Fury entrò nella stanza con l'incedere simile
a quello di un leone che entrava nel colosseo, pronto a sbranare chi
si trovava davanti a lui. Nella stanza c'erano Steve Rogers, Anthony
Stark e Sharon Carter.
- COME CAZZO E' POTUTO SUCCEDERE!!!! - urlò all'indirizzo dei
tre.
Sapeva benissimo che la colpa non era di nessuno dei presenti, però
aveva appena ricevuto una lavata di capo da Powell e doveva sfogarsi
in qualche modo. Si rivolse a Sharon, senza però perdere la durezza
della sua espressione.
- Allora, cosa dicono i nostri scienziati?
Sharon aprì la cartelletta davanti a lei.
- Partiamo da un presupposto: i satelliti non hanno visto nulla!
- Cosa?!?!?!
- Lo sospettavo! - aggiunse Stark.
Tutti si voltarono a fissarlo.
- Quando ero connesso con Iron Man, nemmeno lui vedeva i draghi!
- E questo cosa vorrebbe dire?
- Beh, ci ho pensato su e sono arrivato alla conclusione più
semplice: ovvero noi non vedevamo quei draghi.
I volti degli altri tre si riempirono di un'espressione interrogativa.
- La retina elettronica di Iron Man replica quella umana, quindi riceve
gli stessi impulsi visivi che ricevono gli occhi miei e vostri. Se i
draghi non sono stati impressi nella retina di Iron Man, il motivo è
banale: tutto quello che "vedevamo" era in realtà un'illusione
mentale, generata nel
nostro cervello, non nei nostri occhi.
Fury rimase per un attimo sovrappensiero.
- E' plausibile, ma mi chiedo come...
- Al come, posso provare a rispondervi io. - disse una voce carica di
risolutezza.
Tutti si voltarono verso l'ingresso e videro un uomo alto ma leggermente
incurvato, dai capelli castani leggermente brizzolati lungo le tempie.
- Ciao Reed! - esclamò Tony, andandogli incontro e stringendogli
la mano.
- Ciao Tony. - rispose lui.
- Dottor Richards... - disse Fury, inclinando lievemente il capo.
Cap e Sharon rimasero in silenzio. Reed si avvicinò alla console,
prese un cd dalla sua tasca e lo infilò nel caddy.
- Come sapete da quando il progetto Sentinella è operativo, abbiamo
dislocato nello spazio 4 satelliti in grado di intercettare attività
mutanti il tutto il Nord America. Questi satelliti sono diventati operativi
da una sola settimana e da allora abbiamo un preciso controllo dei fenomeni
mutantisu tutto il continente.
- Ma l'attacco è avvenuto poco distante dalla costa inglese.
- replicò Cap.
Richards scosse il capo.
- E' stato molto tempo ibernato, non sa nulla di molte cose. - Premette
un pulsante sulla console e sul display apparve una mappa dell'east
coast, puntellata di macchie rosse sfumate. - Le macchie che vedete
sono le attività mutanti che abbiamo registrato al momento dell'attacco
in America.
- Si, ma... - cercò di replicare Fury.
- Guardi all'estrema destra. - lo interruppe Reed Richards.
Nella parte destra, dove la curvatura della Terra cominciava a mostrarsi,
c'era una grossa macchia di un rosso intenso.
- Abbiamo ricostruito la zona in base ai riferimenti geografici sulla
mappa e a delle stime statistiche, ed ecco il risultato.
Spostò il mouse su un'icona e apparve una mappa del nord est
Atlantico. A qualche centinaio di chilometri dal Galles c'era una enorma
macchia rossa, ampia migliaia di chilometri quadrati.
- E' impressionante. - disse freddamente Richards - Non ho mai visto
una macchia di queste dimensioni. Siamo difronte ad un mutante molto
potente, questo ve lo posso dire per certo.
- Si, adesso sappiamo che è stato un mutante, - disse Fury -
ma saranno milioni e non schedati! Specialmente all'estero! Come facciamo?
