#6
VITAMORTE III
Di Tobia
Dedicato a Chris e Barry, con
tante scuse
C’era
una volta una donna che sapeva volare. Non solo cavalcava i venti assoggettando
gli elementi al suo volere, ma volava al di sopra della condizione umana, delle
miserie del popolo che la venerava. Era una dea, elargitrice di vita e di
speranza. Poi venne un uomo con un sogno, un sogno di pace e di tolleranza. La
dea scese dal suo trono, decisa a mettersi al servizio di quel sogno. Anno dopo
anno, il sogno ha riscosso il suo tributo, pagato con sangue, cuori infranti e
speranze soffocate.
La dea ha perso il suo manto, spogliata della lucentezza e messa a nudo di
fronte alla corruzione. Stuprata nella mente dal Re delle Ombra[I],
immensa malvagità fine a se stessa, Ororo Munroe è a pezzi, nella mente e
nell’animo. Ha respinto un’invasione aliena, scatenando tutta la sua potenza,
provando un perverso piacere mentre lo faceva. Il Re delle Ombre l’ha sconvolta
a tal punto? Da dea della vita è diventata tremenda divinità della morte e
della devastazione.
Fino a due giorni fa al posto delle macerie che circondano Ororo vi era un
villaggio, dove vivono gli ultimi sopravvissuti dei Morlock, una comunità di
aveva conquistato il comando anni fa. Gente che dipendeva da lei, di cui aveva
la responsabilità, ed ora vede il loro mondo spazzato via dal potere di colei
che si era proclamata loro protettrice. Occhi che un tempo la ammiravano con
rispetto, quasi con venerazione, ora rifuggono il suo sguardo con paura. Cosa
sei, Tempesta? Con gli X-Men, con questa gente, avevi delle responsabilità. Hai
tradito le loro aspettative, li hai abbandonati. Cosa ti sta succedendo?
Mentre questi pensieri si formano nella mente di Ororo, nel cielo le nuvole
turbinano in uno spaventoso quanto affascinante scenario di tempesta. I Morlock
si rifugiano in quel che è rimasto delle loro case. Tempesta osserva questa
gente, vittima di più massacri di quanti ne riesca a ricordare. È stato forse
il suo desiderio inconscio di essere venerata che l’ha spinta ad ottenere il
comando dei Morlock? Forse il potere l’ha corrotta a tal punto? Ma a cosa serve
il potere, il comando, quando non si riesce ad esercitarlo? Pensa agli X-Men,
feriti nel corpo e nell’animo da Apocalisse, dalla Covata, dal Re delle Ombre,
con lei nel semplice ruolo di spettatrice. Oramai la tempesta infuria, e Ororo
si alza violentemente sulle ali del vento.
La pioggia confonde le lacrime sul suo volto.
”Cosa mi hai fatto, Farouk?”
Improvvisamente
una figura femminile avvolta di luce appare davanti ad Ororo.
”Sacra Dea luminosa!”
”No, Tempesta. Già una volta mi confondesti!”
”Roma? Cosa succede?”
”Cosa succede, Ororo? Falla a te stessa questa domanda! Chi sei? Qual è il
manto che decidi di indossare?”
”Io…”
La luce si affievolisce, ed Ororo capisce di trovarsi in un altro posto. È
attorniata da guerrieri, in vestiti tribali ma dotati di tecnologie
modernissime. Tempesta riconosce immediatamente la loro effige. È a Wakanda, e
queste sono le guardie della Pantera.
Australia.
Il villaggio in mezzo al deserto che funge da base operativa per un gruppo di X-Men.
Cable è intento a studiare la tecnologia presente nella sala comunicazioni,
quando entra Psylocke.
”Ti vedo perplesso, Nathan.”
”Ciao, Betsy. Hai notato come tutti i sistemi siano perfettamente
funzionanti? L’ultimo rapporto di mio… di Ciclope indicava la base in rovina[II]!”
”Evidentemente qualcuno l’ha utilizzata… D’altra parte non siamo stati noi i
primi ad abitarla.”
”Certo, ma questa tecnologia… mi ricorda le mie protesi bioniche.”
”Protesi bioniche? È da un po’ che volevo chiedertelo, tutto quel metallo che
hai addosso è dovuto al virus tecno-organico o a degli innesti?”
”Non è tanto semplice. Il virus non ha semplicemente ricoperto i tessuti, ma li
ha completamente consumati. Quando sono arrivato in questa epoca, lo sfasamento
temporale ha avuto delle ripercussioni sui miei poteri, ed il controllo del
virus era sempre più difficoltoso. Per mantenere una parvenza umana ho dovuto
ricorrere a delle protesi bioniche. In seguito il virus è cresciuto su di
esse.”
