ANNUAL #1
 
PURE SNOW
Una storia di Natale dell'Uomo Ragno
 
di Xel aka Joji

Era il ventitré dicembre.
Mancava poco a Natale, le persone di buon senso avevano già risolto il problema dei regali terminando gli acquisti qualche settimana prima.
Esclusa quella dozzina di persone, il resto del mondo aveva appena iniziato la sua corsa ai negozi.
Le strade di New York erano inondate da una fiumana di gente, che scorreva fuori e dentro dai grandi magazzini, persone cariche di scatole e pacchi, che lanciavano alle vetrine occhiate fiduciose nella speranza di trovare i regali per le persone care.
Il clima era mite, c'era abbastanza caldo per essere in inverno, i meteorologi dubitavano che quello sarebbe potuto essere un "Bianco Natal"... data la temperatura le nevicate erano proprio da escludere.
Peter Parker si muoveva tra quella folla, era appena uscito da una gioielleria e teneva stretto al petto un pacchettino.
Scivolando tra la gente giunse sul ciglio del marciapiede, sudato e affannato.
"Non avrei mai pensato che sarebbe stato così difficile..." pensò tra sé e sé passandosi una mano sulla fronte: il lavoro non gli aveva permesso di liberarsi prima per pensare agli acquisti e in quella giornata, lottando tra i banchi dei negozi, aveva concluso che combattere coi supercriminali nei panni dell'Uomo Ragno era più divertente dello shopping.
Ma finalmente aveva trovato quello che cercava, guardò soddisfatto lo scatolino che teneva fra le mani, ne aprì il coperchio per osservarne il contenuto: un piccolo cigno di cristallo. "Mary Jane impazzirà per questo... Devo correre a casa per metterlo sotto l'albero!"
Si guardò intorno alla ricerca di un taxi, ma si rese subito conto che tornare coi mezzi a casa era una impresa più che disperata: il traffico era una ragnatela fitta ed intricata che non accennava a muoversi.
Lanciando un sospiro rassegnato, l'uomo si spostò in un vicolo, sul retro di un grosso palazzo, e con una serie di balzi quasi felini si arrampicò su per la scala antincendio.
Mentre saliva si liberava dei vestiti, rimanendo con indosso il suo costume rosso blu.
Giunto sul tetto, fissò con la ragnatela gli abiti alla schiena e il pacchetto alla vita, e poi fece un salto nel vuoto.
Tese in avanti il braccio, e dal suo polso fuoriuscì la tela che si andò ad avvinghiare ad un cartellone pubblicitario.
E così, come un Tarzan urbano, muovendosi di liana in liana, si diresse verso casa.
Nella sua testa fantasticava sulla notte della vigilia, a quando avrebbe consegnato, allo scoccare della mezzanotte, il pacchettino a sua moglie, a come avrebbero brillato gli occhi di Mary Jane.... e soprattutto a come avrebbe ricambiato il dono, in fondo a quell'ora May sarebbe già stata a nanna e loro avrebbero potuto festeggiare il Natale in totale intimità...
Preso da quei pensieri non esattamente in linea con lo spirito del Natale, Parker quasi non si accorse dell'improvviso formicolio che esplose nel suo cranio…
Il senso di Ragno stava cercando di avvertirlo dell'enorme trave che stava volando verso di lui, il Ragno se ne rese conto all'ultimo momento, mollò la presa sulla liana di tela e si lasciò cadere, facendo schiantare la trave nella parete dietro di lui.
"Ma che diavolo... possibile che non ci sia pace neanche sotto le feste…" il Ragno si aggrappò all'asta di una bandiera, si guardò intorno e individuò subito non poco distante da lui, un grosso figuro innanzi un cantiere.
Si trattava di Rhino: il bestione agitava il pugno verso l'aria, maledicendo l'eroe in calzamaglia "Dannato Aracnide! Non so come tu abbia fatto a sapere che ero qui... ma non ti permetterò di impedirmi di portare a termine la mia missione..."
