MARVELIT presenta:

di Pablo & Fabio "Mr. Kayak" Graziano

 

primo episodio:

LA TRISTE CICLICITA' DELLA STORIA

 
 
CNN.
Signore e signori, qui e' Trish Tilby che vi parla in diretta dall'Hammer Bay di Genosha. Siamo qui perché tra un mese esatto si festeggerà il primo anno di vita del governo di Magneto sull'isola.
Come ricorderete, circa due anni fa Eric Magnus, meglio noto come Magneto, mutante dalle incredibili capacità di controllo sull’elettro-magnetismo, si insediò in quello che restava di una Genosha oramai semi distrutta da anni di guerre civili, rendendola presto la terra promessa per i mutanti. 
Dopo appena un anno, Magneto fu ricevuto dall'ONU, e con il suo intervento duro e deciso provocò contrastanti reazioni nei governanti di tutto il Mondo. Magnus minacciò l’intero pianeta, spaventando l’assemblea con l’ormai celebre frase: "O mi date Genosha, o nessuno avrà più un mondo su cui vivere!".
Le Nazioni Unite cercarono inizialmente di resistere, ma alla fine ritennero più giusto dare a Magneto quello che voleva, risparmiando un numero senz’altro elevato di vite umane in scontri inutili contro un essere di tale potenza; ancora oggi, ci chiediamo se quella di allora fu una scelta ghettizzante, di libertà o semplicemente vigliacca.
Oggi Genosha e' profondamente cambiata: i mutanti convivono pacificamente tra loro e con gli abitanti del posto, il livello tecnologico e' ad uno standard elevatissimo, il crimine si attesta attorno al 3%, e la disoccupazione e' al di ben sotto della soglia fisiologica del 5%. Insomma, sarà pure un ghetto per mutanti, ma cifre alla mano qui si vive meglio che in qualsiasi altra parte del mondo.
Per adesso e' tutto da Genosha, ripasso la linea in studio.
 
Jean Grey sorrise nel vedere le immagini di Genosha.
Seduta al tavolo della cucina nel piccolo appartamento newyorkese che condivideva con i suoi più cari amici, la splendida rossa fantasticava su quel luogo paradisiaco, dove migliaia di mutanti come lei sembravano aver trovato, infine, una giusta pace dalle angherie centenarie dell’invidiosa razza degli homo sapiens.
"Magneto ha avuto ciò che desiderava, alla fine…! Ha realizzato il suo sogno, sarei quasi tentata a raggiungerlo se..."
Il suono del campanello interruppe i suoi pensieri. Andò ad aprire la porta e non si stupì nel vedere Bobby Drake oltre la soglia. - Entra pure! - disse sorridendo, mentre si faceva da parte.
- Cosa stai facendo?
- Stavo preparando la cena, mentre vedevo la televisione.
- Genosha?
- Già…!
- Mi chiedo cosa ci spinga a rimanere qui...
- McDonalds? - rispose Jean, con un largo sorriso.
Bobby rispose con un sorriso se possibile più ampio.
- Io pensavo alla Route 66!
Bobby si sedette sul divano, e rimase a vedere la CNN.
- Hai sentito Alex? - chiese Jean.
- Non lo vedo da due settimane, e la cosa non mi piace.
- Nemmeno a me, quando scompare c'e' sempre qualcosa in ballo... qualcosa che potrebbe non piacerci.
- Infatti! E gli altri?
- Stanno tutti bene e tranquilli, anche se immaginano che dovremo tornare presto in azione.
- Non hanno idea di quanto sia vero! - disse una voce alle loro spalle.
Jean e Bobby si girarono di scatto verso Alex Summers, che se ne stava in piedi sulla porta, giocherellando tra le mani con le chiavi dell’ingresso.
- Siano benedetti gli zerbini d'America, permettono sempre di fare delle sorprese!
Jean e Bobby lo abbracciarono, mentre lui sorrideva. Poi improvvisamente si incupì.
- Dobbiamo parlare... ci sono problemi seri!
 
