Mary usci' dall'ospedale
e si ritrovo' all'esterno. L'uscita era formata da due ante scorrevoli,
mentre un po' piu' avanti stava una rampa in cui le ambulanze dovevano
entrare in retromarcia per lasciare i vari malati. Non vi dico il
casino che succedeva se erano due o piu' le ambulanze.
Ai lati c'erano due scale a gradini speciali, perche' alle due estremita'
di ogni scalinata c'era un sensore che modificava l'aspetto delle
scale.
Se chi le scendeva camminava allora gli scalini rimanevano tali, altrimenti
si trasformavano in rampe. Non vi dico che ruzzoloni si facevano quelli
che spingevano le carrozzine, sia degli infermi sia dei neonati. [
E' inutile che ve lo spieghi, lo avrete certamente intuito. ]
Mary scese dalla rampa di scale a sinistra, si osservo' le mani, penso'
a Lai e disse stupita: - Che sia veramente innamorata di Peter ?
Poi penso' ad alcuni momenti in cui erano soli e disse: - E' un ragazzo
simpatico, ed e' un buon amico, non puo' essere che provi una cotta
per lui.
Impossibile.
Alzo' lo sguardo cercando la finestra della stanza di Peter. Arrossi'
quando la trovo', abbasso' la testa e disse a bassa voce: - Io...
Io... Io non posso, io sono innamorata di Harry e vedo Peter come
un buon amico, ma non di piu'.
Scosse la testa tentando di riordinare le idee e disse a bassa voce
guardando la strada: - Le parole di quell'infermiera mi hanno scosso.
Ma come puo' aver pensato che io sia la ragazza di Peter ?
Poi le venne un'idea: - Ecco !! Di certo mi ha vista mentre gli accarezzavo
i capelli mentre dormiva !! - [E anche con sguardo dolce aggiungo.
NDR.] - ma questo non significa che lui sia il mio ragazzo !!!
Si arrabbio' un po' e come per trovare una giustificazione disse:
- Tutti accarezzano i capelli ad un malato che dorme - [ Veramente
? A me giunge nuova. NDR.] - ma questo gesto non significa che sia
innamorata !!! Diciamo piuttosto che mi faceva tenerezza. E' stato
come accarezzare un peluche. - [ Ottimo paragone !! NDR.] - Ora Mary
andiamo da Peter e vedrai che non sei innamorata di lui - si autoconvinse.
Stava per rientrare, quando senza nessun motivo a parte un po' di
freddo si guardo' i vestiti, stava scendendo la sera.
Disse: - Indosso ancora l'uniforme ? Credevo di essermi cambiata ?
-
Poi si ricordo' di aver saputo dell'incidente di Peter prima di poter
tornare a casa, e nell'apprenderla lei era cosi' preoccupata che aveva
preso per un braccio Harry e lo aveva convinto di accompagnarla.
Disse. - Ora ricordo. - Poi guardo' con naturalezza, e un po' di dolcezza
la finestra della stanza dove era ricoverato Peter e disse: - Tra
poco ti verro' a far visita, dolcissimo Peter. - [ E secondo te non
sei innamorata ? NDR.]
Stava riavviandosi verso l'uscita dell'ospedale, un cancello aperto
a 20 metri dall'edificio, quando senti' il suono di una sirena e penso':
- " Che sia l'ambulanza ?"
Aspetto' sul ciglio della strada mentre il suono si faceva piu' forte.
Arrivo' l'ambulanza con a seguito una macchina marrone chiaro.
Appena l'ambulanza entro' spense la sirena e dovette fare a volo la
retromarcia, per girarsi e salire la rampa centrale. Poi i portelli
di dietro si aprirono e una barrella ne usci' con sopra un paziente.
Lo portarono velocemente nella sala per fargli la lavanda gastrica.
Mary avendo sentito cio' penso': - " Povero bambino, avra' ingerito
qualcosa non commestibile."
Quindi un po piu' triste stava per allontanarsi quando la porta si
apri' e si senti una voce familiare che disse: - Glielo avevo detto
di non mangiarli !!! Perche' non mi da' mai retta !!! Quei cioccolatini
erano per Peter !!
Mary stupita si giro' e vide la Zia May arrabbiata, ovvero la Zia
di Peter Parker. [Detto Parkeggio. NDR.]
Tempo prima,
giusto meno di un minuto dopo che Mary lascio' la stanza 313, Harry
continuava a guardare il tramonto che stava nel frattempo svanendo
e lasciando il posto alla sera. Un'ambulanza in quel momento stava
lasciando l'ospedale.