Stupendosi delle casualità che lo portavano ad essere sempre nel posto sbagliato al momento giusto, l'Uomo Ragno volteggiò verso il criminale "Missione? Fammi indovinare... volevi andare a leggere favole travestito da Babbo Natale ai bambini dell'ospedale qui a fianco?"
Rhino sferrò un pugno verso Peter, ma l'eroe lo evitò con agilità.
Il bestione continuava ad agitare le mani nel tentativo di colpirlo, ma il Ragno gli saltava intorno schivando ogni colpo con agilità.
Intanto una folla di curiosi si radunò intorno al luogo dello scontro: per quanto importanti fossero gli acquisti di Natale, l'Uomo Ragno non poteva non attirare la loro attenzione.
Dall'ospedale, si affacciò timidamente una bambina: indossava una vestaglia azzurra, aveva una chioma di folti boccoli d'oro, teneva stretto al petto il peluche di un coniglietto, e agli occhi inforcava un paio di occhiali da sole insolitamente grandi.
Uscì e si fece largo con passi indugianti tra la folla, avvicinandosi ai due contendenti.
Rhino, indispettito dal non riuscire a colpire l'Uomo Ragno, fece un passo indietro e raccolse da terra un'altra trave, scagliandola nuovamente verso l'eroe.
Come prima, il senso di Ragno assolse il suo compito, avvertendolo dell'esatto momento in cui si sarebbe dovuto abbassare per schivare il grezzo proiettile, che andò a schiantarsi sul muro di un palazzo in demolizione.
"Non ti annoi mai a fare buchi nell'acqua?" esclamò il Ragno fronteggiando Rhino.
"Attenti a quella bambina!" fece una voce nella folla.
Il Ragno si voltò e vide che sotto il palazzo che era stato colpito dalla trave vi era la bambina con la vestaglia azzurra.
Il muro era in procinto di crollare.
Rhino approfittò della distrazione dell'eroe e gli piantò un pugno allo stomaco.
Fortunato nella sventura, il Ragno si trovò proiettato da quel colpo proprio accanto alla bambina, nel momento esatto in cui il muro iniziava a disfarsi.
Mentre le macerie crollavano, l'Uomo Ragno tessé con la tela un bozzolo intorno a sé e la bambina che li mantenne incolumi.
Le sirene della polizia risuonarono nell'aria, Rhino scappò, i curiosi si assieparono intorno ai detriti; dopo qualche secondo, da essi si erse la figura del Ragno che teneva abbracciata al petto la bambina, che aveva perso i sensi.
Peter guardò la piccola e si accorse che il volto era preda di un intenso rossore e che respirava affannosamente.
"Shirley! Quella è Shirley! Fatemi passare!" gridava tra la folla un'infermiera che cercava di farsi largo.
L'Uomo Ragno la sentì, allungò la sua tela, volando sulla folla e raccogliendo la donna, giungendo poi all'ingresso dell'ospedale.
"Conosce questa bambina?" chiese.
"Si… è ricoverata nel nostro ospedale... ha subito giusto l'altra settimana un'operazione... non capisco perché sia uscita fuori... la sua infermiera personale doveva controllarla..."spiegò la donna, riaccompagnando Shirley nella sua stanza insieme all'Uomo Ragno.
Una volta poggiata sul letto, Shirley riprese i sensi "Signora Fletcher... mi scusi... sono uscita... perché volevo sapere... se c'era la neve..."
L'infermiera passò una mano sui capelli della piccola "Oh Shirley, ti ho detto che non è prevista alcuna nevicata per il momento... per ora pensa solo a ristabilirti..."
La bambina tese la mano in avanti, indicando con le punte tremanti delle dita una palla di vetro sopra un tavolino.
L'Uomo Ragno se ne accorse, prese l'oggetto e glielo passò "Tieni piccola."
"Grazie Uomo Ragno..." sorrise la piccola, poi agitò con entrambe la mani la sfera e, al suo interno, una pioggia di piccoli cristalli ondeggiò al di sopra di un angioletto che pregava di fronte ad un albero.
