Avere un fucile puntato alla propria testa non è una sensazione
gradevolissima. Magari si potrebbe pensare che se a puntarlo è
un uomo di 80 anni magari ci si sente più tranquilli. E invece
non è proprio così, visto che un ottantenne dalla mano
tremolante non offre sufficienti garanzie di sicurezza. E questo fu
infatti il pensiero di Steve nel vedere quel vecchio dalla mano tremolante
puntargli addosso un fucile.
- Non sono un ladro! - disse Steve, alzando lentamente le mani.
- So chi sei!! - rispose il vecchio.
Steve cercò di guardarlo con la coda dell'occhio, e riconobbe
qualcosa in lui, qualcosa che lui vede ogni volta che si guarda allo
specchio: gli occhi.
- Michael?! - disse, quasi stupito.
Il tremolio del vecchio aumentò.
- Michael, sei tu?
- Vai
via
da
qui
Steve si girò in un lampo, afferrando il fucile e abbassandolo
di colpo. Ma questo non impedì al vecchio di contrarre le dita
e far partire un colpo, che finì negli assi del pavimento.
Steve e Michael si fissarono: il primo con uno sguardo di gioia e stupore,
il secondo con uno sguardo di odio e rancore. E il Patriota se ne accorse.
- Perché? - chiese - Perché quello sguardo?
Michael tacque.
- Perché volevi che andassi via? Perché mi hai puntato
un fucile addosso?
Il vecchio si appoggiò ad una sedia, mentre una lacrima sgorgò
furtiva da un occhio. In quel momento un uomo e un ragazzo entrarono
in cucina, allarmati dal colpo del fucile.
- Che succede? - disse rivolto al vecchio, prima di rivolgere lo stesso
sguardo a Steve - Chi è lei?
Steve osservò i due, ma il suo sguardo si focalizzò sul
più giovane, i cui tratti erano simili ai suoi. Anche loro due
se ne accorsero, tanto da guardarsi con una sguardo interrogativo.
- Io sono Steve Rogers! - disse, stupendo i due uomini.
Venezuela.
Nonostante al governo ci sia un pseudo-dittatore comunista, tra le foreste
di questa nazione sud-americana giace una base di origini naziste. Era
un avamposto di ricerca del Fürher, come tanti altri sparsi nel
mondo. Qui Hitler cercava la sua sopravvivenza alla morte. E qui la
ricerca arrivò alla fine, ma molti anni dopo la morte del suo
sostenitore.
Zemo entrò nel settore Omega, quello più protetto, notando
una certa freddezza nei suoi confronti. Per quanto abbiano avuto la
stessa formazione, i progetti erano molto diversi tra loro, e a rendere
più palpabile questa sensazione era l'assenza di qualsiasi stendardo
con la svastica, sostituita da un mostro mitologico, l'hydra. Lo stesso
loro saluto militare aveva sostituito alla parola Hilter la parola Hydra.
Tutto ciò lo disgustava, e la voglia di fare a pezzi tutti quanti
era forte, ma non quanto la sua obbedienza alla suo signore, e quinti
degluttì ed entrò nella Sancta Sanctorum di Strucker.
L'immagine olografica del più grande ricercatore del Terzo Reich
lo accolse con un "Hail Hitler" che Zemo non seppe decifrare
se ironico o convinto.
- Strucker, sono giunti i tempi! - disse.
- Mi è giunta voce del vostro reclutamento, - rispose l'immagine
- e non posso dirmi che perplesso!
- Per quale motivo?
- Sono tempi duri per chi come noi vuole destabilizzare l'ordine costituito!
Al Qaida è stata quasi del tutto smantellata, e per quanto non
provi alcuna simpatia per quelle scimmie, devo dire che hanno fatto
un macello al di là di ogni previsione ed avevano un'organizzazione
precisa come un orologio! In più il mondo è nelle mani
di cani ebrei, la cui presenza è tangibile ad ogni livello delle
istituzioni mondiali, e loro sanno di me, di te e degli altri, e staranno
con gli occhi aperti! No, non è il momento giusto!
- Non sono d'accordo! - rispose con veemenza Zemo - Adesso che sono
tutti concentrati verso il terrorismo islamico, noi possiamo colpire
e colpire duro!
Strucker abbassò la testa, dubbioso.
- E Painer? - disse.
- Painer sarà il primo a cadere! Il nuovo ordine non prevede
che esistano esseri come lui, che foraggiano tutti per far si che si
scontrino tra loro! Il nuovo ordine dominerà il mondo, e tutti
dovranno piegare la testa.
