by
Vick Sebastian Shaw
Dove eravamo rimasti: Il governo dell’isola-stato mutante, Genosha, invoca polemicamente la collaborazione di quello americano nella composizione degli odi razziali attraverso una lettera del presidente Lehnsherr letta dal suo portavoce Cortez davanti ai giornalisti. Nel frattempo Jean Grey e Alex Summers si svegliano nell’infermeria della base sotterranea degli X-PATROL e fanno conoscenza con due membri del gruppo: Ororo Munroe e Nathan Dayspring. Giusto il tempo di fare un giretto per l’edificio e, subito, i nostri amici si ritrovano in mezzo ad un’avventura dell’unità segreta di soccorso umanitario genoshana.
***
Monte Uluru, Ayers Rock dopo l’avvento dei coloni britannici, vetta sacra degli aborigeni australiani.
È notte e le stelle in cielo sembrano delle lampadine accese, mentre una grande luna piena rischiara la notte. Un sessantenne è seduto davanti ad un fuoco scoppiettante, alle sue spalle il totem di Barnumbir. I suoi occhi sono fissi sulla luce riflessa del pianeta che sembra la prima stella della sera: Venere. Lì, secondo le antiche leggende del suo popolo, lo spirito dei morti ascende. Da anni sta qui a meditare dispensando la sua saggezza a tutti i turisti che si spingono fin sulla cima della sua montagna, all’interno della riserva. È anche lui uno di quegli strani esseri chiamati mutanti anche se non sa ancora dei suoi poteri.
Passi sulla sabbia… Un gruppetto di persone s’avvicina all’anziano con fare furtivo. Senza che lui se ne avveda lo circondano. Una voce con un chiaro accento inglese e un timbro quasi metallico dice: «Ciao stregone, da oggi sarai al servizio di Donald Pierce e dei suoi Reavers…»
«Sembra troppo assorto nelle sue meditazioni per prestarti attenzione Pierce.» Afferma beffardamente una bella ragazza giapponese fasciata in un abito di pelle nera.
«Beh, cara Yuriko, presto capirà che deve ascoltare quanto gli ordino se vuole continuare a vivere! AHAHAH !!!!!» Il biondo inglese fa allora un cenno ad uno dei suoi che fa partire un colpo da uno strano e grande fucile laser. Il raggio stordisce l’asceta che cade a terra svenuto.
Australia.
Gran Deserto Vittoria.
Una piccola città fantasma ai piedi della montagna sacra agli aborigeni. È quasi l’alba quando atterra in una nuvola di polvere l’X-JET. Sul fondo della fusoliera si apre un portello, da cui scendono un gruppo di uomini e donne: gli X-PATROL. Il leader e la sua compagna dai capelli bianchi, due ragazzi che confabulano in russo, una ragazza Cheyenne armata d’arco e frecce e un ragazzo giapponese dall’aria snob: questi sono i componenti di questa strana squadra. Appena messi i piedi a terra, Cable alza la testa e socchiude gli occhi. Un alone d’energia lo circonda. I due ospiti del gruppo si guardano intorno meravigliati e straniti dall’insolito e selvaggio paesaggio. Jean sente le energie telepatiche che il leader della squadra sta spandendo tutt’intorno… Sono un qualcosa d’impressionante, le più intense e forti che abbia mai sentito; anche se hanno che di caldo e quasi familiare nel modo in cui l’avvolgono…
«Bene ragazzi,» esordisce l’uomo col braccio metallico «sembra esserci del movimento su quella montagna… Dobbiamo essere rapidi, molto rapidi e silenziosi, cercando di evitare lo scontro, se possibile, per non mettere in ulteriore pericolo la vita dell’obiettivo. Non è da escludere che abbiano notato l’atterraggio del nostro aereo nonostante la copertura attuata da Tempesta. Aspettatevi quindi un comitato d’accoglienza.»
«Io suggerirei di procedere Nathan, il nostro obiettivo potrebbe essere in seri guai adesso.» Dice il muscoloso brunetto dall’accento russo.
«Allora tocca a me adesso.» dice una ragazzina bionda con una spada fiammeggiante tra le mani.«Presto, avvicinatevi!» Dopo queste parole, il gruppetto si raduna attorno alla ragazza che punta i palmi delle mani al suolo. Da lì si alza un cerchio magico dentro cui scompaiono tutti. Alex e Jean sentono come un formicolio che pensano di aver già sentito prima di allora, anche se non riescono a ricordarsi quando…
Riappaiono sul monte, su una sporgenza poco distante dalla vetta. In quel preciso istante, esattamente dalla cima, un velivolo si solleva in aria con a bordo Pierce, i suoi “uomini” e il mutante australiano.
