PROLOGO: Therias, Capitale
del Regno Indipendente di Wundagore, Terra. Anno 63 N.E.
Destinatario.
Agente
‘FORGER [II]’
c/o
Distaccamento 33-CA-di
Mio amato,
Ho
appena finito di leggere la tua lettera, e volevo davvero risponderti subito.
Sono
così fiero di te! La tua vita, lassù fra le stelle, è qualcosa a cui un po’
tutti agognano -tutti coloro che possiedono un minimo di spirito di avventura,
s’intende. Mio padre ha decisamente cambiato opinione su di te…e su di noi, ora
che sei un operativo della ‘System Force’. Credo che farà preparare un vero
festino, per la tua licenza…sempre ammesso che tu non preferisca passarla a
familiarizzare con i tuoi compagni…e con il caposquadra! Credi che non mi
ricordi che faccia hai fatto, quando hai visto il suo olo?
Seriamente,
qui la cosa più eccitante in cui possiamo sperare è una papera del Professor
Warren durante le lezioni di etologia comparata…Per gli Dei, che maniaco della
precisione! Un lupo, a suo confronto, è un lassista da fare invidia ai bradipi!
Si merita davvero di essere chiamato ‘Sciacallo’: fai un passo falso, ed è lì
pronto a fare un pasto sul cadavere del tuo orgoglio!
Oggi
sono stati espulsi tre filo-Umanisti…clandestini, naturalmente, che avevano
costretto dei ‘legali’ ad ospitarli. E, sì, sono degli idioti: come se
potessero passare inosservati ad un vicinato che ha abbastanza sensibilità da
notare gli odori estranei così come la più lieve tensione nella tua specie.
Mah!
Scusami, ma non posso proprio dirti nulla di come abbia ottenuto quelle…’pose’: posso solo dirti che NON erano fotomontaggi.J Te ne ho allegata qualcun’altra, se ti sentissi solo fra una missione e l’altra JJ
Non
ti annoierò con le notizie dal mondo, visto che non vivete nel Limbo,
lassù…però, ho una ghiotta anteprima che ci metterà ancora una settimana prima
di raggiungere i media: l’RIW e Arcana diventeranno una federazione! Re Sarron
ha deciso di mettere da parte le sue diffidenze nei confronti di Lord Wyndham,
e i diplomatici si comportano come un branco di gatti in calore! Inutile dire
che mio padre è talmente in fibrillazione che la pelliccia non gli va giù
neanche immergendola nell’ammorbidente.
È
giocoforza che io sia della missione: in fondo, sono destinato a prendere il
suo posto, un giorno (LONTANISSIMO!), e non c’è esercizio migliore che
osservare ‘in situ’ lo svolgersi della storia. E, per una volta tanto, sono
felicissimo di accompagnarlo. So che ha un talento da sciogliere i cuori dei Giganti
di Ghiaccio, anche se nessuno ha una faccia da poker come i sauriani della
Terra Selvaggia.
Adesso
sono io a dovere andare (ora di nanna!), ma voglio che sia ben chiaro ancora
una volta: questo volpacchiotto è FIERO di te, ed è pronto non solo a portarti
al più vicino tempio per il più sfarzoso dei matrimoni, ma è pronto anche a
fare sputare sangue a chi oserà impedirci di adottare ALMENO sette cuccioli.
Quindi, senzapelo, tieni le mani lontane dal tuo capobranco o dovrai
comprartene un paio di nuove.☻
Naturalmente,
ti invidio di brutto: vorrei tanto avere anch’io le qualità per condividere le
vostre imprese al tuo fianco…Anzi, se qualcuno dei tuoi compagni si lamentasse,
avvertimi che mi candido!!
Un
morsetto! Yap! Yap!
Renard
Clarouge Da l’Eau II
Strada Wyndham
77
G34e22 THERIAS
REGNO
INDIPENDENTE DI WUNDAGORE
MARVELIT presenta
di Valerio Pastore
SYSTEM
FORCE /3
MISSIONE ALL’INFERNO - IL FATTORE X (Parte 3 di 4)
Poteva sembrare curioso, ma
l’unica città mai eretta su questo mondo, che a pieno titolo avrebbe potuto
essere stato ribattezzato in omaggio alla mitologia Dantesca, si chiamava Inferno
a causa di un acido senso dell’umorismo dei suoi costruttori.