”Questo spiega perché vidi Cameron Hodge strapparti il braccio e l’occhio a
Genosha[III]…
Senti, se c’è bisogno di me contattami.”
”Dove vai?”
”A New York… Ho bisogno di stare un po’ da sola[IV].”
Mentre Psylocke scompare nelle ombre, Cable osserva una figura che compare sui
monitor.
”Khyber!”
Wakanda.
Le guardie della Pantera si stringono minacciose attorno a Tempesta. Ororo
evoca un vento che le scaraventa lontano, quindi, pentendosi della sua mossa,
si alza a pochi centimetri da terra.
”Ascoltatemi, guerrieri! Vengo in pace. Dite al vostro re che Ororo, la
“leonessa bianca”, desidera parlargli[V]!”
Una voce, profonda e decisa, si leva alle sue spalle.
”Non vi sarà bisogno di intermediari, regina dei venti.”
”T’Challa!” Ororo si volta di scatto e abbraccia il vecchio amico.
“Ciao, Ororo. Avevo immaginato che la tempesta che ha respinto i marziani in
Kenya fosse opera tua. Come mai non eri con gli X-Men?”
L’elettricità riempie l’aria, letteralmente.
”Io… T’Challa, è difficile per me. Ho lasciato gli X-Men perché non riesco più
a capire chi sono. Non riesco più a controllare i miei poteri, le mie azioni.
Ovunque vada non provoco altro che morte e distruzione.”
Il sovrano stringe Ororo. “Shhh… ti faccio preparare una stanza, leonessa. Hai
bisogno di riposo.”
La
sera è ormai calata. Dal balcone del palazzo reale Ororo osserva la giungla,
così diversa ma allo stesso tempo così simile alla savana in cui è cresciuta.
Le sue pupille diventano bianche, e l’arazzo formato dagli elementi appare ai
suoi occhi. Il dono di Ororo è “vedere” la natura, ed intervenire su di essa
come un pittore su una tela. La sua tavolozza è formata da vento, pioggia,
fulmini, gelo, calore. Evoca un vento caldo, forte ma gentile, che la solleva
da terra con delicatezza e maestosità. Sopra gli alberi della giungla,
completamente nuda, evoca una pioggia leggera. Aveva quasi dimenticato questa
sensazione: lei è la figlia prediletta di madre natura, l’abbraccia e ne è
ricambiata. In questo luogo, dove la natura convive con l’uomo in un rapporto
di rispetto reciproco, Ororo si sente viva. La forza della natura,
l’elettricità degli elementi invade il suo corpo ed inebria la sua mente. Una
leggera corrente discensionale la deposita in mezzo alla giungla. Si siede
sotto un albero ed osserva il meraviglioso ingranaggio della natura all’opera.
Una scimmia, si avventura incautamente a terra, ignara del fatto che una
pantera è pronta a ghermirla con un balzo. Ororo non si scompone nell’osservare
la scena: sa che la natura a volte è crudele, ma è sempre giusta. La scimmia è
morta perché la pantera e la sua prole possano vivere. La pantera si accorge
della presenza di Tempesta e si avvicina minacciosa. Ororo non se ne cura, ora
il suo sguardo è perso nel cielo stellato che compare tra le foglie degli
alberi. La pantera è a pochi passi da lei, si prepara a saltare. Ma qualcosa
cambia nell’animale, si fa mansueto, si avvicina a Ororo e si distende vicino a
lei. Ororo continua a osservare la giungla, mentre sente crescere dentro di lei
una pace che non conosceva da troppo tempo, e di cui il Re delle Ombre le aveva
fatto scordare l’esistenza.
”Questa foresta ha qualcosa di magico, vero Ororo?”
”T’Challa?!? Dove sei?”
Ororo si gira di scatto. Il re è in piedi davanti a lei, indossa un costume
cerimoniale che gli lascia scoperto il petto. La sua figura tradisce un senso
di potere e di saggezza che si confonde con una grande pace interiore.
”Sono qui Ororo. Tu dove sei?”
”Non lo so T’Challa. Il mio cuore è combattuto. Questa foresta è magica, l’hai
detto. Ho ritrovato la pace con gli elementi, l’abbraccio della natura… Dea!
Vorrei restare qui tutta la vita!”
”Ma non puoi, vero? Hai delle responsabilità verso gli X-Men.”
”Il sogno di Xavier mi ha dato uno scopo, ma quel sogno vale forse tutto questo?”