«Cable, con le tue menate da stregone ci siamo persi il mutante…» Sbuffa il ragazzo giapponese.
«Shiro non è il momento per le recriminazioni, adesso dobbiamo ritornare all'X-JET e lanciarci subito all’inseguimento. Presto!» dice Danielle.
«Possiamo sempre rintracciarlo con i nostri scanner, giusto?» chiede il giovane Rasputin.
«Sì, mio fratello ha ragione. Torniamo sul jet.» detto questo le mani di Illyana si illuminano ancora una volta richiamando uno dei suoi dischi teleportanti. Dopo pochi secondi sono nuovamente a bordo dell’aviogetto pronti a ripartire.
Alex e Jean si sentono sempre più come degli alieni fra questi mutanti. Pur ammirandoli per il loro coraggio ed essendo loro infinitamente grati per averli salvati, non riescono ad abituarsi ancora al ritmo frenetico che sembra caratterizzare le loro missioni.
Sul velivolo dell’Alfiere Bianco, qualche ora dopo.
La cyber-compagna dell’Alfiere Bianco entra nella stiva del jet dove gli umani tecno-potenziati fanno la guardia al prigioniero. «Guarda un po’ Pretty Guy» commenta Lady Deathstrike «il vecchio sembra assorto nei suoi pensieri. Non si è minimamente scomposto… Ha sempre continuato a meditare chissà su che cosa…»
I suoi carcerieri non lo sanno, ma l’anziano aborigeno è con loro solo fisicamente, la sua mente è decisamente altrove. La dimensione del sogno l’ha accolto; qui il vecchio Gateway (così lo chiamano i pochi membri rimasti della sua tribù) vede delle cose che non sempre comprende totalmente. Da giorni una visione lo assilla. Questo è ciò che vede:
È ancora sulla vetta
sacra, ma sembra il tramonto. Il cielo è rosso come il fuoco e le poche nuvole
presenti sembrano bruciare. Poi l’aborigeno solleva il capo e scorge uno
splendente uccello di fuoco. La sua bellezza e maestosità non sono neanche
lontanamente paragonabili con qualsiasi altra cosa presente in natura. L’uomo
è stupito da questo insolito spettacolo, ma più che stupore il suo è
autentico terrore. Quella che sta volando verso il sole è la mitologica Fenice,
simbolo della fine e di un nuovo inizio, simbolo di un traumatico cambiamento.
Lo splendore del volatile aumenta man mano che si avvicina al cuore del sistema
solare. Il paesaggio è quasi illuminato a giorno. Gateway riesce a stento a
seguire quello che sta accadendo. La Fenice si sta gettando dentro il sole.
L’orizzonte si tinge di nero. Il sole non splende più e tutto quello che lo
circondava non esiste più; è come se tutto fosse scomparso. L’aborigeno si
ritrova a vagare nello spazio. Da lì rivede l’uccello di fuoco tuffarsi nel
sole e consumarlo avidamente distruggendo così tutti i pianeti del sistema
solare. Mentre assiste impotente a questo terribile spettacolo di distruzione
una donna compare dal nulla. È in controluce e riesce a distinguerne solo la
folta chioma rossa che sembra mossa dal vento: «IO SONO IL FUOCO E LA VITA
INCARNATE, FIGLIA DEL BUIO E DELLA LUCE! ORA E PER SEMPRE IO SONO FENICE!!!».
Gli occhi della rossa fiammeggiano di potere.
La
donna cybernetica continua a fissare il piccolo ometto tutto rannicchiato nella
sua cella domandandosi cosa mai gli stia passando per la testa.
«Yuriko vieni da me!» le intima una voce dalla cabina di pilotaggio.
Deathstrike si reca subito dal suo biondo alleato. Dai monitor si vede chiaramente che stanno ormai per raggiungere la base all'interno di una vecchia tenuta alla periferia della capitale inglese.
«Mr. Pierce, una chiamata in arrivo per lei dalla base.» annuncia Cross Bones.
«Presto, sullo schermo.» risponde il biondo cyborg.
