#14
(PARTE PRIMA)
1.
È un
giorno come un altro al Daily Bugle, uno dei maggior e più controversi
quotidiani della grande città chiamata New York
Betty
Brant ha cominciato come segretaria del burbero, ma in fondo (beh, molto in
fondo) bonario editore ed allora anche direttore J. Jonah Jameson. Molti anni
sono passati da allora e molti avvenimenti hanno segnato la vita di Betty.
Alcuni molto dolorosi come la morte di sua madre e quelle più violente e
dolorose di suo fratello Bennet e di suo marito Ned Leeds; altre più piacevoli,
come l’opportunità di fare il balzo da segretaria a giornalista, una carriera
in cui si è fatta davvero onore.
Oggi la
troviamo mentre parla con la giovane fotografa cinoamericana Angela Yin, quando
ecco che la conversazione viene interrotta dalla voce familiare del Direttore,
Joseph, “Robbie” Robertson:
-Betty, ti dispiace seguirmi? Il
vecchio Jonah vuole vederci nel suo ufficio.-
-Arrivo Robbie.-
Betty
è perplessa. Capita di rado che J.J.J. chiami qualcuno nel suo ufficio
dell’ultimo piano e quasi mai sono giornalisti. Il suo istinto le dice che deve
esserci di mezzo una storia piuttosto grossa. Beh, c’è solo un modo per saperlo
e farsi troppe domande non ha molto senso.
Saluta
Angela e si avvia dietro a Robbie.
Police Plaza Uno, Sede del Dipartimento di Polizia. Nel suo ufficio il Commissario di Polizia Arthur Stacy sembra preoccupato, mentre legge alcuni Dossier. Non che gli manchino le preoccupazioni ultimamente: innanzitutto, c’è stata la guerra tra le famiglie mafiose cinesi che ruota intorno a quei nuovi arrivati, i Jong; poi è comparso quel nuovo vigilante, il Demone, che sta massacrando criminali con più sadismo del Punitore;[1] il quale, tra l’altro, come se non bastassero le sue vecchie pendenze, è sospettato di essere il cecchino che ha terrorizzato la città negli ultimi tempi.[2] E non parliamo, poi, dei recenti attacchi terroristici e dei disordini al processo del Radio City Music Hall.[3] Abbastanza da fargli venire i capelli bianchi, se già non li avesse.
In questo momento, però, la sua attenzione è concentrata su un’altra faccenda su cui, deve riconoscerlo, ha un interesse personale, in un certo modo.
L’assistente che gli ha appena portato l’ultimo fascicolo gli chiede:
-Mi scusi, Signore, ma se ho ben capito, lei è interessato alla Tricorp. Posso chiederle perché?-
-Certo che può, Shannon… ed io posso non risponderle, se voglio.- replica secco Stacy.
-Capisco, signore.- dice l’altro ritirandosi.
Stacy
sospira. Gli spiace di essere stato brusco, ma come potrebbe spiegare di essere
interessato alla Tricorp per tutta una serie di motivi tra cui il fatto che uno
degli azionisti di quella società è, per mezzo del fratello, Roderick Kingsley,
l’Ex Hobgoblin, attualmente in esilio dorato ad Isla Suerte e che gli altri
azionisti non sembrano tanto più cristallini? Uno di loro è stato di recente
arrestato dai Vendicatori, quando si è scoperto che era un supercriminale a
capo di una cospirazione per rovesciare il Governo.[4]
Non c’è solo questo, però: una delle società che la Tricorp ha di recente
inglobato è la Osborn Corporation e naturalmente questo vuol dire che in
qualche modo c’è immischiato anche Norman Osborn. I medici possono dire che è
guarito, che ogni traccia della sinistra personalità di Goblin è scomparsa, che
non era se stesso quando ha ucciso Gwen, la figlia del fratello di Arthur,
George, ma il Commissario Stacy sa quanto Osborn sappia essere subdolo e non
intende farsi incantare.
Sì, se lo
sente, è il suo vecchio istinto di detective a dirglielo: c’è del marcio alla
Tricorp e, se è così, deve trovare un modo per portarlo alla luce. Ai vecchi
tempi si sarebbe mosso personalmente, ma ora non è più un semplice detective,
ha responsabilità più grandi a cui tener dietro, eppure… non intende lasciar perdere, deve solo
trovare il sistema e lo troverà.
