presenta:
Ogni seme Germoglia
seconda parte

Di Xel aka Joji

Nota: questa storia avviene prima della saga Rain on NewYork

Il sole sorgeva su New York.
I suoi raggi si allungavano
sui palazzi e nelle vie della città.
In un vicolo, adagiato su letto di giornali vecchi, Flash Thompson si stropicciò gli occhi..
Sentì un miagolio alle sue spalle e sussultò, alzandosi di scatto.
Si voltò e vide che era un gatto bianco dal folto pelo.
Il suo volto assunse un’espressione sollevata, mentre si dirigeva verso l'uscita del vicolo.

"Cosa dice il meteo?" chiese Peter mentre si asciugava i capelli, appena uscito dalla doccia.
"Prevede brutto tempo... eppure è strano, c'è un sole che spacca le pietre..." commentò Mary Jane cambiando canale.
"La pioggia arriva quando uno meno se l'aspetta..." Peter si infilò il costume da Uomo Ragno e sopra di esso i suoi abiti civili, poi prese in braccio la piccola May che giocava a terra e la baciò.
"Che progetti hai per la giornata?" chiese Mary Jane.
"Attaccarmi al telefono e fare il giro di tutti le persone che conoscono Flash, per vedere se qualcuno di loro l'ha visto..." Peter lasciò la figlia in braccio alla moglie.

Peter passò la successiva ora al telefono, molta della gente con cui parlò non lo sentiva da anni, escludendo ovviamente le brevi chiacchiere scambiate durante l'ultima riunione dei compagni del liceo.
Peter prese il discorso alla larga, chiedendo come andava, cosa aveva fatto in quei tempi e altre battute di circostanza, per poi, al momento giusto, “buttare” la fatidica domanda: se gli fosse successo qualcosa di strano in quegli ultimi giorni.
Con una stanghetta cancellò i nomi di tutti quelli che gli fecero accenno al fatto di aver intravisto Flash e così si trovò con una lista intera di nomi cancellati.
Aveva chiamato anche Felicia e Sha Shan, e anche le due ragazze avevano dato risposta positiva.
Peter ricontrollò la lista: il falso Flash era andato a trovare tutti i compagni del liceo e buona parte delle persone con cui aveva un legame.
Ma perché?
Si trattava di un qualche sottile gioco per farli soffrire tutti?
E perché mai Jack Lanterna, se c'era davvero lui dietro tutto, avrebbe dovuto volerlo?
E perché poi Mysterio era tornato al suo vecchio look?
Peter sperò che il criminale non tirasse fuori anche il suo vecchio costumino da Armada, quello sarebbe stato davvero toccare il fondo...
Scacciò dalla testa quei pensieri: doveva concentrarsi sulla lista.
Chi mancava? Chi aveva trascurato?
Ma certo: la sorella di Flash, Jessie!
Uscì di corsa di casa, correndo alla fermata dell'autobus più vicina
.
L'ultima volta che aveva parlato con la ragazza, e forse probabilmente era stata anche l'unica, era stata durante il funerale di Flash.
Gli aveva detto che lavorava come assistente presso un fotografo a Manhattan.
Peter aprì il portafoglio e tirò fuori il biglietto da visita che gli aveva dato Jessie in quell'occasione.
Gli tornò in mente l'espressione del viso della ragazza mentre glielo porgeva, il sorriso forzato che stonava in quel volto pallido dagli occhi arrossati per il troppo pianto.
Immaginò per un attimo l'espressione della ragazza se si fosse trovata di fronte a un redivivo Flash.
Sgomento?
Paura?
Forse, ma di sicuro vi sarebbe seguita la felicità di aver trovato il fratello perduto...