Decenni addietro, i più
estremisti e potenti fra gli Umanisti, l’ultima frangia dei monoteisti
antropocentrici che ancora rifiutavano gli Dei ritornati, erano stati esiliati
ad Inferno dopo una breve guerra. Furono banditi per sempre nel più ostile
degli ambienti, esattamente come si erano loro stessi augurati di fare a chi
non la pensava come loro. Per loro, non ci sarebbe stata redenzione, e solo i
loro carcerieri avrebbero ascoltato le loro grida dannate.
Per evitare qualunque
possibile rischio, tutti i Demoni, come ora erano stati ribattezzati i
prigionieri, erano stati sterilizzati in modo che nessun accoppiamento avrebbe
potuto generare prole. La natura stessa avrebbe, alla fine, reclamato il
pedaggio…
“Queste, almeno, erano le
intenzioni…ma sapete come si dice: ‘quando il Diavolo ci mette la coda…’”
Parlando, l’uomo di nome Lucifero camminava lungo il perimetro esterno
dell’altare. Eretto nella piazza centrale di una delle cupole geodetiche che
costituivano la città composta di Inferno, esso consisteva di un cerchio di
pietra grigia, diviso in quattordici spicchi. Su ogni spicchio, intrappolato da
catene di energie mistiche, giaceva un membro della System Force -Sun, Forger,
Solstice, Vapora, Atlas, Wartask, Stonecut, Red Spot, Ringmaster, Thunderbird,
Deep-10, Farside, Cloud, Nemesi. E tutti, a parte Forger, erano privi di sensi,
impotenti.
“Il rito avrà inizio fra
breve,” disse Lucifero, con la calma di chi è conscio di essere ormai il
vincitore. “Ditemi, che effetto fa avere lottato per tutti questi anni, avere
sostenuto la falsa fede, avere permesso di mescolare l’Uomo all’Animale…per
niente? Essere testimoni della disfatta degli Dei, che torneranno al
dimenticatoio a cui appartenevano…Tutto grazie ad uno dei vostri preziosi mutanti?”
“Impossibile…” rispose, istintivamente, Forger.
Lucifero scosse piano la
testa, fingendosi deluso. “Tsk, si vede che ancora non ti sei fatto le ossa con
il tuo lavoro, giovane traditore della tua specie.” Si chinò su di lui, e gli
accarezzò una guancia, facendo attenzione a imprimere dei leggeri tagli alla
pelle con l’indice. Poi, si portò la lunga unghia insanguinata alla bocca, e
leccò con oscena sensualità il fluido vitale. “È stato molto sciocco, da parte
dei vostri politici, credere che non avessimo considerato la possibilità di una
sconfitta. Naturalmente, avevamo sperato che la nostra…arma segreta potesse
rimanere sulla Terra, ma poco importava dato il tipo di mutante che avevamo
deciso di fare concepire.
“Ti starai chiedendo che
razza di mutante può essere sfuggito ai vostri così efficienti scansori…La
risposta è semplice: un mutante molto precoce, capace di alterare la realtà.
Un mutante capace di convertire il suo istinto di sopravvivenza in scudi capaci
di ingannare tanto le macchine quanto i sensitivi ed i maghi…Un mutante che
abbiamo allevato in gran segreto, affinando il suo corpo e la sua mente, in
attesa di questo giorno. Un tempo che abbiamo anche sfruttato per recuperare la
gioventù perduta…Miei cari, per quanto stretti i controlli, i simboli dei riti
magici possono essere trasportati insieme alle suppellettili, soprattutto se ci
sono Umanisti influenti a sufficienza sul pianeta-madre.” Lucifero sfoggiò un
largo sorriso pieno di denti. “Il vostro sacrificio, rappresentanti dell’intero
Sistema Solare, dal Sole a Nemesi, permetterà al Grande Mefisto di forgiare la Spada
del Giudizio. E quando l’arma suprema sarà affidata al mutante, questi
rimodellerà la realtà in modo da cancellare le aberrazioni che l’umanità ha
dovuto sopportare per oltre sessant’anni. Con la Spada, noi impediremo a
qualunque forza aliena di intervenire nei nostri affari!” Concluse la frase
spalancando le braccia verso l’alto, il tono di voce tale che sembrò echeggiare
per tutta la cupola.
