#23 - IMPATTO! /2: INCONTRI RAVVICINATI

by Pablo

 

Pentagono, Washington D.C., ore 4:50.
Nick Fury era seriamente agitato: l'intero sistema energetico era andato in tilt, e solo grazie ai generatori di emergenza il sistema difensivo americano era rientrato in funzione dopo soli 5 minuti. Ora bisognava capire cosa era successo.
- Allora, qualcuno qui dentro sa darmi delle spiegazioni? - disse rivolgendosi ai suoi sottoposti, ma nessuno rispose. - Possibile che siano riusciti a farci fessi in maniera così veloce? Di chi si tratta? Di Al-Qaeda? Painer? O chi altri?
- Signore, - disse uno dei sottoposti – sono andate in tilt diverse centrali a nord, il blackout sta colpendo mezza costa orientale.
- Che diavolo, credevo che certe cose potesse succedere solo in California!
Improvvisamente il radar del sistema difensivo si riempì di centinaia e centinaia di puntini.
- Che diavolo succede adesso?
- Signore, so che lei non ci crederà, ma Washington è invasa da... uccelli!
- Uccelli?!
- Si, questi puntini sul radar rappresentano stormi di uccelli apparsi all'improvviso.
- Ci mancava solo la citazione di Hitchcock adesso! - imprecò Fury.
Poi un altro sensore si accese, emettendo un bip acuto.
- Attacco dallo spazio? - si chiese Fury, fissando preoccupato il sensore.
- Si, signore, è il sistema difensivo OuterSpace ha rilevato un'intrusione sulla perpendicolare della città.
- Abbiamo un'immagine?
Dopo qualche secondi sul display apparve una figura, e Tony Stark, fino a quel momento rimasto in silenzio, trattenne rumorosamente il fiato. La cosa non fuggì a Fury, che gli rivolse uno sguardo interrogativo.
- War Machine! - disse quasi sottovoce.
- Quel War Machine? - Tony annuì con il capo - Credevo fosse andato distrutto... ma dopotutto qui non si parla di pezzi unici, vero? - concluse il generale, scoccandogli un'occhiata ironica.
- Devo intercettarlo, solo io posso...
- Ci penseranno i nostri caccia...
- Non sia stupido Fury, lui è in grado di farsi beffe dei vostri migliori stealth.
- Lanceremo le sentinelle.
- Inadatte per queste cose, e lo sa benissimo.
Un soldato interruppe la discussione.
- Signore abbiamo tracciato il suo obbiettivo.
- Sarebbe?
- Il dottor Banner.
- Merda! - imprecò Fury.
- Dammi accesso alla rete militare. - disse Stark.
Fury lo fissò sorpreso.
- Sei impazzito?
- La rete di comunicazione civile è in tilt, mentre quella militare è stata ripristinata. Ne ho bisogno per guidare Iron Man.
- Ma... - rimase per un attimo in silenzio, pensieroso – Ok, - si rivolse ad un soldato – gli dia le password di accesso al sistema di comunicazione. – poi si rivolse di nuovo a Tony – Ora tocca a te!
Tony sorrise, si avvicinò al soldato e dopo qualche minuto Iron Man uscì fuori dal laghetto in cui era finito quando erano terminate le comunicazioni.

Un Black Hawk si alzò sulla nube di uccelli che stava invadendo la città di Washington. Affacciato al portellone, l'uomo noto come Capitan America osservò preoccupato quello che stava succedendo, cercando di tracciarne un epicentro.
- Capitano, - disse il pilota – è pericoloso stare qui, se uno di quegli uccelli si infila tra le pale dell'elica, rischiamo di precipitare... e non stiamo parlando di canarini.
Cap gli rivolse uno sguardo penetrante.
- Soldato, non prentendo il coraggio da un impiegato comunale, ma lei indossa i simboli della nostra bandiera, e in questo momento la nostra capitale è sotto attacco... quindi prosegua.
Il soldato deglutì, poi virò leggermente a destra, dirigendosi verso il centro cittadino.

Sharon Carter e Jack Daniels uscirono dalla jeep militare e fissarono stupiti il cielo.
- Che cazzo sta succedendo? - si chiese lui.
Indossava già il nuovo costume, che poco prima gli avevano mostrato, e sembrava deciso a testarlo.
- Non lo so, - rispose Sharon – ma credo che siamo sotto attacco.
- Signori, abbiamo rintracciato gli epicentri dell'invasione di uccelli. - disse uno dei soldati, aprendo sul cofano una mappa. - Sono quattro punti, ognuno in un punto cardinale preciso. Cap sta andando verso il punto a nord, mentre qualcuno secondo il generale Fury sta dirigendosi a sud.
- Ok, - disse Sharon, mettendosi alla guida – io vado ad est.
- Ehi, mi lasci a piedi?
Sharon sorrise, poi osservò per bene USAgent.
- Amico mio, con quella tuta faresti invidia a Steve Austin! - e detto questo partì sgommando.

