RIASSUNTO:
L'organizzazione di samurai
nota come la Chiave ha attaccato una delle principali basi Hydra a New York,
provocando caos, distruzione e morte. Gli unici sopravvissuti sono 4: lo scienziato
Reed Richards, i figli di un capo Hydra Susan e John Storm, il buttafuori
Benjamin Grimm. Questo strano quartetto si è messo subito in fuga, custodendo
un preziosissimo disco contenente informazioni circa il teletrasporto atomico.
A sbarrare loro la strada, oltre ai samurai della Chiave, l'inganno ordito da
quello che credevano fosse il vero Reed Richards: il traditore si è rivelato un
membro della razza aliena skrull, ed ha cercato di ucciderli. Salvati dal vero
Richards, tenuto prigioniero dallo skrull, i 4 adesso devono fare il punto
della situazione e decidere cosa fare, preoccupati dalla sconvolgente verità
rivelata dallo skrull: gli alieni
mutaforma sono sempre di più, e mirano a risvegliare una potentissima entità
cosmica, con il fine di sconfiggere il Divoratore, un altro potentissimo essere
colpevole di aver distrutto, qualche anno prima, il pianeta skrull e di aver
provocato l'esodo sulla Terra dei sopravvissuti.
# 3
“THE SHOW MUST GO ON”
di Giorgio
-Presto, venite con me!-
supplicò il professor Richards – Lo skrull potrebbe svegliarsi da un momento
all'altro!
-Aspetta un attimo, nonno- lo
fermò Johnny – chi dice che ci possiamo fidare di te?
-John Storm, ora stai
esagerando- irruppe Sue – non solo questo galantuomo ha avuto la buon'anima di
salvarci, ma adesso ci vuole anche trarre in salvo! Perché diavolo devi
insultarlo?
-Non si preoccupi, ms. Storm,
siamo stati tutti adolescenti e siamo in grado di capirlo. Ora se volete
seguirmi fuori di qui...
Reed Richards li condusse
all'esterno attraverso una via alternativa, giusto per evitare eventuali
trappole preparate dallo skrull in caso di sconfitta. Reed e Sue cominciarono a
parlare allegramente, come se si conoscessero da anni. Ben e Johnny rimasero
dietro la coppia.
-Credo proprio che la mia
sorellina si sia presa una bella cotta per il nonnetto...- disse Johnny.
-E cosa te lo fa intuire,
ragazzino?- chiese Ben fingendosi incuriosito.
-Intanto il modo di parlare
di Sue, non è mai stata una chiacchierona e non ha mai usato parole come
“galantuomo” e “buon'anima”...
Ben sorrise.
-Un'altra cosa, Ben- continuò
Johnny – non chiamarmi ragazzino. Credo che passeremo una lunga avventura
insieme, quindi dovrai chiamarmi in altri modi.
-Ok, Johnny. Tu chiamami pure
Ben.
-Non hai capito: devi
chiamarmi signor Storm, mentre io posso chiamarti Ben... Ricorda che era mio
padre a firmarti la busta paga!
-Ragazzino insolente, tuo
padre ora non è qui, e credo che qualcuno ti debba insegnare l'educazione!
-Ehi rilassati, stavo solo
scherzando! Non mi importa nulla di come mi chiami, basta che non mi dai del
“lei”.
-Sai, Johnny, cominci a
starmi simpatico...
Arrivati alla macchina, il quartetto
vi entrò: Ben era come sempre al volante, affianco a lui Reed, dietro di loro i
fratelli Storm.
-Metti in moto e dirigiti
verso Central Park, lì vicino ho una proprietà abbastanza grande: vostro padre
mi comprò l'intero ultimo piano di un edificio, il Baxter Building. Non si
tratta di un palazzo condominiale, lì dentro ci sono solo uffici: così potremo
trovare la tranquillità per pensare alle nostre prossime mosse.- disse Reed.
-Detto fatto, cervellone!
-Buffo questo soprannome che
mi hai dato, Ben, non so perché ma ho una strana sensazione di dejà-vu...
-Signor Grimm, la smetta di
insultare il professor Richards! Le sue indubbie capacità mentali sono un
pregio, non un difetto!