Lucifero si ricompose
immediatamente. “Ed ora, che avanzino i cerimonieri!”
Quattordici figure
incappucciate di rosso e nero si staccarono dalla folla radunata intorno
all’altare. In un silenzio rumoroso nella propria intensità, li cerimonieri entrarono
nel cerchio, e si disposero ognuno di fronte a un eroe.
“Inutile che speriate nell’immortalità
di Farside,” disse Lucifero, rimanendo al centro del cerchio, in piedi su un
elaborato glifo. A un suo cenno, il glifo si accese di un fuoco sulfureo.
“Grazie all’irruenza di pochi di voi[i],
Mefisto ora può interagire pienamente con questa realtà attraverso di me. Il
suo potere esorcizzerà facilmente la ‘benedizione’ di Plutone.”
A quelle parole, i
cerimonieri estrassero ognuno un pugnale dall’interno della manica della
propria veste. Tutti i pugnali avevano una lama di un metallo perfettamente
nero -il marchio della lama d’ebano.
“Una bella fortuna” rispose
Lucifero agli sguardi esterrefatti degli eroi “che le meteoriti contenenti il
prezioso metallo possano cadere anche su questo pianeta, vero? Ci ha
risparmiato parecchie complicazioni per farlo arrivare qui. Ed ora…” I
cerimonieri levarono in alto le armi, serrando le else con entrambe le mani.
“Perché Mefisto?” chiese
Forger. “Voi dite di credere in Dio…ma come sperate di entrare nelle Sue
grazie, se stabilirete il vostro dominio attraverso il Male?”
Lucifero fece spallucce.
“Avere fede in Dio significa avere fede nel Suo Avversario. Bene e Male sono
complementari, traditore. Il nostro successo assicurerà il ritorno della Gloria
dell’Onnipotente, quindi la nostra azione è cosa giusta.”
“Se anche Dio esistesse, voi
ed i vostri discendenti sarete…” terminò la frase in un gemito, nel venire
interrotto da un manrovescio.
“La Sua esistenza è indiscutibile,
giovane pervertito!” l’ira fu sostituita dal familiare sorriso confidenziale.
“E, comunque, questa realtà cesserà di essere, e noi con essa. Il nostro
sacrificio è del tutto irrilevante…Cerimonieri!”
Le catene erano state
concepite per neutralizzare le armi e rivolgere ogni manifestazione di potere
superumano contro il suo proprietario. Se anche fossero stati svegli, i
veterani avrebbero solo potuto verificare che liberarsi era impossibile.
Le lame calarono. Toccarono i
corpi delle loro vittime.
Ci fu un tremendo bagliore,
degno di rivaleggiare con il Sole stesso e, contemporaneamente, un suono di
metallo contro metallo, assordante come una campana titanica…Decisamente, non
il risultato che Lucifero ed i suoi seguaci si aspettavano, almeno a giudicare
dalla faccia di lui. “Cosa..?”
I cerimonieri guardarono le
loro armi. La lama d’ebano, un metallo invincibile quando potenziato
magicamente secondo riti vecchi quanto il potente Mago Merlino,
riverberò delle proprie energie…e si sbriciolò!
Ancora incapace di reagire,
Lucifero osservò ragnatele di crepe estendersi anche al cerchio di pietra!
“No..!” Poi si riprese, ma non poté fare altro che pararsi istintivamente il
volto con le mani, mentre intorno a lui l’altare esplodeva.