L'infermiera fece cenno all'Uomo Ragno di uscire dalla stanza e lo seguì, lasciando la piccola da sola.
"La ringrazio molto per l'aiuto..." fece la donna con voce triste "Non so cosa le sia saltato in mente... Uscire nelle sue condizioni... "
Un uomo attraversò di corsa il corridoio dell'ospedale, giungendo fino alla stanza, si fermò, e guardò con occhi severi l'infermiera "Shirley! Come sta? Mi hanno chiamato e..."
"Sta bene.. ora sta riposando..." fece la donna.
Peter guardò l'uomo, il suo voltò gli ricordava qualcosa, poi realizzò "Ma lei è il dottor Temple? Ho letto un articolo su di lei qualche anno fa... Lavorava per il governo, giusto? Stava sviluppando un qualche tipo di arma batteriologica..."
L'uomo guardò confuso Parker "Che ci fa questo tizio qui?"
"E' lui che ha salvato Shirley..." spiegò l'infermiera.
"Capisco… la ringrazio…" l'uomo tese la mano al Ragno che la strinse "Sì, sono io, il dottor Robert Temple... E ha ragione, fino all'anno scorso lavoravo alla realizzazione di un arma chimica da usare nelle azioni di guerra in Medio Oriente... Ma ho smesso.. dopo che mia moglie e mia figlia sono rimaste coinvolte in quel terribile incidente in laboratorio..."
"Incidente?"
L'uomo abbassò lo sguardo, fu l'infermiera a illustrare la situazione "La signora Temple è morta, mentre la piccola Shirley è diventata cieca... Negli ultimi mesi è stata sottoposta ad innumerevoli operazioni in ospedali di tutto il mondo, ma nessuno ha dato buon esito… Tutte le speranze erano risposte in quella della settimana scorsa: ma si può dire che la piccola abbia perso completamente la sua voglia di vivere... e forse anche per questo la sua salute si è indebolita e le cure non sortiscono alcun effetto..."
"Mi.. spiace..." fece l'Uomo Ragno.
L'infermiera si guardò intorno "Dove diavolo è finita l'infermiera personale di Shirley... dovrò dirgliene quattro per aver lasciato la bambina da sola!"
La donna si allontanò mentre il dottor Temple entrava nella stanza, il Ragno rimase qualche secondo da solo, poi si voltò verso una finestra e saltò fuori.

"L'Uomo Ragno? Come diavolo ha fatto a scoprirci?" gridò l’Uomo Assorbente.
"Non lo so..." brontolò Rhino seduto per terra "Fatto sta che mi ha fermato prima che potessi raggiungere l'ospedale..."
"Idiozie..." sentenziò Boomerang, seduto su una poltrona "L'aracnide non poteva sapere delle tue intenzioni! Di certo stava passando di lì solo per caso! E tu, grosso stupido, non hai saputo fare di meglio che attirare la sua attenzione! Tra tutti i supercriminali in circolazione ho scelto i più deficienti!"
"A chi hai dato dello stupido?" ringhiò Rhino, alzandosi in piedi "Ti dai tanto le arie del capo, ma ricordati che nessuno ti ha mai eletto tale! Io sono qui solo perché voglio racimolare abbastanza soldi per fare un regalo di Natale decente a mia sorella!".
"Per avere i soldi dobbiamo rapire la bambina!" sentenziò Boomerang "Se è un ragionamento troppo difficile per il tuo cervellino, cercherò di farti uno schemino!"
Rhino strinse i pugni e i denti, trattenendo la voglia di spaccare il muso a Boomerang: fu allora che si accorse che aveva qualcosa impigliato sul dorso della mano.