-Ma si figuri, signora Storm,
non lo stava offendendo- ripeté Johnny facendole il verso.
-Signori, vi invito alla
calma- interruppe Reed – dal momento che ci troviamo in una spiacevole
situazione, adottiamo delle regole: anzitutto diamoci del “tu”, poi evitiamo di
battibeccare. Mi dispiace, ma le circostanze non lo consentono.
-Come sempre geniale,
professor Richards... anzi, Reed!- disse Sue.
Passati 10 minuti, i 4
arrivarono al Baxter Bulding.
-Lasciamo la macchina vicino
all'entrata, ci penserà il posteggiatore a parcheggiare.- affermò Reed.
-Va bene, cervellone. Fermiamoci
qui.- replicò Ben.
-Finalmente siamo arrivati,
mi stavo rompendo le scatole... non ho neanche il mio iPod!- disse Johnny
stizzito.
-Dovresti essere felice
perché sei ancora vivo, e non pensare alla musica!- lo rimproverò Sue.
Il gruppo entrò nell'edificio
e prese l'ascensore, arrivando in poco tempo all'ultimo piano, il quarantesimo.
Reed fece strada, guidandoli
fino alla porta del super-attico. La prima reazione fu, naturalmente, di Sue.
-Che splendore, Reed! Ci
starebbero otto appartamenti qui...
-Tutto merito del tuo buon
padre, Susan.- replicò Reed.
-Evidentemente ti sei
meritato questo gran bel premio...- lo complimentò Sue.
-Piccioncini,
sbaglio o avremmo molto lavoro da fare?- li interruppe Johnny.
-Ma certo, John. Io e tua
sorella stavamo solo... parlando.- si giustificò Reed.
-Non hai bisogno di
giustificarti, mio fratello stava solo scherzando!- disse Sue sviando il
discorso.
-Comunque- cominciò Reed -vi
mostro le vostre camere, ci troviamo in cucina fra un quarto d'ora, lì faremo
il punto della situazione e mangeremo qualcosa.
Reed li accompagnò nelle
stanze e diede loro tutto ciò di cui avevano bisogno, poi andò nella sua
stanza.
UN QUARTO D'ORA DOPO, IN
CUCINA.
-Credo che possiamo cominciare.
Premetto che a quest'ora avrei preferito tornare dal lavoro e rilassarmi senza
problemi extra-terrestri, e credo che voi siate nella mia stessa situazione.-
puntualizzò Reed.
-Infatti, anche io avrei
voluto giocare alla PS2... ma non ne hai una qui dentro?- replicò Johnny
scocciato.
-Johnny, vedi seriamente di
smetterla!- disse Sue con tono stizzito.
-Capiscimi sorellina, non
tocco la mia adorata PS2 da almeno 10 ore...
-Comunque- li interruppe Reed
-adesso dobbiamo trovare una soluzione, uno scopo. Intanto dobbiamo lavorare
come un gruppo.
-Non mi è mai piaciuto fare
parte di un gruppo, cervellone. Credo che mi tirerò fuori da questo gioco che
state facendo.- affermò Ben.
-Fai come vuoi, Ben. Ti dico
solo che la Chiave ci cercherà perché vuole ucciderci, siamo i soli su questo
pianeta a conoscere dettagliatamente i loro piani. Esci di qua da solo e sarai
morto al massimo in due ore.- rispose Reed.
-Ok, allora ci sto.
Guardiamoci le spalle a vicenda.
-Ora le possibilità sono due:
possiamo rivelare al mondo tutto quello che sappiamo, ma ciò provocherebbe una
guerra tra fazioni distinte che darebbe il tempo alla Chiave di generare altri
skrull per attaccare e conquistare il globo. Boccerei questa proposta. La
seconda è questa: possiamo rivolgerci al capo dell'HYDRA e chiedere degli
uomini per attaccare, questa notte, la base della Chiave e distruggere gli
embrioni skrull. Questa seconda possibilità è più rischiosa, ma sarebbe
definitiva e senza compromessi. Comunque, direi di metterla ai voti. Io preferirei
la seconda, e voi?- chiese Reed.