La folla indietreggiò, ora
percorsa da fremiti di paura ed incredulità, mentre fissava la colonna di
polvere depositarsi, lentamente…
“Se ti può consolare,” disse
Wartask, “avresti potuto anche evitare di blaterare: il risultato non sarebbe
cambiato. Mi ero adattato al potere di Mefisto dal momento in cui ci
avevi incatenato…Ti ho detto che non posso svenire, a proposito?”
“Gli altri…” balbettò
Lucifero, indietreggiando.
“Per compiere il tuo
incantesimo,” rispose il rettiliano ‘Sandwalker’ di Marte, “dovevi
‘collegarci’, in modo che le nostre essenze venissero convogliate nella Spada
del Giudizio allo stesso momento. In quell’istante, ho potuto fare per gli
altri ciò che ho fatto per me: rivolgere il potere di Mefisto contro sé stesso.
Per essere uno che ci ha studiato, hai fatto un bell’errore!”
Lucifero serrò i denti in una
smorfia di puro odio. “Bah! Avete solo rimandato il nostro trionfo! Noi
abbiamo ancora il mutante, e voi…”
“Lo avrete ancora per poco,”
disse Sun. Il lupo bianco levò una mano al cielo, e da essa partì un getto di
materia nucleare ‘prelevato’ direttamente dal cuore del Sole -adesso che le
carte erano scoperte, l’influenza del Diavolo in persona manifesta, e i Controllori
persi, usare i guanti non aveva più senso; non di fronte ad una simile
minaccia.
Fu senza remore, che il
leader della System Force colpì in pieno la cupola, frantumandone la sommità!
Il resto fu solo questione di compensazione: l’atmosfera acida e rovente di
Venere penetrò l’ambiente artificiale in un pochi secondi, con la forza di un
uragano biblico. I palazzi furono stritolati, la gente fu incenerita da un
calore sufficiente a fondere il piombo. I più ‘fortunati’, nei loro palazzi,
ebbero qualche istante per assaporare il terrore di una morte orrenda.
La
cupola collassò su sé stessa come un castello di carte.
Nella piazza centrale della
cupola confinante, in mezzo ad ali di folla in preda del panico per lo
spettacolo al di là della loro protezione, apparve una linea di luce, come se
una mano invisibile avesse disegnato i contorni dei nuovi arrivati…Ma fu solo
questione di un istante, poi la System Force si materializzò.
“Ottimo lavoro, Farside,”
disse Sun. “Abbiamo guadagnato qualche istante prima che Lucifero torni
all’attacco…”
“Per quello che ci servirà…”
disse Red Spot. Il dragone si guardò intorno. “Come rintracciamo uno capace di
nascondersi a tutto e tutti?”
“Costringendolo a venire
fuori,” rispose Nemesi. La pantera nera guardò Sun, che annuì.
“Possiamo solo sperare in una
sua reazione in tale senso. Non possiamo limitarci ad ucciderlo, dobbiamo
conoscere l’estensione del suo potere, o tornerà dalla tomba. E non intendo
permettere che il mondo viva sotto una simile minaccia. Procedi.”
La pantera, interfacciandosi
con il buco nero in cui era stata trasformata la stella compagna del
Sole, creò un campo gravitazionale nel quale contenere efficacemente una
porzione dell’ambiente a misura di vita e proteggere l’intero gruppo da
quello che stava per succedere...
Sun tirò un profondo respiro
-solo contro Galactus, aveva dato pieno accesso alle sue interfacce
dimensionali Richards. Un campo di energie mistiche lo avrebbe protetto dal
potere che altrimenti lo avrebbe ucciso all’istante..! Per il resto, per un
tempo variabile a suo piacimento, avrebbe letteralmente portato un pezzo del Sole
sulla superficie di Venere…
E così avvenne: con sincronia
mirabile, rimosso il campo gravitazionale di protezione, il lupo divenne il
nucleo di una bolla gigantesca di plasma solare ad altissima pressione! Tutto
ciò che si trovava sul suo cammino fu letteralmente consumato come stagnola in
un’altoforno…
Il centro di controllo era
immerso in un silenzio terrificato. Il Generale Sharon Carter sperava di
avere un’allucinazione, ma il satellite di sorveglianza in orbita intorno a
Venere stava veramente trasmettendo un’immagine che difficilmente si
sarebbe potuta dimenticare: un’esplosione nucleare, come mai se n’erano viste
dal disastro di Pyrichiny, che brillò attraverso l’impenetrabile atmosfera
Venusiana. Un’esplosione alla quale seguì la compensazione da parte del
pianeta: correnti titaniche si diressero vero il vuoto, trasformando l’intera
parte superiore in un calderone ancora più violento.
