, Maverick, e penetra dentro.

Ehy Psylocke!” grida la faccia allarmata di Gambit appena la vede “Attenta!” ma l’avvertimento, come la sensazione di un attacco imminente, arrivano troppo tardi. Una gigantesca massa crolla su Psylocke e la scaraventa contro un muro.

“E così alla fine gli X Men sono arrivati a salvare la povera pecorella smarrita…” dice una voce femminile ma molto autoritaria mentre Betsy si sta riprendendo dall’assalto “Chissà perché  darsi tanta pena per un bastardo di questo tipo, poi...

“E’ un X-Man, e questo basta… Cargill!” e con un movimento fulmineo Psylocke rotola via dalla fortissima accolita per rialzarsi a qualche metro di distanza, le lame psichiche protese dalle nocche di entrambe le mani.

E può anche cancellare i crimini di una vita?!” esclama Cargill lanciandosi di nuovo contro Betsy, che però questa volta non è impreparata. La ninja aspetta che l’accolita gli sia a tiro, poi scarta sulla destra all’ultimo secondo e sfruttando l’inerzia del suo attacco la porta con sé all’interno delle ombre sulla parete, per ricomparire dal soffitto e farla cadere sul pavimento subito prima di atterrarle sopra. Nonostante questo però Cargill riesce ad afferrarle una caviglia ed a farla cadere qualche metro più in là. Le due si rialzano e cominciano a scrutarsi negli occhi. Il marchio dell’Alba Cremisi inizia a brillare sul volto di Psylocke, mentre usa la propria telepatia per tentare di penetrare la psiche di Cargill, senza successo.

“Credi che sia così facile, X-Man? Dovreste sapere che la dotazione standard dell’armamentario di ogni accolito prevede schermi psichici in grado di sopportare le intrusioni di telepati di livello alfa. E tu speri di cavarmi qualcosa?”

“Conosco ogni anfratto della tua coscienza. risponde Psylocke mentre ormai il suo volto è diventato interamente nero eccetto per il rosso brillante del marchio “Sento il dolore di essere buttata fuori casa da genitori mediocri ed impauriti, percepisco le urla della gente del tuo paese che ti insegue per lapidarti, avverto il fragore del tuo cuore che si spezza dopo essere stata sedotta e abbandonata da un affascinante ladro dagli occhi rossi[III], conosco la forza del tuo odio per lui. Non hai segreti per me…”

“T-Tu…” dice fremente di rabbia Cargill “Sta fuori dalla mia testa!!” e si scaglia nuovamente contro la ninja. All’ultimo istante però, con gran sorpresa di Betsy, la evita per raggiungere il corpo incatenato al muro di Gambit ed intrappolargli la testa in una presa di wrestling.

E così credi di sapere tutto di me… Quanto siete presuntuosi voi X-Men! Così sicuri all’interno del sogno di Xavier da non vedere la realtà del mondo che vi circonda!! I mutanti stanno soffrendo, stanno morendo in ogni parte del globo, cacciati da quegli esseri umani che vi vantate tanto di voler proteggere! Siete solo stupidi moralisti che credono che con le parole si possa cambiare tutto!! E’ questa la vostra debolezza! Ed è questo che mi farà vincere adesso… Ti do cinque secondi per arrenderti. Se non ti consegnerai spontaneamente a me spezzerò il collo a questo schifoso traditore della sua razza!”

Betsy lancia un’occhiata prima al viso sofferente di Gambit, poi a Cargill, la cui espressione fa chiaramente capire che non sta affatto scherzando. Ricambiando la sua occhiata con uno sguardo trionfante, l’accolita esclama:

“Ti ho battuta, X-Man!”

 

Qualche piano più sopra, Magneto e Cable si fronteggiano.

“Dimmi, Cable: stai con gli X-Men solo per imparare ad usare i tuoi poteri o c’è dell’altro? Non eri tu che dicevi che i metodi di Charles era troppo passivi? C’entra qualcosa forse la morte di tuo padre?”

“Non ho mai detto che approvo completamente i metodi del Professor X, Magneto. Ma di sicuro seguo i suoi ideali.”

“Ideali? Ho visto a cosa portano quegli ideali! Portano dei ragazzini come Douglas Ramsey a morire per colpa del loro codice genetico! Portano ad agire in ritardo, a cercare di compiacere l’opinione pubblica spacciandosi per eroi mentre la nostra gente continua a morire!”