-Io naturalmente sono con
te.- rispose Sue.
-Io con mia sorella.- disse
Johnny.
-Non ho niente da perdere,
rischierei di morire lo stesso, quindi sono con voi.- votò Ben.
-Bene, abbiamo raggiunto
l'unanimità, è già un bel passo avanti.- affermò Reed.
-Una domanda, Reed- chiese
Sue -cosa ne facciamo del disco con i dati del teletrasporto atomico?
-Vi spiegherò una cosa-
rispose Reed -vostro padre ha dato inconsapevolmente al mio sosia un dischetto
vuoto. Io non avrei mai accettato, dal momento che i dati del teletrasporto
atomico sono chiari nella mia mente, e li conosco solo io. Uccidendomi
perderebbero le informazioni perché quel disco è vuoto.
-Perfetto. Un'ultima cosa:
chi è il capo dell'HYDRA? Ne ho sentito parlare molte volte, ma non so chi
sia.- chiese Sue.
-Si chiama Wolfgang Von
Strucker, è un barone sopravvissuto alle guerre mondiali grazie ad un siero
della giovinezza unico al mondo, che ha bloccato la sua età sui 50 anni. Lo
possiamo trovare nella base HYDRA più grande, sotto la copertura di un
supermercato, nei pressi di Chinatown. Credo che la nostra prossima mossa sia
quella di andare lì e parlare con lui. In ogni caso deve essere informato di
quanto sta accadendo.
-Bene, allora direi di
partire subito. Andiamo a prendere la Smart!- suggerì Ben Grimm, fino ad allora
quasi sempre silenzioso.
-Assolutamente no- disse Reed
-se ci vedessero con quella macchina, potrebbero riconoscerci più facilmente.
-E allora come andiamo, a
piedi?!?- chiese ironicamente Johnny Storm.
-Neanche. L'HYDRA mi ha
dotato di un immenso parco macchine, tutte di un certo livello. I samurai della
Chiave non potranno mai pensare che dei fuggitivi pensino a comprare macchine
di lusso, o mi sbaglio?- chiarì Reed.
-Che bello, vuol dire che
potremmo girare con una Lamborghini?- chiese Johnny tutto contento.
-Non credo, le Lamborghini
sono a due posti...- rispose Sue.
-Infatti, credo che Reed
stesse parlando di una berlina...- precisò Ben.
-Esattamente, Ben. Ne ho a
disposizione almeno una decina, starà a voi scegliere quale. Basta che facciate
in fretta, dobbiamo sbrigarci o i samurai potrebbero individuarci.- disse Reed.
-Allora andiamo, furboni!-
disse ironicamente Johnny.
-Perché sei ancora qui, testacalda?
Noi stiamo già scendendo.- lo sfotté Ben, affibbiando un
nuovo soprannome ad un membro del gruppo.
Il gruppo scese fino al
garage, al piano -1. Ben, Sue e Johnny si meravigliarono nel vedere le macchine
di Reed: erano almeno 10 berline e 10 sportive, e nessuna poteva costare meno
di 100.000 dollari. Naturalmente scelsero una delle più belle e comode, una
Bentley Continental Flyng Spur, berlina extralusso della casa inglese. Entrati
in macchina si accese il navigatore, che Reed spense subito.
-I samurai della Chiave
potrebbero individuarci, i GPS sono facilmente localizzabili. Perciò dovremo
fare a meno anche della radio e del televisore.
-Per me è lo stesso,
cervellone.- rispose Ben.
-Adesso dirigiamoci verso il
centro commerciale di Chinatown, il supermercato è lì.- disse Reed.
-Detto fatto, cervellone!-
rispose Ben.
CENTRO COMMERCIALE DI
CHINATOWN, 20 MINUTI DOPO.
I 4 entrarono nel
supermarket, con Reed in testa. Lo scienziato era molto sicuro di sé, si fermò
a parlare con il cassiere e riuscì a convincerlo a lasciarli passare nell'area
del market riservata al personale. Aperta la porta, il gruppo si ritrovò
all'inizio di un lungo corridoio, culminante in un'ulteriore porta.
Attraversato il corridoio, Reed si apprestò a girare la maniglia.