Aveva raggiunto lo studio dove lavorava Jessie verso mezzogiorno, tuttavia la ragazza non era lì: era uscita per un servizio fotografico che si sarebbe tenuto al Central Park.
Incamminandosi, Peter alzò lo sguardo verso il cielo e vide che stava cominciando a farsi nuvoloso.
"Mi sa che il meteo aveva ragione..." mormorò tra sé e sé, mentre giungeva al parco.
Vide in lontananza il set allestito per il servizio: vi erano numerosi fotografi e quattro belle modelle in abiti eleganti.
Peter individuò subito Jessie, ma preferì aspettare che facesse una pausa prima di disturbarla.
"Ciao Jessie!" fece Peter, mentre la ragazza beveva un sorso di aranciata.
"Ciao Peter!" lo salutò "che ci fai qui?"
"Facevo un giro" mentì "Chi l'avrebbe mai detto che ti avrei incontrato qui? Come va il lavoro...?"
"In questo periodo bene... ho un mucchio di servizi, sto guadagnando parecchio... ho messo da parte un bel gruzzoletto con cui mi pagherò l'abito da sposa."
"Ti sposi?" Peter la guardò stupito.
"Sì... ed era anche ora... " ammiccò lei "Sono fidanzata da tre anni e da uno convivo... e abbiamo deciso che era giunto il momento di fare il grande passo..." si sfiorò la pancia con la mano e aggiunse "Soprattutto perché tra sei mesi saremo in tre."
Gli occhi di Peter brillarono "Sono felicissimo per te, Jessie."
"Anche io!" un sorriso radioso le si allargò sul volto "Sarà un maschietto, lo chiameremo Eugene..."
Calò per un attimo il silenzio.
"E tu? Come stai? Tutto bene a casa?" chiese Jessie.
"Si, May cresce che è una meraviglia e Mary Jane è euforica per lo spettacolo..." rispose Peter guardandosi intorno meditabondo.
"Che c'è Peter? Devi dirmi qualcosa?" fece Jessie confusa.
Peter sospirò "No niente..." le poggiò una mano sulla spalla "Sono sicura che sarai una sposina meravigliosa, Jessie. Ti auguro tanta felicità..... ora devo andare.."
"Ciao Peter... e grazie."
Mentre Jessie tornava al lavoro, Peter si allontanò lentamente, tenendo lo sguardo fisso per terra.
Era così felice... Stava continuando a vivere la sua vita con tutta la sua forza....
Chi era lui per spezzare l'armonia di quella ragazza?
Per chiederle se aveva visto in giro il suo defunto fratello?
La vita di Jessie era andata avanti e non era giusto gettarle addosso quel peso che l'avrebbe ancorata al passato...
Le nuvole coprirono il cielo, si alzò una folata di vento e una lieve nebbiolina si allungò attraverso il parco.
Il senso di ragno pizzicò debolmente.
Peter si voltò e vide dietro un albero una figura in impermeabile a lui nota, che teneva lo sguardo puntato verso il set fotografico.
"Eccolo!" gli si avvicinò quatto quatto e appena gli fu dietro gli afferrò la spalla.
Trovarsi di nuovo davanti al volto di Flash Thompson gli fece venire un nodo alla gola.
"Sei venuto a far soffrire anche Jessie? Cosa sei, una specie di sadico che si diverte a illudere le persone?" gli ringhiò contro Peter.
"Peter..." Flash lo osservava con occhi lucidi "Oh Peter.. . volevo solo vederla.. un'ultima volta... come gli altri..."
"Chi sei?" chiese Peter.
"Sono Flash, Peter, non lo vedi?"
"Flash Thompson è morto!" gridò Peter, ma parte del suo urlo venne coperto da un tono improvviso: stava iniziando a piovere.
"Non sono morto, Peter!" in quel momento Flash strabuzzò gli occhi "Ma se non ti decidi a credermi, morirò davvero e tu con me!"
"Cos'è questa? Una specie di minaccia o..." il senso di ragno tornò a pizzicare, Peter si voltò e vide che la nebbia aveva avvolto tutto il parco alle sue spalle.
Il ragazzo si gettò a terra, trascinando Flash, mentre un raggio laser andava a colpire l'albero incenerendolo.
Dalla nebbia fuoriuscì Armada, il criminale dall'armatura dorata, circondata dai due piccoli satelliti "Ti ho trovato, stavolta non mi scappi! Mary, Anita, prendetelo!"
"Oddio... Armada... perché deve succedere sempre quello che non vorrei che succeda?" si chiese Peter, rialzandosi.
Non appena fu in piedi, però, si trovò con gran stupore non più al Central Park, ma all'intero di un labirinto: mura lo circondavano da tutte le parti, mura altissime, che giungevano fino al cielo.
"Dove diavolo sono finito?" un muro vibrò, e dai mattoni uscì fuori una mano tesa.
"Avanti Peter! Andiamo!"
Riluttante, il ragazzo allungò la mano e l'afferrò, facendosi trascinare attraverso il muro.
Si ritrovò nel Central Park, la pioggia che gli batteva contro il viso e Flash che gli correva davanti.
Alle loro spalle, circondato dalla nebbia, Armada li inseguiva in volo insieme a Mary e Anita.
"Non abbiamo scampo!" gridò Flash "A meno di non trovare un posto sicuro dove tu possa cambiarti d'abito e diventare l'Uomo Ragno!"
Peter sbiancò "Come fai a sapere che io..."
"Me l'hai detto tu, dimentichi?" esclamò Flash continuando a correre: erano usciti dal parco e avevano distanziato Armada "Prima che morissi..."
"Non è possibile, tu non..." Flash lo spinse dentro un vicolo.
"Ti prego Peter, aiutami!" gridò continuando a scappare: Armada lo seguì senza degnare Peter di uno sguardo.
Peter rimase per qualche secondo immobile, con il sedere per terra e gli occhi aperti, l'acqua che gli colava sul volto e i capelli stesi sull'asfalto.
Sapeva che lui era l'Uomo Ragno, sapeva che si era rivelato a Flash poco prima che il ragazzo morisse...
Era tutto così irreale e assurdo, voleva chiudere gli occhi e non pensarci più, voleva che il ricordo di Flash tornasse a riposare in pace...
Ma se Flash fosse stato ancora vivo?
Se ci fosse stata anche solo una possibilità su mille che quello fosse il vero Flash?
Se avesse avuto modo di ritrovarlo, di recuperare quel tempo che era finito così in fretta...
Come ridestandosi da un sogno, scivolò dietro un cassonetto, si liberò dei vestiti e librò nell'aria nei panni dell'Uomo Ragno.

