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#19

Unnatural evolution

part 3

 

di Frank Webley, Vick Sebastian Shaw e Fenny

(da un’idea di Sergio Gambitt)

 

I personaggi:

 

Tempesta, controllo degli elementi atmosferici.

Cable, telepate e telecineta di alto livello.

Rogue, parzialmente invulnerabile, superforte, vola ed ha un settimo senso

Alfiere, assorbe e riutilizza ogni tipo di energia.

Shadowcat, può rendersi intangibile.

Forge, mente superanalitica e genio inventivo.

Davy Jones, controllo della gravità.

 

Sergeant Prime, invulnerabilità, superforza e capacità di volo.

Speed, supervelocità.

Darkness, affinità con le ombre.

Princess, capacità di volo.

The Cube, crea cubi di energia verde con la sola forza di volontà.

Endless, si adatta a qualsiasi ambiente.

Venus-as-a-boy, controllo telepatico.

Net, braccio destro di Stephen Reynolds e sua rete informatica.

Stephen Reynolds, ricco industriale mutante dai poteri non ancora specificati.

 

 

 

Montagne Rocciose, Montana.

In una radura ai piedi della montagna.

 

Gli sguardi sbigottiti dei quattro X-MEN sono puntati su Reynolds. «Heart-X?» esclama Rogue rivolgendogli un’occhiata ironica, incrociando le braccia sul petto, sorriso glaciale. «Che nome da babbeo» Accanto a lei Alfiere scruta il mutante con occhi indagatori; Cable e Tempesta sono pressoché impassibili. Reynolds esamina l’espressione del volto di ognuno, compiaciuto: se non altro ha almeno ottenuto la loro attenzione. «Non guardatemi con ostilità X-Men, non voglio combattere». Alfiere lo interrompe bruscamente, visibilmente irritato: «Arriva al sodo Reynold «Lucas» il richiamo di Cable lo costringe a voltarsi verso di lui prima di aggiungere altro. Cable scuote la testa lentamente, per fargli capire che al momento dire qualcosa di stupido sarebbe pericoloso, dato che non conoscono le reali intenzioni di colui che hanno di fronte. Alfiere annuisce e torna a fissare Heart-X con cauta ostilità, pronto all’attacco. «Se non vuoi combattere cosa vuoi da noi?» azzarda Cable, tentando di essere il più diplomatico possibile. Tempesta scruta la scena e i suoi attori con fare assente; i suoi occhi incontrano per un attimo quelli di Nathan, il quale distoglie lo sguardo quasi immediatamente. Heart-X sposta il mantello col braccio destro. Rogue salta immediatamente in posizione difensiva, ma si ferma, interdetta, quando nota lo sguardo benevolo che Reynolds rivolge a Cable.

 

Nel laboratorio di Reynolds

 

Forge e Davy stanno osservando il corpo di Kitty mentre vibra da sopra la poltrona dove s’è seduta. Lo sciamano in armatura bianca sta monitorando la situazione dall’esterno attraverso la tastiera che fuoriesce dalla regione addominale del suo costume. Al giovane mutante scandinavo non rimane che osservare impotente quello che succede. Non una spiegazione viene fornita alle sue domande alle quali il Cheyenne non fa altro che rispondere con un atono: «Non ora ragazzo… Ho da fare.».

Jones continua a stare impassibile accanto ai due eroi, preoccupato da quella che può essere la sorte della ragazza persa ormai da più di mezz’ora nella realtà virtuale.

 

Realtà virtuale

 

La mente di Shadowcat si ritrova catapultata nella realtà virtuale. In questa modalità percettiva Kitty si ritrova, tutta vestita di pelle nera e con un lungo trench che sventola portato dal vento, in una grande metropoli senza nome. Ciascuno dei palazzi di questa città rappresenta l'hard disk ci un PC collegato in remoto. Gli isolati invece sembrano essere i vari server che mantengono on-line ogni singolo computer. "Sembra quasi di essere dentro Matrix. Manca solo che mi spunti davanti Keanu Reeves da un vicoletto buio." Pensa tra sé e sé la ragazza.

