WHAT IF? Presenta


L'UOMO RAGNO MANGA #1

by Studio Mirai

 

Siamo in un piccolo paese di campagna del Giappone. Con le terre coltivate, gli asini volanti, gli ufo e ogni tanto anche una visitina da parte di Godzilla. In questo piccolo paesino c'era un'abitazione in particolare, piuttosto piccola, ma confortevole. Era l'abitazione di una modesta famiglia americana, trasferitasi qua perché non sopportava il caos delle grandi metropoli. La famiglia era composta da due zii e un nipote,  Peter Parker, detto “Parcheggio” dagli amici.
Era domenica, giornata bella ed adatta per una battuta di pesca. Peter era amante della pesca. Quindi, tutto contento, uscì di casa e respirò un bella boccata d'aria. Con la sua bici invisibile, partì per il fiume. Peter indossava tutto l'occorrente per un pescatore professionista. Quindi pedalò fino all'estremità di un boschetto. Lasciò la bici poggiata ad un albero e con canna (da pesca, s’intende!) alla sinistra e un cestino da pic-nic alla destra, entrò nel boschetto. Dopo quasi un chilometro, si trovò davanti ad una cascata in cui c'era anche un laghetto, e da esso partiva un fiumiciattolo. Si guardò intorno e non vide nessuno.
"Strano. Di regola questo posto è affollato", pensò. Poi lasciò sul prato l'attrezzatura e guardò l'orologio che segnava le 9:30. E poi disse:
- D’accordo che non mi sono svegliato presto... però non credevo di essere arrivato cosi tardi da essere l'unico.
Scosse la testa e disse. - Non fa niente. - Aprì il cestino da pic-nic e all'interno, oltre a dei tramezzini, c’era anche un barattolo di esche. Quindi prese il  barattolo, l'aprì e ne prese una e la mise sopra l'amo, e poi lanciò  l'esca sul laghetto. Prese un tramezzino e iniziò a papparselo, mentre iniziava ad attendere un pesce.

Passò il tempo, mentre Peter non riusciva stranamente a prendere neanche un pesce. Stranamente, perché di regola ne prendeva una decina, nella migliore delle ipotesi. E quattro nella peggiore. Eppure non riusciva a prendere manco uno. E pensò: "Non è che anche i pesci sono andati in vacanza?"
Poi lasciò la  canna, guardò meglio il cestino e vide alcuni mochi (simili ad arancini  di riso) e alcuni involtini di forme strane, tra cui un polipo, una  farfalla,  un granchio ecc… Peter decise di prendersi tutti i mochi e di lasciare quegli involtini dalle forme strane. E mentre ne mangiava uno, la canna iniziò  a muoversi. Peter la prese e cosi iniziò la lotta.
Nello stesso istante, un ragno aveva adocchiato il cestino, e più precisamente l'involtino a forma di farfalla, e decise di andare a catturare la preda.  Si ficcò, scendendo dal ramo, all'interno della cesta, ma in quel momento, Peter vinse la lotta e tirò un bel pesce, di grandezza media. Lo buttò dentro la cesta, la richiuse e continuò a pescare.
Passo un'ora e si era pappato tutti i mochi, tant’è che pensò “Devo ricordarmi di dire a zia May di non farmi più quegli involtini. Mi ricordano troppo San Valentino. Brrr…". E scosse la testa per scacciare il pensiero.
Ma quel pensiero non se ne voleva andare. “Mi rovina la giornata”.  Poi guardò il posto desolato e disse:
- Sarà meglio che vada anch'io.
Quindi prese la cesta,  l'aprì, mettendo il barattolo delle esche sopra il pesce, e la chiuse. Senza essere morso dal ragno che tentava di scansarsi dal barattolo. Quindi prese la canna e tornò indietro. Dopo essere uscito dal boschetto, si avvicinò alla bici invisibile e, mentre se ne stava andando, una voce lo fermò. Peter si girò e vide un signore ben vestito, sui 35 anni, capelli  brizzolati neri, occhi verde chiaro. Peter lo riconobbe, tant’é che disse: - Buongiorno, signor Osborn. Che ci fa da queste parti ?