La Vedova Nera, alla guida della sua Harley Davidson, infilò almeno quattro strade contromano, prima di ritrovarsi in una superstrada di collegamento.
- Non fare cazzate, Natasha! - le disse Nick Fury nell'auricolare – Non sappiamo chi ci sta attaccando, ne quanti sono. Se sono troppi per te non esporti e chiamaci.
- Si, certo. Ciao paparino! - afferrò l'auricolare e lo buttò via, prima di impennare.

Le guardie del camion contenente Bruce Banner uscirono con le armi spianate, pronte a rispondere a qualsiasi attacco, ma quando War Machine si schiantò su di loro, spaccando in due il camion, pregarono affinchè la loro morte fosse quanto più rapida possibile.
Il robot si erse in tutta la sua grandezza davanti a loro. Era alto oltre 2 metri, ed era dotato di armi un po' ovunque su tutto il corpo.
Esaudì i loro desideri, prima di rivolgere la sua attenzione alla capsula che conteneva il professor Banner.
- Professore, so che può ascoltarmi. Sono venuto a riprenderla per riportarla dal suo padrone.
- E chi sarebbe, di grazia? - disse una voce alle sue spalle.
War Machine attivò i suoi sensori, che aveva lasciato spenti durante la discesa.
- Iron Man? - esclamò.
- Credevo di averti fritto il cervello.
War Machine si girò, spianando tutte le sue armi.verso l'androide di Tony Stark.
- Spero tu abbia preso precauzioni contro il feedback neurale. - disse.
- Ho fatto di meglio!
Due missili partirono dalla spalla di War Machine, ma Iron Man scartò di lato, lanciandosi lungo la strada, seguito dai due razzi.
“Ora devo togliermeli di dosso” pensò tra se e se Tony Stark, seduto su un divano al Pentagono “E devo farlo nel minor tempo possibile.”
I suo razzi erogarono maggiore potenza, e lanciò in aria, si avvitò su se stesso e ridiscese rapido verso i missili.
“Ho sempre amato il gioco d'azzardo!”
Si infilò nei 3 metri che separavano i due razzi, mandando in confusione le centraline di rilevamento e facendoli schiantare tra di loro.
“E' come dieci jackpot alla slot machine!”
Ma preso dai suoi pensieri, Tony non si avvide che War Machine era dietro Iron Man, e quando se ne rese conto dei colpi di mitraglietta lo presero alla schiena. Per quanto il sistema sia stato ampiamente protetto dai feedback neurali, il ritorno di impulsi provocati dall'urto dei proiettili provocò a Tony una fitta alla testa, facendogli perdere il controllo momentaneo del robot.
- Maledizione! - imprecò a denti stretti, mentre con i pugni stringeva i braccioli del divano dove era seduto. Fury lo fissò preoccupato, poi si rivolse ad un attendente.
- Le truppe sono state inviate?
- La situazione è molto critica signore, ma stanno cercando di muoversi il più rapidamente possibile.
Lo sguardo di Nick si posò di nuovo sul volto sofferente di Tony Stark.
- Mi raccomando ragazzo, resisti!

Il Black Hawk sfrecciò fra le palazzine, fino a giungere all'altezza dell'highway 495.
- Eccolo! - disse il pilota, indicando a Cap un punto preciso sotto di loro, dietro dei capannoni.
Cap fissò il punto, e vide un camion, e su quel camion vide un uomo di colore che indossava una sorta di tuta rossa ebianca. Lo sguardo del Patriota si incupì.
- Sam Wilson!
- Lo conosce?
- L'ho arrestato quasi un anno fa! Credevo fosse a Guantanamo, come tutti i terroristi bastardi come lui...
Sam alzò lo sguardo e vide l'elicottero, poi sorrise. Improvvisamente decine di uccelli si scagliarono contro di esso. Il pilota imprecò e perse il controllo del mezzo, che si inclinò pericolosamente. Cap senza pensarci due volte si lanciò dal
portellone, mentre l'elicottero roteò su se stesso, prima di andare a sfracellarsi contro un muro. Con una capriola Cap roteò a terra, per rialzarsi e trovarsi a pochi metri dal suo avversario.
- Ci si rivede... Patriota! - esclamò con una punta di disprezzo Sam Wilson.
- Pare proprio di si!
- Così riuscirò a vendicare Redwing!
- Non hai dimenticato il pennuto, nonostante tutti questi amici? - lo schernì Cap, indicando la miriade di uccelli che stava mettendo in crisi la città.
- Infatti ci penseranno loro a vendicarlo! - e detto questo gli uccelli si mossero come uno sol e attaccarono Cap. - Buon viaggio all'inferno... Capitan America!