"Il mio potere mutante funzionerà anche qui?" Si chiede. Si avvicina così alla vetrina di quello che sembra essere un internet point. Le sue mani si avvicinano guardinghe alla superficie del vetro fino a toccarla. In quel momento Kitty cerca dentro di sé l'energia per attivare il proprio potere. Di solito non le riesce tanto difficile, anzi, il difficile è riuscire a mantenere una certa consistenza. Qui è il contrario. Però d'un tratto risente quel brivido familiare, quella piccola scossa elettrica alla base del cranio, la stessa che sente pervadere il suo corpo ogni volta che sparisce dentro qualcosa. Così in un batter d'occhio è dentro l'internet point pronta a sedersi ad una postazione per scoprire come trovare i piani della macchina mutante e distruggerli.

Driiiiiiiiin!!!

Uno squillo interrompe le sue ricerche. Sembra un cellulare... La ragazza si guarda in tasca e ci trova un cellulare che squilla. Lo prende in mano, lo apre e sul display scorge il nome del suo compagno di squadra.

«Forge, finalmente... Qui sembra di essere dentro un film più che dentro un computer. L'interfaccia di realtà virtuale è tremendamente realistica.» Sussurra dopo aver premuto il tasto per la risposta. «Pensa, sembra quasi di essere in una grande città con tanto di persone in continuo movimento fuori in strada. Fa quasi paur...»

#Scusa se ti interrompo Pryde, ma abbiamo cose più importanti da fare in questo momento. Ti vedo dalla mia postazione, la mia nuova uniforme mi permette di percepire il tuo alter ego nel mondo virtuale, ma non di entrare con te. Quindi ti aiuterò a recuperare i disegni che stiamo cercando.#

«Ok Forge, dimmi che devo fare.»

#Siediti ad uno di quei computer e cerca di localizzare il database segreto di Reynolds.#

Shadowcat esegue prontamente. Da sempre è stata un asso dell'informatica, capace di hackerare qualsiasi programma, un piccolo genio informatico insomma. Dopo essersi introdotta nella banca dati delle Reynolds Industries si butta subito alla ricerca dei piani.

«Strano Forge, sembra che i piani siano protetti da una sorta di sistema di teletrasporto informatico. Si spostano velocissimamente da un hard disk ad un altro di vari computer delle varie filiali della compagnia di Reynolds sparse per il mondo. Localizzarli con precisione sarà difficile. Fortunatamente questa cyber-città raggruppa quei PC in un unico Palazzo che occupa un intero isolato.»

#Bene Pryde, datti da fare allora, anche perché... Credo proprio che tu non sia più solfzzzfzfzffzffzffz...#

«Forge! FORGE!!!»

Si solleva di scatto dalla sedia allontanando dall'orecchio il cellulare che inizia lentamente a liquefarsi riducendosi ad un'informe poltiglia nera. I computer, il bancone all'ingresso, le sedie, le piante ornamentali, tutto comincia a trasformarsi in questo nero liquame; anche le persone. Dapprima i loro occhi diventano verdi, poi il loro corpo si annerisce, e strane strisce di codici verdastri scorrono evidenziandone il profilo. Due occhi grandi e senza palpebre si aprono e si sente improvvisamente una voce metallica e spettrale che dice: «Sì, piccola mutante, ora non sei più sola, ora c’è Net con te!»

Kitty ha paura, capisce a stento quel che sta succedendo, e sa che l'unica cosa sensata da fare è… SCAPPARE!!! Corre quindi verso l'uscita e l'attraversa velocemente con i suoi poteri allontanandosi a gambe levate dall'internet point. Le strade adesso sono deserte. Nessuno le sbarra la strada. Gli uffici della Reynolds sono ormai davanti a lei. Ancora non si capacita per quello che ha appena visto accadere… “Che sia un firewall anti-intrusione… Oppure potrebbe essere uno degli sgherri di quel folle…  Se è così ed è lui ad aver creato questa realtà è certamente un tipo privo di fantasia, il che, per me, non è necessariamente un fattore negativo.” Pensa intrufolandosi nel Sistema Operativo dell’azienda.

 

Nella radura.