”Devi prendere delle decisioni, Ororo. So bene qual è il richiamo della natura,
ma non possiamo permetterci di chiuderci nel nostro mondo, ignorando il mondo
esterno. Anche io ho delle responsabilità verso il mio popolo, e per questo
devo collaborare con l’ONU…”
”È destino che noi dobbiamo sacrificare i nostri desideri, la nostra stessa
essenza, per adempire ai nostri obblighi? Non possiamo conoscere la pace,
spogliarci dei nostri ruoli e sollevarci dalle nostre responsabilità?”
Mentre dice questa frase, Ororo si avvicina a T’Challa, accarezzandogli il
petto mentre il suo corpo nudo e bagnato si avvicina al fisico statuario del
sovrano.
”Possiamo farlo, signora dei venti, ma riusciremmo a vivere coscienti di ciò?”
”Non signora dei venti, T’Challa. Ororo! Non usiamo etichette, stanotte!”
L’abbraccio tra i due è uno slancio di passione sopita da troppi anni. La
pantera si alza svogliatamente, lasciando i due amanti nell’intimità,
dirigendosi verso l’interno della giungla. Il passo elegante del felino si
interrompe in presenza di due figure.
“È
quello che volevi, Roma?”
”Si, padre. Da questa notte nasceranno i semi del futuro dell’umanità…”
”Ed è per questo che hai influenzato Tempesta fin da piccola?” Sul volto di
Merlino si forma un sorriso beffardo.
”Tu sai?”
”Credevi davvero di potermi nascondere qualcosa, figlia mia? Il richiamo che
spinse Ororo dal Cairo fino al Kenya, la Dea luminosa, il suo primo incontro
con il re della Pantera…”
”È vero. Di tutto il multiverso, solo in questa realtà il re degli uomini e la
dea dei mutanti potevano incontrarsi in questo modo. Due persone, nate nella
culla dell’umanità, cresciute nell’innocenza della natura…”
”Stai attenta, ragazza mia. Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi!”
I
due scompaiono mentre il cielo si rasserena, riflettendo l’animo di Ororo.
Qualunque cosa le abbia fatto il Re delle Ombra, ha ritrovato la pace. La
malvagità non ha più terreno fertile dove crescere. Tempesta è la natura, a
volte gentile, a volte crudele. Farà quel che deve fare per mantenere vivo il
sogno. I venti riportano lei e T’Challa al palazzo reale.
Il
sole sta per sorgere quando Ororo si sveglia. Ai piedi del letto vede un
costume, simile a quello che portava anni fa, con tanto di tiara, ma allo
stesso tempo più moderno e provocante. Lo indossa, le calza a pennello. Le
piace, soprattutto per quella gemma rossa alla base del collo, dove i lembi del
mantello si uniscono. Mentre si osserva allo specchio, qualcuno bussa alla
porta.
”Avanti!”
T’Challa entra, vestito con il suo costume da Pantera Nera.
”Ti è piaciuto il costume?”
”Certo, grazie… Perché sei vestito così?”
”Devo tornare a New York. I miei impegni con Worldwatch[VI]… A proposito, sappiamo che sta succedendo qualcosa a
Genosha, sembra che sia coinvolto un tuo compagno, Gambit[VII]…”
”Cosa ha combinato Remy questa volta?”
”Non so dirtelo, Ororo. Genosha è completamente isolata, Magneto ha causato una
grande perturbazione elettromagnetica…”
”Il dovere ci separa ancora…Ci rincontreremo, sovrano, di questo puoi starne
certo!”
T’Challa osserva la figura di Tempesta librarsi sulle ali del vento,
dirigendosi verso est. I raggi del sole ancora giovane evidenziano la
silhouette della padrona dei venti, accarezzando delicatamente il suo corpo,
filtrando sui capelli e riflettendosi sulla gemma rossa.
-Chissà da dove viene quella gemma- pensa T’Challa.
FINE
Prossimamente:
Dopo gli eventi di GAMBIT 6, gli X-Men si dirigono a Genosha dove si
scontreranno con Magneto e… la nuova Confraternita?!?
[I] GIXM MarvelIT 4
[II] GIXM Marvel Italia 77
[III] X-MEN: PROGRAMMA EXTINZIONE 3 (MARVEL MINISERIE 3)
[IV] Credete che ci riuscirà? Leggete LETHAL HONEY 5-6
[V] Tempesta e Pantera Nera si conoscono da WIZ 14
[VI] In realtà avrà a che fare con Luke Cage e Misty Knight, su MARVEL KNIGHTS 6-7
[VII] Leggete GAMBIT 6 per saperne di più