“Qual è la risposta, allora? La guerra totale? Sfidare il mondo intero sapendo perfettamente che accoglieranno la sfida? Ti potrei anche dare ragione in certi punti, Magneto, forse Xavier ripone troppa fiducia nell’animo umano…”

Mentre parlano, Nightcrawler tenta di nuovo di teletrasportarsi alle spalle di Magneto. Stavolta però la nuvola di zolfo non ricompare, e Kurt resta intrappolato in una sorta di dimensione di transizione, apparendo quasi come un fantasma.

“Ti avevo avvertito, Wagner!”

Cosa gli hai fatto?”

“Semplice, ho bloccato il flusso elettromagnetico che apre i portali di teletrasporto. Resterà bloccato lì quanto mi aggrada. Possiamo riprendere la nostra discussione. Concordi che Charles è un’illuso, allora?”

“Non ho detto questo! Il fatto è che i metodi che usa sono troppo morbidi…”

“Cable, non ci sono vie di mezzo! O fai la parte dell’agnellino come Charles, sperando inutilmente nella compassione degli umani, oppure tiri fuori gli artigli e ti unisci alle mie tigri! Hai mai visto un agnello tirare fuori i denti?”

“Tu sei un guerrafondaio, Magneto!”

“Guerrafondaio? Forse lo sono stato, ma oramai ho ottenuto quello che volevo, una patria per la nostra gente. È forse un crimine difendersi da quelle forze esterne che vorrebbero distruggerci?”

Se cercassi il dialogo, invece? È evidente che vedono Genosha come una minaccia, sta a te fargli cambiare idea.

“Possono pensare quello che vogliono. Io e la mia Confraternita siamo pronti a rispondere a qualsiasi atto perpetrato contro Genosha e la razza mutante nella sua globalità! Ma ora basta, questa discussione mi ha stancato!”

Magneto dirige una scarica verso Cable, il quale si ripara a fatica dietro uno scudo telecinetico. Le forze in gioco sono devastanti.

 

Contemporaneamente.

Rogue sta volando in avanscoperta verso il luogo nella montagna indicatogli da Havok, che è tenuto in braccio da un Arcangelo che la segue a qualche decina di metri di distanza. Una volta arrivata in prossimità del terreno alcuni massi si aprono e da essi escono fuori dei laser che iniziano a far fuoco sui tre.

Havok!” grida Rogue evitando le prime raffiche “Pensa tu ai laser! Io vado alla radice del problema!!” e senza pensarci due volta si getta contro la parete della montagna, che sotto il peso della sua azione si sfonda come burro rivelando il laboratorio iper tecnologico che vi si nasconde all’interno. Nello stesso tempo Arcangelo è impegnato a schivare le altre raffiche, mentre i raggi al plasma di Havok colpiscono i proiettori da cui sono emessi. Quindi entrambi si infilano nella spaccatura creata da Rogue, in tempo per vederla combattere come una forza della natura contro una miriade di mutati al servizio dello Sugar Man.

Rogue, faccia a terra!” grida Havok subito prima di sparare una raffica che tramortisce l’energumeno viola che stava per colpirla alle spalle.

“A buon rendere, Havok!” esclama Rogue di rimando, e poi piazza un pugno al mutaforma che la sta attaccando. Questo viene scagliato indietro, ma fa in tempo a strappar via un guanto alla ragazza. La sua prima reazione è di coprirsi in qualche modo la mano con qualcosa, ma è solo un riflesso condizionato di qualche istante. Subito dopo infatti si rende conto che dopo l’attacco del Re delle Ombre a villa Xavier[IV] ha scoperto di poter controllare il proprio potere, e che quindi adesso può toccare tranquillamente chiunque senza la paura di rubargli energia vitale, poteri e ricordi. Quasi si rimprovera per aver messo ugualmente i guanti uscendo in missione, mentre spavaldamente piazza un pugno in fronte ad un mutato rettiliforme con la mano nuda. La reazione è istantanea. Mentre il mutato viene sbalzato indietro, la pelle di Rogue comincia a contrarsi ed un flusso di ricordi si riversa all’interno della sua memoria.

MagnetoMagneto ci ha sempre ingannato! Sugar Man ha la cura!! Lode a Sugar Man!” comincia a gridare in preda ad un attacco isterico. Poco più in là Arcangelo e Havok stanno respingendo altri mutati, quando entrambi si accorgono della condizione di Rogue.