Peter si sveglio'. Da prima vide un po' sfocato, ma poi riacquisto'
tutta la vista. [Volevo aggiungere, anche a buon prezzo. Ma lasciamo
perdere. NDR.]
Si giro' nel letto pensando: - " Come mai mi trovo qui ? "
Vide Harry e disse. - ......... - Non gli usci' manco una parola per
quando era debilitato. Quindi prese il cuscino e lo lancio' a Harry
colpendolo.
E quest'ultimo disse: - Chi mi ha tirato il cuscino ? - Poi osservo'
Peter e disse: - Amico mio come stai ? Sono ore che stai dormendo
!!! Lo sai ? E' venuta anche Mary.
- Veramente !! - disse Peter gridando all'istante.
- Certamente - rispose Harry coprendosi le orecchie.
- E... dove' adesso ? - disse Peter guardandola stanza, mentre Harry
gli ridava il cuscino.
- E' andata in bagno. Tra poco verra', stai tranquillo. - E poi Harry
si mise a ridere e disse: - Quella Mary e' piena di vitalita'.
- Sei proprio fortunato ad avere una ragazza come lei - disse Peter
guardando Harry.
- Hai perfettamente ragione caro amico. - Poi si avvicino' a Peter
e continuo'. - Vuoi sapere cos'e' successo quando ci hanno avvertito
della tua avventura ?
- Si, si. Racconta - disse Peter divorato dalla curiosita'.
- Lei mi ha preso per un braccio e mi ha letteralmente trascinato
a velocita' Warp fino all'ospedale.
- Ma dai, non ci credo - disse Peter incredulo. - Una ragazza non
puo' avere tutta quella forza. Di la verita'. Mi stai prendendo in
giro. Non e' vero ?
- No ! E' tutto vero tranne... - disse Harry riflettendoci. E Peter
disse: - Tranne che mi stai prendendo in giro.
- No, tranne che non si e' fermata all'ospedale, ma due isolati prima,
da un fiorario per comprare dei fiori. Eccoli li' - disse infine indicando
il vaso sopra la mensola. - Dopo di che abbiamo passeggiato fino all'ospedale.
Harry ci riflette' e disse, mentre Peter era rimasto incredulo sentendo
la storia: - Ma per il resto e' una ragazza gentile. - Poi guardo'
Peter e disse. - Ti invidio sai ?
- Perche' ?
- Vorrei stare io al tuo posto.
- Perche' ?
- Perche' ? - disse stupito Harry da quella domanda. E gli rispose:
- Perche', mentre tu stavi dormendo lei ti ha accarezzato i capelli.
Forse le piacciono i ragazzi ammalati. Tipo infermiera - disse infine
Harry riflettendoci sopra.
Non noto' l'arrossamento del volto di Peter quando gli aveva rivelato
che Mary gli aveva accarezzato i capelli. E Peter si maledi' pensando:
- "Perche' non mi son svegliato ? Che stupido che sono stato.
!!! "
Harry disse: - Domani non vengo a scuola, mi do per ammalato cosi'
Mary verra' a farmi visita.
Guardo' attraverso la finestra, verso il basso, ovvero lo spiazzo
davanti all'ospedale.
- A proposito di infermiera, hai notato quant'e' carina la tua infermiera
?
- Come potevo ? Stavo dormendo !! - disse un po' stufato Peter.
- Aspetta. Com'e' che si chiamava ? Uhm.... ah, si. Lai.
- Lai ? Sembra un nome cinese.
- Quindi non era una mia supposizione. Mi assomigliava troppo ad un'infermiera
cinese, ma quel nome mi sembrava troppo strano per essere vero.
Harry vide uscire Mary dall'ospedale, dopo che aveva sceso la rampa
e disse a Peter: - Eccola li' la nostra Mary. Ancora con l'uniforme
scolastica.
Ci riflette' un po' e disse. - Ma anch'io la indosso. Sara' meglio
che accompagni Mary a casa e poi veniamo di nuovo a farti visita.
Quindi usci lasciando Peter da solo.
Peter si immagino' la scena di Mary che correva per le vie di Kyoto
con il povero Harry trascinato appresso. [Anche se l'immagine giusta
e' volando aa un metro dal suolo mentre Mary lo tirava per il braccio.