Da
un’altra parte, in un elegante ufficio, il Dottor Eli Wirtham sta seguendo alla
TV alcune manifestazioni di protesta contro le ricerche della Tricorp.
Non è la
prima volta che sente parlare della Tricorp, ha fatto delle ricerche su di essa
ed i suoi dirigenti e non gli è piaciuto quel che ha scoperto. Dal punto di
vista giudiziario sembrano coperti, non ci sono prove di attività illegali, al
massimo semplici sospetti
Wirtham
non si preoccupa delle prove. Ha tutte le prove che bastano a lui. Perché,
vedete, Il Dottor Wirtham ha un segreto: quando raggiunge la certezza che
qualcuno sta mettendo in pericolo la salute pubblica, è disposto a mettere da
parte il suo giuramento di medico e dispensare una forma di giustizia
definitiva.
Ora sa che
i tre capi della Tricorp sono malvagi e pertanto, meritano una punizione.
Avranno presto una visita di Cardiac.
2.
J.Jonah
Jameson usa raramente l’ampio ufficio dell’Editore all’ultimo piano del Daily
Bugle Building, preferendo, di solito, un piccolo ufficio di fianco a quello
del Direttore al piano della redazione del suo giornale, ma oggi ha scelto di
usarlo per tenere una riunione riservata. I partecipanti sono, oltre allo
stesso J.J.J., Robbie, Betty e Kathryn Cushing, il Caporedattore
della Cronaca.
-Umf. Immagino sappiate…- comincia
Jonah -… che mia moglie lavora alla Tricorp adesso… contro il mio parere,
peraltro.-
La moglie di J.J.J., la Dottoressa Marla Madison, è una famosa scienziata e da qualche tempo lavora in uno dei laboratori di ricerca della Tricorp a New York.
-A quanto pare, negli ultimi tempi ha notato delle cose che l’hanno insospettita.-
-Di che si tratta, Jonah?- chiede Robbie.
-Sembra che ci siano degli strani movimenti nei complessi Tricorp, specialmente nei laboratori dove lavorano quei… umf… quei cosiddetti ex supercriminali che la Tricorp ha assunto di recente. C’è un’area del complesso principale a cui solo pochi addetti hanno accesso, consegne ad ore strane ed altre anomalie. La cosa non mi piace e voglio vederci chiaro. Un posto con tutti quegli ex criminali, tutti ex nemici dell’Uomo Ragno, poi… non me la contano giusta. Stanno combinando qualcosa e voglio sapere cosa.-
-Vuoi che assegni Betty all’inchiesta?- chiede Robbie.
-Ma certo! Per quale altro motivo credi che l’abbia fatta venire qui? Per complimentarmi con il suo sarto?-
-Io suggerisco di assegnare al caso anche un fotografo.- interviene Kate Cushing.
-Giusto!- esclama J.J.J. –Peccato che Parker non sia disponibile. Quel dannato ragazzino preferisce le provette a del sano giornalismo.-
-Veramente Peter non è più un ragazzino, ma un padre di famiglia.- replica Robbie.
-Dettagli, sempre dettagli. Allora, chi mandiamo?-
-Io direi Angela Yin.- interviene Betty. -È davvero in gamba.-
-Perfetto. Allora vada Miss Brant e se ci scappa uno scoop da prima pagina lei si guadagnerà un premio di duecen… no, facciamo di cento dollari, così potrà pagarsi un tatuaggio o un coso… un piercing come piace tanto a voi giovani moderni.-
-Ma io veramente…-
È ancora qui? Vada! Ah! Se trova qualche prova di un crimine, veda se riesce a collegarla a…-
-… all’Uomo Ragno, lo so. Sarà difficile, però, ho sentito che è in Europa ultimamente.-[5]
-E spero che ci rimanga. Quella minaccia mascherata. Magari non è neanche americano. Ehi, ho avuto un’idea, potrei telefonare all’Immigrazione e…-
Betty non l’ascolta già più. Non vede l’ora di cominciare. Intanto, sarà il caso di avvertire Angela Yin.
Sede
principale della Tricorp. In questo momento possiamo assistere ad una riunione
turbolenta tra due dei tre soci di controllo, Donald Menken, già fidato
dirigente esecutivo della Osborn, e Daniel Kingsley, attuale C.O.O.[6]
della Kingsley International, ed un terzo azionista: nientemeno che Norman
Osborn.