“Coprimi le spalle!” grida Warren ad Alex “Vado io!” e, protetto dalle raffiche al plasma del compagno, raggiunge la ragazza e la prende per le spalle cominciando a scuoterla.

Rogue! Torna in te!! Torna fra noi!!”

La ragazza, il cui viso è ormai diventato qualcosa a metà tra un volto umano e quello di un serpente, guarda negli occhi Arcangelo e, mentre grosse lacrime iniziano a colarle sulle guance, comincia a farfugliare:

“No… io… io lo controllavo! Lo controllavo!!! Perché Warren…. Perché?!”

Arcangelo abbraccia Rogue e poggia la sua testa sulla propria spalla, stando attento che la propria pelle non entri in contatto con la sua. Poi dice:

Shhh… Va tutto bene piccola. Risolveremo anche questa… Ora sii forte…” e con le dita, coperte dai guanti, le asciuga le lacrime dagli occhi, mentre il suo viso riprende sembianze normali. Lei tira su con il naso una volta, poi si passa il palmo della mano sugli occhi e quando guarda di nuovo il compagno il suo volto è tornato quello della dura x man di sempre.

Devo essere forte… dice a bassa voce. Poi si volta verso Alex Summers e grida “Havok, occupati tu di loro! Io vado a catturare lo Sugar Man!”

Havok mostra il pollice all’insù, quindi abbassa gli occhiali a specchio sugli occhi e comincia ad emettere raffiche al plasma devastanti verso la folla di mutati che lo sta attaccando. Rogue si volta verso Warren e dice:

“Il contatto con il mutato mi ha rivelato dove si nasconde lo Sugar Man. Vado a prenderlo.” ed imbocca velocemente un corridoio. Warren osserva per un istante Havok cavarsela a meraviglia contro l’orda di mutati, quindi spicca il volo verso il corridoio in cui è entrata Rogue. Nelle sue condizioni non è prudente farla andare da sola. Sconvolta com’è, non si sa cosa potrebbe combinare.

 

Il cielo sopra Genosha si sta facendo nuvoloso. Mentre secondi prima era chiaro ed azzurro, adesso le nubi si addensano cariche di elettricità, come a voler presagire qualcosa di grande. Da una piccola finestra situata ad una ventina di metri sulla scogliera, intenta a decidere se cedere o no al ricatto di Cargill, Betsy si accorge dell’improvviso cambiamento atmosferico, e sorride.

“Il tempo è scaduto, x man! Allora, cosa scegli: la tua vita o quella di Gambit?”

“Non… non pensare a me, chéri.” riesce a biascicare Remy, nonostante la presa di Cargill “Non ne valgo… la pena…”

“Sì,” risponde Psylocke “hai ragione.” e con un lampo fucsia lancia un colpo psichico verso Gambit stesso, che colpito in pieno urla di dolore e sviene. Betsy Braddock fa la sua mossa un istante dopo. Approfittando della distrazione di Cargill salta verso di lei e prendendola per la collottola la scaglia contro la porta della cella, quindi urla:

“Tempesta, a te!”

Con il fragore di mille tuoni la porta va in pezzi sotto l’azione di altrettanti fulmini. Dietro di essa Tempesta si sta librando a mezz’aria, sorretta da un ciclone artico che ha evocato e che ora usa per scagliare Cargill contro il muro della cella che dà sulla scogliera. Sotto la pressione di questi violentissimi venti e della invulnerabile accolita il muro va in frantumi, e Cargill crolla nell’oceano. Tutto questo senza che una minima scheggia di legno o di roccia colpisca Psylocke, Gambit e il quasi defunto Maverick.

“Complimenti, Ororo!” esclama Betsy piuttosto colpita “Cosa ti è successo?!”

“Stavo male. Ora sto meglio.” è la risposta di Ororo. Quindi entrambe si avvicinano a Gambit, che si sta riprendendo dalla presa di Cargill.

“Tutto bene, Remy?” chiede Tempesta porgendogli la mano. Gambit guarda in alto, e vede entrambe le x man vestite una con il costume blu da ninja e l’altra con un costume simile ma nero e ugualmente molto scollato. Quindi con un gigantesco sorriso risponde:

“Non potrei stare meglio…”

 

Nel laboratorio dello Sugar Man.