NDR. ]
Poi immagino' la scena sotto un'altra luce, ovvero Mary con l'uniforme
scolastica; per meta' si vedevano all'interno del corpo vari circuiti
tipo androide o robot, mentre l'altra meta' era umana. Pensando a
cio' ebbe un brivido e decise di cancellare quei pensieri.
Cerco' di ricordare come era finito li' e disse: - E strano che sono
vivo. Mi ricordo benissimo che avevo alzato la mano in cerca di qualche
passante che mi tirasse fuori da quella situazione.
Alzo' la mano destra indicando il vaso. Continuo' dicendo: - Ma nessuno
si era mosso. Avevano tutti paura. - E ci penso' e disse: - Poi ad
un tratto, una forza misteriosa....
In quel momento dalla base della mano parti' un filo di ragnatela
sottile che fece sobbalzare dallo spavento Peter che disse: - Ah !!
Che cosa...
Noto' il filo che aveva preso il vaso, il vaso parti' in direzione
di Peter, che per la sorpresa rimase paralizzato, e lo colpi' in pieno,
facendolo svenire.
I fiori vennero sparpagliati sul letto e l'acqua gli fece una doccia
non prevista.
Si senti' l'ambulanza ritornare all'ospedale.
Mary ando' incontro
a Zia May dicendo: - May-sama che e' successo ?
La zia la guardo' e disse: - Tu sei Mary, l'amica di Peter.
- Si, se non sono indiscreta. cose' successo a vostro marito ?
- L'avevo avvisato di non mangiarli. Ma lui e' piu testardo di un
mulo - disse la zia mentre stavando andando verso l'entrata dell'ospedale.
La macchina che aveva accompagnato zia May se ne stava andando, mentre
l'ambulanza ando' a parcheggiarsi vicino alla rampa sinistra dell'entrata.
May piangendo disse: - Povera me, povera me, cosa dovro' ancora sopportare.
Non bastava che mio nipote finisse all'ospedale, pure mio marito !!!
Guardo' Mary e disse: - Cara figliola, sei andata a visitare mio nipote
? E come sta ?
- Non si preoccupi Peter sta bene. E poi con lui c'e' Harry - disse
Mary
La zia si risollevo' e disse: - Credevo che fosse una cosa grave,
come quando quel povero figliolo ha perso entrambi i genitori.
- Come vi capisco. Ma non dovrete preocuparvi. Anch'io pensavo che
fosse grave, ma ha avuto solo una botta in testa e sta benissimo.
- Poi riflette' mentre la zia diceva: - E' da allora che tenevo quei
cioccolatini nascosti, in attesa di usarli in un'occasione del genere,
ma appena ho abbassato la guardia mio marito se li e' mangiati tutti
in un colpo. Subito dopo ha avuto un forte mal di pancia, tante' che
ho dovuto chiamare l'ambulanza.
- Cioe' ? - disse un po' meravigliata Mary. - E' da quando sono morti
i genitori di Peter che avevate quella scatola di cioccolatini ?
- Si - disse la zia, e continuo' dicendo: - Peter era un bambino vivace,
e credevo che un giorno o l'altro dovesse finire all'ospedale.
Mary sentendo cio' penso': - "Non e' bello augurare il male ad
un altro specialmente a vostro nipote."
La zia continuo' un po' sconsolata: - Sono passati anni fino ad oggi.
Entrarono all'ospedale e si avvicinarono alla reception, alla reception
stavano due addetti, un ragazzo a scrivere le varie prenotazioni delle
visite e una ragazza a rispondere al telefono.
La zia disse: - Qual'e' la stanza di mio nipote Peter ?
- Posso sapere il cognome ? - disse il ragazzo mentre andava a prendere
un registro molto voluminoso.
Lo poggio' sul tavolo mentre la zia diceva: - Parker.
Il ragazzo lo inizio' a sfogliare, mentre Mary diceva: - Ma May-san,
la posso accompagnare io.
- No, figliola. Non voglio ancora disturbarti. Scommetto che stavi
ritornando a casa quando ci siamo incontrate.
- " Ma come ha fatto ad indovinare ? "
La risposta venne da Harry che si stava avvicinando alla reception
e vendendo Mary disse: - Hai finito tardi a scuola ?
"Ah, gia'. Che sbadata." - penso' Mary e poi rispose a Harry.
- Anche tu hai fatto tardi.
- E proprio per questo sono sceso. Ora che c'e' sua zia perche non
ritorniamo a casa ? Possiamo tornare piu' tardi.