-E così Thompson, il Manipolatore,
è stato arrestato…- sta dicendo Norman –Il Governo federale ha sequestrato
tutti i suoi beni e lui sta usando tutti i suoi fondi liquidi per pagarsi gli
avvocati.-
-Sono tutte cose che già sappiamo
Norman…- replica Donald Menken -..
perché ce lo stai dicendo?-
Norman
sorride, mentre risponde:
-Innanzitutto, per te, Donald, io
sono Mr. Osborn, e poi, volevo solo la soddisfazione di dirvi personalmente che
ho appena notificato alla S.E.C.[7] l'acquisto del pacchetto del vostro socio.
Me l’ha venduto giusto ieri. Si sa, gli avvocati costano. Con questo pacchetto
e quello che già possedevo, ho abbastanza azioni da pareggiare quelle di voi
due messi assieme ed ho proprio idea che alla prossima assemblea degli
azionisti voi signori dovrete fare le valigie.-
-Cosa?- esclama Menken
sconcertato.
-Ma… ma tu non .. puoi…- balbetta
Daniel Kingsley.
-Certo che posso.. e l’ho fatto.-
ribatte Osborn –Ne riparliamo all’Assemblea, nel frattempo, scusatemi, mi
aspettano al laboratorio.-
Norman
esce dalla sala riunioni con un sorriso soddisfatto. Forse gli resta poco
tempo, pensa, se è davvero così malato come dice il suo medico,[8]
ma almeno, prima di andarsene riuscirà a consegnare a suo nipote l’eredità che
è sua di diritto. Quello che era degli Osborn sarà di nuovo degli Osborn.
Uscito
Norman, gli altri due soci si guardano l’un con l’altro cupi in volto, poi è
Daniel Kingsley a rompere il silenzio:
-E adesso cosa facciamo?-
-Ci sto pensando.- risponde Menken
con voce irata –Una cosa è certa: non permetterò ad Osborn di portarmi via
l’azienda. Ho faticato troppo per arrivare sin qui e non voglio ritrovarmi con
un pugno di mosche proprio adesso.-
-Io.. io telefonerò a mio
fratello… ma cosa potrebbe fare?-
-Qualcosa ci verrà in mente, ma
nel frattempo… credo che sarà il caso di dare un’accellerata ai nostri piani.-
Ci
deve essere un modo per neutralizzare Osborn e lui lo troverà alla fine. Deve.
3.
Da un’altra parte,
lontano dagli uffici dirigenziali, troviamo i famigerati laboratori Tricorp ed
al loro interno lavorano personaggi ben conosciuti. Quest’uomo, per esempio:
una mente brillante, il cui talento è stato traviato da un odio cieco ed a
tratti irrazionale per il supereroe chiamato Uomo Ragno. Alistair Smythe ha,
ora, avuto l’opportunità di usare i fondi e le facilitazioni di un vero
laboratorio per perfezionare i suoi studi sulla robotica e sulla cibernetica.
Non ci vorrà molto prima che abbia pronto il più letale ed invincibile degli
ammazzaragni. Improvvisamente squilla il suo cellulare e Smythe risponde:
-Uhm… si..posso farlo, certo,
anche se è un po’ come mandare un cannone ad ammazzare una mosca. Ok, non
discuto, lo farò, mi metto subito al lavoro.-
Ogni
tanto un po’ di distrazione ci vuole e poi… non è esattamente una distrazione,
consideriamola un test sul campo.
Da
un’altra parte di quello stesso laboratorio, un uomo di nome Peter Petrusky ha
appena terminato un esperimento con un nuovo tipo di adesivo radicalmente
rivoluzionario. Dal brevetto la Tricorp, e lui stesso in base al suo contratto,
potranno guadagnare un mucchio di soldi. Naturalmente l’adesivo avrebbe un mucchio
di applicazioni pratiche, molte delle quali non esattamente legali ed il
supercriminale chiamato Trapster ne conosce moltissime… ma lui ha smesso di
essere Trapster, giusto? E se la Polizia sapesse dove si trova, i suoi giorni
da uomo libero sarebbero finiti, dopotutto, deve ancora scontare una condanna
per l’omicidio di Joey Z,[9]
ma è un peccato che tocchi a lui andare in prigione, mentre il vero
responsabile, Norman Osborn, è libero come l’aria per un cavillo legale.