Reed sorrise ironico.
- Credete che colui che abbia generato questo - e indicò la macchia
sullo schermo - fosse in Australia o a Mozambico? No, era lì,
accanto a voi... non può essere altrimenti.
Sharon e Fury si fissarono, poi il loro sguardo si posò sulle
riprese satellitari. Si resero entrambi conto che avrebbero trovato
qualcosa, qualche riferimento al loro nemico.
Caracas,
Venezuela.
Nella dimora del criminale nazista noto come Teschio Rosso sono riuniti
i più potenti sostenitori del Reich ancora in vita: Helmut Zemo,
figlio dell'originale Obergeist, temuto da tutti gli impuri; Thor, figlio
di Odino di Asgard, simbolo del potere degli ariani; il Seminatore di
Odio, creatura spregevole il cui unico scopo nella vita è la
destabilizzazione dell'ordine costituito; il barone Strucker, rappresentato
da un ologramma, oramai ridotto ad un cervello elettronico, ma sempre
vivo col suo odio verso i deboli; e infine il Teschio Rosso stesso,
seduto in silenzio su una poltrona, nella penombra. Tutti stavano fissando
uno schermo su cui venivano proiettate delle immagini.
- Questo è l'ingresso della grotta trovata dagli americani in
Afghanistan. Secondo la nostra gola profonda, pare che abbiano trovato
qualcosa d'incredibile lì dentro, una sorta di artefatto antico...
Strucker sorrise.
- Come gli artefatti che il Fürher mandava a cercare in tutto il
mondo!
- Esattamente! - rispose il Seminatore d'Odio.
Dopo qualche attimo si intravide qualcosa di metallico, e poi l'inquadratura
mostrò nella quasi sua interezza il gigante di ferro.
- Incred... - fu il commento di Strucker, che fu interrotto dall'alzarsi
di un vento inusuale nella stanza.
Tutti si voltarono e videro Thor, la cui espressione denotava sorpresa
e rabbia, agitare nell'aria il suo martello da guerra.
- PER HELA! - urlò, mentre le finestre della stanza si rompevano
sotto la furia del vento - QUESTA TERRIBILE SCOPERTA NON PUO' FAR ALTRO
CHE INDURMI AD AGIRE! ED E' CIO' CHE IO FARO'!
E dette queste parole si lanciò in volo verso una delle finestre,
svanendo in un attimo alla vista di tutti.
Zemo si avvicinò al Teschio Rosso, che era rimasto immobile per
tutto il tempo.
- Dobbiamo tenerlo sotto controllo?
Un cenno deciso della sua testa gli fece intendere di lasciarlo al suo
destino, qualunque esso fosse.
Inghilterra,
16 ore dopo.
Aver rivisto le mappe satellitari sotto una nuova luce, dopo l'intervento
del dottor Richards, aveva fatto notare loro delle cose che altrimenti
non avrebbero visto mai, come ad esempio una grossa nave da recupero
a diverse miglia di distanza, e un elicottero molto più vicino.
E proprio partendo da questo elicottero erano risaliti, grazie alle
sue insegne, al presunto mandante, ovvero a Sebastian Shaw, magnate
della bioingengneria. Il resto è stato semplice: seguendo i movimenti
dell'elicottero sono giunti ad un piccolo laboratorio di una società
controllata dalla Shaw Biotech, a pochi chilometri dalle bianche scogliere
di Dover, nel sud del paese.
Cap e Jack Daniels scavalcarono senza problema il recinto, dopo aver
appurato l'assenza di dispositivi elettrici di controllo, e si fermarono
dietro delle casse.
- Mi sembra di aver già vissuto questa situazione! - disse l'uomo.
- Anche a me! - replicò ammiccando Steve Rogers.
Jack sorrise per un attimo, poi il volto ritornò serio.
- Non mi sei mai piaciuto, ma questa non significa che sei del tutto
inutile! Quindi diamoci da fare e cerchiamo di scoprire chi ha rubato
il robottone, perchè e dove l'hanno messo!