- Sono d'accordo con te - rispose Mary
Harry disse alla zia di Peter: - Stanza 313, terzo piano.
- Grazie figliolo - disse la zia, e si avvio'.
Anche Harry e Mary si avviarono per andare a casa, mentre il ragazzo
della reception rimise a posto con un po' di fatica il volume penso'.
- "Ma che me lo domandate a fare se poi lo sapete ?" - E
un po' contrariato continuo' il suo lavoro.
Intanto la zia
mentre stava per chiamare l'ascensore senti' una voce maschile chiamarla.
Lei si giro' e vide due persone. Uno era un dottore con capelli biondi,
la carnagione un po' abbronzata quasi caffe-latte, almeno per quanto
riguardava la testa e le mani, ma poteva benissimo non essere cosi'
per il resto del corpo: penso' la zia osservandolo.
Indossava il camice da dottore con un taschino sulla sinistra, in
cui c'erano alcune penne; attaccato al taschino c'era un tesserino
plastificato di riconoscimento.
La zia leggendolo disse: - Garusai Daroishito.
Il dottore rispose: - Si, sono io, e lei... - disse indicando la dottoressa
al suo fianco - ...e' Sakura Masnaaki.
La dottoressa, da cio' che capiva la zia, voleva molto bene al dott.Garusai
visto che andavano a braccetto con lei che lo tirava ogni tanto. Ma
a parte cio' la zia la guardo', era una ragazza piuttosto carina,
con capelli lunghi lisci e biondi, un ciuffo ribelle le copriva letteralmente
l'occhio destro.
La zia disse: - Perche' non tagliate quel ciuffo cosi' mostrate il
vostro grazioso viso per intero ?
Entrambi si guardarono e Garusai disse: - Noi qui siamo preposti a
salvar le vite.
E Sakura continuo' dicendo. - Non a portarcele via.
- Ma lasciando perdere questa piccola discussione - continuo' Garusai
- son venuto a dirvi che vostro marito e' fuori pericolo. Lo abbiamo
ricoverato nella stanza 314, che e' la stanza a fianco alla 313 dov'e'
ricoverato vostro nipote.
- E come sta Peter ? - domando' ansiosamente la zia.
- Sta benissimo. Domani sara' dimesso. Vostro marito invece avra'
bisogno di un paio di giorni di riposo. Quei cioccolatini hanno fatto
un po' di danni, ma confido sulla guarigione spontanea.
In quel momento si aprirono le porte dell'ascensore.
La zia ringrazio' i dottori per le notizie e con tranquillita entro'
nell'ascensore che la porto' al terzo piano.
Appena le porte
dell'ascensore si aprirono al terzo piano, la zia usci' e chiese ad
un paziente che stava passeggiando per il corridoio: - Scusi, dov'e'
la stanza 313 ?
- Basta guadare i numeri su ogni porta. - Poi indico' il numero sulla
prima porta del corridorio e disse: - Questa e' la numero 297. Proseguite
avanti finche' non arrivate al numero 313.
- Grazie - disse la zia e inizio' a camminare, e mentre proseguiva
per il corridoio guardo' i numeri che erano scritti sulle porte.
Una volta arrivata alla stanza n.313 la vide chiusa e penso': - "
Forse sta dormendo."
Vide che la porta n.314 era aperta e ci entro'.
L'interno della
stanza era uguale a quella n.313, Tranne che a nord dove stavano le
finestre, non c'era nessun ripiano, ma ai fianchi del letto stavano
due mobiletti con due cassetti per ogni mobiletto e sopra a quello
di sinistra stava una sveglia vecchio stile rotonda a lancette.
May cerco' il marito che stava sveglio mentre a destra del letto stava
in piedi un'infermiera. Lo zio stava guardando l'infermiera e la zia
disse: - Ciao, maritino. Come ti senti ?
- Ah, c..c..ciao mogliettina mia.
L'infermiera si giro' guardando la zia; era piuttosto carina, con
fisionomia europea. E la zia osservandola penso': - " Trattano
bene mio marito. "
Lo zio disse: - Lei e' l'infermiera Yu.
L'infermiera disse: - Siete stata fortunata. Anche se quei cioccolatini
hanno causato piu' danni del previsto se la cavera'.
- Sono stata gia' informata dal dott. Garusai - disse May.
- Ma perche' non mi hai detto che quei cioccolatini erano avariati
? - disse lo zio, May gli rispose alzando un po' la voce: - Te l'ho
detto che erano li' da un po' di tempo !! Ma tu sei piu' sordo di
un mulo.
