LA RETE, parte 1 di 3
New
York City, le due di notte. In uno di quei classici vicoli in cui nessuno
guarda mai, i passanti si fanno gli affari loro nelle strade più grandi. A
nessuno interessa cosa accade nei vicoli. Specialmente a quest’ora, no ?
Nel
buio, nessuno può vedere due loschi figuri incontrarsi, facendo finta di
niente. Parlano sottovoce, poi uno dei due passa una busta all’altro. La apre,
è piena di soldi. Mentre uno dei due li conta, l’altro trema e si guarda
intorno nervosamente.
-Allora…vuoi
d-deciderti a darmela, J-Jack ?
-Questi
non bastano, lo sai.
-M-ma
l-l’ultima volta ti ho dato duecento dollari…
-Il
prezzo è aumentato, dall’ultima volta. Me ne devi altri venti, lo sai.
-N-non
ho venti d-dollari…quelli sono tutti i miei r-r-risparmi, e le rapine di una
s-settim-mana…
-I
costi di produzione aumentano, lo sai.
-Te
li d-darò la prossima volta…ne ho b-bisogno…
-Se
puoi trovare venti dollari in un giorno forse dovrei aumentarti il prezzo. C’è
gente che paga molto per questa roba, ti sto facendo un piacere a fartela pagare
così poco, lo sai.
Dall’altra
parte del vicolo si sente un “THUMP” sordo, come se qualcuno fosse appena
caduto dal terzo piano. Jack prende un coltello da una tasca della giacca e lo
punta in quella direzione.
-Ti
ho sentito, lo sai ? Vieni fuori, e senza fare scherzi ! Cosa sei uno sbirro ?
Un’ombra
sale per il muro, e Jack si avvicina per vedere. Poi sente qualcosa di
appiccicoso sulla schiena, e si ritrova a tre metri d’altezza davanti ad una
maschera con due grandi occhi bianchi; non riesce a vedere altro.
-Buh
!
-AAAAAAAAAAAA
!
Il
cliente si ritrova incollato al terreno da una poltiglia grigia, Jack invece
con un dito sul naso mentre è tenuto sospeso con una mano sola. Il coltello
cade a terra.
-Sono
l’Agente Ragno, e ti dichiaro in arresto. Hai il diritto di non parlare, visto
che probabilmente diresti solo stupidaggini… hai il diritto di chiamare un
avvocato, anche se dubito tu sappia comporre un numero; se non te ne puoi
permettere uno, o se ti avrò rotto tutti i denti e non potrai parlare, sarai affidato
ad un dobermann. Hai capito bene i tuoi diritti, o devo ripeterteli in grugniti
?
-Nonhofattonientenonhofattonientelogiurotipregononfarmidelmale
!
-Non
ti farò niente, davvero ! – lo lascia andare, facendolo cadere producendo un
forte rumore metallico – Oh, che sbadato ! Ho dimenticato di dirlo al bidone
della spazzatura ! Cattivo bidone ! A cuccia !
Scende
dal muro a cui stava aderendo con un salto solo, davanti al cliente.
-Tutto
bene, signore ?
-S-sì…n-non
ho f-fatto niente…q-q-quell’uomo s-stava cercando di r-rapinarmi…
-Va
sempre in giro con i soldi in una busta ? A comprare polverine bianche ? C’è
una drogheria qui vicino che le farebbe un prezzo migliore !
Jack
gli lancia il coltello alle spalle, ma l’Uomo Ragno esegue istantaneamente un
salto mortale all’indietro e lo afferra al volo, stringendolo e rompendolo in
mille pezzi. Il cliente gli si getta alle spalle, cercando di strangolarlo.
-Come…ma
la ragnatela…
Il
cliente sta sbavando copiosamente, è totalmente fuori di se. E’ stato
abbastanza forte da rompere la tela, ed ora rischia di strangolarlo. Jack corre
fuori dal vicolo. L’Uomo Ragno cerca di liberarsi senza fare del male al
cliente, che ha una forza eccezionale. Quando le sue mani cedono c’è un rumore
inconfondibile: gli ha spezzato tre ossa, senza volerlo. Ora è in preda alle
convulsioni.
Lo
afferra ed inizia a volteggiare tra gli edifici, passando proprio di fianco a
Jack ed afferrandolo al volo. Nei dieci minuti successivi viaggia verso il più
vicino ospedale; lascia il cliente davanti all’entrata, poi sale sempre di più
continuando a tenere Jack per la giacca. Lo perquisisce velocemente e trova una
piccola bustina, con una polvere bianca.
-Fammi
indovinare…questa è per la tua sinusite, vero ?
-Posso
farti un prezzo buono ! Ti prego, lasciami andare…non ho fatto niente !