Inferno era stata praticamente
annientata, su questo non c’era dubbio…Ma cosa poteva avere a che fare questo
fenomeno con la manifestazione mistica rilevata poco prima..?
La donna, eroina della
Battaglia dei Cinque Giorni, nutriva una sana diffidenza per l’uso a go-go di
super-esseri senza almeno una supervisione sul campo di una squadra armata fino
ai denti. Come accidenti poteva sapere, altrimenti, se quello che stava
succedendo doveva considerarsi uno sviluppo positivo o negativo della
missione?! Certo, per quanto la riguardava, lo sterminio di quei S.o.B era solo
qualcosa di cui festeggiare…peccato che una discreta fetta di pubblico
l’avrebbe pensata diversamente!
Inutile tentare di
contattare i super, l’etere era totalmente incasinato dall’esplosione.
“Operatore: faccia predisporre una squadra-mecha. Non possiamo stare qua a
girarci i po…Cosa??”
Quello che successe in
quel momento fu tale da stordire i sensi -e non tanto per il fenomeno in sé,
non in una lunga era di miracoli a cui gli Dei avevano abituato l’Uomo, quanto
per la rapidità. Fu come la sovrapposizione di un’immagine sull’altra:
un secondo prima, c’era la familiare immagine di Venere il pianeta infernale,
il secondo successivo quella di un mondo degno del proprio nome! Un pianeta
azzurro, dotato di oceani e terre emerse verdeggianti sotto un velo atmosferico
striato da candide nuvole…Insomma, il vero gemello della Terra, se non fosse
sopraggiunto l’effetto-serra…
Sharon Carter non era il
tipo da perdere la testa…ma era alquanto difficile restarsene impassibili, di fronte
ad simile ‘miracolo’. “Non state lì impalati! Voglio i rilevamenti!”
Gli operatori si
scuoterono abbastanza da eseguire gli ordini. Poi, uno di loro disse, “La
trasformazione è reale, Generale. Il pianeta possiede un proprio ecosistema
compatibile con quello di tipo terrestre. Non è stata rilevata alcuna energia
mistica nel processo di trasformazione.”
Carter scosse la testa.
“Ma che bella notizia…Preparate…”
“TROVATI, SIGNORE!” urlò
un’operatrice di colpo, quasi causando un infarto collettivo. “Posizione
33-4-NEb. Ci sono tutti…” l’entusiasmo scemò di un paio di tacche. “E c’è
un’altra presenza…Ma che..? Signore…”
“Invece di stare li a
balbettare, riesci a dare un’identificazione?” L’approssimazione, soprattutto
in un momento critico, era qualcosa che Carter era capace di punire con la
fustigazione.
“Negativo. È…instabile,
i sensori non riescono neppure ad identificarne la specie. Osservi.”
Lo
schermo mostrò un ingrandimento della creatura in questione, e Carter iniziò ad
apprezzare la vera scala del problema…
“Sappiamo
solo tre cose, Signore,” continuò l’operatrice, facendo danzare le dita su una
tastiera a cristalli liquidi. “È viva, è estremamente potente, ed è in qualche
modo collegata all’intero ecosistema.”
Carter
annuì. “Bloccate gli ordini per la squadra-mecha. Predisporre il Mietitore.”
“OK, l’abbiamo
provocato. E adesso?”
Il gruppo si trovava nel
mezzo di una giungla lussureggiante. Per quanto si guardassero intorno, i sensi
tesi al massimo, tutto quello che percepivano e vedevano era la vegetazione…
“È solo un’impressione
mia,” disse Ringmaster, annusando il tronco di un albero, “o qui ci siamo solo
la vegetazione e noi?”