 

«Ritengo di dovervi una spiegazione a tutto questo» risponde a quello che gli sembra essere il capo del team. «Sono esattamente come voi, anche io sono geloso depositario del gene X dalla nascita» inizia, pronunciando quelle due parole con una punta di amaro sarcasmo «Conosco le gesta del vostro mentore, e ammiro i nobili propositi che lo hanno spinto a creare un gruppo d’azione che difendesse il suo sogno di pace ed integrazione, ma francamente preferisco ricorrere ad altri metodi per promuovere la causa mutante. Charles Xavier ha perso troppo tempo a combattere contro Magneto per risolvere l’eterno conflitto tra due singoli, per questo non ha ancora concluso nulla…» Rogue tamburella nervosamente le dita sul braccio «Ti dispiace arrivare al punto? Sto iniziando a stancarmi.» Lo interrompe scrutandolo con aria di sufficienza. Reynolds non si scompone: «Ci sto arrivando miss, un po’ di pazienza» ribatte con un sorriso irritante, Rogue sente l’impulso immediato ed irrefrenabile di lanciarglisi contro e spaccargli la faccia, ma incontra lo sguardo preoccupato di Cable. *Non sappiamo che intenzioni abbia realmente Rogue, dobbiamo aspettare* la ammonisce telepaticamente. *Entra nella sua testa cavolo, ti ci vuole tanto?* risponde lei spazientita, con una smorfia di disgusto che non riesce a trattenere. Cable distoglie lo sguardo e lo porta ancora una volta su Reynolds «Ci sto provando, ma non ci riesco. La sua mente è impenetrabile

 

 Heart-X continua il suo discorso: «Per tutta la vita ho cercato di sfruttare la mia mutazione per arricchirmi, a vantaggio di mutanti meno fortunati, ragazzi, come lo eravate voi all’inizio, spaventati, afflitti da poteri più grandi di loro che non avevano la minima idea di come gestire. Io ho accolto questi ragazzi sotto la mia ala, ho insegnato loro a gestire e controllare i propri poteri e ho dato loro la possibilità di avere una vita normale. Ovviamente tutto ha un prezzo. Hanno accettatodi lavorare e combattere per la mia causa, ognuno di loro ha ricevuto incarichi importanti, ed è stato inserito nel circuito politico dello Stato grazie alle mie conoscenze Alfiere guarda ormai Reynolds con gli occhi sgranati, come se avesse di fronte un pazzo; a questo punto Cable decide di prendere delle misure di precauzione. Telepaticamente, senza staccare gli occhi da Heart-X, richiama i suoi compagni ancora dentro l’edificio.

 

Nel laboratorio di Reynolds

 

«Ehi, Forge! Che diavolo sta succedendo? Perché Kitty non dice nulla?»

«Sto cercando di capirci qualcosa ragazzo. Dammi qualche minuto per elaborare i dati.» Gli risponde Forge mentre continua a picchiettare con le dita sulla sua tastiera. Sta cercando di riconnettersi, ma ancora nulla di fatto. “Sembra quasi che qualcuno stia costruendo delle barriere intorno a Shadowcat per isolarla da noi. Eppure è quasi impossibile. Prevede le mie azioni ancora prima che io le compia. Sembra quasi un programma senziente, una forma di A.I. in formato software” Una piccola goccia di sudore bagna la fronte dello sciamano dietro la maschera glacialmente inespressiva.

*Forge! Davy! Sono Cable. Qui su quassù ci serve il vostro aiuto. Lasciate lavorare Kitty e raggiungeteci.*

 Ma Nathan, potrebbe avere bisogno di una mano. Sarebbe meglio se uno di noi restasse qui con lei.* Risponde il ragazzo.

*No. Shadowcat sa badare a se stessa. Se c'è una persona che può riuscire a recuperare quei file questa è lei. Ora muovetevi a raggiungerci, qui c'è bisogno di voi.*

Riluttanti i due si avviano verso l'uscita. Forge è il primo a lasciare la stanza. Davy invece, una volta sull'uscio, ritorna sui suoi passi e mette la mano destra sulla spalla della compagna di squadra, si china su di lei e le sussurra all'orecchio: «Non ti preoccupare Kitty, andiamo a suonarle a quel pazzo megalomane e poi torniamo da te.» Poi si volta e corre verso il campo di battaglia pronto a fare, anche lui, la sua parte.