-Ho
avuto a che fare con pazzi psicopatici su alianti a forma di pipistrello, con
simbioti alieni e mezzi rettili…ma voi siete tra i peggiori ! Da chi l’hai
presa ?
-Non…non
lo so, davvero ! Te lo giuro !
-Risposta
sbagliata.
Lo
lascia andare, a quindici metri d’altezza. Jack si dimena e urla a
squarciagola; sotto la maschera, Peter digrigna i denti. Non gli piace farlo, e
vorrebbe poter restare impassibile a scene del genere. Lo fa da quando era solo
un adolescente, ma quelle grida di terrore ancora non gli piacciono. Anche se
sono a fin di bene. Ma non può pensarci troppo, o mancherà il bersaglio.
Spara
due ragnatele in una posizione ben precisa, formando una rete di sicurezza su
cui Jack fa un paio di rimbalzi. Poi tocca a lui saltarci sopra, con aria
minacciosa. Cammina verso di lui come un vero ragno. Preferisce tenersi un po’
alla larga; Jack ha appena lasciato un maleodorante regalino.
-Senza
rete è più divertente. Vogliamo provarci ?
-NO
! Ti prego, non rifarlo !
-Allora
dimmi dove hai preso questa roba, da bravo – gli chiede con voce cantilenante,
muovendo lentamente la bustina.
-NON
LO SO ! Te lo giuro, non so niente ! Niente…niente… - si mette a piangere.
Oramai gli fa troppa pena per infierire troppo; lo afferra e lo impacchetta per
bene in un sacco di ragnatela, e lo appende al più vicino lampione. Dieci
minuti dopo, un infermiere lo troverà insieme ad un bigliettino con scritto
“Sono un cattivaccio”.
Un’ora
dopo è a casa. Lo scherzetto non l’ha tirato molto su di morale. Rientra dalla
finestra, cercando di non svegliare sua moglie. Si sta togliendo il costume,
quando si accorge di avere ancora con sé la droga.
“Domani
farò qualche test per essere sicuro di che si tratti” pensa, prima che la luce
sia accesa dalla sua assonnata moglie Mary Jane.
-Hhhmmm…sei
tu, Peter ?
-Aspettavi
altri uomini dalla finestra ?
-Dovevo
incontrarmi con Devil, ma dovrò rinunciare sembra. Non dovevi tornare due ore
fa ?
-Ho
avuto da fare – risponde mentre si mette a letto – Uno spacciatore. Ero così
nervoso che ho controllato tutta la zona, ma non c’era niente di particolare.
-Sono
contenta che sia tutto a posto…ora torniamo a dormire.
-Non
c’è nient’altro che ti andrebbe di fare ? – la bacia sul collo, ma lei si
scosta e spegne la luce.
-Devo
alzarmi presto, Peter…sono esausta…
-D’accordo.
Buonanotte.
Peter
si rigira nel letto per qualche minuto, prima di riaddormentarsi.
Passa
una settimana, senza niente di particolare. Rispetto agli standard dell’Uomo
Ragno, almeno. Peter Parker è nel suo laboratorio, è ancora mattina.
“Ormai
è la quarta volta che devo ricominciare da capo…non riesco proprio a
concentrarmi. Ho ancora in mente i test che ho fatto a quella droga…non era
cocaina, né nient’altro che sia riuscito a capire. E non riesco a togliermi
dalla testa il numero di spacciatori che ho catturato negli ultimi tempi…avevo
tralasciato troppo i bassifondi. Due giorni fa uno neanche mi ha riconosciuto !
Dovrei…oh, accidenti ! Ci ho messo troppo con questi composti…devo ricominciare
di nuovo da capo !!!
Forza
Peter, pensa…tetrasolfato di…di…oh, al diavolo”.
Lascia
perdere il lavoro, appende il camice da laboratorio e trova il primo ripostigli
vuoto a disposizione. Si cambia in fretta e salta fuori dalla finestra, appeso
ad una ragnatela.
-WAAHOOOO
! Questa sì che è vita…avevo proprio bisogno di lasciarmi andare ! Avrò
anche la testa di uno scienziato ed una famiglia sulle spalle, ma ogni tanto ho
bisogno di lasciarmi andare così !
Mezz’ora
dopo sta facendo un quintuplo salto mortale su una gamba sola e con gli occhi
chiusi, quando il Senso di Ragno lo avverte di un pericolo in avvicinamento.
Con la sinistra tesse un’altra ragnatela, girando la destra all’indietro per
afferrare l’oggetto diretto verso di lui; poi usa la spinta per atterrare su un
tetto. Il Senso di Ragno ora non dice più niente; si guarda la mano destra, che
ora impugna un bastone rosso che conosce molto bene. Si gira verso un rumore di
applausi.