USAgent era ragionevolmente stupito: la sue gambe si erano mosse molto velocemente, grazie alla nuova tuta, e non aveva sofferto alcuno stress. Giunse al punto in cui la 495 incrociava Georgetown Pike, ed era lì che secondo la mappa c'era uno degli epicentri dell'invasione alata. Si guardò attorno, ma senza vedere niente di sospetto. Poi attivò i suoi nuovi occhiali, e il mondo cambio: informazioni di ogni tipo, dati statistici, previsioni di movimento e tanto altro apparverò sul display; lentamente i nanoidi presenti lungo il nervo ottico scelsero le più utili al momento e scartarono le altre, riponendole in una zona d'ombra.
- Ok, ok! Ci sono! Ora devo solo trovare chi ha deciso di emulare Hitchcock e farlo fuori.
- Se lui prima non fa fuori te! - disse una voce alle sue spalle, seguita da un crepitio di armi da fuoco.
I sensi di Jack, già allenati, supportati dal potenziamento della tuta, gli permisero di schivare la raffica di colpi e di ripararsi dietro un angolo. Subito gli occhali, coadiuvati dai nanoidi, ricavarono dalle poche informazioni ricevute durante i gesti atletici di Jack frammenti del volto del suo assalitore, si interfacciarono alla banca dati e effettuarono uno scanning. Dopo 400 millesimi di secondo la risposta più plausibile era sul display.
- Random, ti dichiaro in arresto oppure ti dichiarerò morto! - annunciò USAgent.
- Ah!Ah!Ah! Sei mai stato ospite di Jay Leno, per caso?
USAgent si affacciò dall'angolo e sparò due colpi in direzione dell'avversario. Sul display dei suoi occhiali apparvero i colpi, circondati da cerchi rossi e agganciati ad un tracciante.
“Bene, pare che posso anche pilotare limitatamente i proiettili dopo che li ho sparati.” pensò Jack, e infatti i colpi cambiarono lentamente traiettoria, andando a conficcarsi nel braccio di Random.
- Maledetto! - sibilò – Ora ti faccio vedere io!
Trasformò il suo braccio in un lanciamissili, e con un preciso colpo colpì l'angolo della struttura dietro dove era nascosto Jack, tramortendolo e facendolo coprire dalle macerie.

Hawkeye si appoggio al camion e si accese una sigaretta, tirò e butto fuori il fumo, quando sentì una canna della pistola appoggiata alla parte alta del cranio.
- Sai che saresti già morto, se lo avessi voluto? - disse una voce femminile.
- Oddio, ad occhio e croce avresti potuto uccidermi tantissimo anni fa. - rispose imperturbabile Hawkeye.
Natasha Romanova, conosciuta come la Vedova Nera, era aggrappata con una mano alla parte alta del camion mentre con l'altra impugnava la pistola armata di silenziatore. Fece un balzo e si ritrovò qualche metro davanti al mercenario, con la pistola sempre puntata verso di lui.
- Cosa ti porta a seminare caos a Washington?
- Il solito motivo, mia cara, i soldi!
- Sei in grossi guai, lo sai?
- Stai lavorando per gli americani?
- Per i loro soldi! - rispose Natasha sorridendo.
- E cosa devi fare? Uccidermi? Catturarmi?
La donna assunse un'espresssione pensierosa, poi fece un ampio sorriso e abbassò l'arma.
- Dipende da quanto hai da offrirmi!
Hawkeye rispose al sorriso.

- Ok, ragazza, - ammisa Black Knight, facendo roteare la spada laser davanti a lui con sorprendente agilità – la situazionemi sta stufando, è ora di mettere fine a tutto questo!
Sharon Carte balzò di lato, evitando l'ennesimo affondo e sparandogli, ma l'armatura del suo avversario, per quanto grezza, oltre a dargli un'insospettabile agilità, lo proteggeva in maniera davvero efficace.
- Darth Vader dei poveri, cerchiamo di arrenderci senza rovinarmi le ciocche dei capelli, oppure sarò costretto ad ucciderti! - gli rispose, con una certa ironia, la ragazza.

Nei pressi della Casa Bianca, nello stesso momento.
Il signor Carter alzò gli occhi al cielo, come se sembrasse assorto nei suoi pensieri, ma in realtà stava osservando con attenzione gli scontri in atto, collegato anche con la CNN e FOX News, poi focalizzò la sua attenzione su due scontri precisi, per poi sceglierne solo uno: sapeva che lì doveva intervenire.