"Povera piccola..." pensava tra sé e sé l'Uomo Ragno, mentre volteggiava tra i palazzi in direzione di casa "Vorrei poter fare qualcosa per lei... Ma cosa? Per il momento è meglio pensare a tornare a casa, mi riposo un po', e poi cercherò di rintracciare Rhino tramite la Ragno-spia che gli ho applicato dietro la testa mentre lottavamo... Non è sicuro lasciarlo a piede libero.. chissà perché era da quelle parti. Ah! Devo ricordarmi di nascondere il regalo di Mary Jane in un posto dove non possa trovarlo e..." si poggiò una mano sulla pancia, dove aveva fissato il pacchetto e si sentì mancare l'aria quando si accorse che non era più li.
Abbassò lo sguardo e vide che la ragnatela con cui l'aveva fissato era stata strappata dal pugno di Rhino.
"Adesso trovare quel simpaticone è diventato d'improvviso il mio obiettivo primario!"

"Titania, mi senti?" Boomerang e l’Uomo Assorbente erano voltati verso lo schermo di un piccolo computer.
Sul monitor apparve, sgranato e appannato, il viso della prosperosa lottatrice: indossava un completo bianco da infermiera "Shh... fate piano.. mi sono dovuta nascondere nel bagno per non farmi riconoscere dall'Uomo Ragno!"
"L'Uomo Ragno?! Cosa diavolo ci fa l'Uomo Ragno nell'ospedale?" strillò Boomerang.
"Ha salvato la bambina... ma non sospetta che fosse lei l'obiettivo di Rhino... però se avesse visto che ero io la sua infermiera avrebbe di sicuro sospettato qualcosa... Ora sto aspettando che le acque si calmino per uscire di nuovo..."
"Ascolta Titania... entreremo in azione stasera..." mentre Boomerang comunicava i dettagli del nuovo piano alla donna, Rhino, in disparte, osservava il contenuto della scatolina che gli era rimasta impigliata nella mano.
"E'... bellissima..." mormorò con lo sguardo perso tra i riflessi del cigno di cristallo.
D'un tratto gli balenò in mente un’idea: alla sua sorellina sarebbe senza dubbio piaciuto un sacco quel regalo, e se aveva trovato un regalo per lei, non c'era più motivo di rimanere con gli altri.
Si alzò in piedi e abbatté un muro con una spallata, salutando gli altri con voce scocciata "Addio! Con voi ho chiuso!".
Boomerang si voltò di scatto "Dove sta andando?"
"Bah… era solo un peso... lasciamolo andare!" esclamò Crusher.
"Quell'inetto rischia di compromettere tutta l'operazione… se la polizia o l'Uomo Ragno o qualsiasi altro buffone in calzamaglia lo fermasse... e lui parlasse... il nostro piano sarebbe irrimediabilmente rovinato... Vagli dietro e fallo tornare con noi.. o mettilo fuori gioco, scegli tu..."

L’Uomo Ragno stava seguendo il segnale della Ragno-spia da qualche ora, quando udì un frastuono di clacson e sirene, proprio mentre Rhino sembrava essere più vicino.
"Scommetto la mia collezione di francobolli che le due cose sono collegate..." mormorò volteggiando verso la strada.
Rhino avanzava guardando la scatolina che aveva tra le mani, in mezzo alla strada, incurante delle macchine che frenavano bruscamente per evitarlo, gli urtavano contro o si ribaltavano.
"Le piacerà... sono sicuro che le piacerà un sacco!" ripeteva tra sé e sé.
"Ciao bello! Mi chiedevo… che impegni hai per la vigilia? Che ne dici di un bel cenone nella prigione di stato?" esclamò l'Uomo Ragno spuntandogli davanti.
"Di nuovo tu? Lasciami in pace!" gridò Rhino cercando di colpirlo.
Il Ragno tessé prontamente la sua tela e schivò il colpo, riuscendo a piantare un poderoso calcio sul viso del malfattore.
Preso alla sprovvista dal colpo, Rhino incespicò e la scatola con il regalo gli volò via di mano.
Peter riconobbe subito il regalo che aveva comprato, e, con tempismo prefetto, riuscì a tessere un cuscino di tela e lo fece atterrare sul morbido.