-Mai
pensato di entrare in un circo ? Il pubblico pagherebbe parecchio per vederti.
-E
detto da un cieco è un gran complimento, immagino. Che ci fai qui, Devil ? –
gli rilancia il bastone, che l’uomo vestito di rosso afferra al volo.
-Ho
cercato di contattarti privatamente, ma non ci sono riuscito.
-Allora
siamo pari per tutte le volte che ho dovuto parlare con una segretaria per
arrivare a te ! Qual è il problema ? Stilt-Man è di nuovo in azione, o devi
disinfestare casa tua dagli scarafaggi ?
-Volevo
soltanto sapere che stai facendo ultimamente. E’ da tempo che non eri così
attivo nella lotta al crimine.
-Beh…vieni,
parliamo mentre camminiamo. Non vorrei che tu fossi fuori esercizio.
I
due uomini volteggiano sulla città, uno su di una ragnatela e l’altro su di un
sottile filo che esce da un bastone.
-Mi
sono solo reso conto di aver tralasciato un po’ questo lato della mia attività.
Con tutto quello che mi è successo negli ultimi mesi ho avuto a malapena il
tempo di mettermi il costume, per non parlare di tutti i pazzi in costume.
-Non
credi di aver esagerato con Margolis ?
-Chi
?
-Jack
Margolis, un presunto spacciatore che hai fermato una settimana fa.
-“Presunto”
!?
-Non
ci sono prove.
-Devi
sempre trovare cavilli ?
-E’
il mio lavoro.
-Difendi
tu quell’avanzo di galera ?
-No,
ma so che non lo hanno neanche arrestato. E che due giorni fa ti ha denunciato.
-Matt,
metà di New York mi ha denunciato e l’altra metà vorrebbe farlo. Allora che
vuoi fare, vuoi difendermi ?
-Non
saprei. Tu credi di aver bisogno di un avvocato ?
-Perché
dovrei…
-Jack
ha detto che siete complici, e che tu ti sei tenuto la droga. E sul tuo costume
sento un odore molto simile alla cocaina.
-Ho
preso io la sua droga, mi sono semplicemente dimenticato di consegnarla alla
polizia. Il suo cliente ha cercato di strangolarmi, e quasi ci riusciva…non ho
mai visto una sostanza del genere. Sai niente di nuove droghe in circolazione ?
-Sì,
secondo i miei informatori gira qualcosa chiamato “Paradiso Bianco”. Ma non
sono riuscito a trovarne, e neanche la polizia.
-Non
sapevo fosse così importante…e va bene, la consegnerò.
-Ormai
non può più valere come prova, comunque. Margolis è libero come l’aria, adesso.
E se tu ti recassi alla polizia, consegnando la droga…ti dico solo che
basterebbe a convincere una giuria.
-Ho
fatto una stupidata, vero ?
-Temo
proprio di sì.
-Potrei
rintracciare il suo cliente…era là, quando ho torchiato un po’ Margolis.
-Il
suo cliente è morto, Peter. Una fortissima crisi d’astinenza. Non aveva nessun
documento con sé, e non è stato identificato.
-Quindi
che facciamo…rintracciamo Margolis ?
-Questa
volta devo declinare l’offerta, Matt Murdock ha un’udienza tra venticinque
minuti. Volevo soltanto sapere come l’avevi presa…aiutarti, se posso – I due
atterrano su un tetto.
-E secondo
te come avrei potuto saperlo ?
-Hai
letto il Daily Bugle, oggi ?
Devil
estrae una copia del quotidiano cittadino dalla piccola borsa che ha sulla
schiena. Il titolo, a nove colonne:
“L’UOMO RAGNO SOSPETTO
COMPLICE DI NOTO SPACCIATORE”.
Editoriale di J. Jonah
Jameson: “La verità viene a galla”.
Quel
pomeriggio, al Daily Bugle. L’ufficio di J.Jonah Jameson. Pieno di fumo come al
solito.
-Ti
avevo detto che metterlo in prima pagina ci avrebbe fatto aumentare le vendite,
Robbie ! Abbiamo guadagnato più di mezzo milione di lettori in più del solito !
-Continuo
a pensare che non sia una buona idea, Jonah. Abbiamo faticato molto per
liberarci della reputazione del giornale che attacca sempre l’Uomo Ragno, e
tutti gli altri giornali hanno messo la notizia almeno in quarta pagina…per la
maggior parte, con un semplice trafiletto.
-Hhmmpppff.
“Faticato” un accidente, è stato quel pestifero ragnaccio a non combinare un
granché, negli ultimi mesi. Anzi, secondo me è stata tutta una tattica, per
allontanare i sospetti dalle sue attività criminose !
-Devo
ricordarti che hai elogiato quello che ha fatto dopo l’attentato terroristico ?
