#10 - SOGNO AMERICANO /2:
ODIO FRATERNO

by Pablo

 

Avere un fucile puntato alla propria testa non è una sensazione gradevolissima. Magari si potrebbe pensare che se a puntarlo è un uomo di 80 anni magari ci si sente più tranquilli. E invece non è proprio così, visto che un ottantenne dalla mano tremolante non offre sufficienti garanzie di sicurezza. E questo fu infatti il pensiero di Steve nel vedere quel vecchio dalla mano tremolante puntargli addosso un fucile.
- Non sono un ladro! - disse Steve, alzando lentamente le mani.
- So chi sei!! - rispose il vecchio.
Steve cercò di guardarlo con la coda dell'occhio, e riconobbe qualcosa in lui, qualcosa che lui vede ogni volta che si guarda allo specchio: gli occhi.
- Michael?! - disse, quasi stupito.
Il tremolio del vecchio aumentò.
- Michael, sei tu?
- Vai… via… da… qui…
Steve si girò in un lampo, afferrando il fucile e abbassandolo di colpo. Ma questo non impedì al vecchio di contrarre le dita e far partire un colpo, che finì negli assi del pavimento.
Steve e Michael si fissarono: il primo con uno sguardo di gioia e stupore, il secondo con uno sguardo di odio e rancore. E il Patriota se ne accorse.
- Perché? - chiese - Perché quello sguardo?
Michael tacque.
- Perché volevi che andassi via? Perché mi hai puntato un fucile addosso?
Il vecchio si appoggiò ad una sedia, mentre una lacrima sgorgò furtiva da un occhio. In quel momento un uomo e un ragazzo entrarono in cucina, allarmati dal colpo del fucile.
- Che succede? - disse rivolto al vecchio, prima di rivolgere lo stesso sguardo a Steve - Chi è lei?
Steve osservò i due, ma il suo sguardo si focalizzò sul più giovane, i cui tratti erano simili ai suoi. Anche loro due se ne accorsero, tanto da guardarsi con una sguardo interrogativo.
- Io sono Steve Rogers! - disse, stupendo i due uomini.

Venezuela.
Nonostante al governo ci sia un pseudo-dittatore comunista, tra le foreste di questa nazione sud-americana giace una base di origini naziste. Era un avamposto di ricerca del Fürher, come tanti altri sparsi nel mondo. Qui Hitler cercava la sua sopravvivenza alla morte. E qui la ricerca arrivò alla fine, ma molti anni dopo la morte del suo sostenitore.
Zemo entrò nel settore Omega, quello più protetto, notando una certa freddezza nei suoi confronti. Per quanto abbiano avuto la stessa formazione, i progetti erano molto diversi tra loro, e a rendere più palpabile questa sensazione era l'assenza di qualsiasi stendardo con la svastica, sostituita da un mostro mitologico, l'hydra. Lo stesso loro saluto militare aveva sostituito alla parola Hilter la parola Hydra. Tutto ciò lo disgustava, e la voglia di fare a pezzi tutti quanti era forte, ma non quanto la sua obbedienza alla suo signore, e quinti degluttì ed entrò nella Sancta Sanctorum di Strucker.
L'immagine olografica del più grande ricercatore del Terzo Reich lo accolse con un "Hail Hitler" che Zemo non seppe decifrare se ironico o convinto.
- Strucker, sono giunti i tempi! - disse.
- Mi è giunta voce del vostro reclutamento, - rispose l'immagine - e non posso dirmi che perplesso!
- Per quale motivo?
- Sono tempi duri per chi come noi vuole destabilizzare l'ordine costituito! Al Qaida è stata quasi del tutto smantellata, e per quanto non provi alcuna simpatia per quelle scimmie, devo dire che hanno fatto un macello al di là di ogni previsione ed avevano un'organizzazione precisa come un orologio! In più il mondo è nelle mani di cani ebrei, la cui presenza è tangibile ad ogni livello delle istituzioni mondiali, e loro sanno di me, di te e degli altri, e staranno con gli occhi aperti! No, non è il momento giusto!
- Non sono d'accordo! - rispose con veemenza Zemo - Adesso che sono tutti concentrati verso il terrorismo islamico, noi possiamo colpire… e colpire duro!
Strucker abbassò la testa, dubbioso.
- E Painer? - disse.
- Painer sarà il primo a cadere! Il nuovo ordine non prevede che esistano esseri come lui, che foraggiano tutti per far si che si scontrino tra loro! Il nuovo ordine dominerà il mondo, e tutti dovranno piegare la testa.
Ci fu qualche secondo di silenzio, poi Strucker parlò.
- Va bene, avrete il mio appoggio, ma non la mia alleanza!
- Ma…
- Il nazismo è morto con il Fürher, ecco perché non vedi più nessuna svastica in questa base. Non sono però così stupido da averne perso gli ideali. Avrò una vita artificiale, - disse indicando una sfera pulsante di due metri di diametro alle sue spalle - ma le mue motivazioni sono reali, e sono le stesse da 70 anni a questa parte. Hail Hydra! - cocluse.
- Hail Hitler! -aggiunse Zemo, prima di uscire dalla stanza.