Tuttavia questa distrazione gli fu fatale, Rhino mosse una gamba e gli piantò un calcio che lo fece volare attraverso la strada.
"Dejà vu..." mormorò tra sé e sé, mentre finiva in mezzo al presepe costruito di fronte ad una chiesetta lì vicino.
In quel momento L'Uomo Assorbente raggiunse Rhino "Cosa diavolo combini? Hai scordato che dobbiamo rapire la bambina?"
"Me ne frego!" fece Rhino "Ho trovato il regalo per mia sorella e mi basta! Non mi interessa immischiarmi in rapimenti e ricatti!"
"Se non stai con noi, stai contro di noi!" L'uomo Assorbente fece ruotare la sfera d'acciaio e la lanciò verso il bestione.
Rhino evitò l'attacco, ma ebbe la prontezza di afferrarne la catena, diede uno strattone e Crusher si trovò proiettato in aria, per poi schiantarsi violentemente contro il terreno.
Mentre l'Uomo Assorbente cercava di riprendersi per la botta, l'Uomo Ragno richiamava l'attenzione di Rhino "Un rapimento prima della vigilia di Natale? Ma il vostro sindacato non ha mai fatto niente per fornirvi delle ferie decenti?"
Il Ragno era appena uscito dalla chiesa, con un'immane sforzo dei muscoli teneva sollevata sopra la testa una grossa campana di bronzo.
"Ora ti schiaccio una volta per tutte, insetto!" gridò Rhino gettandoglisi contro.
Il Ragno portò avanti la campana e fece un salto, facendo in modo che il bestione si trovasse incastrato dentro, poi tessé la sua tela all'interno in modo da imprigionarlo per bene.
Nel frattempo, Crusher aprì gli occhi e vide accanto al suo volto uno scatolino su un cuscino di tela e lo aprì incuriosito.
"Uh, caruccio... penso che a Titania piacerà come regalo di Natale!" guardò avanti e vide che Rhino era stato imprigionato "Meglio telare e raggiungere gli altri..." raccolse la sfera d'acciaio e corse via.
"Lasciami maledetto aracnide! Lasciami!" gridava Rhino, la cui testa spuntava dall'intrico di tela all'interno della campana.
"Scommettiamo che Santa Claus ti porterà solo carbone quest'anno?" fece l'Uomo Ragno mentre cambiava le cartucce ai suoi lanciaragnatele "Ora.. che ne dici di spiegarmi di che rapimento parlavate con l'Uomo Assorbente?"
"Tsk... e perché mai dovrei dirtelo?"
"Forse perché se collabori ti alleggeriranno la pena e magari ti permetteranno di passare il Natale con la tua famiglia?" esclamò Peter.
Rhino assunse un aria pensierosa per qualche secondo "D’accordo... E' stato Boomerang a convincerci… intendo a me, Titania e l'Uomo Assorbente... Ha detto che se avessimo rapito quella bambina avremmo potuto ricattare il padre e farci dare i progetti per l'arma batteriologica a cui aveva lavorato... e poi rivenderli facendo un sacco di soldoni..."
Peter strabuzzò gli occhi "Bambina? Non starai parlando… di Shirley?"

"E mi raccomando! Non si ripeta più che si allontani per andare al bagno senza farsi sostituire!"
"Si, mi scusi..." mormorò a testa bassa Titania.
La capo infermiera uscì dalla stanza, e la ragazza si voltò a guarda la bambina, che dormiva nel letto.
D'un tratto, l'orologio della rossa trillò, premette un pulsante e sul display comparve il volto di Boomerang "Sto arrivando! Prendi la bambina e vieni all'entrata dell'ospedale!"
"Non vedevo l'ora..." Titania si liberò con un gesto del camice da infermiera restando con la sua tenuta da combattimento.
Si avvicinò al letto e prese con un gesto brusco Shirley sotto il braccio, facendola svegliare di soprassalto.
"Che.. succede?" chiese la bambina "Dove... andiamo?"
"Ti porto a fare un giro, piccola!" rispose Titania.