-Sfido
chiunque a non fare qualcosa, in una situazione come quella ! Ha visto quanto
poteva essergli utile e ne ha approfittato. E poi molti testimoni dicono di
aver visto due Uomini Ragno…chi può dire se uno dei due era veramente
l’originale !?
-Immagino
di non poter far niente per farti cambiare idea. Almeno mi hai lasciato mettere
quel “sospetto” nel titolo; ma il “noto spacciatore” è ancora a piede libero, e
non è stato accusato formalmente.
-Non
preoccuparti, nell’articolo e nell’editoriale lo nominiamo a malapena. Se fa
delle storie, diremo che il titolo era solo una drammatizzazione pubblicitaria.
-Questo
è un giornale, Jonah. Noi ci occupiamo di fatti, non ricordi ?
-Certo
che me lo ricordo. E che l’Uomo Ragno sia un criminale è un fatto assodato, da
anni.
Prima
che Robbie Robertson possa replicare, un ronzio del telefono richiama Jameson,
che preme un pulsante per ascoltare la sua segretaria.
-Avevo
detto di non voler essere disturbato !!!
-Mi
scusi signor Jameson, ma c’è qui Parker che vuole vederla…
-Parker
! Avrà sicuramente delle foto dell’Uomo Ragno…fallo entrare !
La
porta dell’ufficio si apre pochi secondi dopo. Jameson si alza in piedi e si
dirige a braccia aperte verso Parker.
-Salve, signor Jameson…Robbie…
-Parker !!! E’ da tempo che non passi, figliolo…come sta la tua
deliziosa moglie ? E tua figlia ?
-Uh…stanno
bene…kaff kaff…hai cambiato marca di sigari, Jonah ?
-Mia
moglie non mi lascia più comprare il vecchio tipo. Ma noi uomini sposati lo
sappiamo bene, non è così ?
-Jonah,
lascia respirare Peter e fagli dire perché è qui.
-Giusto,
giusto ! Ti do cinquanta dollari, Parker.
-Quale
opera di beneficienza deve scalare dalle tasse, signor Jameson ?
-Le
foto Parker, le foto ! Ho imparato a contare su di te, ragazzio mio…quando
nessuno ha una foto dell’Uomo Ragno, so di potermi fidare !
-Ma
signor Jameson, io…
-E
va bene, va bene ! Sessanta dollari, ma solo perché sono di buonumore !
-Veramente
non ho nessuna foto, signor Jameson.
J.
Jonah Jameson ritorna alla sua scrivania, si siede e prende un sigaro in una
mano.
-Uh…signor
Jameson, volevo soltanto dirle che…
-FUORI
DI QUI, PARKEEEEER !
-Ma
Jonah…
-FUORI
!
Peter
esce e chiude la porta dietro di sé. La redazione si è fermata un secondo per
guardare chi fosse la vittima sacrificale di Jameson, questa volta. Ma ormai ci
sono così abituati che ritornano subito al proprio lavoro.
-Peter,
aspetta… - lo ferma Robertson – Cosa volevi dire a Jonah ?
-Soltanto
che ho rovistato tra le mie vecchie foto e qualche articolo di accompagnamento,
come mi ha consigliato…un amico…ed ho scoperto che Margolis ha una lista di
precedenti di tutto rispetto. Ma come sgherro di Kingpin, non come spacciatore.
Visto che l’articolo l’aveva scritto la vecchia cornacchia, pensavo che…
-Peter,
dovevi venire da me. Lo sai.
-Forse
hai ragione. Ma per quanto suoni strano dirlo, volevo rivedere Jameson. E’
passato molto tempo.
-Anche
io ho fatto delle ricerche, ed ho scoperto che Kingpin l’ha licenziato sei mesi
fa. E sappiamo entrambi che non è semplice farsi licenziare da Kingpin e
rimanere illesi…
-Se
Kingpin avesse voluto lanciare sul mercato una nuova droga non si sarebbe fatto
così tanti problemi. Robbie…e se fosse tutto un piano per incastrare l’Uomo
Ragno ?
-Non
sarebbe certo la prima volta. Ma mi sembra che questa volta si sia incastrato
da solo. E’ un vero peccato che tu non faccia più il fotografo, Peter. So che
avresti già una foto pronta che lo possa scagionare.
-Già,
e dovrei dannarmi per ore per convincere Jonah a comprarla. Senti…secondo te
che dovrebbe fare l’Uomo Ragno per uscire da questo impiccio ?
-Hhhmmm.
Secondo me dovrebbe raccontare la verità.
Cinque
minuti dopo, nell’ufficio di Jameson.
-E
lo chiami articolo, questo !?!? Un bambino della quarta elementare riuscirebbe
a fare di meglio !!!