La lieve pioggia si era presto trasformata in un acquazzone.
Mentre la gente correva a rifugiarsi in casa, Flash continuava a scappare dal suo inseguitore.
"Non potrai scappare in eterno! Attacca, Mary!" gridò Armada e uno dei satelliti sprigionò due raggi d'energia.
Uno schiantò su un muro, ma l'altro colpì di striscio Flash sulla spalla, facendolo incespicare e cadere a terra.
Armada atterrò a pochi passi dal ragazzo "E' il momento di tornare a casa..."
Sul volto di Flash si fece largo un'espressione rassegnata "Io... non ho più rimpianti... ho visto.. tutti per l'ultima volta..."
"Ehi Armada! Ha chiamato il Dottor Destino, dice che gli ha fregato il lucido per l'armatura e lo rivuole indietro!" esclamò l'Uomo Ragno lanciando la sua tela contro il criminale.
Il getto, però, passò attraverso Armada, andando a colpire l'asfalto.
"Oh.. Deja !" l'Uomo Ragno atterrò accanto a Flash "Ora perché non vediamo di fare due conti e mi spieghi cosa centrate voi due?"
"Non ho niente da spiegarti, fastidioso aracnide!" Armada portò un braccio avanti e il senso di ragno di Peter impazzì.
D'improvviso davanti ai suoi occhi sopra e sotto si confusero e mille colori gli turbinarono intorno: preda di quella vertigini non riuscì neanche a muoversi mentre Armada e i due satelliti si facevano avanti.
Provò a tessere la sua tela per bloccarli, ma quando premette il pulsante nascosto sul suo polso vide gli schizzi turbinare nell'aria senza andare in nessuno direzione precisa.
Chiuse gli occhi.
D'un tratto sentì una stretta ai polsi e qualcuno che gli gridava all'orecchio "Ora, Uomo Ragno!"
Peter ubbidì e premette i pulsanti, lanciando la scarica di ragnatela.
Quando riaprì gli occhi vide i due satelliti bloccati a terra dalla sua tela e Flash che gli sosteneva le braccia: di Armada non c'era traccia.
"Siamo una buona squadra, vero Uomo Ragno?" sorrise Flash.
"Tu devi darmi un sacco di spiegazioni!" Peter lo additò con l'indice "Chi diavolo sei!?"
Flash si fece serio in volto "Non è questo il luogo adatto alle spiegazioni..." il ragazzo indicò i due satelliti di Armada: uno dei due aveva cominciato a sciogliere la ragnatela emettendo calore "Cerchiamo un posto tranquillo..."
"Mmm... già..." L'Uomo Ragno afferrò Flash per la vita e si sollevò in cielo con la sua tela.
Intanto, a lenti passi, Maguire, il gatto nero, entrò nel vicolo.
Miagolò e strappò i residui di ragnatela dai satelliti, che subito si misero a galleggiare in aria.