- Gia' - disse lo zio riflettendo. - Specialmente quando mangio. -
Poi guardo' la moglie e disse: - Io credevo che quel po di tempo fosse
un mese o due, non 8 anni !!
- Oramai e' successo, e' inutile discuterci sopra - disse la zia.
Suo marito disse: - Sei andata a trovare Peter ?
- Ho visto la porta della sua stanza a chiusa, penso che stia dormendo.
- No signora May. Non sta dormendo, e' sotto le cure dell'infermiera
Lai. Ha avuto un piccolo incidente, e lo sta curando - disse Yu.
La zia disse: - Ma perche' la porta e' chiusa ?
- E' stato vostro nipote. Non voleva che qualcuno lo vedesse - disse
l'infermiera.
La zia si innervosi' e disse: - Io sono sua zia e voglio vederlo !!
Usci' dalla stanza un po' nervosamente e apri' la porta n. 313.
Appena entro'
vide l'infermiera Lai che con il suo corpo stava coprendo il volto
di Peter, e la zia disse: - Peter !! perche' hai chiuso la porta !!
L'infermiera si volto' alzandosi e facendo vedere il volto di Peter.
La zia guardandolo penso'. - " Ma sta bene, a parte ehehehe...
quel piccolo bernoccolo. "
Peter osservando la zia disse: - Ecco perche' volevo la porta chiusa
a chiave. - Poi guardo' l'infermiera Lai e continuo' dicendo: - Ma
lei non voleva. - E poi guardando l'infermiera penso': - " Chissa'
cosa credeva."
La zia si avvicino' mentre l'infermiera disse. - Non sappiamo proprio
come se lo e' fatto.
- Ve l'ho detto. Ho voluto provare una cosa - disse Peter.
- Se la tua testa era piu' dura del marmo ? - disse la zia e continuo'
dicendo: - E' logico. Sei cosi testardo. Quanto tuo zio.
- Non e' vero !!! - disse Peter.
- Ho la prova - disse la zia e continuo': - Se non eri cosi' testardo,
non avevi solo quel bernoccolo a forma del K2.
- Visto ? - disse Peter guardando l'infermiera. - Ve lo avevo detto
che se lo vedevano, mi prendevano in giro.
- Non fare il bambino, vedrai che ti passera', quel piccolo... - E
penso', mentre disse.. -" Piccolo ? E una piccola bugia. "
- ...bernoccolo.
- Si, come no, mi ci vorra' una settimana per uscire dall'ospedale
- disse Peter pensieroso.
- Sbagliato - disse contenta la zia. - Il dottore mi ha detto che
domani esci. Cosi' mi farai compagnia.
- A proposito di compagnia. E lo zio ?
- Sta qui, non lo vedi ? Ehehehe - disse un po' divertita la zia.
- No. - Poi guardo' l'infermiera e disse: - Che sia diventato cieco
per la botta ?
- Sto scherzando Peter - disse la zia traquillizzandolo. - Non sta
qui, bensi' nella stanza a fianco.
- Perche' ? Si vergogna ?
- Magari. Ma la realta' e' un po' diversa. Ha fatto un po' di indigestione.
- Veramente ? - disse stupito Peter.
- Si, con dei cioccolatini - disse un po' tristemente la zia.
- Quei cioccolatini ? - disse spaventato Peter.
- Gia'. Proprio quei cioccolatini - disse la zia.
- Ma cosa avevano questi cioccolatini ? - disse l'infermiera.
- E' una lunga storia signorina Lai - disse Peter.
- Meglio non approfondire - disse la zia. E poi guardo' Peter e disse:
- Sara' meglio che vada.
- Vai a visitare lo zio ? - domando' Peter.
- No, sarei d'impiccio - disse la zia e continuo' dicendo: - Le infermiere
lo cureranno bene. Spero solo che non abbia complicazioni.
- Ma no !! Che vai a pensare. Lo zio e' piu' forte di una roccia di
adamantio.
- E cos'e' l'adamantio ? - disse la zia incuriosita.
- Non lo so proprio - rispose stupito da quelle parole Peter. - E'
come se qualcuno mi scrivesse le battute da dire.
- Su non dire fesserie - disse la zia.
- Forse e' la conseguenza del bernoccolo - disse l'infermiera Lai
e continuo' dicendo: - Appena il bernoccolo sparira', anche questa
sensazione sparira'.