-Scommetto
che l’anno prossimo ci riuscirai anche tu, JJJ – la voce viene dall’altra parte
della finestra. L’Uomo Ragno lo sta salutando con un cenno della mano – Ho
bussato, ma non hai lasciato la finestra aperta come al solito. Stai cercando
di suicidarti con i tuoi stessi sigari, testa a spazzola ?
-Riscrivi
l’articolo, Bergstein, e verifica le affermazioni del senatore. Ora vai e dì ad
Urich che lo voglio vedere.
-Sì, mister Jameson.
-Ehi
Jonah, io sono qui che aspetto, a decine di piani di altezza a prendere freddo
!
-Ho
un giornale da dirigere, Uomo Ragno. Che cosa vuoi ?
-?!?
Ma come, niente minaccia mascherata, mostro ragnateloso, eccetera eccetera ?
-Qui
lavoriamo per pubblicare un giornale, se ne hai mai letto uno. Quindi a meno
che tu non sia qui per rilasciare un’intervista, farai meglio ad andartene.
-Mi
dai dello spacciatore su un giornale che leggono milioni di persone e non hai
niente da dirmi ?
-Tutto
quello che ho da dirti puoi leggerlo nell’edizione della sera.
-Accidenti
a te, vecchio testardo, vuoi deciderti ad aprire questa finestra !?
Jameson
cammina verso di lui e si ferma davanti alla finestra; a separare i due,
soltanto pochi millimetri di vetro.
-In
questi anni ti ho attaccato, ti ho insultato, ti ho odiato. Ed ho cercato di
smascherarti per quello che sei. Ma neanche una volta ho mai pensato che tu
potessi scendere così in basso. Droga.
-Jonah,
non sono uno spacciatore !
-Dimostralo.
-Non…non
posso.
-Sulla
base di cosa dovrei crederti ?
-Ti
ho salvato la vita decine di volte, Jonah ! Non conta proprio niente per te !?
-Conta,
altrimenti non sarei qui a parlarti ed avrei subito chiamato la sicurezza. Ma
devo attenermi ai fatti.
-I
fatti ? I fatti !? A me sembra che tu mi abbia attaccato senza motivo ! Come
hai sempre fatto, in tutti questi anni ! Mi hai fatto odiare dall’intera città
! Credevo che tu fossi cambiato, ma…
-Andiamo,
Uomo Ragno !!! Non puoi pretendere che la città ti creda innocente, se non le
dai delle prove. E questa volta non c’è Parker a tirarti fuori dai guai con le
sue foto…devi dimostrare alla città che sei disposto a fare uno sforzo, pur di
far venire a galla la verità.
-…Hai
ragione, Jonah. Grazie.
Quella
sera, dopo cena. Dopo aver messo la piccola May a letto. Peter e Mary Jane si
stanno rilassando sul divano.
-Quindi
Jonah non ti ha nemmeno insultato !? Sei sicuro che non fosse il Camaleonte o
Mysterio ?
-Davvero,
ho dovuto mordermi la lingua per essere sicuro di non stare sognando !
-Di
solito non ci si dà un pizzicotto ?
-Sì,
ma con la maschera nessuno può vedermi se mi mordo la lingua. Ci manca solo che
qualcuno mi fotografi mentre mi pizzico, Jonah sarebbe capace di mettere in
prima pagina “Esclusivo: l’Uomo Ragno sado-maso !”. Già mi immagino l’aumento
di vendite.
-Beh
un po’ devi esserlo, se continui a farti di questi problemi.
-Come
?
-Beh
lasciatelo dire, ma ormai sei stato calunniato…quante, trecento volte ? E
quante volte sei riuscito a tirarti fuori dei guai ?
-Tutte
credo, ma….
-E
allora che problemi ti fai ? Troverai il colpevole, Jonah pubblicherà le foto
che ti scagionano e tutto tornerà come prima. Fino alla volta successiva, chiaramente
!
-Ti
sembra divertente ?
-Sinceramente,
Peter ? No. Ho sempre detestato il modo in cui Jonah si rifiuta di capire
quanto bene ha fatto l’Uomo Ragno alla città, ma sappiamo entrambi che è una
brava persona. Una specie di padre, per te.
-Sì,
come quel tizio nella Bibbia che sacrifica il figlio a Dio. E siccome il dio di
Jonah è il pubblico, il paragone regge. Ehi, sono sicuro che Matt potrebbe
dirmi come si chiamava. Si sarà fatto venire i crampi alle dita, a furia di
leggerla !
-E
tu ti farai venire i crampi al cervello, se non la smetti di pensarci.
-Non
posso, Mary Jane. Devo trovare un modo per scagionarmi.
-Hai
già ricontrollato quel vicolo ?