Maryland.
- Tu sei lo zio Steve? - disse il ragazzo.
Il vecchio le redarguì.
- Non chiamarlo zio, non è della famiglia!
- Ma… - cercò di intervenire l'altro, quello più grande.
- Nessun "Ma…"! Fatelo uscire da qui! Adesso!
Steve fissò il fratello, incredulo.
- Ma perché mi odii così tanto? Cosa ti ho fatto?
Michael lo fissò con uno sguardo di ghiaccio.
- Osi chiedermelo?

New York, 1942.
Il professor Erskine guardò i ragazzi che avevano superato le prove finali. C'era un ragazzo di colore, un italiano, uno di origini indiane e il tipico americano, dagli occhi azzurri e dai capelli biondi. Si rivolse al suo responsabile militare, il generale Philips.
- Cosa ne pensa?
- Che andranno bene, tutti e quattro!
Erskine riprese a fissarli, poi si avvicinò ad un tavolo e prese quattro siringhe con dentro un denso liquido rossastro. Si rivolse ai ragazzi.
- Sedetevi! - disse loro.
Steve fu il primo a muoversi verso le sedie, seguito dagli altri.

- Tu mi odii perché io sono stato scelto per il progetto del Super Soldato e tu no?
Michael lo fissò inorridito.
- Tu sei pazzo! - disse tremando - Io ti stimavo, ero fiero di te, come tu lo saresti stato di me se fossi stato scelto io!
Lo sguardo di Steve vagò spaesato per la stanza, la sua mente cercava di capire cosa potesse essere successo, perché il fratello lo odiasse in quel modo. Ma niente da fare, nessun ricordo plausibile risaliva dall'abisso. Il fratello lo fissò stupito, con gli occhi sgranati.
- Tu non sai niente!
Steve lo fissò.
- Cosa dovrei sapere!
Michael piegò la testa, afferrandola con le mani. Lentamente cominciò a singhiozzare. L'uomo e il ragazzo gli si fecero attorno, cercando di calmarlo e rincuorarlo. Steve indietreggiò, silenziosamente, fino a toccare la porta di casa.
- Sai come sono morti i nostri genitori?
Steve rimase impassibile, anche se lo stupore riempiva sempre più i suoi sensi.
- Si sono suicidati! - incalzò il fratello.
Steve si accasciò improvvisamente a terra. Il ragazzo gli si avvicinò, ma lui gli fece un cenno con la mano, per indicargli che stava bene.

Painer sorrise. I suoi piani, nonostante la battuta di arresto provocata dal tradimento di Zemo andavano avanti. Certo, non avrebbe più potuto far riferimento alla Stark per certi tipi di forniture, ma grazie a Dio lo spionaggio industriale era sistemato a tutti i livelli, e le forniture arrivavano comunque a lui. Doveva però scoprire chi era il mandante di Zemo, chi aveva fatto si che lo tradisse. Aveva sentito Destino e Cortez, il portavoce di Magneto, e dalla bocca di tutti loro era fuoriuscito un solo nome. Ora doveva solo dargli la caccia.

Ci furono alcuni minuti di silenzio, interrotti dai singhiozzi di Michael. Poi Steve alzò la testa.
- Perché?
Il fratello non rispose.
- Perché si sono suicidati?
Silenzio.
Steve si alzò di scatto e i pugni sul tavolo, rompendolo.
- PERCHE'??????????? - urlò.
- Perché… - rispose il fratello asciugandosi le lacrime - perché si vergognarono del tuo tradimento!
Steve rimase a fissare il fratello.
- Perché non uccidesti il Teschio Rosso!

Note: in questa seconda parte della saga "Sogno Americano" vengono svelate molte cose importante sul passato di Steve e vengono presentati nuovi personaggi. Nel prossimo episodio la vita di Steve cambierà, e una nuova minaccia si profilerà all'orizzonte.