 - Tua zia mi ha pregato di avvisarti...

 - Per quale motivo ?

 - Vedo che non lo sai.

 - Cosa devo sapere ? E’ successo qualcosa ai miei zii ?

 - No, no… non è successo niente ai tuoi zii... bensì a questo boschetto.

 - Cosa c'è che devo sapere riguardo a questo boschetto ?

 - Nella notte un camioncino che trasportava cavie per i test radioattivi si è ribaltato. E dalle gabbie è sparito solo un'animale, che si presuppone si sia rifugiato in questo boschetto.

 - Ecco perché non c'era nessuno. Dovevo immaginare che c'era un motivo. Ma, mi scusi, che animale era?

 - Era un ragno, l'unico che aveva gia subito un test, poco prima del trasloco - spiegò Osborn.

 - Siamo proprio fortunati, eh ? - disse scherzosamente Peter.

 - Già. Per caso tu lo hai visto?

 - No. Non l’ho visto. E stia sicuro che se l’avessi visto glielo avrei detto all'istante. -
Così Peter se ne tornò a casa, mentre Osborn lo guardava allontanarsi.

 Una volta a casa, fuori lo aspettavano gli zii. May lo abbracciò e disse:

 - Speravo di vederti vivo!

 - E lo sono. Non ti preoccupare, zia. A proposito... mi puoi fare il  piacere di non cucinare più quelle cose? Se avessi riempito il cestino solo di mochi, l’avrei spazzolavo all'istante.

 - Mi dispiace, caro. Credevo che quella fobia ti fosse passata.

 - Lo so, zia, che non lo hai fatto apposta. Ma finché  non mi passerà… - disse Peter, e pensandoci gli venne la pelle d'oca. Poi guardò  gli zii e disse: - Mi dispiace, ma ho pescato solo un pesce.
 - Non preoccuparti, figliolo - disse lo zio, e poi gli diede una pacca  sulla spalla. - Ti rifarai la prossima volta.

 - Hai ragione zio. Bene, non entriamo ?

 - Noi stiamo uscendo, ci hanno invitato. - disse lo zio.

 - Ovviamente puoi venire anche tu. - disse la zia.

 - Grazie, ma ho molto da fare. Devo sistemare il pesce. E poi anch'io sono stato invitato

 - Da chi ? - disse lo zio.

 - E’ un segreto. - disse Peter.

 - Capiamo... - dissero entrambi e, mentre se ne stavano andando, lo zio disse: - Divertiti anche da parte mia.

 - Lo farò - disse Peter, e entrò in casa chiudendo la porta.

Poi poggio il cestino sul tavolo al centro della stanza e l'aprì. Stava per prendere il pesce, quando si sentì mordere; ritrasse la mano e disse: - Chi c’è lì? - E appena vide sbucare il ragno, svenne.

Tempo dopo un robot entrò nella stanza, catturò senza problemi il ragno ed uscì.

Continua...

Note del non autore: ebbene lo ammetto, è stata colpa mia! Dopo aver letto Marvel Manga il mio amico ha sentenziato: "Questo di Manga ha solo le immagini, ma la storia no!". Ed io gli ho detto: "Tu saresti capace di fare una storia Manga? Ci vuoi provare con una mini, che so io, sull'Uomo Ragno?". Ebbene, ha detto si, e avete appena letto il primo episodio della sua miniserie di indefiniti numeri. Perchè, che ci crediate o meno (e non ci crede nemmeno lui), la cosa lo sta prendendo e si sta trasformando in un vero Manga, di quelli che popolano le nostre edicole. Spero che vi piaccia e che siate abbastanza pazienti da aspettare il seguito,e possibilmente inviate i commenti anche al suo indirizzo di posta, ovvero hen3tai10@libero.it, ne sarà felice.