-No,
perché avrei dovuto farlo ?
-Il
colpevole torna sempre sulla scena del delitto.
-Non
so se è una grande idea…
-Se
ti hanno incastrato ci saranno degli indizi, non trovi ?
-Potrebbe
anche darsi. Vado subito a dare un’occhiata.
-Aspetta,
tigrotto…hai la mente troppo stressata per controllare attentamente. Dovresti
rilassarti.
-Quale
metodo di rilassamento propone, mrs Parker ?
-Oh,
sono sicura che troveremo qualcosa, mr Watson.
Più
tardi, l’Uomo Ragno atterra nuovamente nel vicolo incriminato. E subito se ne
pente.
“Non
sono un detective ! Che spero di trovare ? Dovevo chiamare Matt, magari avrebbe
sentito qualcosa con i suoi iper-sensi. Forza Pete, sei un super-eroe navigato,
un ex fotografo di nera ed uno scienziato coi fiocchi. Potrai anche fare a meno
di un naso super-sensibile, no ? Specialmente con tutto il fumo che sta uscendo
da quel tombino…bleah. Allora, vediamo di ragionare… io sono arrivato qui, ho
fermato Jack e sono stato assalito dal cliente senza nome. Jack non è riuscito
a farmi niente, ne sono sicuro. La droga l’ho presa io, no ? Anzi aspetta…non
ricordo proprio di avergliela presa. Me la sono ritrovata nella cintura !!! Mi
sarei ricordato di averla presa. Ora riflettiamo…uno spacciatore con
un’improvvisa amnesia, un cliente senza nome con una forza erculea, una nuova
droga difficile da trovare e che costa molto…forse qualcuno cerca veramente di
imbrogliarmi. E di nemici in grado di inscenare una cosa del genere ne ho
parecchi ! Ma chi ?”
Il
Senso di Ragno pizzica, molto debolmente. Il pericolo proviene dal basso.
Infatti per terra c’è una specie di composto chimico, che prende attentamente
con un paio di pinzette che tiene con sé nella “Ragno-Cintura”. In realtà non
l’ha mai chiamata così, o meglio non lo ammetterebbe mai. Troppo pacchiano.
Risale
il muro e si lancia dal tetto, appendendosi ad una ragnatela e ricominciando il
suo turno di notte. Finisce tre ore dopo. Non è stato inutile come pensava
continuare la ronda: sorprende almeno una dozzina di spacciatori, tutti con
polvere bianca. Ma questa volta non ha commesso lo stesso errore: prende con sé
solo piccole dosi.
Sta
per ritornare a casa, passando davanti al Daily Bugle come sempre. Non c’è
nessuno, a quest’ora, e gli dispiace parecchio non poter vedere la faccia di
Jonah mentre apre la finestra del suo ufficio e vi getta dentro la prima busta
di Paradiso Bianco che aveva trovato, più un biglietto con la scritta:
“La
verità viene sempre a galla, se ci credi. Il tuo amichevole Uomo Ragno di
quartiere. P.S: fumare fa male alla salute”.
La
mattina seguente, una volta entrato nel suo ufficio, J. Jonah Jameson vedrà
tutti i suoi sigari spezzati a metà e coperti di resti di ragnatela, già
sciolta da ore.
Peter
passa due ore al microscopio, per analizzare il suo bottino di guerra. Solo due
dei campioni sono Paradiso Bianco, l’altra è normale cocaina. Spesso tagliata
male. Il campione trovato nel vicolo è il più strano di tutti: è saliva, piena
di agenti chimici, alcuni leggermente affini a quelli del Paradiso Bianco. Roba
molto complessa, anche troppa per lui. Non è il suo campo.
Prova
a fare una telefonata ai Vendicatori per rintracciare il dottor Pym, ma sembra
che sia sulla costa Ovest. E non riesce a trovare il dottor Connors. Quindi non
resta che una cosa da fare: si fionda fuori dalla finestra e si dirige verso il
Four Freedoms Plaza.
Un’ora
dopo, al penultimo piano di uno dei più famosi grattacieli del mondo.
-Stai
fermo, razza di fiammifero troppo cresciuto !!! – urla la Cosa, correndo per
afferrare la Torcia Umana. O meglio cerca di correre, dato che la sua stazza
non è proprio il massimo per la sua velocità.
-Non
ho intenzione di farmi acchiappare da un bruttone come te ! – gli risponde
Johnny Storm, facendogli una smorfia.
Poi
entrambi sono distratti da un paio di leggeri colpi sul muro.
-Testa
di tela ! Che ci fai quassù ? – la Cosa preme un pulsante per aprire una delle
finestre.
-Ho
saputo che volevi uccidere la Torcia e sono venuto a darti una mano ! Che è
successo questa volta ?