#Salve Pierce, hai portato a termine la missione che t’ho affidato?#
«Sì mio Re Bianco, il prigioniero è nella stiva. Stiamo per atterrare.»
#Bene, manderò qualcuno ad accogliervi.#
«Come lei desidera signore, a più tardi.»
La comunicazione si interrompe. Pierce è nel Club Infernale da decenni. Sa come l’attuale Re Bianco è arrivato al potere e non può fare a meno di provare un certo timore ogni volta che gli parla o che l’incontra. Sa inoltre che questi percepisce i suoi sentimenti e che ne gode moltissimo, ciononostante non può fare a meno d’essere terrorizzato dal RE DELLE OMBRE.
X-JET
sull’Oceano Indiano.
La visione sul mitologico volatile, all’insaputa del nostro piccolo amico, assilla anche un’altra persona che in questo momento è su un jet e lo sta inseguendo da qualche ora ormai.
«Jean tutto bene?» chiede Alex alla sua ragazza che sta seduta accanto ad uno degli oblò dell’aviogetto con lo sguardo perso nel vuoto.
«Sì, Lex, tutto bene. Stavo ammirando il panorama che si vede da quassù.»
«Sicura? Sembravi molto assorta nei tuoi pensieri… »
«Stavo ripensando ad uno dei miei soliti incubi. Ultimamente sono tornati a farmi visita vecchi demoni che pensavo di aver sepolto… A volte ho paura di questi sogni.»
Nel frattempo in plancia Shiro e Danielle discutono con Nathan.
«Cable qui dalla consolle sembra che il nostro bersaglio si stia dirigendo verso Londra» dice la ragazza dalle lunghe trecce corvine.
«Bene Shiro, inverti la rotta, puntiamo dritti su Londra.» dice risoluto il Leader della squadra.
«Sissignore.» risponde il ragazzo giapponese.
Il soldato canuto si dirige verso i nuovi acquisti del team che vede parlottare. Sente che qualcosa preoccupa Jean Grey ed ha come il vago sospetto di sapere di cosa si tratti…
«Ehi, Grey, posso parlarti un attimo?» le chiede.
«Certo Nathan,» si allontana da Summers «dimmi tutto.»
«Mi sembri particolarmente preoccupata e non mi piace vedere i miei ragazzi in questo stato, quindi se hai qualche rospo da tirar fuori fa pure affidamento su Ororo o me.»
«Ok Cable, anche se non credo possiate fare molto…» risponde la ragazza sconsolata.
Dayspring vorrebbe dire qualcosa, ma si trattiene. Jean nota lo strano atteggiamento dell’uomo, ma al momento, non ci da molto peso e ritorna a sedersi accanto al suo boyfriend. Il soldato ripensando alle parole scambiate con la giovane donna torna in plancia, dove viene raggiunto da Tempesta.
*Hai notato anche tu che Jean è molto pensierosa oggi? Credi sia dovuto alle novità che sta vivendo così velocemente? Forse avrebbe avuto bisogno di più tempo per abituarsi alla nuova situazione… Dopo tutto non dimentichiamoci che è appena stata stupr…*
*Non voglio sentire quella parola Ororo. Non l’abbiamo di certo obbligata a seguirci, ma adesso è tardi per tirarsi indietro.* la interrompe duramente il soldato.
Non si sente volare una mosca per tutto il viaggio, il silenzio la fa da padrone, un silenzio quasi irreale.
Tenuta
di Amahl Farouk alla periferia di Londra.
Dopo
essere atterrati in un hangar segreto, i Reavers scendono dal jet portando giù
il loro prigioniero. Ad accoglierli uno dei soldati del Club Infernale li scorta
attraverso i tunnel sotterranei verso la sala del trono del Re Bianco. Pierce
segue il mercenario con Lady Deathstrike alla sua destra e alle spalle i suoi
cyborg. Due di questi umani tecnopotenziati reggono la cella dell’anziano
Gateway. Dopo trecento metri di gallerie il gruppetto arriva ad una porta
blindata di antica fattura, con accanto una strana serratura elettronica. Il
mercenario si fa da parte e lascia passare l’Alfiere Bianco. Il computer
riconosce il DNA delle parti organiche dell’uomo ed apre una fessura nella
serratura. La mano di quest’ultimo si
sfila lasciando fuoriuscire un plug di rete che si collega alla porta appena
apertasi. Ecco che si apre davanti a loro l’immenso sotterraneo della tenuta,
qui troviamo la Torre Bianca, ovvero Wanda Maximoff, ad attendere gli ospiti.