Ci fu qualche secondo di silenzio, poi Strucker parlò.
- Va bene, avrete il mio appoggio, ma non la mia alleanza!
- Ma
- Il nazismo è morto con il Fürher, ecco perché non
vedi più nessuna svastica in questa base. Non sono però
così stupido da averne perso gli ideali. Avrò una vita
artificiale, - disse indicando una sfera pulsante di due metri di diametro
alle sue spalle - ma le mue motivazioni sono reali, e sono le stesse
da 70 anni a questa parte. Hail Hydra! - cocluse.
- Hail Hitler! -aggiunse Zemo, prima di uscire dalla stanza.
Maryland.
- Tu sei lo zio Steve? - disse il ragazzo.
Il vecchio le redarguì.
- Non chiamarlo zio, non è della famiglia!
- Ma
- cercò di intervenire l'altro, quello più
grande.
- Nessun "Ma
"! Fatelo uscire da qui! Adesso!
Steve fissò il fratello, incredulo.
- Ma perché mi odii così tanto? Cosa ti ho fatto?
Michael lo fissò con uno sguardo di ghiaccio.
- Osi chiedermelo?
New York, 1942.
Il professor Erskine guardò i ragazzi che avevano superato le
prove finali. C'era un ragazzo di colore, un italiano, uno di origini
indiane e il tipico americano, dagli occhi azzurri e dai capelli biondi.
Si rivolse al suo responsabile militare, il generale Philips.
- Cosa ne pensa?
- Che andranno bene, tutti e quattro!
Erskine riprese a fissarli, poi si avvicinò ad un tavolo e prese
quattro siringhe con dentro un denso liquido rossastro. Si rivolse ai
ragazzi.
- Sedetevi! - disse loro.
Steve fu il primo a muoversi verso le sedie, seguito dagli altri.
- Tu mi odii perché io sono stato scelto per il progetto del
Super Soldato e tu no?
Michael lo fissò inorridito.
- Tu sei pazzo! - disse tremando - Io ti stimavo, ero fiero di te, come
tu lo saresti stato di me se fossi stato scelto io!
Lo sguardo di Steve vagò spaesato per la stanza, la sua mente
cercava di capire cosa potesse essere successo, perché il fratello
lo odiasse in quel modo. Ma niente da fare, nessun ricordo plausibile
risaliva dall'abisso. Il fratello lo fissò stupito, con gli occhi
sgranati.
- Tu non sai niente!
Steve lo fissò.
- Cosa dovrei sapere!
Michael piegò la testa, afferrandola con le mani. Lentamente
cominciò a singhiozzare. L'uomo e il ragazzo gli si fecero attorno,
cercando di calmarlo e rincuorarlo. Steve indietreggiò, silenziosamente,
fino a toccare la porta di casa.
- Sai come sono morti i nostri genitori?
Steve rimase impassibile, anche se lo stupore riempiva sempre più
i suoi sensi.
- Si sono suicidati! - incalzò il fratello.
Steve si accasciò improvvisamente a terra. Il ragazzo gli si
avvicinò, ma lui gli fece un cenno con la mano, per indicargli
che stava bene.
Painer sorrise. I suoi piani, nonostante la battuta di arresto provocata
dal tradimento di Zemo andavano avanti. Certo, non avrebbe più
potuto far riferimento alla Stark per certi tipi di forniture, ma grazie
a Dio lo spionaggio industriale era sistemato a tutti i livelli, e le
forniture arrivavano comunque a lui. Doveva però scoprire chi
era il mandante di Zemo, chi aveva fatto si che lo tradisse. Aveva sentito
Destino e Cortez, il portavoce di Magneto, e dalla bocca di tutti loro
era fuoriuscito un solo nome. Ora doveva solo dargli la caccia.
Ci furono alcuni minuti di silenzio, interrotti dai singhiozzi di Michael.
Poi Steve alzò la testa.
- Perché?
Il fratello non rispose.
- Perché si sono suicidati?
Silenzio.
Steve si alzò di scatto e i pugni sul tavolo, rompendolo.
- PERCHE'??????????? - urlò.
- Perché
- rispose il fratello asciugandosi le lacrime
- perché si vergognarono del tuo tradimento!
Steve rimase a fissare il fratello.
- Perché non uccidesti il Teschio Rosso!
Note: in
questa seconda parte della saga "Sogno Americano" vengono
svelate molte cose importante sul passato di Steve e vengono presentati
nuovi personaggi. Nel prossimo episodio la vita di Steve cambierà,
e una nuova minaccia si profilerà all'orizzonte.
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