Flash e Peter giunsero dalle parti del porto.
La pioggia, pur continuando a cadere, si era quietata.
I due trovarono rifugio in un magazzino abbandonato.
"Adesso vedi di parlare." gli intimò Peter "Chi sei tu e perché hai rubato la faccia al mio amico?"
"Peter.. tu.." Flash fece un passo in avanti, ma incespicò e finì in ginocchio.
Peter si chinò per aiutarlo "Che ti prende...?"
Flash si portò un mano sulla spalla, dove la ferita causatagli da Armada sanguinava "Passerà...".
Poi voltò e guardò negli occhi Peter "Io sono Flash... non ti sto mentendo!"
"Flash Thompson è morto!" gridò Peter: quante volte l'aveva gridato in quelle ventiquattr'ore? E quante volte in quei mesi aveva pensato a lui, provando un intenso desiderio di piangere?
Flash allungò una mano e la poggiò sulla maschera dell'Uomo Ragno
"Peter... non ti ricordi? Quando eravamo bambini...e venisti a guardare la partita di Baseball.. e ti dissi che avresti potuto giocare con noi se fossimo stati una squadra di ragazze? Ti ricordi del fan club dell'Uomo Ragno e di quando mi vestii con il costume e finii nei pasticci? E ti ricordi quella volta quando ti sfidai sulla passerella dietro la scuola e per poco non caddi giù? E quando al liceo ci rivelasti del tuo lavoro da fotografo e io, entusiasta, cercai di diventare tuo amico per conoscere l'Uomo Ragno? Ti ricordi quando Lapide mi picchiò a sangue? E quando durante la degenza in ospedale, ti feci quel discorso sulla nostra amicizia? E quando passai quel periodaccio con l'alcol e tutto il resto, e tu mi venisti a trovare nei panni dell'Uomo Ragno per tirarmi su il morale? Te lo ricordi Peter...?"
Tutti quei ricordi... ricordi suoi e di Flash...che aveva vissuto nel corso degli anni, ma che il tempo gli aveva fatto dimenticare...
La sua mente tornò a quei frammenti spezzati rievocati di Flash...
Pensò a quanto fosse stato importante, nella sua vita, quell'amico..
E pensò al tempo, che li aveva allontanati, che li aveva divisi, per farli ricongiungere poco prima della sua morte...
E pensò all'occasione che gli apriva davanti, l'occasione di ritrovare Flash, l'amico perduto...
Il senso di ragno taceva.
Flash lo guardava con occhi colmi di fiducia.
Peter allargò le braccia e lo abbracciò "Sei tu... Flash...Sei tornato..."
Le nuvole iniziarono a ritirarsi: era tornato il sereno, i raggi del sole baciavano di nuovo New York.
Ma la nebbia incombeva, allungando le sue vacue braccia verso il magazzino.
Dalla foschia uscì Maguire e dietro di lui Jack Lanterna, come pure i satelliti di Armada seguiti dall'uomo in armatura.
E alle loro spalla apparve la figura di Mysterio.

Prossimamente:
Ogni seme Germoglia: terza e ultima parte
.
Flash è vivo, Peter ha ritrovato il suo amico, ma sopravvivranno all'attacco combinato di Jack Lanterna, Armada e Mysterio?

Note:
A quanto pare è davvero Flash! Non ci credevate vero?
Ma come avrà fatto a scampare alla morte? Secondo me non siete del tutto convinti... beh, vi assicuro che non si tratta di un clone, di un doppione proveniente da un'altra dimensione né di un fratello gemello scomparso e che l'idea del suo ritorno è stata sviluppata in modo narrativamente coerente… non perdere l'ultimo episodio per sapere tutta la verità sul suo ritorno.
Tutti gli eventi citati da Flash sono avvenuti realmente, non chiedetemi di sforzare troppo la memoria però... mi viene difficile ricordare i numeri precisi ^^; Chi di voi riesce, invece, a rintracciarli tutti? :)
Quanto al villain Armada, nel caso l'abbiate dimenticato, nella sua gestione dell'Uomo Ragno, Mickey ha rivelato che fu lui a raccogliere il manto prima di Jack Lanterna e poi di Mysterio.