Cap fece un cenno di assenso con la testa.
- Ci dividiamo?
- No, rimarremo insieme e andremo entrambi verso il punto sensibile,
ovvero verso il grande magazzino in fondo.
- Ok!
I due, coperti dalle ombre, si mossero con rapidità e discrezione,
dirigendosi verso il magazzino.
Washington.
Tony Stark e Reed Richards osservarono per l'ennesima volta le immagini
del gigantesco artefatto trovato tra le montagne dell'Afghanistan, cercando
di intuirne le origini e il funzionamento.
- E' una struttura incredibile, non riesco ad immaginarne l'origine...
- concluse Stark.
- L'origine no, nemmeno io riesco ad immaginarla, ma forse ho intuito
cosa potrebbe essere.
Stark lo fissò con uno sguardo interrogativo.
- Un golem! - disse Richards, anticipando la domanda dell'altro.
- Cosa sarebbe?
- Diciamo che assomiglia ad un golem. Le tradizioni ebraiche dicono
che Dio per creare l'uomo creaò una copia di terra, il golem
appunto, in cui infuse la vita. Le leggende raccontano che i rabbini
ebrei erano in grado di replicare la cosa, scrivendo sulla fronte di
queste statue di terra Ameth, che è la trascrizione ebraica del
nome Adamo, cosìcchè prendessero vita. Successivamente
cancellavano la A dalla fronte affinchè rimanesse la parola Meth,
che significa morte, e il golem si dissolvesse.
- Stai pensando che anche questo è simile ad un golem?
- Per certi versi sì. Considera che molte religioni hanno dei
punti in comune, nonostante le differenze culturali e geografiche. Pensa
al diluvio universale, vero trait d'union di decine e decine di testi
sacri.
Tony rimase qualche attimo sovrappensiero.
- Se quello che dici è vero, questo non è un prodotto
tecnologico.
- Infatti, credo sia un prodotto... come dire... mistico!
Cap
e Jack giunsero in pochi minuti all'ingresso del magazzino. Il secondo
si affacciò rapidamente, ritraendosi altrettanto velocemente.
- Sembra deserto! - disse.
- Ok, vado avanti io! - rispose Cap.
Jack fece cenno di assenso con la testa.
Cap entrò nel magazzino, andandosi a nascondere dietro un bancone.
Sbirciò oltre, e assicuratosi che non c'era nessuno fece cenno
a Jack di raggiungerlo.
L'altro si spostò rapidamente, raggiungendo Steve dietro il bancone,
per poi correre dietro un pannello. Improvvisamente delle potenti luci
si accesero, accecandoli tutti e due.
Dopo l'attimo di stordimento, i due si preparano ad affrontare la minaccia
e si ritrovano davanti una ragazza dai lunghi capelli biondi, dalle
lunghe gambe messe in mostra da una corta minigonna e dai seni prosperosi
evidenziati da una blanda camicia bianca sbottonata.
Jack non ci pensò due secondi e le puntò contro il fucile,
pronto a spararle, ma qualcosa di invisibile lo colpì in pieno:
si afferrò la testa tra le mani, rovesciandosi a terra tra urla
di agonia.
Steve uscì dal nascondiglio e si lanciò verso la donna,
impugnando lo scudo e preparandosi a lanciarlo, ma la donna gli puntò
contro il suo indice e anche lui cade in ginocchio, mollando lo scudo.
- AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHH!!!! - urlò Cap, mentre sentiva
qualcosa
intrufolarsi nel suo cervello e fargli esplodere i neuroni ad uno ad
uno.
La donna sorrise compiaciuta, mentre i due uomini si contorcevano agonizzanti
ai suoi piedi.
Note:
gli eventi cominciano a dispiegarsi, Cap e Jack entrano in azione ma
anche Thor fa la sua mossa. Cos'è il gigante di ferro? Un golem
come dice Richards? O qualcos'altro? Beh, dovete attendere per ricevere
tutte le risposte.
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