"Andiamo... sotto la neve?" fece speranzosa la bambina.
"Sì, sì… quello che vuoi..." fece Titania avvicinandosi alla porta della stanza.
Guardò fuori.
Tutto tranquillo.
Sgusciò rapidamente nel corridoio raggiungendo in pochi minuti l'uscita.
Boomerang era già lì che l'aspettava .
"Ben fatto... " prendendo la piccola tra le braccia.
"Signore.. mi porterà a vedere la neve?" chiese Shirley sorridendo.
Boomerang lanciò un'occhiata interrogativa a Titania, che si limitò a fare spallucce "Dov'è finito Crusher?"
Non ebbe il tempo di finire la domanda, che l'Uomo Assorbente giunse con un balzo tra loro.
"Dobbiamo muoverci!" gridò "Il Ragno ha preso Rhino... e se ha parlato non ci vorrà molto prima di trovarci l'aracnide tra i piedi!"
"Ho un furgoncino in quel vicolo!" fece Boomerang "Se ci mimetizziamo nel traffico non ci troverà mai!" e così dicendo si misero a correre.
"Ah, Mary... ho una cosina per te..." fece Crusher tendendo il pacchetto alla sua ragazza.
Titania lo prese incuriosita e, non appena lo aprì,  gli occhi le brillarono nel vedere il piccolo cigno di cristallo.
Fermò la corsa, e fissò Crusher "Oh... è bellissimo.. grazie! Ma ti sarà costato un occhio della testa!"
"Per la mia pupa questo e altro!" fece l'Uomo Assorbente e tese le labbra in attesa di un bacio.
"Mi spiace rovinare questi attimi di romanticismo!" Il momento di tenerezza tra i due fu interrotto bruscamente dall'Uomo Ragno, che piantò un calcio sul muso di Crusher, facendolo rovinare addosso a Titania a cui scivolò di mano il cigno di cristallo che finì e terra frantumandosi in mille pezzi.
Il Ragno lanciò un sospiro *Vorrà dire che per quest'anno Mary Jane dovrà accontentarsi di un pacchetto di figurine dei Pokémon...*
Titania si alzò subito di scatto e si gettò verso l'aracnide ringhiando "Hai rotto il regalo che mi ha fatto Crusher, per pareggiare, ora ti romperò le rossa una per una!"
"La legge del taglione va alla grande quest'anno, eh?" esclamò Peter sfuggendo con un salto alla presa dell'ex-lottatrice.
"Che diavolo state combinan..." Boomerang si affacciò dall'ingresso del vicolo e le parole gli morirono in bocca quando vide l'Uomo Ragno "Fantastico... Be’ ragazzi, io vi saluto.. è stato un piacere lavorare con voi, ma come dico sempre, dove c'è da dividere per tre c'è senza dubbio da tenere di più per uno!" e così dicendo saltò sul furgoncino e mise in moto.
"Aspetta Mary... ti do una mano io... Giusto il tempo di assorbire le proprietà d'acciaio della mia catena..." Crusher, attivando i suoi mistici poteri, portò la mano dietro la schiena per afferrare la sua arma, però, senza rendersene conto, si trovò con i resti del cigno di cristallo sotto le dita, e così il suo intero corpo divenne di cristallo.
In quel momento l'Uomo Ragno gli stava saltando contro per colpirlo.
Prima che potesse fare qualcosa, l'Uomo Assorbente si ritrovò ad andare in frantumi.
"Crusher!" gridò con tono isterico Titania, la donna corse a recuperare la testa di cristallo dell'amato che era ricaduto sul marciapiede quasi incolume se non per una scheggiatura sulla fronte.
"Ugrh… Mary… mi sento la schiena a pezzi..." biascicò l'uomo.
"Non ti preoccupare! Andrà tutto bene! Tu sforzati di mantenere questa forma... intanto io recupero tutti i pezzi del tuo corpo!" esclamò Titania
"Un puzzle... un regalo natalizio perfetto.." mormorò l'Uomo Ragno guardando la criminale indaffarata nel racimolare tutti i frammenti di cristallo sparsi per la strada.