Anf anf…” sta ansimando un grosso bestione con una gigantesca testa e quattro braccia, due delle quali spuntano da sopra le orecchie, mentre armeggia con una grossa consolle nel tentativo di respingere l’invasione dei tre x men al suo laboratorio.

Sugar Man!” grida una voce alle sue spalle. Femminile, forte, dallo spiccato accento degli Stati Uniti meridionali “Il tuo regno è finito ancora prima di cominciare!” ed impulsivamente si getta contro di lui. Poco prima di raggiungerlo però viene fermata da una barriera di energia invisibile, che la blocca a mezz’aria e con una forte scarica rossa la fa svenire.

Ehehanf anf…” ridacchia lo Sugar Man mentre con un pulsante rimuove la barriera e si avvicina a RogueMacosaabbiamoquiunadolcesignorinaamericana…”  e abbassandosi sulla mutante la prende per i capelli “Sìsì… sarai un’ottimacavia…”

“Lasciala, mostro”

Lo Sugar Man alza lo sguardo verso la direzione da cui proviene la voce: Arcangelo sta volando a mezz’aria, fuori dalla sua portata, e tra le mani stringe uno dei fucili tecnologici dei mutati, puntato verso il suo testone.

Eheheh… sennò cheffai…? Vuoi davverosparare ad un mutantetuosimile disarmato…?”

Arcangelo toglie la sicura al fucile con un <clac>.

Staibluffando…” dice lo Sugar Man, questa volta con un fondo di paura nella voce.

BANG!

Contrariamente alle aspettative di Arcangelo, che aveva regolato la forza del laser al minimo, in modo da stordire solamente il suo nemico, la testa dello Sugar Man esplode in mille pezzi.

Oh, mer… impreca mentalmente Warren, quando si accorge che Rogue si sta muovendo. Come un fulmine plana su di lei e alzandole la testa tra le mani chiede:

Hey Rogue, ci sei?”

In quel momento qualcosa si muove dietro Arcangelo. All’inizio è un corpicino piccolissimo, delle dimensioni di una zecca, ma poco a poco comincia ad assorbire tutti i tessuti e i fluidi usciti fuori dal corpo dello Sugar Man. Quando il processo è finito, dietro Warren c’è un nuovo Sugar Man, mentre il pavimento è totalmente ripulito dalla sua carcassa. Arcangelo si accorge della sua presenza all’ultimo secondo e fa per scappare, ma non riesce ad evitare la lingua affilata del mostro, che però invece di trafiggergli il cuore gli fa un buco sulla spalla sinistra. La fitta di dolore è acutissima, ma nonostante questo Arcangelo riesce a spiccare ugualmente il volo.

“Ti ho fatto in mille pezzi!” grida “Non puoi essere ancora vivo!”

Vivononvivo…” ansima lo Sugar Man afferrandogli con la lingua una caviglia e scagliandolo sulla parete opposta “Questione dipuntidivista…”

Arcangelo assorbe l’impatto come ha imparato a fare in anni di militanza all’interno degli X-Men, e, sebbene il dolore della spalla già ferita sia insopportabile, riesce a trovare la forza per dare uno strattone con la gamba e liberarsi della lingua di Sugar Man. Poi vola in picchiata verso Rogue, ancora distesa ai suoi piedi, e la prende in braccio sottraendola al mostro. Quindi comincia a volare in direzione del pannello principale schivando la lingua del suo rivale scagliata avanti e indietro come una frusta. Quando lo raggiunge, preme con forza il pulsante della barriera energetica proprio mentre la lingua lo sta raggiungendo. La barriera tra lui e lo Sugar Man si riattiva, tagliando a metà la lingua del mostro che prende ad urlare in modo disumano. Nello stesso tempo Warren ha anche sigillato l’altra entrata alla stanza, intrappolando il mostro nel suo stesso laboratorio. Quindi poggia delicatamente Rogue al suolo e comincia ad armeggiare con la consolle per scovare i dati sulla cura del Legacy. Quando finalmente li trova, preme il pulsante di Invio e sui pannelli compaiono pagine e pagine di testo scritto. Il problema è che il carattere usato non è niente di conosciuto, non sembra nemmeno terrestre. Per qualunque umano sarebbe difficile dare un senso a quelle scritte, ma Warren Worthington III non è un umano qualunque (non è nemmeno umano, a dirla tutta…), ed è per questo che sfruttando il legame psichico con la sua ragazza e compagna negli X-Men, Psylocke, le comunica telepaticamente:

*Betsy? Abbiamo un problema…*

*Dimmi tutto Warren*

*Ho trovato i dati del virus Legacy, ma sono in Askani. E non ce lo insegnavano a scuola…*

*Va bene. Andiamo a chiamare Cable allora*

*Andiamo? Com’è andato il salvataggio?*

*Bene. Qui con me ci sono Gambit, Tempesta e…*

*Tempesta?! Questa sì che è una sorpresa!*

*…e Maverick, ridotto malissimo. Se non c’è altro chiuderei la conversazione.*

*Solo che quando finirà questa storia vorrei prendermi un periodo di pausa con te. Ti va un soggiorno in Connecticut?*

*Va bene, Warren. Chiudo il contatto*

*Ti amo*

*Sì, lo so…*

E la comunicazione telepatica si interrompe.

 

Muoviamoci, dobbiamo assolutamente recuperare Cable e riunirci agli altri. Hanno trovato la cura per il Legacy, ma a quanto pare solo Cable può decifrare i dati!”

Tempesta è colpita dalla frase pronunciata dalla compagna.

“Cura per il Legacy? Che storia è questa?”

Remy dà un’occhiata a Maverick. “Per cosa credi che fossi finito qui? Maverick sta morendo per il Legacy…. Betsy, portaci da Cable in fretta!”

“Non sarà facile! Da quanto percepisco, si sta battendo contro Magneto in persona!”

Remy alza lo sguardo. “Dannazione, ci penso io!” ed inizia a correre nella direzione dello scontro. “Aspetta, vengo con te! Betsy, porta al sicuro Maverick!” Tempesta lo segue a ruota, mentre Betsy si teleporta insieme al mutante tedesco.

La battaglia tra Cable e Magneto infuria. Scariche magnetiche e telecinetiche si scontrano in esplosioni di energia. Ad un certo punto un fulmine attira l’attenzione dei due. Con una capriola, Gambit si frappone tra i due sfidanti!

“Basta così! Gli altri X-Men hanno trovato quello per cui ero venuto, la cura per il Legacy!”

Cable è stremato, e guarda stupefatto Remy.

“La cura per il Legacy? Qui?”

“Esatto, ma a quanto pare per svilupparla bisogna seguire delle istruzioni Askani. I dati di Zero, ricordi? Devi assolutamente raggiungere gli altri!”

Magneto schiocca le dita, liberando Nightcrawler dalla sua condizione di transizione.

“ARRRGGHHH! Mein Gott, mi viene da vomitare.”

“Vi posso portare nel laboratorio di Sugar Man immediatamente, X-Men.

Tempesta rivolge a Magneto uno sguardo interrogatorio.

“Tu sapevi di Sugar Man?”

“Nulla succede a Genosha senza che io ne sia a conoscenza. Il ministro Moreau è scappato da quello stesso laboratorio mesi fa. Ma attaccare i sostenitori di Sugar Man avrebbe voluto dire scatenare una guerra civile, ho preferito che foste voi a compiere il lavoro sporco. Ora andiamo, per ogni istante che perdiamo qui, altri mutanti soffrono!”

Una bolla magnetica avvolge i presenti, sollevandoli nell’alto del cielo genoshano e portandoli in pochi istanti nei monti dove si trova il laboratorio. Il potere di Magneto apre un grande squarcio nella roccia, depositando Cable, Gambit, Tempesta e Nightcrawler all’interno. Mentre Cable si mette al lavoro, la stanza dove è rinchiuso Sugar Man si inizia a deformare. Le urla del mostro raggelano tutti i presenti.

“Ecco la punizione per coloro che cercano di attentare all’unità di Genosha!” esclama Magneto mentre scaraventa Sugar Man ben oltre l’atmosfera terrestre. “X-Men, ho tollerato la vostra presenza solo perché necessario! Un volta che la cura sarà sviluppata, mi impegno a distribuirla gratuitamente a tutti i malati!”

Poi lo sguardo di Magneto si posa su Havok. “Summers, anche il tuo tradimento non è mai stato un tradimento. Ringrazia che ti lascio vivere, ma non mettere mai più piede a Genosha. In quanto a te, LeBeau…”

Gambit lo guarda con aria di sfida. Magneto evita di guardarlo in faccia.