-Ha
bruciato uno dei miei sigari migliori ! Come si fa ad odiare così un povero
sigaro innocente ?
Dietro
la maschera Peter trattiene a stento un sorriso.
-Reed
è in casa ? Avrei bisogno del suo Q.I da un miliardo di dollari.
-Credo
stia ancora lavorando al portale per la Zona Negativa. Tre piani più in basso,
prendi a sinistra dopo l’acceleratore di particelle portatile e a destra dopo
il macchinario con due grosse antenne. Devo ancora capire a cosa serve.
-Non
dare troppo credito a faccia di pietra, Spidey…deve ancora capire a cosa
servono le porte.
-Ma
so benissimo come sfasciartene una in testa !
-Forza,
seguimi.
-Certo
che dovete avere un agente immobiliare mica da niente ! L’ultima volta stavate
in un molo, poi mi giro e rieccovi in un altro grattacielo !
-Già,
beh…è una storia complicata.
-Ah
! Incontra un tuo clone che dice di essere l’originale, o una donna del mistero
che si rivela il Camaleonte, e poi vienimi a dire cos’è complicato.
-Ho
passato dei mesi in un universo creato da mio nipote, dove ho rivissuto la mia
vita…so cos’è un momento complicato. E so che stai avendo problemi con la
stampa…dovrei farti incontrare il mio agente. Forse non è carina come il
Camaleonte, ma…
-Ah-ah,
molto spiritoso, davvero. Almeno quando tu sei su un giornale sei in prima
pagina per aver salvato l’universo, o nella pagina dei pettegolezzi.
-Tu
oggi eri a pagina dieci.
-Dieci
!?
-Sì,
c’era un trafiletto in cui dicono che sono saltate fuori nuove prove che forse
possono scagionarti. Non c’era la solita foto di Parker, però…non è la stessa
cosa, senza ! Ho saputo che si è messo a fare lo scienziato, adesso, e che ha
vinto anche un premio.
-E
come l’hai saputo ?
-L’ho
letto sui giornali.
-Tu
sai leggere !? Wow ! Questa sì che è una notizia da prima pagina !
-Questa
è vecchia.
-Non
è vecchia, è un classico. Eccoci qui, siamo arrivati.
Uno
degli innumerevoli laboratori del palazzo. Reed Richards, probabilmente l’uomo
più intelligente del mondo, sta controllando i risultati di un esperimento su
di un computer.
-Uomo
Ragno…una sorpresa inaspettata. Cosa ti porta qui ?
-Avrei
bisogno che tu mi analizzassi questi – risponde porgendogli i campioni.
Due
noiose ore dopo…
-Scusa
se ci ho messo così tanto, ma dovevo assolutamente calibrare il risonatore
quantico prima che le contro-onde…
-Sì,
sì. Risultati ?
-Molto
curiosi. E’ stata usata della cocaina come base di un trattamento di polimerizzazione.
-Come
? Eppure le analisi spettrografiche non…
-Sì,
è stata la mia prima scelta. Avevo già dedotto una tua affinità con la scienza,
Uomo Ragno, ma sei più preparato di quanto pensassi.
-Ho
imparato tutto guardando le copertine dello Scientific American.
-Comunque,
la polimerizzazione è nascosta da uno strato superficiale di sostanze chimiche.
Ovviamente chi ha creato questa sostanza sapeva che sarebbe stata analizzata.
Si tratta di un potente allucinogeno, ma è diverso da tutti quelli in
circolazione. A dosi basse non produce assuefazione, e le allucinazioni sono
minime e temporanee. Più se ne abusa, però, più il cervello cambia la propria
percezione del mondo e gli è impossibile ritornare allo stato originario.
-A
basse dosi potrebbe…causare leggerissime amnesie, o una mancanza di
concentrazione ?
-Potrebbe
darsi. Sono sicuro che la sostanza abbia cambiato la propria conformazione da
quando è stata sintetizzata ad ora. Credo che fosse originariamente
specializzata nel bloccare le funzioni di determinate zone del cervello, ma ora
è troppo tardi per scoprire quali.
-E
per quanto riguarda l’altro campione ?
-E’
saliva, di qualcuno che ha abusato di Paradiso Bianco. A dosi molto superiori
alla norma; in particolare c’è una sostanza in più rispetto al resto, che
potrebbe causare una momentanea e veloce amnesia selettiva.
-Mi
sei stato molto utile, Reed, davvero.
-Voglio
che tu sappia che hai il pieno appoggio dei Fantastici Quattro per mettere fine
a questa situazione, Uomo Ragno. Generalmente non ci occupiamo di spaccio di
stupefacenti, ma non significa certo che lo approviamo. Personalmente ho sempre
ammirato i tuoi sforzi nella lotta alla criminalità.