La sua attenzione fu attirato dallo stridere dei freni del furgoncino che stava uscendo in quel momento dal vicolo: riconobbe subito Boomerang alla guida del mezzo, accanto a lui c'era Shirley.
Un lungo filo di tela saettò nell'aria, andando a legarsi al paraurti dell'auto; l'Uomo Ragno si trovò sbalzato in aria e finì sul tetto del furgone.
"Cos'è stato questo tonfo?" Boomerang si guardò attorno "Bah... devo aver preso una buca..."
Intanto, nel sedile accanto, Shirley aveva cominciato a respirare affannosamente e sudare copiosamente, tuttavia continua a sorridere "Signore... davvero potrò vedere la neve?".
D'un tratto lo sportello accanto alla piccola fu sradicato e volò in mezzo alla strada, Shirley si trova avvolta dalla ragnatela e trascinata fuori dal veicolo.
"Cosa diav…" Boomerang si voltò di scatto, scostando la sua attenzione dalla strada e premendo di scatto il freno, gettando il furgoncino in un turbinoso testacoda che lo portò a schiantarsi contro un muro.
Il criminale, intontito, strisciò fuori dalla carcassa del mezzo, trovandosi davanti all'Uomo Ragno, che lo avvolse prontamente nella sua tela.
"Perché non va sempre tutto liscio come oggi?" si chiese l'Uomo Ragno mentre nell'aria cominciavano a risuonare le sirene della polizia.
"Uomo Ragno... sei tu?" le mani di Shirley tastarono il viso di Peter attraverso la maschera "Stiamo andando... a vedere la neve?"
"No Shirley... ora tornerai all'ospedale, sana e salva..." la tranquillizzò il Ragno.

"Come sta?" chiese l'Uomo Ragno
L'infermiera uscì dalla stanza lasciando la piccola Shirley con il padre .
"Non bene... Uscire dall'ospedale ha indebolito il suo stato... ma non è questo il problema..." sospirò la donna "E' qualcosa nel suo cuore... il suo infantile desiderio di poter passare un Natale sotto la neve è stato preso in giro da quei criminali.. e adesso.. è come se avesse perso la voglia di andare avanti..."
L'Uomo Ragno rimase un attimo pensieroso "Posso usare un secondo il telefono?"
"Faccia pure.. è all'ingresso..."
Il Ragno afferrò la cornetta e compose rapidamente un numero "Pronto? Drake, che fortuna, proprio con te speravo di parlare! Sono l'Uomo Ragno... no, non è uno scherzo di Hank… senti Uomo Ghiaccio, mi potresti fare un favore? Sei libero domani sera?"

La sera della vigilia.
"Shirley… mangia qualcosa..." fece l'uomo tendendole la forchetta su cui era infilzata la fetta di carne "L'operazione non darà mai buon esito se non ti mantieni in forze..."
"No… non ho voglia... di niente..." mormorò la bambina.
D'improvviso qualcuno bussò alla finestra.
"E' permesso o disturbo?" fece l'Uomo Ragno "Volevo chiedervi... perché non facciamo una passeggiata nel giardino dell'ospedale? Magari stuzzicherà l'appetito di Shirley..."
Il dottor Temple ascoltò il suggerimento dell'Uomo Ragno, aiutò la figlia a sedersi sulla sedia a rotelle ed insieme alla signora Fletcher uscirono nel giardino.
Era sera e il cielo era sgombro da nuvole.
"Allora Shirley... che storia è che non vuoi più mangiare??" chiese l'Uomo Ragno.
La bambina non rispose.
"Se non ti rimetti in forze non potrai tornare a vedere la neve..." fece l'Uomo Ragno.
D'improvviso si alzò un lieve vento.
L'Uomo Ragno prese la mano di Shirley nella sua e la tese in avanti.
Dal cielo, lentamente, un piccolo fiocco color avorio che si andò ad adagiare sul palmo della bambina, sciogliendosi poi al contatto con il calore della pelle.