“…forse ho commesso un errore di valutazione. Hai reso un grande servizio a Genosha ed a tutta la razza mutante. Senza di te forse non avremmo mai scoperto questa cura. Sei libero di andartene.”

“Merci, Maggie!”

“Ci sono!” l’esclamazione di Cable attira l’attenzione di tutti i presenti. “Sugar Man (o chi per lui) aveva già individuato tutti i componenti che somministrati insieme curano il virus, ma non conosceva i dosaggi. Se quel che c’è scritto qui è vero, allora questo” dice mostrando una siringa “dovrebbe essere l’antidoto!”

“C’è solo un modo per scoprirlo, mon amì!” Gambit afferra la siringa ed inietta il siero a Maverick.

“Allora soldato, come ti senti?”

Coff-coff… sento che sta facendo effetto… riesco di nuovo a muovermi!”

“Molto bene, X-Men. Ora andatevene da Genosha e non tornate!” sentenzia Magneto mentre un dischetto con la copia della formula del Legacy fluttua verso di lui.

Un portale di teletrasporto si apre, e gli X-Men, con Maverick, vi entrano.

 

Australia. Gateway continua a far roteare il suo bolo imperturbabile, ma una volta che passa Tempesta qualcosa nella sua espressione cambia. Una volta che tutti hanno oltrepassato il portale, Cable inizia a parlare agli altri.

“Non so che pensare della missione odierna. Senza dubbio abbiamo ottenuto un grande risultato, ma ho l’impressione che Magneto ci abbia usati. Ad ogni modo, se volete restare con noi, Ororo, Alex, e anche tu, Remy, siete i benvenuti.

Ororo è la prima a parlare.

“Sono tornata apposta. La mia breve permanenza in Africa mi ha fatto capire molte cose.

“Sono molto contento, Ororo. E tu, Alex?”

“Beh, ora come ora non ho tanti posti dove andare… Anche se questo posto non mi ispira tanti bei ricordi, direi che potrei restare.”

Remy?”

Gambit si accende una sigaretta. “Moi? Non ero stato cacciato?”

“Diciamo che le tue ultime azioni mi hanno fatto cambiare idea…”

“Non lo so, mon amì. Non ti assicuro di essere sempre presente… Ho degli affari personali, se sei disposto a sopportarlo, tres bien!”

Maverick si rialza. “LeBeau, sono in debito con te. Provvederò a portare la cura all’OMS. Vi garantisco che nel giro di tre settimane sarà disponibile in tutti gli ambulatori del mondo! Arrivederci X-Men, ci rivedremo.” Gateway apre un portale alle spalle di Maverick, che ricompare in Germania.

Nella base australiana, Rogue si interroga sul motivo per cui non riesce ancora a controllare i suoi poteri…

 

PROSSIMAMENTE: Inizia un’entusiasmante saga spaziale per gli X-Men. Non perdete, ad ogni modo, le comparsate di Havok su PREDONI STELLARI 1 e di Cable su GAMBIT 7!

 

Note: Si è conclusa su questo episodio extra-large la trama del virus Legacy. Nonostante non sia morto nessuno, ora la cura è stata diffusa nel mondo. Vi ricordo che si è detto spesso che la chiave per poter sconfiggere il virus risiedeva in Cable, ed alla fine è stato così, anche se non è certo quello che avevano in mente Lobdell e compagni… ma visto che nemmeno lo stesso Lobdell ne ha tenuto conto, credo proprio non sapremo mai quali erano le intenzioni originali (se ce ne erano). Ricordo inoltre che lo Sugar Man era la vera mente dietro la creazione dei mutati genoshani, come rivelato sulle storie di Excalibur e Cable immediatamente successive all’Era di Apocalisse. Ad ogni modo, un grazie caloroso al valoroso Sergio che, in questo e per i prossimi quattro episodi, assume il manto di coscrittore, abbandonato da Mickey tre numeri or sono! Ne vedrete delle belle!

 

Tobia



[I] WOLVERINE 123

[II] X-FORCE & X-FACTOR ATTRAZIONI FATALI: PRELUDIO (MARVEL CROSSOVER 9)

[III] Si era accennato su X-MEN DELUXE 5 al fatto che Gambit e Joanna Cargill si conoscessero da tempo… ora ne sappiamo qualcosa di più

[IV] GIXM MarvelIT 4, ricordate?