«Benvenuti signori, il Re vi aspetta nella sala del trono al primo piano seguitemi, prego. Ehm, voi cyborg seguite il soldato, vi dirà dove deporre il prigioniero.»
Dopo
circa un'ora, il jet dell'X-PATROL atterra a poco più di un chilometro dalla
tenuta di Amahl Farouk.
L'assortito gruppo esce dall'aereo, e subito Cable proietta tramite il suo
occhio bionico degli ologrammi.
«Queste sono delle mappe ricavate dal catasto londinese della zona e della
tenuta dentro la quale pare sia tenuto prigioniero il nostro obiettivo. Ci sono apparentemente tre accessi: uno frontale, una porta
sul retro e un tunnel accessibile tramite le
fogne. Ora, possiamo facilmente intuire che in realtà ci sono ben altri accessi
a questa tenuta, ma consideriamo i tre a nostra
conoscenza. Eviterei le fogne, sicuramente pattugliate in lungo e in largo, e
sature di dispositivi di rilevamento, ed eviterei
l'ingresso posteriore, che, contrariamente a quanto si faccia vedere nei film
d'azione, è sempre il più controllato.»
Alex fissa incuriosito l'uomo.
«Vuoi farci entrare dall'ingresso principale? Devi essere pazzo!»
Nathan sorride.
«No, al contrario, so quello che faccio, l'ho sempre saputo...»
«Tranne per il nostro obiettivo!» lo punzecchia Shiro «Quello ti è sfuggito!»
«Forse si... o forse sto solo cercando di prendere il pesce più grosso...
chissà!»
Per qualche secondo nessuno parla, e così il leader mutante riprende il filo
del discorso.
«Bene, Jean ho bisogno di te. Devi portarci tutti nella tenuta, e dobbiamo
farlo nascondendoci psichicamente alla vista delle guardie... no, non ti agitare, io ti farò da supporto, dopotutto abbiamo poteri
simili, però io mi occuperò dei rivelatori di attività mutante che potrebbero essere sparsi per le zone di ingresso della
tenuta.»
«E per i rilevatori elettronici? Quelli non possono essere ingannati dai nostri
poteri!» chiede Alex, allarmato per il tentativo di suicidio in atto.
«Shiro, entra nell'X-JET, connettiti alla rete interna e manda in lag le
telecamere, così che rimangano impresse le ultime immagini, e disattiva tutti i sensori di movimento senza farlo risultare sulle
console»
«Ma io volevo...» si lamenta il ragazzo.
«Tu niente... è un compito importante e ti devi dare da fare!»
Mentre il ragazzo entra nel jet sbuffando come una caffettiera, il gruppo si
incammina verso la tenuta, e lentamente, almeno agli occhi di un osservatore esterno, si dissolve fino a sparire alla vista. E un osservatore esterno ha
visto questa scena da dietro degli alberi.
«Alcuni nostri vecchi amici sono entrati in azione. Devo intervenire, oppure
attendo gli sviluppi?»
Alla domanda c'è un silenzio innaturale, poi un sorriso appare sul volto del
misterioso osservatore.
«Sissignore, li aspetterò nell'aereo. Spero che i rinforzi giungano al più
presto!»
E dette queste parole Ciclope fuoriesce dall'ombra.
CONTINUA...
Note dell’autore: Dopo parecchio tempo e diverse sollecitazioni, continuano le avventure degli EXTREME X-MEN. Grazie alla collaborazione del caro vecchio Pablo sono riuscito a regalarvi questo nuovo episodio. Strane ed apocalittiche visioni assillano la nostra dolce Ms Grey, ma non solo lei. Anche il mutante che la pattuglia genoshana sta cercando di recuperare ne sembra partecipe. Cosa si nasconde dietro tutto ciò? Cosa ci fa Scott Summers in Inghilterra?
Detto questo vi saluto e vi lascio a meditare per un po' di tempo.
Come sempre se avete qualcosa da dire sulla serie (commenti, critiche, ecc...) scrivetemi all'indirizzo: kristoff_von_doom@yahoo.it
Restate sintonizzati e preparatevi al peggio!
AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!!
Xiauzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz!!!!!!
Vick Sebastian Shaw