Il volto della piccola si accesa in un maschera stupita "Ma... è neve! Papà, papà! La neve... la neve... Come quella sotto cui giocavano io tu e la mamma..."
Su tutta New York la neve iniziò a calare lenta coprendo tutto con una strato bianco e soffice…
Shirley cercò di alzarsi dalla sedia, e il padre l'aiutò "La neve, papà... la neve.." rideva gioiosamente "Come nella sfera di vetro della mamma..."
"Ma le previsioni... questo... è un miracolo" singhiozzò l'infermiera.
"Un miracolo chiamato gene x... Bobby è veramente puntuale..." sussurrò l'Uomo Ragno.
Un'infermiera si affacciò alla finestra "Scusi Uomo Ragno! C'è una telefonata all'ingresso per lei!"
Il Ragno si recò subito a rispondere, dall'altro capo del telefono c'era la voce di Robert Drake "Scusa Ragno! Ho avuto un imprevisto… penso che ritarderò di mezz'oretta... puoi..."
L'Uomo Ragno riagganciò senza ascoltare la fine della frase.
Lentamente uscì fuori dall'ospedale e alzò lo sguardo verso il cielo.
"Ma... se non è stato lui..."
I fiocchi di neve danzavano lentamente seguendo il suono di musica silenziosa dettata dal vento.
Shirley abbracciò il collo del padre "Papà.. io voglio tornare a vedere... voglio vedere la neve.. lo voglio con tutta me stessa..."
Il costume rosso blu iniziò a chiazzarsi di bianco.
"Un... miracolo?"

"Sai tigrotto... il Natale è un momento speciale... Aldilà dei significati religiosi o commerciali... questo giorno è qualcosa di più di una festa... e' un giorno in cui ci ricordiamo che si può sperare, si può avere fiducia... Un giorno in cui i sogni diventano realtà..."
Peter e Mary Jane guardavano la neve che continuava la sua caduta attraverso il davanzale della finestra, erano stretti in una calda coperta e tra loro c'era la piccola May, che stringeva tra le mani i regali che aveva ricevuto: un peluche dell'uomo ragno dai suoi genitori e peluche del ragno rosso giunto per posta da parte di suo zio Ben.
La rossa appoggiò la testa sulla spalla del marito "In un singolo regalo, si mostra alle persone amate tutto l'affetto che si prova... E' l'eco di un messaggio di pace e amore pronunciato duemila anni fa che continua a risuonare nella vita di ognuno di noi..."
Peter passò un braccio sulle spalle della moglie.
Si assopirono così, guardando la neve.
Quel bianco che si perdeva tra le luci di una città accesa a festa... una festa che molti vivevano senza ricordare il vero significato, ma che da sempre e per sempre portava nei cuori un messaggio di speranza e fiducia nel destino...
La neve turbinava davanti a loro...
Come turbinava la neve nella piccola sfera di vetro, poggiata davanti l'albero, nel salotto di casa Parker.
"Buon Natale Tigrotto..."

Fine

La paura che avevo nello scrivere una storia di Natale dell'Uomo Ragno era di fare qualcosa di semplicemente mieloso, e forse un po' ci sono caduto... Tuttavia il risultato finale è stato qualcosa di atipico, diverso dai classici racconti natalizi, magari placidi e riflessivi... la storia traspare tutte le fasi della sua realizzazione... ero abbastanza indeciso su cosa scrivere quando mi sono proposto a Mickey come autore dello speciale natalizio... ho vagliato l'idea della commedia, del romanticismo, del dramma, dell'azione.. alla fine tutto è confluito in questa trama e il risultato spero vi sia gradevole.. Amo il Natale.. lo considero un giorno magico, durante il quale può accadere tutto... E per questo, anche se un po’ in ritardo, auguro a tutti i lettori di Marvel It un buon Natale e felice anno nuovo!

Xel aka Joji, dicembre 2002 dedicato alla persona che mi ha donato un natale speciale "in ritardo"