Non
è detto che le cose rimangano sempre così, però.
4.
Bisogna
dire che l’Avvocato Jeryn Hogarth sa scegliere bene le sue collaboratrici: la
segretaria che accompagna i nuovi venuti nella sala riunioni è una bionda
mozzafiato con la gonna più corta che il più anziano dei due ricordi di aver
mai visto.
-L’avvocato arriva subito.- dice
la ragazza. I due si siedono e passa o i successivi cinque minuti a studiarsi
in un silenzio imbarazzato, poi, finalmente, ecco arrivare Jeryn Hogarth, che
si siede dinanzi a loro
-Scusate il ritardo signori, ma
ero impegnato con una questione molto importante.[10]
Vi ho fatto venire insieme perché avete un interesse comune: la Triple
Corporation, meglio conosciuta come Tricorp. Se permettete, farò io le
presentazioni.- così dicendo, Hogarth si rivolge al giovane alla sua destra, un
giovanotto sulla trentina, dai capelli biondi ed un ciuffo ribelle che gli
ricade sulla fronte, la pelle abbronzata e con indosso un abito sportivo -Lei è
Adrian Chase, lontano cugino del mecenate Quentin Chase III, fondatore della
Chase Foundation, che in seguito sarebbe diventata Tricorp Foundation.
Recentemente si è accorto che l’atto di cessione della Fondazione ai suoi
attuali proprietari potrebbe essere invalido ed in quanto unico erede della
famiglia Chase, vuole riavere ciò che pensa essere suo.-
-Non avrei saputo dirlo meglio.-
commenta con un sorriso Chase.
Hogarth si rivolge al secondo: un giovanotto, appena più giovane dell’altro, magro, bruno, con gli occhiali, vestito di un sobrio abito grigio. –Lei, invece è Philip Galannan, suo padre era il fondatore dell’Istituto Galannan, un’altra impresa senza fini di lucro, consociata della Garid, un’altra delle società fuse con l’attuale Tricorp. Secondo lei la Tricorp ha usato mezzi illegali per spingere suo padre e gli altri soci alla vendita. Vogliamo parlare di ricatto?-
-Parliamone pure.- è la risposta
di Galannan –Quel che io voglio sapere è: può far loro causa?-
-Certo che posso. Ho esaminato i
vostri documenti e mi sono convinto. Ho raccolto molte lamentele sulla Tricorp
ed ho contattato altri nelle vostre stesse condizioni. Credo di poter dire che
abbiamo un caso molto solido.-
Entra
la segretaria con dei fogli.
-Ecco, firmate qui.- indica loro
una riga del foglio che porge. –Uscendo passate dalla segretaria per l’anticipo,
per favore.-
Uffici
della Tricorp, Manhattan. Donald Menken siede meditabondo quando la sua
segretaria lo avverte chi ci sono visite:
-Betty Brant e Angela Yin del
Bugle.-
-Le mandi via.- replica Menken
–Non ho bisogno di ficcanaso che… No! Un momento! Le faccia entrare, ho deciso
di riceverle.-
Se
dei giornalisti hanno deciso di ficcare il naso, meglio non sollevare sospetti
e poi, magari sono qui perché hanno saputo cose su cui non sarebbe male essere
informati.
Quando
Betty Brant e Angela Yin entrano nell’ufficio, sono accolte da un sorridente
Donald Menken. A Betty dà l’impressione di un cobra o del sorriso di una iena
prima di addentare una carogna.
-Cosa posso fare per lei, Miss..
ma noi ci conosciamo già, giusto? Lei è Betty Leeds, la vedova di quel reporter
che si pensava fosse l’originale Hobgoblin.-[11]
-Sul lavoro uso il mio nome da
ragazza: Betty Brant.- risponde Betty con freddezza –Ma sì, ha ragione, sono
io. Vedo che non ha avuto conseguenze per quelle accuse di frode sulla tentata
acquisizione ostile della Osborn anni fa.-
Una
frecciatina che avrebbe potuto risparmiarsi, ma non ha saputo trattenersi.