CNN.
Qui e' sempre Trish Tilby che vi parla dall'Hammer Bay di Genosha. Siamo riusciti ad avere un'intervista esclusiva con il ministro degli interni del governo di Eric Magnus, Pietro Maximoff.
Mi dica, signor Maximoff, che festeggiamenti state preparando per il primo anno del governo di Magneto?
- Noi come governo non stiamo preparando niente, abbiamo lasciato alla gente il libero compito di festeggiare come più aggrada loro, se ne avranno l'intenzione!
Perché questa scelta?
- Perché così potremo davvero toccare con mano la popolarità di questo governo, e di conseguenza potremo correggerne le direttive che riterremo meno efficaci.
Ritiene che ci siano rischi di attentati da parte di gruppi integralisti durante i festeggiamenti?
- Non lo possiamo escludere, ed e' per questo che abbiamo intensificato i controlli all'ingresso del nostro stato. I Magistrati sono stati allertati, ed istruiti affinché ogni accenno di pericolo sia tenuto nella massima considerazione. Fra meno di un mese ci sarà il Mutant Pride, e non vogliamo sorprese.
Come e' cambiato il mondo dopo la tragedia dell'11 Settembre?
- Molto e poco... a volte mi sembra che si sia tornati indietro, a volte invece che si stia avvicinando un nuovo ordine. Noi siamo alla finestra a guardare cosa cambia, ma stando sempre attenti che non minaccino noi!

Ringrazio il ministro per la sua collaborazione e ripasso la linea allo studio.

 
Il sorriso di Xavier era carico di un'arroganza incredibile. Spense stancamente la TV, poi si girò verso i suoi tre uomini di fiducia, Scott Summers, Hank McCoy e Warren Worthington III, che sedevano alle sue spalle. Intorno a loro, dal corridoio fuori dall’ufficio del Professor Charles Francis Xavier, si udivano, soffocate dalle spesse pareti, le grida degli studenti della sua Scuola per giovani dotati, persi nella gioiosa balia dell’intervallo.
- Cosa ne pensate? - chiese.
- Che se non fosse un mutante sarebbe un perfetto genezero! - rispose McCoy.
- Non mi riferivo alla politica di Magneto, ma a combinare un bello scherzo per il Mutant Pride…
- Idea carina… ma chi sarà di noi ad andarci? - chiese Scott.
- Nessuno di noi, siamo troppo visibili.
- Allora chi? - domandò Warren.
- Abbiamo una scuola piena di giovani mutanti, ottimi agnelli sacrificali!
Scott sorrise sadicamente.
- Mi sembra un'ottima idea, signore!
- Lo so! - rispose Xavier, per poi rivolgersi a Hank - Come vanno le ricerche?
- A rilento. Sto studiando gli effetti sulle cavie che ci arrivano regolarmente, ma non sto ottenendo l'effetto desiderato.
- Cosa ti serve per accelerare gli studi? Fondi?
- No, mi servirebbero alcuni virus mutageni particolari.
- Sai dove possiamo trovarli?
- Un paio si, ma su uno devo fare una ricerca approfondita.
- Ok, mandami una relazione su quelli che possiamo avere, al resto ci penseremo dopo.
- Benissimo, sarà fatto.
Xavier fece un cenno di assenso, poi si rivolse a Warren.
- Cosa dicono i nostri finanziatori?
- Sono ricchi e felici. I proventi sulle azioni della WWCorp sono saliti del 20% nel giro di una settimana, e le prospettive di guadagno sono al rialzo. Tra breve imposteremo un portale da cui si potranno ricevere informazioni dettagliate sulle nostre "attività".
- Va bene così, potete andare. Prossimo briefing domani alla stessa ora.
I tre uscirono e Xavier riaccese la televisione, dove apparve nuovamente il volto di Magneto.
"Ed ora a noi due, Eric…" pensò.
 