- Mi avete convinto - disse Peter guardando l'infermiera. E poi disse
alla zia. - Sono stanco, potete uscire e chiudere la porta ? Voglio
dormire.
- Si, si. Fai bene. Cosi domani ti alzerai riposato - disse la zia.
L'infermiera stava gia' vicino alla porta, e la zia la raggiunse,
entrambe uscirono chiudendo la porta.
Peter prima di addormentarsi penso': - "Tutta colpa di quel ragno."
- E poi disse a bassa voce. - Devo capire cosa mi e' successo.
E si mise a dormire.
Un po' di tempo
dopo vicino all'entrata dell'ospedale si videro Harry e Mary, Harry
indossava dei blu jeans, maglia nera con al centro il disegno di un
libro chiuso con sopra la copertina una piramide che stava colorandosi
di rosa, celeste, e bianco. I colori venivano da tre piccole lattine
di vernice, sempre sulla copertina ma un po' sotto al simbolo stava
il titolo del libro scritto con caratteri un po' strani e di colore
rosso: "PROJECT TRI-FORCE", aveva scarpe da ginnastica nere
con lacci bianchi.
Mary indossava una maglia con maniche lunghe bianca, gonna lunga nera,
e scarpe con tacco medio beige. Portava anche una piccola borsetta
nera.
Mary disse a Harry.
- Secondo te sono troppo elegante ?
- Non saprei, per me ma vai bene cosi - le rispose.
Entrarono, ma proprio in quel momento videro la zia insieme ad un
altro dottore e la zia stava dicendo: - ..amo sicuri ?
- Non vi preocupate domani lo dimettiamo - disse il dottore, e poi
continuo' dicendo. - Adesso pero' lasciamolo riposare.
- May-san. - Disse Mary, mentre Harry andava verso la zia.
Lei li guardo' e disse. - Mi dispiace ragazzi, ma il nostro Peter
ha bisogno di riposo.
- Quindi niente visite fino a domani. - disse il dottore e poi li
saluto' e se ne ando'.
Anche la zia usci' dall'ospedale accompagnata dagli amici di Peter,
una volta uscita disse: - Mi potete fare un favore, anche se cio'
comportera' un giorno di assenza?
- Certamente, anzi e' da molto che progettavo una piccola vacanza.
- Disse Harry, e Mary disse. - Vi aiuteremo May-san. Cosa dobbiamo
fare ?
- Semplice, dovete accompagnare Peter a casa. Io avro' molto da fare
a casa, quindi non potro' venire.
Harry disse: - Fidatevi, ve lo porteremo impacchettato a domicilio.
- " ?!?!?!?! " - penso' Mary guardandolo, mentre la zia
disse: - L'importante e' che me lo portate. - Poi guardo' il cielo
che era sgombro di nuvole e disse. - Uhm.. Tra poco deve piovere.
Sara' meglio che mi affretti a prendere il treno. - E se ne ando'
con passo un po piu spedito verso la stazione.
Sia Mary che Harry osservarono il cielo che era sgombro da nuvole
e con uno spicchio di luna verso sinistra.
Poi tranquillamente andarono verso il cancello dell'ospedale.
Harry disse: - Come e' possibile che si metta a piovere, con un cielo
cosi' limpido.
- Devi essere comprensivo - disse Mary. E continuo' dicendo: - L'eta'
a volte gioca brutti scherzi.
Dopo aver superato il cancello si fermarono e Harry disse: - Dove
vogliamo andare ?
- Io a casa. Domani dobbiamo accompagnare Peter e quindi dobbiamo
alzarci presto - rispose Mary.
- Va bene, ti accompagno e poi eheheh.
- Cosa c'e' da ridere ? - disse stupita Mary.
- Come ho detto a May-san le impacchettero' Peter - disse Harry pensando
alla scena.
- Ti sconsiglio di farlo - disse preoccupata Mary.
- Lascia fare a me - Disse Harry senza ascoltarla.
Si incamminarono, e dopo dieci minuti si trovarono all'angolo di un
incrocio a quattro vie.
Harry mentre attendeva che il semaforo divenisse verde disse a Mary:
- Aveva detto che pioveva, ma dov'e' l'acqua ?
Pero' nessuno dei due si accorse delle nuvole che senza nascondere
la luna fecero un'acquazzone inondando la citta', Mary e Harry.
Mary disse guardando Harry. - Le ultime parole famose.
- Andiamocene !!!
Ed entrambi corsero via.