Quell’uomo ha davvero un che d’irritante; è mellifluo e falsamente cordiale, ma
Betty pensa davvero che sarebbe capace di piantarle un coltello nella schiena
non appena lei fosse fuori guardia.
-Accade quando non ci sono prove
che si è fatto qualcosa di male...- le risponde Menken -… e non si è fatto,
naturalmente, ma non è di questo che voleva parlarmi, vero?-
-No infatti.- Risponde Betty –Si
dice che la fusione della Tricorp con la Osborn sia stata pilotata senza
opposizioni proprio grazie al suo ruolo di dirigente di quella società. Avrebbe
influenzato il Consiglio della Osborn a votare a favore.-
-Uhm… non nego di essere stato
ovviamente a favore della fusione, ma lei sottovaluta…-
-Lei ha fatto una bella carriera…
incalza Betty -… ora è membro del Consiglio dei Direttori della Tricorp e
Presidente Esecutivo, direi che ci ha guadagnato, no?-
-Le.. le sue insinuazioni mi
offendono Mrs. Brant.-
-E delle accuse che lei avrebbe
approfittato delle sue conoscenze per accaparrarsi azioni Osborn ad un prezzo
più basso delle normali quotazioni di mercato?-
-Mrs. Brant, ho avuto molta
pazienza con lei, ora devo pregarla di uscire… e dica alla sua amica di
smettere di fare fotografie senza permesso.-
-D’accordo, me ne vado, ma non mi
fermo certo qui. Se ha qualcosa da nascondere, Menken, stia tranquillo che lo
faremo saltar fuori.-
Dopo
che le due donne sono uscite Menken si accascia sulla poltrona. Maledette
ficcanaso. Quella Brant ha messo il dito sulla piaga. Se smuove le acque
abbastanza ci potrebbero essere delle inchieste federali sulla fusione Osborn e
sulle altre. Guai di cui non ha bisogno in questo momento.
Deve
fare qualcosa per fermarla e deve farlo alla svelta.
È
stata un’operazione difficile, ma il Dottor Elias “Eli” Whirtam può ritenersi
ancora una volta soddisfatto, perché è perfettamente riuscita. Non si ferma a
sentire i complimenti dei suoi colleghi e nemmeno per quelli di una madre,
felice che la vita di suo figlio sia stata salvata; senza parlare a nessuno,
lascia la clinica. Poco dopo è nel suo appartamento e si stende sul divano.
Ha bisogno
di riposo, perché stasera ha una missione da compiere, un’ingiustizia da punire
nei panni di Cardiac.
5.
Adrian
Chase sta per entrare nel suo albergo, quando una voce lo chiama. Si tratta di
una giovane donna bruna accompagnata da una ragazza orientale, cinese forse,
molto attraenti entrambe. La ragazza che ha parlato si presenta:
-Betty Brant del Bugle e questa la
fotografa Angela Yin.-
Chase
rivolge loro il suo migliore sorriso e chiede:
-Cosa posso fare per voi,
signore?-
-Abbiamo saputo che ha intenzione
di fare causa alla Tricorp e vorremmo qualche particolare.- risponde Betty.
-Ah… non so se il mio avvocato
sarebbe d’accordo.- replica Chase.
-Perché non prova a
chiederglielo?- suggerisce Betty –gli dica anche che non stamperemo nulla senza
il vostro consenso.-
Basta
una breve telefonata a dissipare ogni dubbio.
-Molto bene.- conclude Chase
–Però, visto che stavo andando a cena, spero che voi due gentili signorine, mi
farete l’onore di essere mie ospiti.-
Betty
non ci mette molto a rispondere:
-Per me va bene… e per te Angela?-
-Anche per me è Ok.- è la risposta
della fotografa.
-Allora è deciso.- dice Chase
–Spero che apprezziate la cucina italiana.-
Arthur
Stacy lascia il suo ufficio al Police Plaza Uno e sale in auto, diretto verso
caso. Questa storia dell’auto corazzata, dell’autista e degli agenti di scorta
non gli va molto a genio, ma il Sindaco è stato tassativo: ci sono in giro
troppe teste calde per comportarsi da incosciente. Per ciò che lo riguarda,
Arthur la pensa come John Kennedy: nessuna precauzione potrà davvero fermare un
assassino abbastanza determinato ed incurante della propria vita. Quello che è
accaduto l’11 Settembre 2001 ha chiaramente dimostrato che certe precauzioni
non servono a molto.