 

Nella radura.

 

Mentre Reynolds continua il suo discorso e Cable cerca di introdursi inutilmente nella sua psiche, un’altra mente è ormai in subbuglio. Nessuno o quasi sembra essersi accorto dei lenti mutamenti atmosferici. Dense e nere nubi minacciose si stanno addensando sulle teste dei presenti. Fra l’una e l’altra scorrono sibilline  scariche elettriche. L’unico che non può fare a meno di notare l’energia nell’aria è Alfiere. I suoi occhi scrutano tutto l’ambiente circostante. Gli anni di addestramento nell’X.S.E. gli hanno insegnato a non perdere di vista neanche il minimo dettaglio prima, durante e dopo un combattimento. I suoi occhi si sollevano verso una donna che ha sempre ammirato e visto come una figura degna di  rispetto, ma quel che vede lo terrorizza. *Nate, credo che stiamo per avere qualche problema, guarda las…* L’uomo non riesce neanche a finire di formulare il pensiero che viene investito da un vento intensissimo con la forza di un uragano. Un tornado allontana gli X-MEN dal loro rivale e li tiene tutti schiacciati al suolo. Il medesimo vento che ha scaraventato a terra tutti gli eroi sta lentamente sollevando anche il terrorista.  «Fottuto bastardo!!!» Esordisce Ororo mentre delle saette la circondano come dei rampicanti su una vecchia abbazia.

 

Realtà virtuale

 

Katherine Pryde sta girando da un pezzo per quelli che sembrano gli uffici della Reynolds. In ogni stanza c'è un archivio cartaceo che rappresenta la memoria virtuale di uno dei tanti PC delle centinaia di filiali della compagnia dell’ennesimo villains che s’è messo sulla strada degli X-MEN. Li spulcia uno ad uno cercando un fascicolo riguardante i file con i progetti ed i disegni della macchina che ha mutato la popolazione di Salvation, la cittadina dove è morto Havok, ma ancora non ha trovato nulla. Dopo aver aperto l’ennesima porta scorge una strana figura. Sembra un essere antropomorfo. Ha il corpo simile a quello di un essere umano, ma è totalmente nero con delle stringhe di codici informatici di colore verde che scorrono evidenziandone il profilo. “Ecco cos’era quella melma nera che è saltata fuori dal nulla nell’internet point…”

«Salve mutante. Cerchi questi forse?» Dice agitando un fascicolo classificato TOP SECRET ben saldo nella sua mano sinistra.

Tutto diventa nero fuori dalla finestra, quasi come fosse in arrivo un temporale. La silhouette del nuovo arrivato solleva il braccio destro verso di lei e la melma ricompare sulle pareti della stanza avanzando minacciosa verso la mutante. Kitty si volta correndo verso l’uscio ed esce dalla stanza richiudendo la porta dietro di sé sperando ci avere, così, un attimo di tregua. Dal fondo del corridoio una voce fredda: «Pensavi che una semplice porta chiusa potesse fermarmi?» La melma si riforma sulle pareti della lunga stanza e sta per raggiungerla.«Nessuno sfugge a Net!!!» grida l’umanoide cercando di fermare la fuga della X-WOMAN. Quando le è quasi sopra la ragazza si volta verso di lui, gli sfila il fascicolo dalle mani rendendolo intangibile e sparisce nel pavimento passando attraverso i due piani inferiori.

Una volta rintracciata la bioimpronta della Pryde, Net si scioglie sul pavimento come un cubetto di ghiaccio nero posto sopra una fiamma e scivola attraverso i muri per seguire la sua preda. Kitty continua a correre, ha paura di fermarsi; sa che quell'essere la segue e che probabilmente la raggiungerà presto. "Calma Katherine Pryde, fermati e rifletti..." pensa dopo essersi rinchiusa in un magazzino."Come posso fermarlo? Potrei davvero essere destinata al fallimento stavolta... Eppure deve esserci un modo per sconfiggerlo." Da una delle finestre del ripostiglio filtra un raggio di luce che si riflette sull'angolo di uno specchio coperto da un telo di raso bianco. La ragazza resta a fissare, stupita, quello spettacolo incredibilmente realistico per un mondo virtuale, finché poi esclama:«EUREKA!!!»