I tre amici si erano seduti a tavola, mentre dietro di loro sui fornelli della cucina due pentole continuavano a cuocere la cena; mentre osservava lo sguardo preoccupato di Alex Summers, la rossa Jean Gray smorzava la fiamma ruotando lentamente le manopole del cucinino con la telecinesi.
- Allora, Alex? Se continui a stare in silenzio così, finirò col raffreddarmi… - disse Bobby Drake per rompere il ghiaccio imbarazzante che si era creato: Alex, pur essendo un buon amico, era solito cacciarsi nei guai con brutte compagnie, bazzicando zone della città poco adatte alle famiglie… Per questo, quando Alex diceva di portare cattive notizie potevate scommettere che le avesse scovate nel fango dei peggiori meandri della società.
- Scusate, arriverò subito al sodo. Il fatto è che è coinvolto anche Scott, non è facile per me parlarne.
- Scott? Dunque c’entra la scuola Xavier!
 - Infatti. Quei bastardi hanno in mente un attentato… all’Empire State Building…
- C’era da aspettarselo, ora che le torri gemelle non ci sono più hanno dovuto ripiegare su un altro grattacielo!
- Puoi risparmiarti questo genere di umorismo, Bobby! - disse Jean, ma con meno decisione di quanto avrebbe voluto: quella notizia da parte di Alex l’aveva sconvolta molto meno di quanto si sarebbe potuta aspettare. Che avesse iniziato davvero a sviluppare anche una certa indifferenza verso il genere umano, oltre al sogno di allontanarsene verso il paradiso utopico di Genosha? Eppure, era per perseguire l’ideale di integrazione tra homo sapiens e mutanti che lei ed i suoi due amici accanto a lei avevano deciso di abbandonare l’istituto per giovani dotati del ben più disincantato Charles Xavier.
- Allora Alex, cos’altro hai saputo?
- Non molto altro, purtroppo: solo, la cosa dovrebbe svolgersi fra non più di due settimane, dunque non a cavallo del Mutant Pride.
- Bene, Alex, mi sembra comunque una buona base da cui iniziare - concluse Jean, con la voce un po’ tremante. Questo sarebbe stato il battesimo del fuoco per il suo gruppo: una volta entrati in gioco contro il terrorismo mutante di Xavier, la loro vita non sarebbe stata più la stessa, e la rossa iniziava a rendersene conto forse solo ora, in prossimità di un pericolo reale, concreto e terribile. Sarebbero stati all’altezza, lei ed i suoi compagni?
 
CNN.
E' sempre Trish Tilby da Genosha. Vi trasmettiamo in diretta, dalla radio di stato genoshana, un comunicato dello stesso Magneto. Un discorso storico: dopo più di dieci mesi Magneto prende parola infatti pubblicamente, e le sue parole susciteranno senz'altro di nuovo enorme scalpore.
"Cittadini del mondo, io sono Eric Lehnsherr Magnus, noto a tutto il mondo come Magneto, mutante, signore di Genosha, cittadino dell'universo. 
A quasi un anno dalla nascita dello stato mutante di Genosha e' giunta l'ora per il mondo di capire quale rivoluzione sta per sommergerlo. Il mondo mutante, la nuova razza umana, e' stanca di nascondersi ai soprusi. Non vuole governare, ma vuole convivere con i sapiens senza nascondere i propri poteri. 
Il Mutant Pride che si terrà a Genosha tra meno di un mese sarà il punto di svolta per il mondo mutante, l'inizio di una nuova era per l'umanità. Questi ultimi mesi ci hanno insegnato che l'odio cieco non ha sbocchi di nessun tipo, e genera solo morte e distruzione. Non vogliamo un altro 11 Settembre, vogliamo la pace, ma se i nostri diritti non saranno rispettati, non esiteremo a batterci per essi.
Governanti di tutto il mondo, cittadini di tutto il mondo, riflettete su queste parole, pensateci bene, perché tra  un mese dovrete scegliere."
Parole di fuoco che ricordano scenari tragici. In America si sta combattendo una guerra sottile con i geneterroristi, un gruppo di mutanti che con i loro attentati minano la credibilità di un'intera razza. Le parole di Magneto si prestano a numerosissime interpretazioni, ma su una cosa non ci sono dubbi: noi abitanti del mondo dobbiamo scegliere, in maniera inequivocabile, da che parte stare.
E con questo è tutto per oggi.
Trish Tilby vi saluta da Genosha.
CLICK!