Una
volta a casa, si ritrova solo con i suoi fantasmi, i ricordi dei suoi cari suo
fratello George, un uomo che avrebbe meritato più di tutti il posto che ora lui
occupa, peccato che non sia vissuto abbastanza per vederci lui, ma almeno è
morto come desiderava, per salvare la vita di un’innocente; sua nipote Gwen,
l’unica figlia di George, uccisa da Goblin, vittima innocente della sua guerra
contro L’Uomo Ragno. Per ultimo ecco suo figlio Paul, anche di quella morte è
responsabile Norman Osborn, un uomo capace di uscire indenne dalla situazioni
più dure, mentre la gente per bene intorno a lui deve soffrire. È a causa di gente
come lui che Arthur ha accettato l’incarico di Commissario ed è per questo che
troverà un modo per incastrarlo un giorno o l’altro.
Il
telefono squilla e lui risponde, il display gli dice che è sua figlia da
Londra:
-Ciao Jill come vanno le cose? No
io… sto bene, davvero. Mi conosci, sono una roccia. Intendi passare a trovarmi
per le vacanze?-
La
conversazione prosegue su argomenti banali, tipici discorsi tra padre e figlia.
Terminata la conversazione Arthur si prepara una frugale cena e poi riprende in
mano il dossier Tricorp.
La
sede della Tricorp è vuota e silenziosa ormai, a parte per le guardie di
sicurezza e per la misteriosa figura che, attaccata ad una specie di
deltaplano, atterra sul tetto dell’edificio principale. Il suo nome è Cardiac e
ritiene che la sua missione sia punire coloro che compiono atti che mettono in
pericolo le vite altrui e non sono perseguiti dalla legge. Grazie ad un
congegno elettronico che disattiva ogni allarme, Cardiac riesce a penetrare
negli uffici Tricorp. Gli ci vogliono solo pochi minuti per entrare
nell’ufficio del Presidente e sedersi alla scrivania. Qui attiva il computer e
comincia a guardare. Files sono protetti da una password, ma ha poca importanza
adesso. Cardiac è sicuro che la Tricorp speculerà sui ritrovati chimico
farmaceutici che sta mettendo a punto ed intende impedirglielo. Per prima cosa
deve superare le difese elettroniche o trovare le registrazioni cartacee di ciò
che cerca. La seconda cosa appare più facile, si metterà subito al lavoro.
6.
La
cena è stata ottima, pensa Betty, ma il meglio è la compagnia. Quasi senza
volerlo, Betty si ritrova ad ammirare il suo anfitrione. Questo Adrian Chase sa
come rendersi simpatico, è un gran conversatore e sa mettere a suo agio sia lei
che Angela. È passato parecchio tempo dall’ultima volta che c’è stato un uomo
nella sua vita, da quando frequentava Flash Thompson. Pensa ancora a lui ed
alla sua tragica quanto assurda morte,[12]
ma la ferita va rimarginandosi ormai. E allora perché ci sta pensando adesso?
Forse che questo giovanotto, una specie di Robert Redford giovane, le rammenta
Flash. Che le stia facendo la corte è indubbio, Betty non è così sprovveduta da
non accorgersene, e la cosa la lusinga, però vorrebbe saperne di più su di lui,
conoscerlo meglio. E poi… non sta flirtando anche con Angela, per caso? Se non
altro l’intervista è stata proficua
Il
terzetto lascia il ristorante e Chase si rivolge alle due donne:
-Posso accompagnarvi da qualche
parte?-
Betty
sta per rispondere, quando si accorge che lo sguardo di Chase è attratto da
qualcosa sopra la sua testa e si gira proprio in tempo per vedere due affarini
volanti proprio sopra di loro e la loro forma è quella di un ragno.
Cardiac
è troppo assorto nelle sue ricerche per accorgersi che qualcuno è entrato
nell’ufficio dove si trova..
-Ehi, tu, che stai facendo? Fermo!
Cardiac
si volta rapidamente e colpisce l’uomo con una scarica delle sua staffa. Una
scarica leggera. In fondo il guardiano notturno è innocente, o almeno si deve
sperarlo, dei crimini commessi da coloro per cui lavora..