-Adesso tenetevi bene in
equilibrio, attenti a non cadere male o a battere la testa.- suggerì Reed.
-Per quale motivo, Reed?-
chiese Sue, sempre più alla ricerca di un pretesto per iniziare una
conversazione con lo scienziato dell'HYDRA.
Reed non fece in tempo a
rispondere perché, appena girata la maniglia, si sentirono mancare il terreno
sotto i piedi e caddero in un ampio e scivoloso tunnel. L'atterraggio fu
abbastanza brusco, tanto che Sue si lasciò scappare un “ahi”: questa
esclamazione la mise subito a disagio, non voleva apparire debole agli occhi di
Reed.
Ad un tratto si accorsero di
essere in una sala da riunione, di fronte a loro erano seduti degli uomini che
li fissavano incuriositi. Uno di questi doveva essere sicuramente il barone Von
Strucker, un uomo sulla cinquantina, alto e calvo. L'uomo si alzò per
accoglierli.
-Benvenuti, miei cari. Non
c'è alcun bisogno di presentazioni: conosco alla perfezione ciascuno di voi: i
figli di Storm, lo scienziato Richards ed il buttafuori Grimm. Io sono il vostro
capo, per intenderci. Sono io che vi pago gli stipendi e che vi mantengo.
Von Strucker indossava un
uniforme simile a quella dell'HYDRA, ma di colore diverso: il nero gli dava un
aspetto più dark e lo distingueva dai comuni soldati.
-Spiegatemi il motivo della
vostra visita.- aggiunse il barone.
-Credo di poterlo fare io-
replicò Reed –ma credo che lei sia già a conoscenza delle terribili stragi
avvenute presso due delle nostre principali basi.
-Esatto, quei miserabili
samurai della Chiave mi hanno colpito a fondo, ma l'HYDRA tornerà più forte di prima: tagli una testa e
ne ricrescono due!
HAIL HYDRA!!!- urlarono gli
uomini riuniti attorno al barone.
-Purtroppo non è così
semplice, barone. Abbiamo una lunga storia da raccontarle.
Reed spiegò per filo e per
segno quanto era accaduto nelle ultime ore, parlando del suo doppione e del
falso disco, del Divoratore e dell'altra entità aliena, degli skrull e della
Chiave. Von Strucker non riuscì a mantenere il suo aspetto impassibile e rimase
sbalordito, senza celare evidenti segni di preoccupazione.
-Vorremmo chiederle- continuò
Richards -degli uomini e delle armi, per attaccare questa sera la fortezza
della Chiave. Uccideremo tutti e distruggeremo gli embrioni skrull.
-Perfetto, ci sto. Vi darò
armi ed equipaggiamento, insieme a 10 dei miei migliori uomini e ad un mezzo
per raggiungere il nemico. Una sola richiesta: non lasciate testimoni!-
concluse il barone.
La fortezza della Chiave è un
antica costruzione situata fuori città, in aperta campagna. L'edificio,
risalente al XIX secolo, è considerato inespugnabile per la posizione
strategica dei punti di difesa e per i tanti passaggi segreti che lo rendono un
vero e proprio labirinto.
SOPRA LA FORTEZZA DELLA
CHIAVE, QUELLA NOTTE.
-Vi lascio qui, lanciatevi
con i paracadute e buona fortuna!- disse il pilota del jet privato dell'HYDRA.
-Grazie del passaggio,
arrivederci!- salutò Sue.
-Io non sarei molto felice al
posto tuo, Suzie...- la avvertì Ben.
I 4 si lanciarono assieme ai
10 soldati scelti HYDRA, ed atterrarono di fronte al portone principale.
-State pronti a tutto- urlò
Richards estraendo delle mitragliette
-perché stiamo per scatenare un inferno!
E siamo a 3. I nostri eroi
sono ancora senza poteri, ma più che mai determinati a distruggere la fortezza
della Chiave...ci riusciranno ??? Non perdete il prossimo numero, dove i nodi
verranno al pettine e assisteremo ad una fantastica trasformazione !
Per commenti, critiche,
insulti e minacce di morte mandate una mail a gioluipal@tiscali.it