Nel frattempo Net è arrivato sullo stesso piano della sua preda. Ancora non capisce come ha fatto a lasciarsi rubare i progetti dalle mani. Il suo sbaglio è stato causato da un'eccessiva fiducia in sé stesso, è stato presuntuoso ed ha sottovalutato la giovane nemica."Cara mutante, non mi faccio fregare due volte. Tra poco sperimenterai l'ira di NET!!!" Pensa tra sé e sé cercando sempre di rintracciare la biofirma della ladra.

D'un tratto la porta della stanza dall'altro capo del corridoio si apre mostrando la ragazza che gli si para davanti facendo delle boccacce. Ha sotto braccio il fascicolo. Deve riprenderselo! Fissa gli occhi su di lei dalla parte opposta del corridoio ed una esplosiva fuoriuscita di melma nera alle sue spalle lo sospinge. Portato dall'incredibile getto di fluido scuro e vischioso allunga un arto per strappare il fascicolo dalla mano della mutante che rimane paralizzata dalla paura. Il cybernetico Net entra, le strappa i progetti e la scaraventa a terra in un bozzolo di melma. La stanza si fa completamente oscura. Le pareti sono di un nero così intenso che lo stesso Net se ne meraviglia. L'uscio è scomparso quasi assorbito nella parete. "Cosa succede? Io non ho programmato nessuna riconfigurazione ambientale. " Si chiede l'uomo mentre le pareti dello studiolo gli si restringono attorno, poi apre la cartellina del progetto e la trova vuota. "Sono stato giocato!" Tenta allora di opporsi al movimento dei muri, ma inutilmente. Si era quasi dimenticato della presenza della nemica all'interno della crisalide appiccicosa. Decide di liberarla per chiederle aiuto. Con un solo pensiero il bozzolo si scioglie intorno a quella che sembra una riproduzione verde fluorescente di Shadowcat che gli dice: «Matrix ti ha giudicato obsoleto ed ha quindi provveduto a sostituirti con un esemplare più evoluto... ME!»

«NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOoooooooooooooooooooooo!!!» Urla l'essere virtuale, mentre il simulacro informatico creato da Kitty esplode distruggendo l'intero palazzo.

Fuori Shadowcat sfodera un sorriso smagliante mentre si allontana dal luogo dell'esplosione. Adesso è in strada, al sicuro. Ha compiuto la sua missione ed è libera di disconnettersi.

 

A qualche decina di metri dalla radura.

 

Finalmente Forge e Davy riescono a portarsi verso l’uscita dei laboratori. Subito dopo ricevono un messaggio di Cable attraverso il link telepatico che lega tutti i componenti del gruppo. *Nate.....non urlare così mi fai saltare il cervello* Risponde con una smorfia. Vede attraverso gli occhi di Cable un  elicottero ed un uomo con una strana divisa, che non ha mai visto, precipitare dal velivolo privo di coscienza. Lo sciamano spicca il volo, lo recupera prima che si sfracelli al suolo e lo porta verso il giovane compagno.«Occupati di lui Jones, io vado a vedere cosa sta succedendo agli altri.»Davy non ha neanche il tempo di replicare che l’altro mutante è già il volo verso il luogo degli scontri. “E ti pareva, tutta l’azione per lui ed io resto qui con questo vegetale dagli occhi verdi… Certo che luccicano come le lampadine che si mettono sugli alberi di Natale…” pensa.

 

Intanto, poco più in là…

 

«Come diavolo può un pazzo, come te anche solo permettersi di pronunciare il nome di Xavier o dello stesso Magneto?! Hai distrutto la vita dell’intera popolazione di una cittadina per provare il tuo giocattolino, te ne rendi conto???»