Mentre
l’uomo crolla svenuto, Cardiac decide che è ora di andarsene, ha saputo
abbastanza per adesso. Presto potrà colpire sul serio.
Gli
bastano pochi minuti per recuperare il deltaplano ed è proprio mentre sorvola
la città che si accorge di qualcosa di strano: una ragazza aggredita da mini
robot? Non dovrebbe essere affar suo, ma non può lasciar morire un innocente,
deve intervenire.
Betty
riconosce subito i micidiali robottini. Gli ammazzaragni del Professor Smythe in
versione miniaturizzata. Ora ce ne sono altri due. Betty urla portandosi
istintivamente le mani a protezione del viso.
In
quel momento, una scarica di energia distrugge uno degli ammazzaragni. L’arrivo
provvidenziale di Cardiac ha salvato Betty e gli altri. Gli ammazzaragni si
volgono verso Cardiac riconoscendolo come un intruso da eliminare per poter
compiere la loro missione. Cardiac evita un raggio proveniente dagli
ammazzaragni e ne abbatte due col raggio della sua staffa. Un colpo lo abbatte,
ma per sua fortuna la sua armatura ha retto bene all’urto e lui spara ancora,
abbattendo l’ultimo robot. È finita, almeno per il momento.
Betty si volge verso Cardiac.
-Mi ha salvato la vita.-
-Non potevo lasciarla morire.- è
la semplice risposta di Cardiac. –Ma perché vi volevano morti?-
-Non ne sono sicura…- risponde
Betty -…ma temo che sia a causa della mia inchiesta sulla Tricorp; è l’unica
idea che mi viene in mente.-
-Io… credo che Betty abbia
ragione.- interviene Angela Yin –Che altro può essere?-
Cardiac
non commenta. Se queste due donne hanno ragione, la Tricorp va fermata senza
indugio. A quanto pare, dovrà toccare proprio a lui, pensarci.
Alle
sue spalle, Betty pensa quasi le stesse cose. Deve aver toccato un nervo
scoperto con l’intervista a Menken, ma s’illudono se sperano di fermarla. Ora
più che mai è determinata a scoprire la verità… a qualunque costo.
Qualche
rapida osservazione su questa storia.
1) Il
soggetto originale di questa storia è stato concepito oltre un anno fa ed in
origine prevedeva Cardiac come star della storia. In seguito, nella stesura
definitiva il ruolo del vigilante si è ridimensionato e la parte del
protagonista è finita sulle spalle di Betty Brant, da qui la decisione di
dedicare questa storia al Daily Bugle.
2) Inoltre,
nell’anno passato dalla stesura del soggetto, lo status qui di alcuni
personaggi, come il Manipolatore, ad esempio, è cambiato, costringendoci ad
ulteriori revisioni
3) Alistair
Alonso Smythe e Trapster non sono i soli supercriminali impiegati dalla
Tricorp. Nel prossimo episodio ne vedremo altri, ma non vi anticipo quali.
Nel prossimo episodio: lo staff del Daily Bugle con Betty Brant in testa cerca la soluzione ai misteri della Tricorp, alcuni supercriminali fanno le loro mosse, Cardiac progetta un repulisti e molto altro ancora. Non deludeteci, vi aspettiamo qui. -_^
[1] Come visto in recenti episodi di Uomo Ragno e Ragno Nero.
[2] Come dettagliato nelle ultime storie del Punitore.
[3] Tutto descritto in Devil #31/36.
[4] Il Manipolatore in Hulk #6
[5] Come visto negli ultimi episodi della sua serie.
[6] Chief Operating Officer, (Capo Dirigente Operativo), la versione americana dell’Amministratore Delegato
[7] Securities and Exchange Commission, l’organo che controlla la Borsa Americana.
[8] Per sapere di cosa parla Norman Osborn, controllate l’Uomo Ragno #50-
[9] Come visto su Peter Parker Spider Man Vol 1° #92 (Uomo Ragno, MITA, #262)
[10] A proposito della quale, vi suggerisco di dare un’occhiata a Devil a partire dal #37 (Uhm, non starò esagerando con tutti questi riferimenti di crosscontinuity?-
[11] Come dettagliato nella miniserie Hobgoblin Vive (L’Uomo Ragno De Luxe #29/30)
[12] In Uomo Ragno, MIT, #9