-Grazie
di tutto, Reed – i due super-eroi si stringono la mano – Apprezzo la tua
offerta, ma sono sempre stato un solitario. Riuscirò a farcela da solo.
Salutami Sue e Franklin, mi raccomando !
Raggiunge
la più vicina finestra e si lancia fuori. Dopo qualche volteggio si accorge di
avere la Torcia Umana dietro di se.
-Che
c’è, Torcia ? La Cosa ti ha mandato a prendere dei sigari di scorta ?
-Volevo
darti una mano…è da un bel po’ che non facciamo un bel team-up.
-Io
non faccio team-up da anni.
-La
vecchia coppia Torcia-Spidey non merita un revival ?
-Spidey-Torcia,
semmai. Suona meglio. E comunque, no. E’ una faccenda personale.
-Eddai,
siamo amici. Lasciami dare una mano !
-Dì
piuttosto che ti annoiavi.
-Okay,
mi stavo annoiando e speravo che ci fosse dietro qualcosa di eccitante. Di che
super-criminale pensi si tratti ?
-Non
ci sono solo i super-criminali, Torcia. Magari è solo uno che vuole farsi
pubblicità.
-Restando
anonimo ?
-Sei
più intelligente di quanto pensassi. Il che ti mette più o meno sullo stesso
piano di Hulk.
-Scommetto
che posso trovare il colpevole prima di te.
-Non
siamo troppo cresciuti, per queste cose ? Davvero, non mi interessa.
-Ci
scommetto cinquanta dollari.
-…
-Cento.
-Se
ne può parlare.
Nel
vicolo in cui è iniziato tutto quanto.
-Puoi
spegnerti, per piacere ?
-No.
Sto cercando di controllare i tracciati termici, ed è più facile con la fiamma
accesa.
-Non
dev’essere facile, con tutti gli ormoni che hai sempre in movimento…
-Parla
quello che salta da un palazzo all’altro…
-Ho
letto della tua storia con quella cantante. Fai sul serio ?
-Naaah.
Siamo usciti solo una volta.
-I
giornali dicono che fate coppia fissa.
-Proprio
tu dai retta ai giornali ? “Fai sul serio”…a volte sei più bacchettone
di Reed !
-Perché,
Reed legge mai un giornale che non sia lo Scientific American ?
-E’
la seconda volta che lo nomini…sei a corto di battute, oggi ?
-Tendo
ad essere meno spiritoso quando mi danno dello spacciatore. Cerca di stare
attento e a non bruciare niente, o ad inciampare su qualcosa…
-Controllo
la mia fiamma alla perfezione, sapientone. E posso volare. Stai attento tu,
piuttosto…
-Lo
sai che ho il Senso di Ragno che mi avverte dei pericoli.
-Non
ha mai fallito ?
-Qualche
volta, sì. Ma non posso essere così sfortunato da…ouch !
Si
porta una mano al collo, massaggiandoselo.
-Che
hai ?
-Qualcosa
mi ha punto…ma il Senso di Ragno non mi ha…attento !
Un
potente getto d’acqua esce dal muro, apparentemente senza una fonte. Il Senso
di Ragno non risponde, ma i riflessi sono sufficienti a vederlo prima della
Torcia. Non abbastanza da spostarlo in tempo, però: la fiamma si spegne
immediatamente.
-Non
riesco ad infiammarmi…c’era qualcosa di chimico in quell’acqua !
All’uscita
del vicolo si alza un muro, e poi anche uno sopra le loro teste. Sono in
trappola.
-Sei
convinto che c’entri un super-criminale, adesso ?
-Sono
convinto che siamo nei guai, piuttosto…non senti questo…strano odore ?
E’…un…sedat…
Entrambi
gli eroi perdono conoscenza. Non riescono a sentire né una risata leggermente
nasale né una botola che si apre sotto di loro.
Nel
prossimo numero:
L’Uomo
Ragno e la Torcia Umana indagano su un nemico sconosciuto, con potenzialità
sconosciute ed uno scopo ben noto: la vendetta ! E credetemi, non sarà un
normale Team-Up senza conseguenze.
Primo
numero di una testata molto particolare dedicata al vostro amichevole Uomo Ragno
di quartiere. Lo scopo della serie è di mostrare nuove interpretazioni del
personaggio e del suo mondo. Ed in questo primo numero ne abbiamo avuto una
bella panoramica ! Spero abbiate apprezzato la versione forse classica dei
personaggi, a cui ho cercato comunque di aggiungere qualcosa di nuovo. Non mi
resta molto da dire, se non che la storia si svolge dopo L’Uomo Ragno (Marvel
IT) #25.
Mi
raccomando, non mancate al prossimo numero !!! Ed anche al successivo, se ce la
fate.