«Ororo devi calmarti! Non metterti al suo stesso livello!» le urla Summers. «Non ci penso nemmeno Nathan. Chi non ha rispetto per la vita, chi si permette di giocare con le leggi della natura, le stesse leggi che mi sono sempre ripromessa di tutelare, non merita il minimo rispetto. E poi non dimenticare chi abbiamo davanti: QUEST’UOMO HA UCCISO HAVOK!!!» Finita la frase i venti intorno al milionario aumentano ancora d’intensità e man mano che lo sollevano fanno sì che il suo potere mutante si affievolisca. Il corpo stesso dell’uomo si smagrisce, perde di vigore, di turgore fin quasi a rinsecchirsi. Quando arriva alla stessa altezza della dea degli elementi è ormai quasi scheletrico ed il mantello che prima era adagiato su forti spalle lo avvolge completamente quasi come una copertina avvolge un neonato. «Non meriti più di vivere. Ti fai chiamare Heart -X, vero? Bene, che i resti del tuo corpo si disperdano nell’atmosfera, sulla superficie di questo pianeta che dici di amare e di voler fare evolvere. PER ALEX!!!» La donna solleva il braccio destro al cielo e tende il sinistro verso l’uomo. Un fulmine scoccato da una nuvola attraversa Tempesta e si scarica violentemente su Reynolds che viene fisicamente ridotto in cenere e spazzato via dal vento.  Mentre il tornado si placa e l’X-WOMAN scende delicatamente come se nulla fosse gli altri X-MEN si rialzano e la raggiungono. Anche Forge finalmente riesce ad avvicinarsi. La furia degli elementi gli ha impedito di avvicinarsi prima. Ha assistito a tutto quanto impotente, così come gli altri.

«Diavolo Ororo, ti rendi conto di cosa hai fatto?!» Urla Cable.

«Hai il coraggio di difendere chi ha causato la morte di tuo zio?» Replica Rogue avvicinandosi ed abbracciando una stremata Tempesta. «Diglielo tu Lucas» Aggiunge all’indirizzo di Alfiere.

«Per una volta sono d’accordo con Cable, Rogue. Ororo ha esagerato, dovevamo limitarci ad arrestarlo e consegnarlo alle autorità.»

«Se è così che la pensate direi che non abbiamo più nulla da dirci.» dice sdegnata Ororo girandosi e spiccando nuovamente il volo. «ORORO, ASPETTA!!!» grida lo sciamano cercando di raggiungerla per impedirle di andar via. Si trova però sulla strada Rogue che lo ferma e gli dice: «A lei ci penso io, voi maschietti restate pure a giocare con i vostri pistolotti. Addio!» e si solleva raggiungendo la compagna in cielo e allontanandosi con lei verso l’orizzonte lasciando gli altri a bocca aperta. Dalle siepi alle spalle dei mutanti rimasti emergono Kitty e Davy Jones, quest'ultimo con sulle spalle il corpo esanime di Net   Shadowcat li guarda tutti e chiede: «Beh?! Che cos’è successo qui, dove sono le altre?»

 

Chrysler Building. Infermeria.

Da mesi in una speciale stanza dell’infermeria della sede del C.A.Box Warren Worthington III si alterna alla figlia Grace per fare compagnia al bozzolo rigenerativo dentro il quale il corpo di Psylocke si sta autocurando e rigenerando. «Papà  sono ore che stai qui.  È inutile stare qui aspettando chissà cosa. Qualcosa mi dice che ci vorrà un po’ prima che Ms Braddock esca da questo stato di stasi. E poi devi nutrirti… Non vorrai spaventarla quando uscirà da lì dentro?» dice la ragazzina abbracciando alle spalle il genitore ritrovato. L’uomo si sforza di sorridere e si volta verso di lei: «Hai ragione signorina, ti va un gelato?» Gli occhi di Angel si illuminano. È la prima volta che sente quel tono nella voce di Warren. Annuisce entusiasta e si aggrappa al suo braccio destro.

 

Qualche ora dopo, mentre tutto tace, lentamente il guscio si schiude. Una figura femminile dai lunghi capelli viola e con un marchio rosso lucente sull’occhio sinistro emerge dai resti del bozzolo “Dove sono? Che razza di posto è questo? Meglio mettersi al sicuro”. Si dirige verso un angolo immerso nell’ombra e svanisce avvolta dall’oscurità.

 

FINE?

 

Note degli autori.

E finalmente le trame di Sergio sono giunte a conclusione. Da adesso in poi aspettatevi grandi cambiamenti.

Alla proXima!!!

 

Xiauzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz!!!

 

Vick Sebastian Shaw