“Concordo,” disse Atlas.
“Non ci sono altre tracce di vita che quella vegetale. Neanche gli insetti sono
presenti, e anche la scala microscopica è alterata, parzialmente...”
“Vuota? È questo il
termine che volevi usare, uomo topografico?” disse la voce melliflua di
Lucifero. Una voce discorporata, onnipresente nell’aria. “Questo è il risultato
di un lungo, meticoloso addestramento, System Force: questo è il volto del
futuro, dell’Eden come inteso a stretta misura d’uomo. Niente
animali se non quelli che la scienza genererà per noi, niente virus pericolosi
alla nostra salute, niente piante nocive. Un clima eternamente a noi favorevole…Un
peccato che non sia stata la Terra, a potere essere modellata in questa guisa,
ma ci accontenteremo di questo mondo.
“Gli
Dei hanno giurato di non estendere la loro influenza oltre il sistema
Terra-Luna, e non potranno impedirci di lanciare la nostra rivincita da qui.”
“Sai
bene che il vostro trionfo durerà poco, idiota,” disse Stonecut. “Per impedirvi
di spargere la vostra follia, le FDI sono pronte ad annientarci insieme a voi!”
“Parli del Mietitore? Che ci provino pure.” E la
voce esplose in un’omerica risata!
Semplicemente,
non c’era scelta: la crisi stava avviandosi verso la scala ‘cosmica’. Qualunque
errore i governi mondiali avessero commesso con i Demoni, c’era un solo modo
per rimediare!
Sullo
schermo, uno dei satelliti artificiali, il più grande, alimentato da ali di
pannelli solari, estrofletté un cannone da un’estremità. Il suo cuore,
consistente di un’interfaccia D-R, si attivò a metà del conto alla rovescia. Si
trattava di un’arma ‘usa-e-getta’, concepita per infliggere un solo colpo,
definitivo, protetta da un guscio rivestito di adamantio.
Il
conto alla rovescia arrivò allo zero. Attraverso il cannone del Mietitore
l’interfaccia lanciò un fascio di materia estratta da uno dei più pericolosi
mostri del cielo: una quasar. Venere sarebbe stato percorso, da un polo
all’altro, da un’onda di energia sufficiente a consumare una porzione
consistente della litosfera. Non sarebbe sopravvissuto nulla, letteralmente…
Tutto
questo nell’ipotesi che il colpo del Mitetitore arrivasse a segno,
naturalmente. Ipotesi vanificata dalla…trasformazione dell'energia emessa in…
“Fiori..?” Carter avrebbe voluto farsi crescere i
capelli per poterseli strappare dalla frustrazione -non c’era dubbio:
l’emissione di energia era stata trasformata, al contatto col suolo, in una
pioggia di margherite.
“Un
modo adeguato di salutare il nostro regno, non credete?” disse la voce di
Lucifero, mentre il cielo si riempiva di petali bianchi. “Su, non fate quelle
facce sorprese: manipolare la realtà è, sotto certi aspetti, più semplice che
manipolare la materia o l’energia. Qualunque cosa vogliate usare contro
Proteus, lui deve solo ‘sostituirli’ con ciò che noi desideriamo…
“Ma torniamo a noi: visto che siete riusciti a
frustrare i nostri piani, vogliate essere così gentili da collaudare per primi
l’altra faccia del Paradiso.”
“Sono
scomparsi!” disse l’operatrice. “Non
capisco…gli scansori dicono che sono ancora sul pianeta…Ma dicono anche che non
sono più lì…”
Carter elevò una breve preghiera a Gaea. A questo punto,
la cosa era fuori dal loro controllo.
“Benvenuti, eroi. Ho sempre ammirato il coraggio di
voi mortali e spezzarvi sarà un piacere che assaporerò momento per momento.”
Gli
eroi non sprecarono fiato in frasi roboanti. Se Mefisto voleva giocare con loro,
prima del colpo di grazia, avrebbe avuto da sudarsi il suo premio. Non importava
se su Venere,
o
all’Inferno!